Nota stampa
della seduta n. 294 pomeridiana del 25 maggio 1998


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis.

In apertura di seduta sono state date le comunicazioni relative a:


Dopo le comunicazioni di rito, il presidente ha comunicato la presentazione di una mozione, la n. 150, di censura e sfiducia nei confronti della Giunta per il suo comportamento nella vicenda del Parco del Gennargentu.
Il documento (allegato) è stato firmato da tutti i consiglieri dell'opposizione.
Secondo il regolamento, la discussione della mozione di sfiducia "deve avvenire non prima di tre giorni dal suo annuncio".
La Conferenza dei Presidenti dei gruppi, in linea di massima, sarebbe favorevole ad anticipare di qualche ora l'inizio di questa discussione, che potrebbe aprirsi, quindi, giovedì mattina.

Sull'ordine dei lavori sono intervenuti diversi consiglieri a cominciare dal sardista Bonesu che ha affermato di aver appreso dalla stampa e dalle TV che l'assessore Tonino Loddo (Affari Generali) avrebbe rassegnato le dimissioni. Poiché - ha detto - il Presidente della Giunta le avrebbe "congelate" con una prassi quantomeno anomala, ha chiesto che Palomba fornisca in merito spiegazioni al Consiglio regionale.

Dopo una breve dichiarazione del presidente del Consiglio on. Gian Mario Selis, che ha detto che all'Assemblea non è mai stata inoltrata alcuna lettera di dimissioni da parte dell'on. Loddo, il capogruppo di F.I. Pittalis ha insistito sul fatto che il Presidente della Giunta dia comunicazione in Aula di un atto importante che costituisce l'importazione in Sardegna dei vizi del Governo nazionale.
"Se Loddo ha voluto farsi pubblicità su un fatto serio come il Parco del Gennargentu, lo dica. E' comunque una forma di mal costume politico che si deve rigettare".

E' quindi intervenuto Marteddu (Ppi) per chiedere se si voglia aprire un dibattito politico su un episodio che non risulta agli atti del Consiglio. L'invito, quindi, a proseguire nell'ordine dei lavori prestabilito.

Anche Bertolotti (F.I.) ha insistito sul fatto che il presidente Palomba dovrebbe sentire il dovere di informare il Consiglio e, quanto meno, di verificare il contenuto delle interveniste rilasciate dall'on. Loddo alla stampa ed alle televisioni.

Pirastu (F.I.) ha anch'egli sostenuto che le dimissioni, anche private, di un assessore non è un fatto di ordinaria amministrazione per cui Palomba ha il dovere di riferirne all'Assemblea.

Rispondendo alle domande dei vari oratori, il Presidente della Giunta ha ricordato come l'assessore Loddo non si sia dissociato dall'azione della Giunta, ma abbia anzi chiesto un'azione "forte in difesa degli interessi della Sardegna". La posizione dell'esecutivo è stata ribadita, con una lettera, dello stesso presidente della Giunta all'assessore agli Affari generali. E questo chiarimento ha fatto recedere l'esponente di Rinnovamento Italiano dalla sua decisione di dimettersi. Non esiste alcuna crisi, ha aggiunto Palomba, ed all'interno della Giunta si è registrato solamente un legittimo e giustificato episodio di dialettica politica.

I chiarimenti forniti dal presidente Palomba non sono stati giudicati esaurienti dal capogruppo di F.I. L'on. Pittalis ha vivacemente stigmatizzato i continui, irrispettosi, comportamenti degli assessori e della stessa Giunta nei confronti dell'istituzione consiliare. Per questa ragione, "in segno di protesta per questo modo di comportarsi" il gruppo di F.I. ha abbandonato l'Aula.

Discussione del testo unificato dei
PL 172 - 198, interventi a sostegno
dell'editoria locale e dell'informa-
zione.

Il Consiglio regionale ha, quindi, ripreso l'esame della proposta di legge a sostegno dell'editoria e dell'informazione.
Nel dibattito generale erano già intervenuti altri esponenti politici. Il primo oratore della tornata è stato l'on. Bonesu (Psd'Az.) il quale ha lamentato l'esiguità dei mezzi finanziari disponibili per sostenere un settore in crisi quale è appunto quello editoriale.
Il capogruppo sardista ha sottolineato la necessità di equiparare questo settore a quello dell'artigianato ed ha indicato nell'aumento delle risorse disponibili, uno dei primi passi da compiere se si vuole realmente intervenire nel campo dell'informazione e delle iniziative editoriali.
La Regione non si è mai occupata seriamente di questo settore, ha aggiunto Bonesu, che ha ricordato alcune iniziative prese molti anni fa e bocciate dallo stesso Consiglio.
Serve una legge seria ed efficace, sono necessarie iniziative capaci di rivitalizzare un comparto che ha notevoli potenzialità di sviluppo - ha concluso l'oratore che ha annunciato la presentazione di numerosi emendamenti al provvedimento in esame.

Dopo aver sottolineato che la Regione non ha mai disciplinato il rapporto con gli organi di informazione, l'on. Frau (AN) ha detto che la Regione per la prima volta è chiamata ad esaminare un problema di grande rilevanza sociale e culturale su una materia estremamente delicata. Ricordato che AN è stata promotrice della proposta di legge, Frau ha detto che con il provvedimento si potrà mettere mano anche alla disciplina della ripartizione delle risorse destinate alla pubblicità istituzionale ed alla situazione delle emittenti radiotelevisive locali, unico punto di riferimento per zone emarginate, purtroppo destinate alla chiusura per mancanza di risorse finanziarie.
Frau ha poi detto che il pluralismo deve essere sostenuto dalla Regione con una serie di provvedimenti di carattere finanziario e di supporto. La Sardegna, ha detto, aveva bisogno di una legge che colmasse le lacune finora registrate; una legge che renderà un servizio allo sviluppo della democrazia e del livello culturale dei sardi. Dichiarando di condividere gli obiettivi del progetto di legge, l'on. Concas (R.C.) ha affermato che Rifondazione Comunista ha condotto una battaglia a livello nazionale per mantenere la libertà di stampa prevista dalla Costituzione. Esistono però, nell'esercizio di questa libertà, margini che portano a deformare la realtà.
E' perciò necessario che il potere pubblico garantisca la sfera di libertà dei giornalisti contro le pressioni del potere politico; l'autonomia professionale deve essere salvaguardata, in un quadro più ampio che garantisca strumenti per la pubblicazione e la distribuzione. Secondo Concas, i problemi in Sardegna nascono per la mancanza di una specifica legislazione di settore. L'esponente di Rifondazione Comunista si è poi soffermata su diversi aspetti dell'informazione in Sardegna relativa sia alla stampa quotidiana che periodica. I mezzi di informazione sono fondamentali per lo sviluppo della democrazia, ha concluso Concas, ed è per questo che è necessario approvare una buona legge.

I problemi dell'informazione "vengono affrontati con un certo cinismo, con una certa freddezza". Per l'on. Ghirra (Progr. Fed.) il problema dell'informazione, nella sua complessa realtà, dovrebbe essere affrontato dal Consiglio con ben diverso spirito e ben maggiore attenzione.
In Sardegna esiste il problema dell'editoria libraria, del sostegno da dare agli editori ed agli operatori economici che vogliono realmente realizzare l'innovazione tecnologica e puntare su nuove prospettive di sviluppo.
La Regione, invece, troppo spesso guarda al passato e non tiene conto dell'inarrestabile processo di globalizzazione dell'intero comparto. E le leggi approvate spesso sono servite a dare qualche piccolo contributo, piuttosto che a prevedere interventi più incisivi per sostenere un settore di grande importanza, quale è, appunto, quello dell'editoria in generale.
In Sardegna, ha aggiunto Ghirra, sono sorte molte radio e televisioni private, costrette ad operare con grande limitatezza dei mezzi. Sono state avviate interessanti iniziative che segnano il passo per mancanza di opportuni sostegni finanziari.
Questa legge, ha concluso Ghirra, è un timido tentativo di dare risposte concrete alle esigenze di un settore che avrebbe bisogno, comunque, di interventi ed incentivi di ben maggiore respiro e portata. Comunque è un primo, importante, passo in avanti.

Con l'intervento dell'on. Ghirra si è conclusa la discussione generale del provvedimento.
Poiché la Giunta ha rinunciato ad intervenire, il Consiglio, nella seduta di domani mattina comincerà l'esame dei diversi articoli, ai quali sono stati presentati numerosi emendamenti.
Un primo esame di queste modifiche ed integrazioni, intanto, sarà avviato dalla Seconda Commissione, Informazione, convocata per le ore 9 di domani mattina.


I lavori del Consiglio proseguiranno
domani mattina alle ore 10.