Nota stampa
della seduta n. 351 pomeridiana del 10 dicembre 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Sergio Milia

Discussione dei
PL 363 - Misure urgenti e straordinarie per
favorire l'occupazione;
DL 387 - Misure urgenti per l'occupazione;
PL 417 -  Misure di politiche attive del lavoro;
PL 428 - Politiche attive sul costo del lavoro
in Sardegna.

Il Consiglio, nella seduta pomeridiana, ha iniziato l'esame dei provvedimenti presentati in materia di occupazione e lavoro, collegati al Piano per il lavoro approvato nella seduta antimeridiana dall'Assemblea regionale.

Il testo unificato, approvato dalla Sesta Commissione, prevede norme particolari per introdurre, in luogo degli incentivi in conto occupazione che non appaiono per diversi motivi più adeguati, un nuovo incentivo rapido e concreto che consiste nella concessione ai datori di lavoro di sgravi previdenziali ed assistenziali, grazie ad una apposita convenzione tra l'amministrazione regionale e l'INPS.

Questo sistema di aiuti non viola, tra l'altro, gli accordi comunitari in materia di concorrenza e potrebbe diventare operativo in tempi brevi.

Non saranno risolti, è chiaro, tutti i nodi strutturali che impediscono la crescita delle imprese sarde, però gli imprenditori potrebbero avere giovamento da una iniziativa di tal genere, che potrebbe favorire l'emergenza di zone di lavoro nero e favorire la rioccupazione di lavoratori non più giovanissimi. Un provvedimento, in sostanza, che potrebbe anche rivitalizzare le leggi n. 28 e n. 33 che operano, con buoni risultati, a sostegno dell'imprenditoria locale.

Il relatore del provvedimento, l'on. Giuseppe La Rosa (RII), si è rimesso alla relazione scritta, sottolineando comunque l'importanza del pacchetto di norme proposte all'esame dell'Aula.

Sul complesso delle iniziative si è, invece, soffermato con particolare attenzione l'on. Giorgio Balletto (F.I.). L'oratore ha affrontato le possibilità di sviluppo e di stare sul mercato che hanno molte imprese isolane ed ha indicato nella diminuzione del costo del lavoro uno dei mezzi più usati per "dare ossigeno" a molte iniziative economiche isolane.
Gli sgravi contributivi e la fiscalizzazione degli oneri sociali, come proposti dallo stesso Assessore al lavoro e anche dai gruppi dell'opposizione, sono iniziative in grado di rivitalizzare il sistema economico isolano.
L'onorevole Balletto, dopo aver ricordato come agli esponenti dell'opposizione non fosse stata data opportunità di intervenire nella conferenza per il lavoro organizzata nella primavera scorsa, ha illustrato le proposte che, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe avanzato in quella sede.
Ad esempio, mettere a disposizione della legge 28 finanziamenti più cospicui permetterebbe di dare risposte positive ai numerosi imprenditori che a quella legge hanno fatto ricorso. E Balletto ha anche anticipato il tenore degli emendamenti presentati dal suo gruppo politico, sottolineando come gli sgravi fiscali e contributivi non siano "affatto dei regali agli imprenditori ed ai professionisti". Nessuno assumerà un dipendente se il suo lavoro, la sua impresa non ne trarrà un reale beneficio. Quindi, ha concluso l'on. Balletto, anche questo provvedimento ha bisogno di norme snelle ed agili, per dare reale sostegno agli imprenditori sardi.

Critico sull'insieme di norme l'onorevole Frau (A.N.) , il quale ha ricordato come il suo gruppo avesse presentato un DL proprio per abolire i contributi previdenziali ed assistenziali. La Commissione competente aveva, in sede di istruttoria, lavorato sul testo presentato da A.N. ed aveva licenziato un testo accettabile. Poi in un'altra sede il testo originario è stato stravolto ed ora si esamina un testo che non si sa bene cosa sia.
L'onorevole Frau si è, quindi, chiesto quale sia il testo del provvedimento sul quale effettivamente si debba discutere.

Perplesso e problematico l'intervento dell'on. Giuliano Murgia (F.D.), secondo il quale è anche giusto rifinanziare le leggi 28 e 33, che operano a sostegno dell'imprenditoria, specie di quella giovanile. E' però necessario cambiare metodo di erogazione, ha aggiunto Murgia, perché i contributi e gli interventi finanziari corrono il rischio di finire nelle tasche di pochi imprenditori, mentre la grande maggioranza degli operatori isolani non ne avrebbe alcun beneficio.
Si deve cambiare metodo, ha aggiunto Murgia, anche perché i fondi a disposizione delle leggi 28 e 33 non sono in grado di soddisfare tutte le richieste presentate. Per la 33, ad esempio, sono stati previsti 30 miliardi, mentre le richieste superano i 200. Ci sono aziende, inoltre, che attendono di ottenere questi benefici da oltre cinque anni. Una situazione, ha concluso Murgia, difficile e non più sopportabile.

Masala (A.N.) ha protestato a nome di tutto il gruppo, perché il progetto di legge che portava la loro firma è stato "manomesso" e modificato. A norma di regolamento ha quindi chiesto che il provvedimento venga riportato al testo originale così come esitato dalla Commissione; in caso contrario il suo gruppo lascerà l'Aula e non parteciperà alle votazioni. Masala ha chiesto alla Giunta "chi ha operato e per quale motivo è stato operato lo stralcio ed ha stigmatizzato con asprezza il fatto che il provvedimento, già approvato dalla Commissione e destinato all'esame dell'Assemblea sia stato riportato in Commissione e rimaneggiato.
Poiché né la Giunta né altri hanno dato le delucidazioni richieste da Masala, il Presidente ha convocato la Conferenza dei Capigruppo.

Al termine della Conferenza dei Capigruppo il presidente Milia ha comunicato che si è deciso di rinviare il testo unificato in Commissione (convocata per domattina alle ore 9) per il riesame del provvedimento.

Il Consiglio ha proseguito i lavori secondo l'ordine del giorno con l'esame del disegno di legge n. 459 - "Finanziaria e Bilancio".


Esame unificato dei
DL n. 459 - Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale della Regione
(Legge finanziaria 1999);
DL n. 460 - Proposte di bilancio per l'anno finanziario
1999 e di bilancio pluriennale per gli anni 1999-2001.

Ad illustrare le leggi finanziaria e di bilancio è stato l'on. Sassu (Progr. Fed.) il quale ha sottolineato che l'approvazione di questi provvedimenti consente di evitare il ricorso all'esercizio provvisorio.
Ha quindi detto di sperare che l'opposizione, al di là del giusto ruolo che deve essere sostenuto dalla minoranza, non esasperi la discussione delle leggi e contribuisca, con apporti sereni, alla approvazione degli importanti strumenti legislativi.
Sassu ha quindi aggiunto che la manovra guarda al quadro comunitario di sostegno ed anche alla possibilità di un'intesa con lo Stato affinché vengano attuati i programmi stabiliti per avviare lo sviluppo strutturale della Sardegna.
La politica economica della Sardegna si basa sul mantenimento dell'obiettivo 1, senza i cui contributi non potrebbero essere raggiunti quei traguardi ai quali la Giunta e la maggioranza mirano.
La manovra considera anche la possibilità di normalizzare il sistema della contabilità in modo da poter allocare le risorse laddove esse sono necessarie.
Anche il bilancio, così riformato, potrà essere più leggibile e comprensibile, attraverso nuovi strumenti contabili e la previsione della territorialità degli interventi che consente chiarezza e, in effetti, un riequilibrio nella destinazione delle risorse.
Sassu è passato quindi ad illustrare le cifre del bilancio, dicendo tra l'altro che le risorse finanziarie sono state incrementate e che alcuni particolari interventi (riordino fondiario, con 100 miliardi a disposizione; finanziamenti alle province, 45 miliardi per la manutenzione di scuole e strade; risorse agli enti locali per il risanamento dei centri storici; rifinanziamento dei Piani integrati d'area) fanno sì che la manovra possa considerarsi innovativa.
Si tratta, ha concluso Sassu, di un ponte programmatico che porterà la Sardegna a sgravarsi di antichi vizi per acquistare una dimensione più consona alla esigenza di superare il gap con le altre regioni europee. Un invito, quindi, all'Aula ad approvare i due disegni di legge e nel più breve tempo possibile.

La manovra finanziaria presentata dall'esecutivo è stata giudicata negativamente dall'onorevole Desiderio Casu (F.I.) relatore di minoranza, intervenuto a nome delle opposizioni. Dopo aver ricordato come nel DPEF (il Documento di programmazione economica e finanziaria) si fosse avanzata l'ipotesi di una riclassificazione della spesa regionale, l'onorevole Casu ha detto come in molti capitoli del bilancio regionale si nascondano "esigenze e bisogni clientelari, che non è giusto soddisfare".
L'oratore si è, quindi, chiesto se si sia effettivamente fatta una selezione delle spese, almeno tenendo presente la necessità di creare sviluppo produttivo ed occupazione. L'onorevole Casu, dopo aver difeso l'azione delle minoranze, che hanno "sempre fatto una opposizione costruttiva", mentre la maggioranza si è troppo spesso sottratta ad un serio confronto, ha esaminato alcuni dei maggiori problemi che condizionano pesantemente la vita della società isolana.
In questa manovra non ci sono risposte a questi problemi. Ad esempio non si sono ascoltati, nel predisporre questa manovra, i "senza lavoro". Eppure si sbandiera sempre l'accordo raggiunto con le parti sociali, ma le parti sociali sono cosa diversa da chi ha lavoro e rappresentanze sindacali.
L'onorevole Casu ha, quindi, ricordato alla Giunta che non si devono "concordare le soluzioni da dare ai problemi della società". La Giunta deve ascoltare i più deboli e deve dare risposte concrete ai "dimenticati", ai giovani e meno giovani senza lavoro.
E' difficile, però, creare lavoro, perchè mancano i presupposti obiettivi e questa maggioranza non è stata in grado di creare le condizioni favorevoli per l'insediamento di nuove iniziative produttive. Mancano le infrastrutture, non vengono approntate le misure necessarie per far decollare quelli che sono i settori trainanti e "sviluppabili" del sistema economico sardo.
Il turismo, l'agricoltura, l'agro-industria, l'artigianato sono comparti sui quali si dovrebbe realmente puntare. Invece la Giunta punta ancora sull'industria, sul salvataggio delle industrie esistenti e continua ad investire in un settore che drena sempre maggiori risorse. L'onorevole Casu ha, quindi, chiesto di conoscere quanto costano alle casse regionali questi interventi a favore del settore industriale. Certamente le industrie esistenti non devono essere smantellate, ma devono essere sostenute le agro-industrie, che stimolano le produzioni agricole e possono favorire la formazione di nuova ricchezza e la crescita dell'occupazione.
La Regione, invece, sembra trascurare questi comparti e punta sempre sulle cooperative o su quelle iniziative economiche troppo spesso poco produttive ed assistite.
Un altro aspetto sul quale si è soffermato l'on. Casu è quello relativo al disavanzo dei conti regionali che, alla fine dell'anno, supererà i 5725 miliardi, una somma enorme, destinata a salire ulteriormente sino agli oltre 7.080 miliardi previsti per la fine del prossimo esercizio. Esaminando nel dettaglio le cifre dell'indebitamento complessivo, l'oratore ha espresso la propria perplessità per il fatto che i conti regionali saranno appesantiti da rate di mutuo che saranno almeno di 800/900 miliardi annui.
Un appesantimento eccessivo dei conti regionali. Eppure, sino al 1993 la Regione non aveva debiti e riusciva a chiudere bene i suoi conti. Il futuro sarà difficile, ha aggiunto Casu, perché noi consumiamo ricchezza, senza essere in grado di produrne. Questo modo di governare colpirà le generazioni future e ne condizionerà pesantemente il destino. E la disinvoltura con la quale la Giunta impegna la Regione è veramente sorprendente.
Operando con questa eccessiva leggerezza la Giunta ha impegnato il futuro della Sardegna per i prossimi dieci o undici anni. Non è corretto questo modo di operare, la Giunta deve chiudere assolutamente il bilancio in pareggio, deve cambiare la sua filosofia. Se i conti non tornano l'esecutivo deve contrarre i mutui necessari per giungere al pareggio.
La mia parte politica, ha concluso Casu, chiede la contrazione dei mutui necessari, anche perchè non si calpestino ulteriormente gli interessi dei giovani, dei senza lavoro, di tutti coloro che in questo Consiglio non hanno rappresentanza. L'onorevole Casu ha anche aggiunto che l'occupazione non si deve più cercare attraverso le società foraggiate dalla Regione, ma operando nel settore delle infrastrutture, per creare i presupposti della crescita economica, occupativa e civile dell'isola. Per queste ragioni il giudizio sulla manovra complessiva dell'esecutivo deve essere assolutamente negativo.


DL n. 453 -
Nuove norme sul fermo biologico.

Il Disegno di legge prevede nuove norme per l'attuazione del fermo biologico nel 1998. Deriva dalla necessità di adeguare le misure regionali agli orientamenti dell'Unione Europea, specificatamente dettati dal regolamento 3699/93, che limita gli interventi a casi ben determinati di sospensione dell'attività di pesca (calamità naturali).

Le misure proposte, infine, si inquadrano nel processo di ammodernamento e ristrutturazione della flotta peschereccia sarda, composta in prevalenza da piccole imbarcazioni, armate anche con il sistema dello strascico e che devono, quindi, trovare la necessaria riconversione.

Il relatore Marroccu (Progr. Fed.) ha rilevato, nell'illustrare il provvedimento, che con questa legge si aggira l'ostacolo della normativa europea e si consente che ai pescatori che hanno osservato il fermo biologico possano essere erogate le provvidenze di sostegno.

L'assessore Onida (Ambiente) ha ricordato che il provvedimento è stato approvato all'unanimità dalla Commissione e quindi ne ha auspicato la rapida approvazione.

Conclusa la discussione generale, il Consiglio ha approvato il passaggio all'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso collegati. Nel dibattito sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Vassallo (R.C.); Bonesu (PSd'Az); Marroccu (Progr. Fed.); Onida (Assessore dell'Ambiente).

Dopo l'esame dell'articolato, il provvedimento è stato posto in votazione. E' stato approvato con 60 voti favorevoli ed uno contrario su 61 consiglieri presenti.

Marteddu (Ppi) , intervenendo sull'ordine dei lavori, ha chiesto che venisse subito discussa dall'Aula la proposta di legge n. 473 e ne ha chiesto l'inserimento all'ordine del giorno.


PL n. 473 -
Rinvio della tornata di elezioni
amministrative della primavera 1999.

Ad illustrare il provvedimento è stato lo stesso Marteddu (Ppi) che si è rimesso alla relazione scritta, augurandosi nel contempo il dovuto approfondimento da parte del Consiglio. Ha comunque detto che il rinvio delle amministrative si rende necessario per il fatto che nello stesso periodo si "affollano" numerose consultazioni elettorali, dalle europee, alle regionali, alle provinciali, alle comunali.

Pittalis (F.I.) si è detto disponibile a qualsiasi soluzione provenga dalla volontà dell'Assemblea ed ha lasciato i componenti del suo gruppo liberi di votare secondo coscienza.

Passati all'esame dell'unico articolo (Rinvio alla successiva tornata elettorale prevista dalla legge n. 182) al quale è stato presentato un emendamenti, sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Manchinu (FSD-PS); Marteddu (Ppi); Sanna S. (Progr. Fed.); Masala (A.N.).

Concluso l'esame del provvedimento, si è votato a scrutinio segreto su richiesta di Marteddu.

Questo l'esito:
presenti 56;
votanti 56;
votano sì 48;
votano no 8.
Il Consiglio approva.


I lavori del Consiglio riprenderanno
domani mattina alle ore 10,30