Nota stampa
della seduta n. 264 pomeridiana del 9 marzo 1998

 


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'on. Sergio Milia, quindi dell'on. Salvatore Zucca, e successivamente dell'on. Gian Mario Selis.

Disegno di legge n. 382/A
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale
e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 1998)
Disegno di legge n. 383/A
Bilancio per l'anno finanziario 1998 e bilancio
pluriennale per gli anni 1998-2000
Programma n. 39/A
Proposta di programma pluriennale per gli anni 1998-2000.

In apertura di seduta, l'on. Floris (F.I.) ha stigmatizzato alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente della terza Commissione, on. Secci, il quale avrebbe affermato, nel corso di un'intervista televisiva, che l'opposizione "disturba, con il suo ostruzionismo, il lavoro del Consiglio e della Giunta", ed avrebbe giudicato "irresponsabile questo atteggiamento, che creerà gravi disagi ai sardi".

Sull'argomento è intervenuto anche l'on. Edoardo Usai (A.N.), il quale ha parzialmente condiviso la posizione dell'on. Floris. "L'on. Secci è solamente un po' nervoso, ha detto Usai, ed ha perso la calma. L'opposizione svolge il proprio ruolo. Non disturba, non infastidisce, porta avanti semplicemente la propria battaglia politica".
Usai, dopo aver ricordato la necessità di "andare avanti, con giudizio" ha sottolineato come, pochi mesi fa, lo stesso onorevole Secci non fosse "certamente una guardia bianca" di questa giunta, che in questa occasione, invece, ha "mostrato una calma assai opportuna".

Sull'argomento sono inoltre intervenuti gli onorevoli Cugini (Prog. Fed.) e Locci (A.N.). Locci ha anche illustrato le posizioni che i gruppi della minoranza hanno intenzione di seguire: "C'era in atto un tentativo di accordo, si stava lavorando ad una ipotesi di lavoro che avrebbe modificato anche il corso del dibattito. Le dichiarazioni dell'on. Secci hanno fatto saltare queste ipotesi".

Il Consiglio ha, quindi, ripreso la discussione dell'art. 20 e dei numerosi emendamenti presentati.

Sull'articolo e sugli emendamenti, in particolare il 117 che prevede, interventi a favore anche delle imprese non cooperative che operano nel comparto agricolo, è intervenuto l'assessore Scano, il quale ha difeso l'operato dell'esecutivo "che non è affatto chiuso alle proposte realistiche avanzate dalla forze politiche presenti in Consiglio".

I lavori sono quindi proseguiti con l'esame di altri articoli ed emendamenti sui quali sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Pittalis (F.I.), Balletto (F.I.), Casu (F.I.), Bonesu (PSd'Az), Piras (Ppi), Marteddu (Ppi), Macciotta (Misto - Patto dei Democratici) e Bertolotti (FI).

L'articolo 20 è stato posto in votazione a scrutinio segreto, per commi, ed approvato. L'emendamento aggiuntivo riguardante l'intervento straordinario al comune di Buddusò per far fronte alle difficoltà dell'azienda forestale locale è stato respinto. A favore aveva parlato il consigliere Frau (A.N.).

Il Consiglio, dopo quasi due giornate di lavoro sull'art. 20, ha potuto affrontare l'articolo successivo, il 21, che prevede un contributo complessivo di otto miliardi a favore dei consorzi di difesa delle produzioni. Sono intervenuti i consiglieri Balletto (F.I.) e Marco Tunis (F.I.) che ha chiesto il voto segreto. Poiché non si è raggiunto il numero legale, il presidente Milia ha sospeso la seduta per un'ora.

Alla ripresa dei lavori si è proceduto alla votazione dell'art. 21 a scrutinio segreto. L'articolo è stato approvato nonostante le opposizioni abbiano abbandonato l'aula per far mancare ancora una volta il numero legale. Ma proprio sulla questione del numero legale la minoranza ha sollevato una serie di contestazioni. Secondo vari esponenti dell'opposizione, infatti, era impossibile che dal tabulato del sistema elettronico apparissero presenti alcuni consiglieri della minoranza, considerato che si erano tutti assentati dall'aula.
Il problema, data anche la delicatezza dell'argomento, ha determinato una serie di interventi da parte dell'opposizione e della maggioranza. Nel corso dell'acceso dibattito sono stati sollevati dubbi non solo circa l'esattezza del sistema ma anche sulla correttezza del voto. Dubbi che i presidenti di turno, prima Zucca e poi Selis, hanno cercato di fugare, sia ribadendo che alla macchina ci si deve affidare, pena il rischio di far cadere nel sospetto ogni votazione presente e futura, e sia appellandosi alla possibilità che si sia verificato un errore involontario da parte da qualche consigliere della minoranza.
Dal tabulato, infatti, appariva che il capogruppo Pittalis ed il consigliere Balletto, di Forza Italia, avevano votato contro: probabilmente (questa la valutazione della Presidenza) potrebbero aver inserito la scheda elettronica, involontariamente, nel momento in cui era stata indetta la votazione

La vicenda ha comunque impegnato il Consiglio per oltre un'ora. Dopo di che, su richiesta del capogruppo dei progressisti federativi on. Cugini, considerato che da parte dell'opposizione si insisteva nel richiedere la ripetizione della votazione, il presidente ha convocato la Conferenza dei capigruppo, al termine della quale è stato annunciato che si era deciso di interrompere i lavori per tre quarti d'ora per riprenderli alle 21,30, con l'intenzione di procedere ad oltranza .

Alla ripresa dei lavori si è ancora ritornati sul problema sollevato dall'ultima votazione. Gli onorevoli Marteddu (Ppi), Bonesu (PSd'Az), Cugini (Progr. Fed.), Pittalis e Casu (FI), in varia maniera hanno commentato o fatto istanze sulla necessità che si abbiano certezze nel conteggio dei presenti al momento delle votazioni. Il dibattito si è vieppiù acceso allorchè l'on. Pittalis, ricusando alcune critiche sollevate dalla maggioranza, ha replicato vivacemente nei confronti dell'on. Marteddu.

Il tumulto generato dallo scontro verbale ha indotto il Presidente a sospendere la seduta per alcuni minuti.

Successivamente il Presidente ha annunciato che, poichè i lavori, a causa delle tensioni createsi in Aula, non avrebbero potuto proseguire con la necessaria serenità, avrebbe sospeso la seduta.

 


Il Consiglio riprenderà i lavori
domani mattina alle ore 10.