Nota stampa
della seduta n. 313 pomeridiana del 28 luglio 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis

Legge rinviata CCCVI-A
Norme per l'esercizio delle competenze
in materia di tutela paesistica
trasferite alla Regione autonoma della Sardegna.

L'on. Pietro Usai (Progr. Fed.), relatore, ha comunicato che la Commissione ha accolto i rilievi del Governo, e ne ha raccomandato la rapida approvazione da parte del Consiglio.

Intervenendo nella discussione generale sul provvedimento rinviato dal Governo, l'onorevole Bonesu (PSd'Az) ha sottolineato come il Consiglio stia esaminando l'ennesima stesura di una legge che non è che la pallida controfigura di quella originaria.
Il provvedimento di fatto imposto dal Governo, ha aggiunto Bonesu, scarica sui comuni tutta una serie di compiti, tra l'altro senza fornire le necessarie risorse economiche e di personale. I Comuni saranno oberati da nuovi compiti, i funzionari e gli amministratori locali risponderanno direttamente al governo e sarà esautorata l'amministrazione regionale dei suoi compiti.
Sarebbe molto meglio, ha concluso Bonesu, bocciare questa legge ed elaborarne una nuova, più efficace e realmente innovativa della materia.

Per l'on. Amadu (Misto), se le osservazioni di Bonesu sono condivisibili, d'altro canto si deve notare come questa normativa costituisca un passo avanti rispetto all'esistente. Occorre quindi approvare la legge.

L'on. Ladu (Ppi) ha sostenuto che la Commissione ha svolto un lavoro importante per ottenere i migliori risultati. Il governo ha rinviato più volte la legge, respingendo le decisioni del Consiglio. Vista la grave situazione di tutti gli uffici di tutela del paesaggio, e tenendo presente che si potrebbe predisporre in futuro un nuovo migliorativo provvedimento, è però opportuno che si approvi questa legge proprio per accelerare l'iter delle pratiche in giacenza.

La discussione generale è stata conclusa dall'intervento dell'on. Ballero (assessore alla Pubblica istruzione), il quale ha giudicato assolutamente pretestuosi i motivi del rinvio governativo. Non è possibile accettare questa imposizione governativa specialmente quando si tratta dell'inserimento di norme già presenti nel testo respinto dal Governo.
Comunque la Giunta intende modificare le norme in materia di controllo e proporrà anche alcune iniziative per difendere la reale autonomia regionale.

Il presidente ha, quindi, proposto il passaggio all'esame degli articoli. La proposta è stata approvata. Il Consiglio si è, quindi, occupato del testo del provvedimento, approvando gli articoli ai quali non è stato presentato alcun emendamento. Dopo l'approvazione degli articoli il testo della legge rinviata è stato votato col sistema del voto segreto, richiesto dal capogruppo Bonesu.

Lo scrutinio ha avuto il seguente risultato:
Presenti 66
Votanti 65
Astenuti 1
Favorevoli 46
Contrari 19

Il provvedimento è stato quindi approvato.

Intervenendo sull'ordine dei lavori, l'onorevole Salvatore Sanna (Progr. Fed.) ha chiesto di conoscere le decisioni della Conferenza dei presidenti dei gruppi sullo svolgimento dei lavori della tornata.

Il presidente Selis ha comunicato che sarà seguito l'ordine del giorno predisposto nella precedente riunione. Se i capigruppo saranno d'accordo e se il provvedimento sarà stato perfezionato, sarà inserito all'ultimo punto dell'ordine del giorno il provvedimento che prevede la riforma ed il riordino dell'Emsa.
La prossima settimana, ha aggiunto Selis, lavoreranno le Commissioni, mentre l'Aula si riunirà nelle prime due settimane di settembre per affrontare tutti gli argomenti esitati dalle Commissioni.

Intervenendo sull'ordine dei lavori è, quindi, intervenuto il consigliere Gavino Diana (Progr. Fed.) il quale ha chiesto la fissazione dei termini per l'esame in Commissione del DL n. 71, "norme per la raccolta e la commercializzazione dei funghi".

La richiesta è stata accolta e sono stati fissati in 60 i giorni necessari per l'avvio dell'esame del DL.

L'onorevole Diana ha, quindi, chiesto il rispetto, da parte dell'Aula, dei termini fissati ormai da troppo tempo per l'esame dei Dl nn. 96, 96 e 97 sulla istituzione dei parchi della Giara, dei Sette Fratelli e di Monte Arci.

Il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, ha chiesto di sapere se il piano per il lavoro è stato presentato al Consiglio.

Il presidente Selis ha risposto che la Giunta aveva appena trasmesso il proprio piano che sarà immediatamente trasmesso alla Commissione competente.

Disegno di legge n. 362/A - Approvazione del rendiconto
generale della Regione per l'esercizio finanziario 1996 e
del rendiconto dell'Azienda delle Foreste demaniali della
Regione per lo stesso anno.

Il relatore di maggioranza, on. Secci (Ppi), si è rimesso alla relazione scritta.

Il relatore di minoranza, on. Casu (F.I.), ha obiettato che il rendiconto presentato dalla Giunta è parziale, in quanto manca il rendiconto del patrimonio.
Casu ha sostenuto che da tempo la Giunta, nonostante le sollecitazioni, continua ad omettere la relazione del "conto del patrimonio" come previsto dalla legge regionale n. 11 del 1983.
Casu ha detto che intende denunciare al Consiglio e all'opinione pubblica questa palese violazione di legge. In un Comune, questo atteggiamento avrebbe portato allo scioglimento del Consiglio comunale.
Per Casu, che ha invitato a riflettere su quanto detto in proposito dalla Corte dei Conti, la Giunta non ha alcuna attenuante ed ha commesso un atto estremamente grave. Chi amministra la cosa pubblica deve rendere conto del proprio operato al Consiglio regionale ed a tutta la comunità regionale.
Citando la relazione della Corte dei Conti, Casu ha sostenuto che la Giunta sta provocando, inoltre, la crescita di contabilità fuori bilancio, in contrasto con l'esigenza di unitarietà della tesoreria regionale. Secondo Casu, la Giunta preferisce far uscire dalla contabilità di bilancio somme "che vanno a finire in cento rivoli di contabilità difficilmente controllabili". Chi non rispetta la legge, ha aggiunto Casu, viola i diritto dei cittadini e ne deve rispondere.
Casu si è poi soffermato sul disavanzo di circa 2000 miliardi del rendiconto finanziario 1996, sottolineando poi che la situazione finanziaria è assolutamente precaria. In altri termini, le spese della Regione continuano a superare gli introiti. Secondo Casu, la Regione dovrebbe contrarre mutui per quasi 2000 miliardi per sanare lo squilibrio finanziario esistente a fine 1996. Quindi, questa Giunta vuol lasciare ai futuri governi una pesante eredità.
Citando dati desunti dai documenti contabili, Casu ha poi sostenuto che nel corso della prossima legislatura la Regione si troverà alle prese con problemi finanziari immensi. Le entrate tenderanno a diminuire per i mancati trasferimenti da parte del Governo, mentre le spese tenderanno ad aumentare. Per di più l'IRAP punirà le piccole imprese, ed in modo particolare quelle sarde.
Secondo Casu, se qualcuno mira a mobilitare le popolazioni contro il Polo, che "guiderà la prossima legislatura" sbaglia di grosso.
Casu ha concluso invitando il Consiglio a non approvare il rendiconto e a costringere la Giunta a rispettare le leggi statali e regionali, una Giunta che in questo periodo afferma di voler contrarre un ulteriore mutuo di 1000 miliardi.

Il primo oratore intervenuto nella discussione generale è stato l'on. Balletto (F.I.), il quale ha voluto analizzare il futuro scenario economico e politico entro il quale dovrà operare la Regione sarda.
Non è possibile giudicare una Giunta, un'amministrazione regionale, solamente dai bilanci di previsione. I conti consuntivi, gli unici che permettono un esame realistico, sono carenti, volutamente incompleti.
Balletto ha, quindi, sottolineato come gli amministratori, la Giunta regionale nel suo complesso non tengano in alcun conto i rilievi ed i richiami degli esperti della Corte dei Conti. Si sono lasciati migliaia di miliardi nei forzieri degli istituti di credito, a tassi esigui, facendo gli interessi delle banche e non quelli degli enti locali o dei cittadini sardi.
Balletto si è quindi soffermato su tutta una serie di atti che denunciano la totale assenza di una seria politica economica. Quando i tempi di erogazione dei contributi e dei finanziamenti saranno celeri, ha aggiunto, i debiti dell'amministrazione supereranno i due mila miliardi. Nei conti della Regione i buchi saranno sempre maggiori ed è per questa ragione che le leggi di incentivo sono di fatto inattuabili.
La Giunta, ha aggiunto Balletto, investe nella sanità, in altri settori che non creano nuova e duratura occupazione. E' il caso anche del nuovo piano per l'occupazione, messo a punto sotto la pressione ed il ricatto di Rifondazione Comunista ed assolutamente inaccettabile. Lo hanno contestato gli stessi sindacati, secondo i quali non è in grado di garantire sviluppo ed occupazione.
Un nuovo fallimento, dunque, ha concluso Balletto, una nuova occasione perduta che deve essere addebitata alla assoluta incapacità di questa Giunta e della maggioranza che la sostiene.

Per l'on. Bonesu (PSd'Az) il rendiconto del '96 evidenzia alcuni fatti negativi perché la gestione delle finanze regionali ha aspetti preoccupanti.
Bonesu ha citato numerose cifre dei documenti contabili, evidenziando il ritardo nelle riscossioni per circa 4000 miliardi e la crescita dei residui fino ai 7500 miliardi, segno di un rallentamento delle entrate. Sui residui passivi, Bonesu ha notato che esistono problemi di cassa, rilevando che anche la spesa è stata rallentata, aggravando la situazione per oltre 1000 miliardi.
E' particolarmente preoccupante il fondo cassa, con un passivo di oltre 2400 miliardi, segno che esistono contabilità speciali di almeno pari importo. La Giunta, per chiarezza contabile nei confronti del Consiglio, dovrebbe presentare un apposito prospetto perché è opportuno sapere come mai ci sono risorse che non vengono spese.
L'Azienda delle Foreste demaniali, per Bonesu, è un'anomalia, in quanto amministra fondi del Bilancio regionale con una contabilità separata.
Il conto consuntivo, nel suo insieme, riflette la situazione della Sardegna, con una Giunta lenta, inefficiente, inadeguata, con pesanti deficit gestionali. Se si deve discutere il DPEF, ha concluso Bonesu, allora è necessario chiarire bene i termini del Bilancio regionale affinché il Consiglio possa decidere sulla base di elementi reali.

Il rendiconto generale del 1996 è stato difeso e "spiegato" dall'assessore alla programmazione Scano, il quale ha difeso il proprio operato e quello della Giunta ed ha ricordato come la Corte dei Conti abbia riconosciuto il notevole sforzo fatto dalla Giunta in carica proprio per mettere ordine nei conti regionali.
Scano si è, quindi, particolarmente soffermato sui risultati ottenuti con la diminuzione dei disavanzi e dei residui passivi, operazioni fatte cercando di riportare tutta la gestione della massa finanziaria ad un suo più oculato utilizzo.
L'esponente dell'esecutivo ha quindi affrontato alcuni dati particolarmente significativi, quali quelli del deficit di cassa, delle contabilità speciali ed extra-bilancio, dimostrando come i conti della Regione non siano poi così disastrosi. Per razionalizzare meglio la spesa, però, la Regione ha intenzione di riordinare l'intera materia, per giungere al suo necessario risanamento, che deve servire anche a favorire il rilancio dell'occupazione.
Sui programmi e su come la Giunta intende muoversi, ha aggiunto Scano, sarà opportuno attendere la discussione del DL 402 e del Documento di programmazione economica e finanziaria, che lo stesso Assessore ha sollecitato per le prossime settimane, comunque, in tempi brevissimi.

Dopo l'intervento dell'assessore Scano, il Presidente ha posto in votazione il passaggio all'esame degli articoli, che è stato approvato. Il Consiglio ha esaminato i diversi articoli del provvedimento. Gli articoli, discussi e posti in votazione singolarmente, sono stati approvati.

Sugli articoli e sugli emendamenti sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli: Casu (F.I.) Balletto (F.I.); Bonesu (PSd'Az) e l'assessore Scano (Programmazione).

Per dichiarazioni di voto, l'on. Balletto (F.I.) dopo aver stigmatizzato il fatto che non è stato messo a disposizione del Consiglio il conto del patrimonio presentato alla Corte dei Conti, ha rivolto critiche alla Giunta per il modo in cui è stato predisposto il documento contabile. Per questi motivi ha preannunciato il suo voto contrario.

La votazione finale ha dato il seguente risultato:
Presenti 63
Votanti 60
Maggioranza 31
Favorevoli 39
Contrari 21
Astenuti 3

Il documento è stato approvato.

Sull'ordine dei lavori l'on. Pittalis (F.I.) ha chiesto se il Piano del lavoro, presentato dalla Giunta, è stato già esaminato sotto il profilo dell'ammissibilità rispetto alla copertura finanziaria.

Il Presidente ha comunicato che si potrà dare una risposta non appena il documento, presentato a inizio seduta, sarà reso disponibile alla Commissione competente.

Doc. N. 33 - Piano socio-assistenziale
per il triennio 1997-1999.

Il Piano, con il quale si vuole razionalizzare tutto il sistema di intervento socio-sanitario isolano, è stato illustrato dall'onorevole Ivana Dettori (Progr. Fed.), la quale ha sottolineato l'importanza del provvedimento e le notevoli innovazioni proposte.
Dettori, dopo aver sottolineato l'importanza della realizzazione delle "reti di solidarietà primaria" e delle iniziative a sostegno delle donne, degli anziani, dei minori, dei soggetti più deboli della società sarda, si è soffermata sulle particolari proposte avanzate e sulla effettiva razionalizzazione dell'intero settore proposto proprio dalla Commissione i cui componenti hanno adeguato l'estensione temporale del Piano adeguandola ai bilanci per gli anni 1998-2000.
Esaminando gli aspetti più particolari del Piano, Dettori ha indicato i progetti obiettivo adolescenti, tutela e promozione della qualità della vita degli anziani a domicilio e nelle strutture residenziali, la lotta alla povertà e all'esclusione sociali, le politiche per l'infanzia tra le scelte più qualificanti fatte dall'amministrazione regionale a favore della società sarda.

L'on. Cucca (Progr. Fed.) ha illustrato le linee fondamentali del documento in discussione, definito innovativo e qualificante. Si è voluto privilegiare il mondo dei giovani, ed in particolare degli adolescenti, mirando alla ricomposizione dei servizi sociali ed aprendo alle organizzazioni private senza fini di lucro.
La Regione potrà così liberare risorse pubbliche da destinare alle politiche del lavoro, mentre la presenza pubblica acquista un ruolo di indirizzo e di valutazione. Il Piano sviluppa il tema dei diritti sociali, ha concluso Cucca, che si autorganizzano, con una sfida ai soggetti pubblici e con la creazione di nuova occupazione.


I lavori del Consiglio riprenderanno
domani mattina alle ore 10.00.