Nota stampa
della seduta n. 300 pomeridiana del 28 maggio 1998
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Sergio Milia e quindi dell'on. Salvatore Zucca.
Discussione della Mozione n. 150
di censura e sfiducia alla Giunta regionale
per il contegno assunto nel non opporsi
al decreto istitutivo del Parco del Gennargentu
contro il parere del Consiglio regionale.Attorno al parco si sono accese vivaci polemiche che servono poco a costruire e molto a destabilizzare. L'onorevole Ivana Dettori (Progr. Fed.) ha esaminato la recente vicenda del parco del Gennargentu partendo dall'ormai famoso 19 febbraio scorso, giorno nel quale è stata firmata l'intesa Stato-Regione per la costituzione del Parco del Golfo di Orosei e del Gennargentu. La Giunta ha poi riconosciuto che quell'accordo è stato un errore, perchè ha impresso una improvvisa accelerazione alla istituzione del Parco, proprio quando si stava lavorando per trovare il necessario consenso.
Ma di parchi, ha ricordato Dettori, si parlava sin negli anni 60 ed altre intese istituzionali erano state firmate nel 1992 e 1995. Si sono commessi gravi errori senza realizzare contemporaneamente il necessario consenso tra le parti. Non si sa chi trarrà benefici da questa situazione, se la destra o la sinistra, se i favorevoli o i contrari al parco. Eppure ci sono delle condizioni reali dalle quali partire, coinvolgendo nella corretta gestione del territorio i rappresentanti delle amministrazioni locali, prevedendo anche le necessarie iniziative di supporto e gli interventi finanziari utili per realizzare le iniziative economiche in grado di favorire un reale sviluppo economico e sociale di quelle zone.
Si sono fatti gravi errori, ha aggiunto Dettori, ma non si può abbandonare l'idea di Parco. Si devono trovare i necessari accordi per ripartire, riesaminando quanto stabilito nella recente intesa, ridiscutendola e fissando norme che prevedano la corretta e democratica gestione del bene ambiente.
Il Consiglio deve ricercare il necessario consenso e partire con i comuni che ci vogliono stare, lasciando aperte le porte agli altri enti locali che vorranno, in un secondo tempo, aderirvi.
Comunque, non si può continuare a perdere tempo in chiacchiere, ha concluso Ivana Dettori, ma si devono prendere le giuste e necessarie decisione e, finalmente, partire. La mozione delle opposizioni, quindi, è assolutamente inutile.Ciò che emerge da quanto è accaduto fino ad oggi, ha detto l'on. Demontis (Misto), è che le popolazioni interessate dall'istituzione del Parco del Gennargentu sono contrarie alla legge 394 che le espropria del territorio e soprattutto dalla sua gestione.
Poiché l'ordine del giorno votato dal Consiglio indicava con chiarezza che si dovesse tentare di far modificare la legge e poiché è assurdo che si possa arrivare ad una simile ipotesi, l'unica possibilità da prendere in considerazione è che le popolazioni progettino un parco di loro iniziativa, sfruttandone le bellezze ambientali e archeologiche, decidendone i metodi di gestione e lo sviluppo, definendo le infrastrutture e le strutture nonché i siti in cui queste dovranno realizzarsi.
La Regione deve accettare ed agevolare questa alternativa perché non è vero che le zone saranno inondate da miliardi (come è facile intuire) mentre le popolazioni sarebbero soggette ad un ricatto per acconsentire, in cambio di pochi spiccioli, alla creazione di un parco che finirebbe per non essere il loro.
Il parco è un patrimonio dell'umanità e sarebbe giusto che tutti, dalla Sardegna all'Italia, all'Europa finanziassero il lancio del parco per mantenere preservato per il futuro un ambiente naturale eccezionalmente integro e per organizzarne la gestione democratica e lo sviluppo di tutto quel territorio.La mozione non è un atto sproporzionato o strumentale, ha affermato l'on. Locci (A.N.) preannunciando un intervento sul tema dell'autonomia e della potestà legislativa della Regione in un momento in cui si dibatte di federalismo e si entra nella moneta unica europea. Se la Sardegna dovrà confrontarsi con la concorrenza delle altre Regioni, come potrà affrontare questa sfida se perfino un ordine del giorno unanime viene disatteso dal Governo centrale?
Per Locci, il governo regionale dimostratosi totalmente incapace di rappresentare a Roma la volontà del Consiglio regionale, è quindi totalmente inadeguato, pur essendo omogeneo con il governo nazionale.
Appare evidente che la nostra istituzione è rappresentata da persone che non godono alcuna fiducia da parte del Governo nazionale. Già questo sarebbe un motivo per sfiduciare questa Giunta.
Allontanandosi dalla questione del parco, ha detto ancora Locci ricordando i rinvii delle leggi da parte del Governo, quale ruolo vuole allora ricoprire questa maggioranza e questa Giunta sul tema dell'autogoverno?
Dopo aver accennato ai temi del carbone, dell'energia, dei trasporti e del sistema del credito, Locci ha sostenuto che la Sardegna deve diventare una terra con condizioni favorevoli per gli investimenti. Ma come? I porti franchi sono rimasti uno slogan, la zona franca è rimasta lettera morta (e su questo tema A.N. rivendica un sistema fiscale speciale per la Sardegna), mentre la riforma della burocrazia regionale e degli Enti territoriali è ancora lontana. Questi sono alcuni dei temi sui quali la Giunta deve essere messa in mora, e sui quali deve dare atti di governo.
La Giunta deve dire se intende dotare la Sardegna di strumenti che facilitino gli investimenti e lo sviluppo, ha aggiunto ancora Locci, e su questi temi l'opposizione intende sfidare la Giunta. Ma con questa maggioranza, ha concluso Locci, la Sardegna non può avere neanche le speranze.La necessità di modificare l'articolo 116 del regolamento interno dell'Assemblea è stata sottolineata dall'onorevole Marteddu (capogruppo Ppi), che ha contestato la validità della "mozione di sfiducia", giudicata un istituto ormai vuoto ed inutile. Dalla mozione di sfiducia occorre passare ad una "sfiducia costruttiva". Dietro un documento politico ci deve essere un' "ipotesi alternativa", una proposta di governo capace di sostituire l'esecutivo in carica.
Questa legislatura passerà alla storia come quella delle "sei crisi", ma sarà ricordata anche come quella "dei molti buchi nell'acqua" fatti dalla minoranza. Marteddu ha, quindi, criticato l'atteggiamento dell'opposizione, forse colpita da una qualche sindrome elettorale, "quasi un delirio di onnipotenza". In questi giorni si è assistito, infatti, ad un crescendo di toni, e non solo a Cagliari, nei discorsi degli esponenti di alcune forze politiche. Però, ha aggiunto Marteddu, non si sono sentite chiare indicazioni politiche.
Forse occorre cambiare le regole del gioco, forse sono necessarie diverse ipotesi di riforma, anche istituzionali, per costruire una reale democrazia compita. Si devono scrivere nuove regole, opportune se non necessarie, per garantire governabilità, per favorire una reale alternanza, per dare poteri reali alle istituzioni o agli enti locali.
Non, quindi, il ricorso ai referendum per eleggere un Presidente con pieni poteri, ma un lavoro attivo e fattivo, per dare agli enti locali il ruolo e la potestà che meritano.
La Regione, il Consiglio devono riappropriarsi del loro ruolo istituzionale, ha aggiunto Marteddu, il parco deve essere fatto, ma deve essere fatto nel pieno rispetto dei diritti, dei poteri, del ruolo istituzionale della Regione. Da qui la necessità di impugnare il decreto Ronchi, di attuare effettivamente lo Statuto regionale; ecco l'esigenza di mettere in campo tutte le forze delle quali la Regione dispone.
Il parco è un'occasione di crescita, di civiltà, ha aggiunto Marteddu, ed è necessario perseguire questo che è l'unico progetto rimasto in piedi nelle zone interne.
Il progetto generale di sviluppo per i quali i popolari si battono, è anche quello di favorire la crescita sociale ed economica delle zone più povere. Un progetto che prevede anche la necessità di togliere poteri e risorse, anche politiche, alle zone che ne hanno troppe per distribuirli a quelle zone che meno ne hanno.
L'ormai superato istituto della mozione di sfiducia ha permesso l'avvio di un confronto che non si limita esclusivamente al parco del Gennargentu, ha concluso Marteddu. Ma le forze politiche dovranno ora confrontarsi su progetti complessivi di sviluppo in grado di favorire e condizionare il complesso processo di sviluppo dell'intera Sardegna.Proprio nel momento in cui la Giunta aveva bisogno della massima unità delle forze politiche, ha detto l'on. Randaccio (Misto diniani) è arrivata questa inopportuna mozione di sfiducia che rischia di disgregare e di rendere nulli gli sforzi della Regione sarda nella difesa delle proprie prerogative.
Quando Ronchi ha firmato il decreto, la Giunta era nel pieno di una importante fase negoziale, forte non soltanto dell'ordine del giorno votato dal Consiglio ma anche del documento sottoscritto a Nuoro dal ministro, dal presidente della Provincia e dalla Regione sulla necessità di stabilire nuove intese nel rispetto della volontà delle popolazioni coinvolte. Si è trattato, da parte di Ronchi, di un atto unilaterale e prevaricatorio ed in questo clima si sono innestate le dimissioni dell'assessore Loddo. Una decisione, ha precisato Randaccio, assolutamente individuale in ossequio all' ordine del giorno-voto del Consiglio e nel rispetto anche di quei territori che da lui sono rappresentati. Ma è stata anche una decisione politica, tesa a sottolineare la gravità dell'atto del ministro e a caratterizzare con forza l'immagine della Giunta per le azioni da compiere in difesa delle sue prerogative.
Queste sono dunque le motivazioni delle dimissioni di Loddo e non altre. Sono quindi da rigettare le accuse insulse di demagogia. In questo senso, ha rimarcato Randaccio, si deve dare pieno sostegno e solidarietà all'assessore che con la sua decisione non ha voluto fare un gesto eclatante né è voluto fuggire dalle responsabilità. Loddo ha infatti, nell'occasione, presentato una proposta articolata che partendo dalla prospettiva di una nuova norma d'attuazione dello statuto in tema di competenza sul territorio, sull'urbanistica, sul turismo e sulla caccia , cambierebbe i rapporti di forza nella gestione dell'ente parco.
Diventerebbero infatti di nomina regionale il presidente ed il direttore dell'ente e resterebbe alla competenza degli enti locali la potestà degli atti concessori.
Randaccio ha quindi detto che la Sardegna ha bisogno di riunire le sue forze e non di disgregarsi: Per cui nel respingere la mozione ha invitato il Consiglio a trasformare il documento in un ordine del giorno che stabilisca e scandisca modi e tempi del percorso che porti all'approvazione delle norma d'attuazione ed alla realizzazione dell'ente parco secondo criteri diversi e democratici. "Richiamo tutte le forze del Consiglio ad uno sforzo unitario, ha concluso, per riaffermare i nostri principi autonomistici che sono stati messi fortemente in discussione".L'on. Vassallo (capogruppo R.C.) ha ricordato che quando venne sottoscritto l'o.d.g. si riteneva che sul tema del Parco si fosse raggiunta un'intesa per salvaguardare le prerogative della Regione e delle comunità locali. Senza voler sindacare l'operato dell'opposizione, Vassallo ha sollevato un problema di opportunità sugli obiettivi da raggiungere. Certamente il problema del Parco non si risolve né con le dimissioni della Giunta, né rinunciando alle prerogative della Regione, né con un ulteriore periodo di vuoto legislativo.
Dopo un accenno alle campagne elettorali per i ballottaggi, Vassallo ha sostenuto che occorre rispondere unitariamente agli errori del Ministro che avrebbe dovuto rispettare i principi di autodeterminazione del popolo sardo.
Sarebbe semmai stato opportuno richiedere alla Giunta un'informazione più puntuale e precisa sulla questione del Parco, ha detto ancora Vassallo che ha poi ribadito la necessità di mantenere una posizione unitaria per ottenere la modifica del decreto.
Oggi non si capisce più se tutte le forze politiche ritengono che il Parco sia utile per lo sviluppo. E' necessario quindi verificare le possibilità di contestare il decreto sul piano legislativo e analizzare poi le affermazioni del Ministro sui rischi di modifica della legge 394.
La Sardegna deve svolgere un'azione di offensiva autonomistica, ha aggiunto ancora Vassallo, contro il centralismo.
In conclusione, Vassallo citando le affermazioni del capogruppo di F.I., ha sostenuto che esiste la volontà di essere ricordati come "coloro che non gettano la spugna" per combattere a favore dell'autodeterminazione del popolo sardo. Sarebbe quindi opportuno che la mozione venisse ritirata."Non è certamente la prima volta che in quest'Aula ci troviamo a parlare del Parco del Gennargentu e spesso ci siano trovati a discutere di mozioni". Il Consiglio, ha detto l'on. Balia (capogruppo FDS-PS), ha dovuto affrontare temi interessanti ed alti, ha dovuto discutere programmi e progetti politici anche di grande significato.
Il Parco, ha aggiunto Balia, può comunque offrire possibilità di sviluppo e di crescita. A patto che si sappiano coniugare i temi dello sviluppo e della conservazione, delle iniziative di crescita socio-culturale e del rispetto delle volontà delle popolazioni che in quei territori vivono.
Le cose sono andate in maniera difforme, però. Gli accordi, l'intesa, le tensioni tra le popolazioni interessate hanno acceso contrasti ed hanno fatto fare anche passi indietro al dialogo tra le varie parti.
Anche le iniziative del Ministro non hanno certo rasserenato gli animi. Ora, ha aggiunto Balia, si deve ripartire, si deve ritirare il decreto incriminato, si deve concordare una nuova intesa, si devono indicare e mettere a punto tutti i programmi di intervento finanziario necessari per superare le tradizionali ed ataviche diffidenze delle popolazioni che del Parco devono essere i soggetti concreti.
La Giunta deve riprendere le sue azioni, deve riannodare il dialogo ed il confronto, deve prendere impegni e stabilire risorse e termini di intervento. Altrimenti, ha concluso Balia, i rapporti corrono il rischio di sfilacciarsi ulteriormente, e si vanifica quanto è stato fatto. Per queste ragioni Federazione democratica voterà contro la mozione di sfiducia. Ma in questo ultimo anno della legislatura è auspicabile che la maggioranza riacquisti quella necessaria progettualità politica che spesso sembra esser venuta meno.Una mozione di sfiducia serve anche per esaminare, per vedere se una maggioranza, una coalizione, hanno forza e numeri necessari per operare. L'onorevole Masala, (capogruppo A.N.), ha difeso l'operato della sua parte politica ed ha sottolineato come la Giunta abbia compiuto "numerose inadempienze specifiche", che hanno incrinato il rapporto di fiducia necessario, che deve esistere tra Giunta e Consiglio.
Questa Giunta, ha aggiunto Masala, nel suo ruolo di rappresentanza della Regione nei confronti dello Stato ha ignorato, trascurato, disatteso le indicazioni e gli indirizzi del Consiglio regionale. La Giunta è tenuta ad osservare, ad adempiere alle indicazioni che vengono dal Consiglio, da tutti gli organi consiliari, comprese le Commissioni, attraverso mozioni, ordini del giorno e gli altri strumenti a disposizione dell'Assemblea.
L'onorevole Masala ha, quindi, ricordato come si è giunti all'ordine del giorno unitario contro le decisioni del Ministro. Un ordine del giorno unitario votato proprio per dare all'esecutivo la forza necessaria per chiedere, allo stesso Ministro, la revoca del decreto sul Parco. Ma la Giunta non ha adempiuto a queste indicazioni, a questo deliberato del Consiglio preso all'unanimità, quindi votato dalla stessa maggioranza.
La Giunta, tra l'altro, ha subito passivamente tutti i decreti emanati da Ronchi. Non ha chiesto la sospensione, in base all'articolo 51 dello Statuto, del decreto istitutivo del Parco. Ed in questo caso la censura è assolutamente fondata. Ed è assolutamente fondata la richiesta di dimissioni.
Le opposizioni, tra l'altro, non sono assolutamente in grado di accertare se la Giunta ha fatto o meno opposizione contro le decisioni del governo che non ha tenuto conto dei rilievi e delle indicazioni consiliari.
L'esecutivo, in sostanza, ha aggiunto Masala, ha assolutamente ignorato la volontà del Consiglio che sottolineava l'esigenza di ricorrere contro il decreto di "istituzione del Parco" oltre che contro quello di "costituzione dell'Ente di gestione del Parco". La Giunta, invece, ha ignorato tutto ed ha assolutamente incrinato il rapporto fiduciario col Consiglio.
E questa posizione è stata presa in totale spregio dei corretti rapporti che devono esistere tra le istituzioni. Si è fatto perchè la Giunta è "omologa, anzi subalterna al governo romano. E la Giunta ignora che gli atti di governo devono prescindere dalla appartenenza a questa o a quella parte politica". Ed è grave che questa Giunta abbia bellamente accettato, se non ispirato, l'esclusione del sindaco di Olbia dal Comitato di gestione del Parco di Tavolara perchè "non omologo" con questa Giunta.
L'esecutivo Palomba, ha concluso Masala, ha ignorato e trascurato troppe volte le indicazioni del Consiglio. Il mancato rispetto dei suoi compiti, quindi, dovrebbe imporre alla Giunta le logiche conseguenze politiche. Il regolamento, ha sottolineato Masala, non prevede la "mozione di sfiducia costruttiva". Alleanza Nazionale è, comunque, pronta a lavorare per mettere a punto le riforme necessarie a garantire governabilità e coerenza con le indicazioni degli elettori. Se le altre forze politiche lo vogliono, A.N. è pronta a sedersi subito attorno ad un tavolo ed a lavorare per preparare le tanto auspicate e necessarie riforme.A parere dell'on. Cugini (Progr. Fed.) la mozione di sfiducia alla Giunta è servita almeno per stabilire due punti. Il primo è che la Giunta ha assunto in pieno gli impegni che le erano stati raccomandati con l'ordine del giorno del Consiglio ed infatti ha trasmesso le indicazioni al governo Prodi lo stesso giorno in cui il documento era stato votato; il secondo è che è emerso con chiarezza che Forza Italia è contraria all'istituzione dei parchi in Sardegna.
Nessuna inadempienza da parte della Giunta, quindi, perché l'esecutivo ha ottemperato al mandato del consiglio con sollecitudine e senza equivoci. Gli equivoci vengono invece dal comportamento del sindaco di Olbia che è stato conseguente alla posizione assunta da Forza Italia nei confronti del parco del Gennargentu. Cugini ha a questo proposito affermato che il sindaco Nizzi ha danneggiato il comune di Olbia sia non rispondendo alla richiesta di incontro arrivata dal ministro sia non inviando il nominativo del rappresentante di Olbia nella gestione del Parco di Tavolara. Si è gridato allo scandalo, ha detto Cugini, ma a noi risulta, raccomandate alla mano, che si è voluto costruire artatamente un caso, tanto è vero che il ministro Ronchi si è detto disposto ad accogliere le proposte del comune gallurese.
La verità, ha detto ancora il capogruppo progressista, è che si è contrari al parco ed ai parchi e che vengono utilizzate le istituzioni per fare agitazione, stampa e propaganda. E non solo: attraverso un giornale si è anche istigato a delinquere ed ora si intende usare il Consiglio regionale per creare malessere e confusione.
Cugini ha quindi indicato la posizione della maggioranza. La quale vuole i parchi ritenendoli strumenti per creare sviluppo in territori tristemente abbandonati; chiede investimenti per quelle zone e fornisce indicazioni precise per arrivare alla realizzazione dei parchi attraverso gli strumenti della democrazia, cioè il confronto con le popolazioni interessate ed il rispetto delle potestà autonomistiche della Sardegna.
Ma Cugini è andato ancora più in la. La mozione, ha detto, è un'invenzione di Forza Italia che trova con difficoltà il consenso degli stessi alleati del Polo. Ne è stata dimostrazione l'intervento dell'on. Locci il quale ha dedicato pochissimo spazio alla mozione ed assai maggiore tempo alla ricerca di linee d'azione costruttive.
La maggioranza, ha aggiunto, voterà contro la mozione e percorrerà coerentemente le indicazioni votate dal Consiglio, consapevole che si deve cercare il consenso delle popolazioni che hanno manifestato contrarietà, anche se queste sono piccola parte rispetto alla stragrande maggioranza dei comuni che sono favorevoli all'istituzione del parco del Gennargentu.L'assessore all'ambiente, on. Onida, ha replicato agli interventi affermando che i problemi sollevati in Aula sono andati al di là dei temi del Parco per esaminare l'operato complessivo della Giunta ed i suoi rapporti con il Governo nazionale. L'Assessore dopo essersi augurato che il dibattito porti chiarezza, ha sostenuto, riferendosi ai rapporti con le comunità locali, che talvolta si deve rinunciare a posizioni precostituite. Così si era arrivati all'ordine del giorno unitario del Consiglio che impegnava la Giunta a svolgere alcuni adempimenti nei confronti del Governo. Onida ha riferito sulla comunicazione al Ministro della volontà del Consiglio. A parere di Onida, Ronchi avrebbe dovuto bloccare tutto; invece ha commesso un grave errore.
La Sardegna ed il suo sistema di autonomie devono recuperare una nuova dignità nei rapporti e nel confronto col Governo, ha detto ancora Onida, ma questo richiede "la saldatura del sistema autonomistico" tralasciando la necessità di recuperare il consenso.
Noi, ha proseguito Onida, manterremo i nostri obiettivi: la sospensione del decreto, la riapertura della contrattazione e la modifica della legge 394.
L'Assessore ha ribadito il proprio disaccordo con l'operato del Ministro Ronchi, la cui visione centralistica non può essere accettata, particolarmente dalla Sardegna, ed ha poi riaffermato il suo punto di vista sui Parchi intesi come strutture economiche aperte alla gente. Sulle accuse di incapacità di governo, Onida ha ricordato la predisposizione di cinque provvedimenti in tema di Ambiente, provvedimenti che consentiranno in futuro un reale governo della materia. L'Assessore ha poi elencato l'attività di governo della Giunta in tema di ambiente dall'inizio del 1997, dalle azioni svolte per il Parco dell'Asinara, per il Parco di La Maddalena, per le riserve marine, (ed a questo proposito ha anticipato che per la riserva di Olbia il rappresentante della Regione nel consorzio di gestione sarà il Sindaco di Olbia), per i parchi di Molentargius, Porto Conte, Monte Arci, Sulcis, fino al Parco del Gennargentu.
Onida, nella sua esposizione, ha criticato ulteriormente i comportamenti del Ministro che in diverse occasioni ha respinto le proposte della Regione e che, per la vicenda del Parco del Gennargentu, ha dimostrato un totale disprezzo della dignità dei sardi. L'Assessore ha quindi criticato duramente la legge 394 che calpesta le prerogative statutarie della Sardegna, con una visione centralistica ed autoritaria che va contro le linee di riforma dello Stato e contro le norme comunitarie in materia di sussidiarietà.
Dopo aver illustrato ulteriori dati sull'attività dell'Assessorato, Onida ha concluso affermando che opererà per far sì che il Parco del Gennargentu possa diventare un'occasione di sviluppo con il coinvolgimento di tutte le popolazioni della zona."La classe non è acqua. L'assessore Onida ha dato una lezione anche ai consiglieri della maggioranza. I contrasti esistenti sulle politiche ambientali all'interno della coalizione sono stati denunciati ed a questi contrasti l'Assessore ha dato esaurienti spiegazioni". L'on. Pittalis (capogruppo F.I.) intervenendo come primo firmatario della mozione di censura nei confronti della Giunta sulla vicenda del Parco del Gennargentu, ha espresso vivo apprezzamento nei confronti dell'Assessore all'Ambiente.
Nel suo intervento Pittalis ha sottolineato come l'assessore Onida abbia portato dati ed indicazioni certi e realistici sull'operato dell'esecutivo in materia di difesa dell'ambiente.
Il capogruppo di Forza Italia ha anche sottolineato l'importanza della posizione assunta nei confronti del ministro Ronchi, "arrogante e presuntuoso oltre ogni limite", illustrata dall'assessore Onida. Critico, invece, Pietro Pittalis lo è stato nei confronti degli onorevoli Cugini e Marteddu, per le accuse e le critiche mosse a Forza Italia ed alla sua mozione di censura.
Esaminando i risultati ottenuti con questo documento, Pittalis ha detto che almeno si è fatta chiarezza sulla posizione di troppi consiglieri regionali, contrari al parco nei loro territori e favorevoli a Cagliari ed a Roma.
"Basta con la politica dei due forni, ha detto ancora Pittalis. A brindare con Ronchi non c'erano i partiti di opposizione, c'eravate voi". Illustrando il decreto del Ministro, Pittalis ha anche ricordato che nello stesso decreto è scritto che la carta con la perimetrazione del Parco è depositata presso il ministero ed anche presso la Regione e la sede dell'Ente parco. Quindi, nessuna propaganda, nessuna ipocrisia, nessuna bugia perchè la cartografia era ed è ben nota.
Anche le dimissioni dell'assessore Loddo, dimissioni confermate dall'onorevole Randaccio, sono un giallo, "una bugia", ripetuta dal presidente Palomba anche in quest'Aula. "Le menzogne, le bugie, le non chiarezze, la mistificazione dei fatti" sono caratteristiche del modo di agire di questa Giunta. Pittalis, quindi, ha contestato le affermazioni "preoccupate" espresse da alcuni consiglieri del gruppo Progressista Federativo ed ha accusato gli stessi esponenti politici di aver causato e favorito il sorgere di queste "preoccupanti manifestazioni".
Ma, ha detto ancora Pittalis, è stato ignorato il vero significato della mozione. La strenua difesa delle prerogative e dell'autonomia del Consiglio è la molla che ha ispirato questo documento di censura, perché il Consiglio è o dovrebbe essere lo strenuo difensore dell'autonomia, delle prerogative dell'Assemblea democratica della Sardegna e non può essere succubo del potere romano.
Comunque, ha concluso Pittalis, Forza Italia è e sarà sempre nemica del Parco di Ronchi, dei suoi vincoli, dei suoi divieti, delle indicazioni punitive nei confronti delle laboriose popolazioni di quelle zone; così come è contraria ai parchi figli delle parti politiche amiche, figli dei partiti, dei centri di potere e dei progettisti che proprio sui parchi lucrano da troppo tempo. I parchi sono una cosa diversa, ha concluso Pittalis, e sui parchi seri e democraticamente gestiti Forza Italia non ha remore e riserve.L'intervento di Pittalis ha concluso la discussione sulla mozione n. 150. Prima del voto conclusivo sono intervenuti numerosi consiglieri per illustrare le loro posizioni personali.
Dichiarazioni di voto
L'on. Boero (A.N.): rivolgendosi all'on. Cugini, ha detto che nessuno è contro i parchi per cui si finisca di mettere zizzania tra le componenti del Polo.L'on. Bruno Dettori (Misto) : ha sostenuto che la vicenda del Parco è diventata "un pasticcio all'italiana in salsa sarda". Si sarebbe dovuto respingere ogni tentativo di sfasciare e privilegiare la vittoria della democrazia e delle istituzioni. Non esiste il partito del Parco e quello del non parco; esiste soltanto l'opportunità di un progetto di sviluppo intorno alla realizzazione del Parco del Gennargentu. Ha invitato il Consiglio a votare contro la mozione.
L'on. Bertolotti (F.I.): dopo aver ricordato che quest'anno cade il cinquantenario dell'autonomia, ha affermato che in questa vicenda l'autonomia è stata calpestata con un atto di prevaricazione di un Ministro della Repubblica. Voterà a favore della mozione.
L'on. Diana (Progr. Fed.): ha espresso il proprio dispiacere per le dichiarazioni dell'assessore Onida. Voterà contro la mozione.
L'on. Bonesu (Psd'Az): "la maggioranza e la Giunta la sfiducia se la stanno dando da sole". Bonesu ha sottolineato come all'interno di questa coalizione ci siano fortissimi contrasti e lacerazioni forse insuperabili. Dopo aver detto di condividere la posizione di Onida, l'oratore ha criticato l'accordo con Ronchi e la mancata contestazione di alcune decisioni "anti-autonomistiche" dello stesso Ministro.
Infine Bonesu ha sottolineato come, per la prima volta, la replica ad una mozione di sfiducia sia stata fatta da un Assessore e non dallo stesso Presidente. Un fatto sintomatico ed ha annunciato il proprio voto favorevole alla mozione di sfiducia "perché questa sfiducia la Giunta la merita proprio".L'on. Marracini (Misto): voterà a favore della mozione perché mai come in questo momento la Sardegna sta subendo azioni di sciacallaggio da parte dello Stato italiano. Bene avrebbe fatto la Giunta a dimettersi come atto di protesta.
L'on.Ghirra (Progr. Fed.): voterà contro la mozione, ha detto, ed ha invitato tutti a soppesare le parole. Si è augurato che il "no" alla mozione diventi un mandato alla Giunta per la realizzazione del parco.
L'on. Balletto (F.I.): voterà a favore della mozione in quanto dal dibattito sono emersi fatti incontrovertibili. La Giunta ha abdicato alla sua sovranità, sottomettendosi al volere di un Ministro prepotente e arrogante, mortificando il volere del Consiglio.
L'on. Falconi (Progr. Fed.): ha ribadito la propria approvazione per il Parco, affermando che non si devono lasciare soli gli amministratori.
L'on. Balia (FDS-PF): la replica dell'assessore Onida è stata responsabile ed in linea con le posizioni della Giunta, del Consiglio e del popolo sardo. Alcune diversità lievi e non sostanziali si sono rilevate sia negli interventi dei consiglieri di maggioranza che di minoranza. C'è, probabilmente un filo conduttore comune, che va recuperato. Quindi, sì al Parco, come possibilità di sviluppo, ma anche interventi forti per revocare il decreto Ronchi, modificare la 394 e coinvolgere le popolazioni nel processo di costruzione del Parco stesso. La mozione di sfiducia è, quindi, da respingere.
L'on. Floris (F.I.): confermando il suo voto a favore della mozione di sfiducia, ha ricordato come il presidente Palomba rappresenti, a Roma, tutta la Sardegna. Sarebbe dovuto insorgere, quindi, immediatamente quando il ministro Ronchi ha deciso l'istituzione del Parco, un parco nato contro la volontà della gente, contro le decisioni e le aspirazioni del popolo sardo. Come fa, quindi, Palomba a rappresentare la Sardegna, i suoi diritti, i suoi interessi, le sue speranze se accetta vessazioni ed imposizioni che vanno contro le attese di chi lo ha eletto? La mozione di sfiducia, quindi, è assolutamente fondata e realistica.
L'on. Cugini (Progr. Fed.): rifacendosi al precedente intervento ed alla replica dell'on. Pittalis, ha ricordato gli episodi da lui denunciati circa l'esclusione del comune di Olbia dal Comitato per la gestione del Parco di Tavolara. Ha poi detto che se Forza Italia avesse presentato ma mozione di sfiducia nei confronti del ministro Ronchi, questa sarebbe stata condivisa anche dalla maggioranza, ma la mozione è stata presentata contro la Giunta. Il suo gruppo voterà contro la mozione.-
L'on. Palomba (presidente della Giunta): "la posizione della Giunta è stata illustrata dall'Assessore competente, al quale era stato affidato proprio questo delicato compito". Sotto l'aspetto giuridico, Palomba ha confermato che l'esecutivo ha fatto tutti ciò che era stato indicato dal Consiglio con i suoi numerosi documenti. La Giunta ha sempre avuto un atteggiamento coerente, secondo quanto indicato in Consiglio ed al Consiglio, ossia che del Parco faranno parte gli enti locali e le popolazioni che vi aderiranno volontariamente.
La Giunta, comunque, si sta battendo per difendere strenuamente le posizioni autonomistiche della Regione, del Consiglio, degli enti locali ed ha chiesto l'immediata riapertura di un negoziato con il Governo e con il Ministro competente.
Il diritto alla autodeterminazione, la garanzia che il Parco deve nascere col consenso e con il controllo democratico delle popolazioni interessate , sono gli impegni che la Giunta ha preso ed intende confermare. Per queste ragioni Palomba ha detto che la mozione è da respingere.La mozione, posta in votazione con il sistema dell'appello nominale, è stata respinta con 40 voti contrari e 28 voti favorevoli. I presenti erano 68.
Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.