Nota stampa
della seduta n. 303 antimeridiana del 1 luglio 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis e, successivamente, dell'on. Salvatore Zucca.

In apertura di seduta sono state date le comunicazioni relative a:


Il Presidente ha comunicato che il Governo, in data 27 giugno 1998, ha rinviato a nuovo esame del Consiglio la legge regionale 27 maggio 1998 - Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela pesistica trasferite alla Regione Autonoma della Sardegna con l'art. 6 del D.P.R. 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'art. 57 del D.P.R. 19 giugno 1979, n. 348.

Ha quindi comunicato che in data 10 giugno 1998 è pervenuta alla Presidenza una petizione per la valorizzazione del lungomare di Olbia. A norma dell'art. 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo alla petizione è a disposizione dei consiglieri presso la Quarta Commissione.

Sull'ordine dei lavori è intervenuta l'on. Ivana Dettori (Progr. Fed.) la quale, dopo aver ricordato le devastazioni provocate dagli incendi nella provincia di Nuoro, ha chiesto che la Giunta riferisca su quanto è avvenuto nella giornata di ieri ed eventualmente sulle lacune mostrate dal servizio antincendio.

Con le proposte dell'on. Dettori si è detto concorde anche il capogruppo di F.I. on. Pittalis secondo cui la Giunta debba essere censurata e dovrebbe dimettersi.

Anche l'on. Marteddu, capogruppo dei Popolari, ha detto di condividere la richiesta del consigliere Dettori, ed ha inoltre avanzato l'ipotesi di un disegno criminoso (gli incendi sono partiti da 21 punti diversi) posto in essere "contro non so chi", fatto certamente degno di un'analisi molto approfondita per accertare le eventuali responsabilità e soprattutto il fine, forse non troppo recondito, dell'azione concordata dagli incendiari.

L'assessore all'Ambiente Onida ha affermato che un'esposizione completa dei fatti potrà avvenire domani, dopo aver completato l'acquisizione dei dati. E' però opportuno esporre alcune valutazioni. Se è legittimo che l'opposizione accusi la Giunta di inefficienza, è necessario precisare che l'esecutivo ha assunto tutte le decisioni per organizzare al meglio il servizio antincendio, pur con le note difficoltà di bilancio. La Regione ha ben operato anche nella prevenzione.
Quest'anno, ha aggiunto Onida, è stato definito un contratto triennale per operare con gli elicotteri, da avvistamento e da spegnimento. Sono stati inoltre aperti nuovi contatti con la Protezione civile, ponendo all'attenzione del Governo i particolari problemi di questa estate e chiedendo la dislocazione in Sardegna di alcuni aerei Canadair. La Protezione Civile ha dislocato alcuni Canadair a Ciampino, da utilizzare anche in Sardegna, dove vi sono già due Canadair di vecchio modello che però non sono in grado di operare in quanto dichiarati in avaria. La Giunta ha già protestato con il Governo che non può ignorare questo dramma della Sardegna.
Sono state acquistate nuove dotazioni e mezzi per il Servizio antincendio, ha aggiunto Onida, e, mentre si sta concludendo la rete radio, avviata nel 1992, sono in corso altre nuove iniziative per quanto riguarda il personale.
L'assessore ha poi illustrato i contatti con la Protezione Civile per ottenere un nuovo tipo di elicottero che ha dotazioni particolari per lo spegnimento degli incendi. Esistono però difficoltà burocratiche da parte Civilavia, e si sta cercando di superarle. L'assessore ha quindi illustrato le altre iniziative avviate nel territorio, criticando la decisione del Governo di impedire ai Vigili del fuoco di partecipare alla lotta antincendio, se non dietro il pagamento di circa 5 miliardi.
Onida ha concluso che al 29 giugno i risultati erano nettamente migliori rispetto agli anni passati. Per quanto riguarda gli incendi di ieri, Onida si è riservato di riferire quanto prima.

Un pensiero di cordoglio, anche per l'ultima vittima del dramma degli incendi, è stato espresso dall'on. Liori (A.N.), il quale ha esaminato la grave situazione verificatasi nel Nuorese ed in molte zone dell'Isola. Liori ha comunque, escluso che gli incendi siano stati provocati da qualche nemico del Parco del Gennargentu. Non sarà stato certamente un "idiota" appiccare incendi così gravi.
Altro argomento affrontato con grande determinazione da Liori è stato quello della prevenzione e degli interventi necessari per combattere le fiamme. Gli aerei sono diminuiti di numero rispetto al passato e sono decisamente più vecchi e meno efficienti, tanto è vero che sono stati posti immediatamente in "avaria". La Giunta deve avere un sussulto d'orgoglio e deve chiedere interventi urgenti e realmente incisivi, ha concluso l'esponente di A.N., altrimenti deve pensare realmente a dimettersi.

Secondo l'on. Bonesu (PSd'Az) la vicenda dei Canadair è estremamente delicata e significativa di uno scarso interesse del Governo nei confronti della Sardegna. E' inutile,  ha detto Bonesu, cercare dietrologie sulla nascita dei focolai; spesso il fuoco parte dalla solita cicca gettata nel ciglio della strada. Probabilmente la "macchina" regionale non ha funzionato a dovere e comunque non è lecito fare "un processo per una giornata andata male" ma si dovrà valutare l'andamento di tutta una stagione per essere in grado di censurare la Giunta.

Per l'on. Montis (R.C.), il problema degli incendi è stato trattato spesso, ma senza grandi risultati. Il problema deve essere esaminato con grande senso di responsabilità per trarre conclusioni operative. Non basta uno spot, ci vogliono misure serie e un'adeguata opera di sensibilizzazione nelle scuole per invertire una cultura radicata nella storia della Sardegna.
Gran parte degli incendi avvengono sempre negli stessi territori, ha aggiunto Montis, segno che si vede ancora nell'incendio una "risorsa" per migliorare i pascoli. La Sardegna deve chiedere al Governo maggiori finanziamenti, nuovi mezzi, assistenza tecnica, tenendo però conto che la responsabilità è nostra. Il fascismo, nel 1929, vincolò per venti anni i terreni incendiati. Anche oggi si devono assumere provvedimenti che scoraggino gli incendiari, vietando il pascolo o l'edificazione per un certo periodo di tempo. Saranno misure impopolari, ma i mali estremi richiedono estremi rimedi. Occorre inoltre porre estrema attenzione nel reclutamento del personale del Servizio antincendio, per evitare errori del passato.
Montis ha concluso ricordando la proposta relativa ai laghi collinari che avrebbero consentito almeno di limitare i danni del fuoco.

Siamo qui a discutere ma buona parte del territorio regionale è stato espugnato dalle fiamme: il capogruppo del Ppi, on. Marteddu, ha ricordato come il Consiglio, su questo importantissimo argomento, ha osservato un preoccupante silenzio. Oggi, con l'apertura ufficiale della campagna antincendio l'assemblea regionale si accorge che le cose sono ben diverse da come le si era immaginate.
Quando si parla di incendi si parla di zone povere, culturalmente molto arretrate. Occorre, quindi, un grande sforzo anche culturale, per far crescere la società sarda. Marteddu, quindi, si è soffermato sulla necessità di avere una campagna antincendio più "elastica". La lotta non può partire il primo luglio, specialmente quando le condizioni climatiche sono "preoccupanti", come lo erano da molte settimane.
Le fiamme, tra l'altro, hanno valenze particolari, ha aggiunto Marteddu, ma sono "sempre episodi delittuosi" e come tali devono essere visti e combattuti. Il sistema dello Stato, nel suo complesso, deve intervenire ed organizzare una reale opera di prevenzione. Se le cose non vanno bene, vuol dire che l'organizzazione messa su dalla Regione non funziona come dovrebbe e deve essere radicalmente rivista.
Non si può parlare di sviluppo, di industrializzazione dell'Isola quando non esistono le reali condizioni per fare crescere socialmente ed economicamente la Sardegna.
Marteddu, quindi, ha chiesto nuovi rapporti con lo Stato e nuove, decise, scelte politiche che la Giunta deve assolutamente fare subito. Per sollecitare questa iniziativa il Consiglio dovrà proporre ed approvare un documento incisivo ed il più possibile omogeneo.

Sarebbe stato auspicabile che il Consiglio si fosse soffermato su questi temi dopo un evento così drammatico. Si è di fronte, ha detto l'on. Bruno Dettori (Misto), ad una situazione non più governabile, nella quale si evince che il fuoco devasta le zone di più alta miseria.
Tutti noi siamo chiamati ad una presa di coscienza, ha aggiunto Dettori, affinché lo scopo della nostra generazione sia la salvaguardia del patrimonio naturale della Sardegna. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi, abbiamo il dovere di essere efficienti ed efficaci, dobbiamo organizzarci per azzerare le azioni di gente criminale che, però, ha le mani armate da situazioni di estremo disagio sociale ed economico.
E' necessaria, in queste zone più fragili di altre, attuare una politica che non venga interpretata come un pericolo  dalle popolazioni,  ma diventi l'interprete di esigenze reali, sia accanto alla gente e dia fiducia nelle istituzioni. Solo così si potranno un giorno dimenticare gli errori della stagione degli incendi.

Dopo aver espresso la solidarietà alle popolazioni interessate, l'on. Pittalis (F.I.) ha sostenuto che se la responsabilità primaria è dei criminali incendiari, altre responsabilità sono del governo nazionale, come ha confermato l'assessore Onida, e della Giunta regionale per i ritardi con i quali ha operato.
Oggi ci viene detto che si stanno predisponendo atti e azioni che si sarebbero dovuti compiere da tempo, ha aggiunto Pittalis, ed è strano che questo governo da un lato dica di voler tutelare l'ambiente (vedi questione parchi) ma dall'altro ignori la distruzione ambientale degli incendi dislocando gli aerei a Ciampino.
Si deve quindi censurare il Governo e l'atteggiamento di "vassallaggio" di questa Giunta che non si impone per avere gli aerei  in Sardegna.
Dopo aver ironizzato su alcune dichiarazioni sugli incendi rilasciate a suo tempo dal presidente Palomba, Pittalis ha sostenuto che "forse gli incendi si potrebbero combattere con una struttura simile alla Fondazione del Banco di Sardegna", perchè, a suo parere, in quel caso ci sarebbe stato un maggiore interesse delle forze politiche di maggioranza.
Per Pittalis, se è vero che i Vigili del fuoco hanno chiesto 5 miliardi per partecipare alla campagna antincendio, allora bisognerebbe chiudere le caserme dei Vigili in Sardegna. A questo proposito, ha aggiunto Pittalis, sarebbe necessario che Palomba dicesse cosa ha fatto.
La Giunta deve dimettersi, ha concluso Pittalis, e F.I. presenterà una mozione di censura per l'operato del Governo.

Gli atti di vandalismo di questa portata devono essere condannati con grande forza l'on. Ivana. Dettori, (Progr. Fed) la quale ha ricordato come la maggior parte degli incendi siano di chiara origine dolosa ed ha auspicato interventi urgenti e tempestivi, per evitare questi "gravi episodi delittuosi e di inciviltà".
"La cosa pubblica è cosa di ciascuno di noi", ha aggiunto Dettori. Ed ha ricordato come gli incendi siano stati appiccati in più punti, quindi erano frutto di un preciso disegno criminale. In passato sono state realizzate incisive campagne pubblicitarie, utili per sensibilizzare la società sarda. Sono necessarie iniziative di grande portata, per fare crescere culturalmente la società isolana e per modificare in modo di considerare la cosa pubblica che è assolutamente arcaico e deleterio. Così come è necessario avere una campagna di prevenzione "più elastica" ed incisiva. Come deve essere riconsiderato l'apporto degli aerei, specie dei Canadair, nella lotta contro il fuoco.
Concludendo il suo intervento,  Dettori ha quindi sollecitato iniziative urgenti dirette anche ad aiutare le popolazioni così duramente colpite, anche economicamente, dalla calamità degli incendi.

L'assessore dell'Ambiente Onida ha subito dopo affermato che dal Consiglio sono venuti suggerimenti che certamente verranno presi in considerazione, a cominciare dal problema dei laghi collinari per finire con la flessibilità delle date di inizio della campagna antincendio.
E' anche stato detto che devono utilizzarsi tecnologie moderne con stazioni di telerilevamento, ma a questo proposito si deve dire che in Sardegna esistono sistemi modernissimi che però non vengono usati perchè non si è certi dell'efficacia.
Chiunque governerà in futuro si ritroverà con sistemi all'altezza della situazione. Il problema principale tuttavia, ha aggiunto, è quello del rapporto con il Governo. "Su questo punto non alzeremo la guardia, ha ripetuto Onida, e cercherò di ottenere i mezzi che sono stati assicurati ad altre regioni d'Italia".
Infine Onida ha criticato la cultura della ribellione (da parte delle popolazioni nei confronti dello Stato) con sistemi criminali, auspicando che il lavoro di sensibilizzazione debba partire dalla scuola.

Con l'intervento dell'assessore Onida si è concluso il dibattito sulle dichiarazioni della Giunta dopo i gravissimi incendi di ieri. Il Consiglio ha deciso di approvare un documento sul problema degli incendi, che verrà coordinato unitariamente dai rappresentanti dei diversi gruppi politici e messo in votazione non appena sarà materialmente disponibile.

Discussione del testo unificato PL 22 - DL 101
Razionalizzazione del sistema organizzativo e revisione
della disciplina in materia di personale regionale.

Il testo proposto dalla Prima Commissione, approvato dopo un lungo e complesso iter, prevede il pieno recepimento dei principi di riforma del pubblico impiego introdotti dalla legge n. 421/92 e del decreto legislativo n. 29/1983. Una scelta che permetterà di avere un ordinamento amministrativo regionale omogeneo con quello delle altre pubbliche amministrazioni.
Questo principio ha portato ad un confronto particolarmente approfondito con le organizzazioni sindacali del personale regionale. Dopo questa ampia consultazione il testo del provvedimento è stato riesaminato anche alla luce delle due recenti leggi Bassanini, sul riordino delle amministrazioni degli enti locali.
Il provvedimento è stato illustrato dal capogruppo di A.N., on. Masala, il quale ha sottolineato come la organizzazione della campagna anticendi sarebbe potuta avvenire in modo ben diverso, se questa legge di riordino fosse stata già in vigore.
Masala, illustrando le caratteristiche del provvedimento in esame, ha ricordato come le norme in materia di uffici e di personale non possano prescindere dalle norme nazionali e da alcune indicazioni contenute nello stesso Statuto sardo.
Il relatore ha anche ricordato i diversi impegni presi dalla maggioranza in carica, proprio in materia di riordino degli uffici, ed ha sottolineato come i programmi della Giunta non siano stati mai rispettati. Anche per il delicato argomento del riordino delle strutture burocratico-amministrative le opposizioni, in questo caso A.N., sono state costrette ad elaborare delle apposite proposte di legge, proprio per stimolare l'esecutivo.
La Prima Commissione, quindi, è stata costretta a prendere in esame l'intera materia ed a proporre una legge che, in realtà, è un provvedimento quadro, che indica come dovrebbe essere organizzata la struttura amministrativa e burocratica della Regione, ma non entra nel merito dei particolari aspetti che riguardano l'accesso al lavoro, il reclutamento dei quadri, le retribuzioni, gli aspetti normativi ed economici che sono legati a questo provvedimento di riforma.
La Commissione, infatti, ha preferito scindere i diversi problemi che affliggono l'amministrazione regionale, per giungere ad una ipotesi di riordino dell'amministrazione stessa che può essere indicata come lo spartiacque tra il vecchio e nuovo modo di gestire il personale dell'intero apparato regionale.
Il testo in esame, quindi, è un testo quadro, di impostazione generale. Contemporaneamente a questa proposta, però, la Commissione ha lavorato ad un "collegato" in grado di sanare alcune posizioni anomale, ingiustizie e disparità di trattamento che hanno portato a posizioni di privilegio o di obiettiva penalizzazione.
Il relatore, dopo aver riconosciuto l'apporto fondamentale ed il supporto insostituibile fornito dal funzionario e dalle strutture consiliari anche durante l'iter di questo provvedimento, ha brevemente illustrato la "propria difficile posizione", quella di un presidente di un gruppo di opposizione costretto ad illustrare un provvedimento sbandierato dalla Giunta come "provvedimento innovativo".
Questo provvedimento legislativo non deve significare "una medaglietta" che la Giunta o alcune forze della maggioranza vogliono appuntarsi immeditatamente sul petto. "Le riforme non si fanno contro qualcuno, ma senza la collaborazione di tutti non si possono fare". Quindi, se la legge sarà approvata sarà merito di tutte le forze politiche regionali.
Esaminando le caratteristiche del DL,  Masala, dopo aver ricordato che la Giunta anche su questo argomento è arrivata ultima, ha sottolineato come la parte più innovativa sia la trasformazione del rapporto di impiego da "pubblico" in "privato". Se si applica il rapporto di lavoro "privato" anche nel pubblico impiego è chiaro che vengono applicate tutte le norme e le discipline in vigore. L'oratore ha, quindi, illustrato lo spartiacque tra i due diversi "ordinamenti"; il rapporto di lavoro e l'organizzazione del lavoro.
Il rapporto di lavoro, quindi, sarà normato dai contratti di lavoro, dalle varie norme che regolano la materia. L'organizzazione del lavoro, invece, sarà regolata con norme legislative.

Altro aspetto particolarmente caratterizzante è quello della assoluta divisione dei ruoli tra politici e struttura amministrativa. Il Consiglio, comunque, avrà un notevole potere di controllo e di indirizzo e potrà svolgere il suo ruolo ispettivo nei momenti più qualificanti della sua attività.

Concludendo la sua approfondita relazione Masala ha, infine, ricordato come per avere un quadro completo ed esauriente della materia sia necessario concludere l'esame anche dei "provvedimenti collegati", senza i quali questa riforma non otterrà i frutti sperati.

Primo oratore della fase di discussione generale sul provvedimento è stato l'on. Macciotta (Misto) il quale ha voluto fare alcune considerazioni sul testo della normativa di disciplina in materia di pubblico impiego.

Macciotta ha detto che il provvedimento arriva in ritardo, ritardo imputabile alle disfunzioni operative del Consiglio, quali la mancanza di funzionari, la vetustà del Regolamento consiliare nonchè la trasversalità dell'assetto politico della maggioranza. Ma esistono altre condizioni che possono aver causato questo ritardo, prima fra le quali la complessità della materia spesso modificata dalla legislazione nazionale.
Tuttavia la Commissione, ha affermato Macciotta, è riuscita a varare un testo che è sintesi dell'espressione di tutti i gruppi, di maggioranza e di opposizione, e stabilisce un filo di continuità tra organizzazione pregressa e modernizzazione dell'apparato.
Macciotta ha quindi accennato ad alcune questioni di ampio respiro ed ai criteri cui la Commissione si è ispirata. Secondo l'oratore la critica mossa alla Commissione, per aver previsto come prioritaria la riforma dell'apparato regionale, non è senza sostanza, perchè si potrebbe correre il rischio di portare la Regione ad una paralisi di attività., Si impone quindi una forma di riflessione anche in conseguenza dell'orientamento governativo circa l'assetto degli enti locali, con valutazioni ulteriori sul trasferimento di risorse e di personale da Stato a Regione e da Regione ad Enti locali.
Secondo Macciotta, quindi, la riforma dovrebbe prevedere una coerente messa a punto dei contesti normativi in materia di responsabilità e di garanzia reciproche.
Macciotta ha successivamente analizzato il testo del provvedimento soffermandosi sullo stato giuridico dei dirigenti, sui gradi di responsabilità e sugli organismi interni di controllo. Ha ricordato inoltre le critiche mosse alla Commissione, accusata di ver discriminato i sindacati mentre, ha detto l'oratore, le rappresentanze dei personale sono state sempre consultate, e in più occasioni.
Concludendo, Macciotta ha affermato che in norma devono essere sanciti principi e non metodi di lavoro, per cui vengono meno altri numerosi appunti mossi dalle organizzazioni sindacali all'operato della Commissione.

Il Presidente ha comunicato la presentazione di una mozione unitaria sul tema degli incendi in Sardegna che, messa ai voti, è stata approvata all'unanimità.


I lavori del Consiglio
proseguiranno alle 16,30.