Nota stampa
della seduta n. 240 pomeridiana del 19 dicembre 1997
Il Consiglio ha proseguito i lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis.
Il presidente della Giunta on. Palomba, in risposta alla richiesta avanzata dall'on. Pittalis nella seduta di questa mattina, ha affermato che gli assessori di Federazione Democratica e del PSd'Az hanno rimesso il loro mandato.
Secondo Palomba, è opportuno, comunque, proseguire il dibattito sulla mozione di sfiducia per verificare l'esistenza o meno di una maggioranza che possa respingere la mozione. Dai gruppi politici devono venire le indicazioni relative alla crisi, ed il Consiglio è la sede più idonea per un dibattito che certamente, ha concluso Palomba, sarà prezioso e determinante per superare lo stato di disagio e per il rilancio della coalizione.Gli interventi di questa mattina, ha detto l'on. Casu (F.I.), mi hanno colpito ed in particolare quello del capogruppo progressista Scano che ha fatto una disamina precisa dei mali che affliggono questa maggioranza. Sono mali complessi (conflitti, litigi) che difficilmente possono essere eradicati.
Tuttavia, ha detto Casu, dobbiamo dare delle risposte alla comunità sarda e probabilmente dobbiamo ripetere tutto ciò che abbiamo già detto nelle varie crisi che si sono succedute. Cominciamo dalla formulazione del bilancio, atto importantissimo che non si à mai voluto presentare sulla base delle regole precise che ad esso sovrintendono.
La Giunta ha spesse volte ritenuto pesante il controllo del Consiglio ed ha svicolato quanto dalle opposizioni sono state fatte domande sul perché fdi alcune scelte o su particolari parti del bilancio.
La Giunta, ha detto ancora Casu, non tollera questo controllo, ma deve esser ben chiaro che ogni consigliere ha il dovere di denunciare oltre che il diritto di sapere.
La manovra finanziaria è una grande occasione per mettere in ordine nei conti della Regione e per affrontare adeguatamente i bisogni primari della Sardegna. Se affrontiamo insieme la legge finanziaria verranno anche i suggerimenti; fino ad oggi, però, la mie e le nostre domande non hanno avuto accoglienza da parte della Giunta.
Casu ha poi posto il dito su quella che ha detto essere la vera piaga del bilancio, cioè la differenza tra impegni e spese e, quindi, i residui di stanziamento. Questo modo di ragionare è sbagliato, si deve dunque cominciare ad operare correttamente se si desidera uscire dalla logica attuale.Un richiamo ad una maggiore attenzione da parte della stampa alle posizioni politiche di Rifondazione Comunista è stato fatto dall'on. Vassallo, il quale ha chiesto un intervento anche del Presidente del Consiglio per garantire una informazione politica più corretta e trasparente.
Intervenendo nel merito della mozione di sfiducia Vassallo ha ricordato come, anche nelle recenti riunioni dei capigruppo sia stato chiesto al presidente Palomba di esprimere la propria valutazione sull'attuale situazione politica e sull'esistenza o meno di una crisi.
A queste domande non è stata data alcuna risposta e tutto è stato lasciato al dibattito in Aula. Questa è una situazione inaccettabile. Questa Giunta, secondo alcuni, viaggia a vista. Per R.C. questa Giunta, invece, viaggia al buio e questa è una colpa grave dell'intera maggioranza.
Ogni forza politica presente nella coalizione deve, dunque, assumersi le proprie responsabilità, ha detto ancora Vassallo. Le forze sociali, fuori da questo Palazzo, in più occasioni hanno chiesto alle diverse forze politiche di farsi carico delle proprie responsabilità e di uscire dal governo.
All'inizio di questa legislatura, ha aggiunto Vassallo, tra le forze della sinistra si è registrato lo strappo nei confronti di Rifondazione Comunista. Si è passati, quindi, da una alleanza politico-amministrativa ad un'alleanza esclusivamente amministrativa. Questa situazione, con l'andare del tempo, si è ulteriormente deteriorata,. Dopo i recenti congressi di alcuni partiti sembrava che i problemi fossero stati risolti; invece non è così. Gli uomini, ai vertici delle diverse forze politiche, sono stati cambiati, ma non si sono raggiunti i necessari accordi.
I programmi di R.C. sono stati del tutto ignorati e le cose non sono certamente migliorate. Ad esempio, Rinnovamento Italiano ha chiesto di entrare a pieno titolo nella nuova compagine. La mancanza di un preciso programma politico-programmatico ha impedito, però, il raggiungimento di un nuovo accordo di governo.
Dal punto di vista operativo, ha infine aggiunto Vassallo, questa paralisi viene aggravata dalle posizioni dei partiti del Polo, i quali hanno sonoramente bocciato, grazie al voto segreto, alcuni provvedimenti particolarmente urgenti e che faranno perdere alla Sardegna molte opportunità e molti miliardi.
Forse sarebbe necessario un riesame attento del ruolo dei partiti, così come dovrebbero essere "riviste" le regole che presiedono ad ogni attività politica. La continua litigiosità, i contrasti mai sopiti hanno quindi impedito la formazione di una maggioranza stabile.
Vassallo ha, quindi, confermato che R.C. è sensibile, ad esempio, ai richiami all'unità della sinistra, ma non può accettare di andare avanti in condizioni di grande instabilità politica. Per queste ragioni, pur pronto a riprendere un proficuo confronto, il gruppo di Rifondazione voterà a favore della mozione di sfiducia proposta dal Polo.In questa fase, occorre un grande equilibrio, ha detto l'on. Balia (Fed. Dem.), mentre i tatticismi politici impongono di soppesare le parole, con la preoccupazione che una frase male interpretata possa costituire la classica gocci che fa crollare questa esperienza.
Dopo aver ricordato gli entusiasmi con cui l'Ulivo aveva affrontato la campagna elettorale, oggi ricordati con disagio, Balia ha affermato che Federazione Democratica ha sempre espresso l'adesione alla linea dell'Ulivo, escludendo ipotesi differenti. E' una linea da ribadire nella convinzione che solo chi si riconosce in un certo modo di fare politica può partecipare a quell'esperienza.
Da allora c'è stato dibattito, confronto, volontà di partecipare ad una situazione regionale incapace di far fronte alle speranze dei cittadini. Si è verificato un processo di accumulo, ha proseguito Balia, che ci ha portato a promettere la bonifica di un bilancio regionale appesantito, per produrre un testo di legge finanziaria snella e in linea con i tempi.
La maggioranza si proponeva di affrontare la riforma della Regione e degli enti strumentali nella convinzione che fosse l'unica strada per un'amministrazione efficiente, per costruire una Regione moderna rivolta ad un'azione programmatoria per trasferire, attraverso le deleghe, i livelli di spesa agli Enti locali.
Ma questi risultati non sono stati raggiunti. E' giusto riconoscere i propri errori, ha detto ancora Balia, ma il processo si è interrotto perché la maggioranza non è stata capace di compierlo e a perseguire gli obiettivi proposti, obiettivi che avrebbero consentito di proseguire per gli interessi del popolo sardo.
Per Balia, il Consiglio è litigioso, è mancata la regia politica dei partiti, mentre le metodiche previste da un regolamento superato, di natura quasi "borbonica" hanno condizionato attività e produttività della maggioranza.
Certo, se la maggioranza fosse stata più matura, più decisa, non si sarebbe fatta battere dal voto segreto, che spesso ha evidenziato il malessere stesso. Dopo aver condannato la logica del voto segreto, Balia ha affermato che più volte, nel passato, i rappresentanti del partito socialista hanno scaricato tensioni interne nelle istituzioni. Ma stavolta "i problemi interni sono stati risolti nelle sedi opportune. E quando soluzioni proposte da altri non ci vedevano consenzienti, ci siamo adeguati alle volontà della maggioranza".
In passato, ha proseguito Balia, i socialisti hanno sfruttato le rendite di posizione. Ma oggi questo modo di far politica è cambiato.
Rivolgendosi a Palomba, Balia ha detto che non ritiene che questa Giunta abbia operato al di sotto dell'operatività delle Giunte del passato. Ma i tempi sono diversi; in tre anni tutto si è modificato, e la società richiede tempi diversi, con fatti operativi reali e non solo dichiarazioni di intenti.
Per Balia, uno dei torti di questa Giunta è che per la quarta volta consecutiva la manovra finanziaria ha accumulato ritardi incredibili. La responsabilità è collegiale, ma ci deve essere chi deve dare l'impulso, cioè l'Assessore competente, e, ove non lo faccia, è il Presidente che deve intervenire "per svegliare la gente" e costringerla a produrre una legge finanziaria anche di natura solo tecnica.
Rivolgendosi alla maggioranza, Balia ha sostenuto la necessità di un chiarimento di metodo e di sostanza. Le elezioni anticipate sono una "grandissima sciocchezza", e chi le vuole se ne assuma le responsabilità.
Oggi i due assessori di Federazione Democratica si sono dimessi, ha proseguito Balia, nel tentativo di favorire la ricerca di una soluzione, anche con una crisi che faccia chiarezza fino in fondo per tenere amalgamata una maggioranza degna di questo nome, una maggioranza di centrosinistra che comprenda tutte le forze fino a Rifondazione ed a quelle del gruppo Misto che credono nel centrosinistra.
Siamo in attesa di sviluppi, ha detto ancora Balia, ma siamo disponibili, a respingere la mozione di sfiducia ad una sola condizione: che i rappresentati della maggioranza dichiarino la volontà di perseguire questo obiettivo. Altrimenti è inutile trascinare un'esperienza da abbandonare. Balia ha concluso esprimendo la propria stima personale verso Palomba che, ha detto, certamente assumerà decisioni nell'interesse dei sardi, dell'Ulivo e del centrosinistra.Normalmente, ha detto il capogruppo di Alleanza Nazionale on. Masala, la mozione di sfiducia assolve al compito di far esplodere le contraddizioni all'interno della maggioranza, ma in questo caso è diverso. La mozione di sfiducia ha infatti indotto la maggioranza a verificare se essa esiste e se si riconosce nell'azione del governo e nel presidente Palomba. Questo è, infatti, il significato da dare alle parole dell'on. Balia, tenendo presente che il ruolo di una maggioranza è quello di avere un programma condiviso da tutte le sue componenti e di esprimere un governo in grado di attuare il programma che si è data.
Masala ha proseguito affermando che dallo scorso mese di marzo la maggioranza è entrata in una fase di crisi strisciante, crisi che non è stata superata con la presentazione della Giunta fotocopia nel mese di agosto e che d'altra parte il presidente Palomba ha confermato nel momento in cui dice che la verifica è in atto e che il dibattito in Consiglio può servire per superare la crisi.
Ma Palomba, ha detto ancora Masala, per il suo ruolo particolare di presidente della Giunta ma anche come massimo rappresentante della Regione, perdendo credibilità, fa scadere agli occhi della gente anche la credibilità delle istituzioni, coinvolgendo il Consiglio in un giudizio negativo globale. Ha quindi delle responsabilità precise di cui deve farsi carico, tanto più che non può non rendersi conto che è ormai da lungo tempo che ha perso la fiducia da parte della stessa sua maggioranza.
Quando infatti, ha aggiunto Masala, qualche mese fa si è votato su un'altra mozione di sfiducia, ha superato l'ostacolo per un solo voto. Anche oggi, pur se il gruppo dell'on. Balia dovesse votare a suo favore, ciò non significherebbe che Palomba godrebbe della fiducia di Federazione Democratica, perché Balia ha posto delle precise condizioni, perché quattro assessori si sono dimessi, perché tutta la maggioranza sta traendo le conclusioni e chiede a gran voce una verifica.
Non rimane che constatare, quindi, ha concluso Masala, che l'ostacolo alla formazione di una maggioranza coesa sia proprio il Presidente Palomba: "noi chiediamo quindi al presidente Palomba di prendere atto del fatto che non esiste una maggioranza e di trarne le dovute conseguenze".Lo scorso mese di ottobre, quando i consiglieri di Rinnovamento Italiano hanno lasciato l'esecutivo, lo hanno fatto per cercare di favorire un chiarimento all'interno della maggioranza di governo. Dopo due mesi, ha detto l'on. Randaccio, di Rinnovamento Italiano, quel chiarimento non c'è stato. Anzi, la Giunta e gli assessori hanno sostanzialmente modificato alcuni aspetti particolarmente importanti della manovra del Piano di intervento comunitario e del Bilancio regionale, senza avvertire tutte le forze della coalizione.
Randaccio ha, quindi, ricordato come il Presidente non abbia tenuto conto delle dimissioni da tempo presentate da un esponente della Giunta, senza avviare il necessario chiarimento interno alla maggioranza.
Nonostante la lealtà costantemente dimostrata da Rinnovamento Italiano, inoltre, il Presidente e la Giunta non hanno accolto la richiesta di scelte politiche più chiare ed incisive, costantemente avanzate, per dare risposte reali e concrete alle esigenze della Sardegna. Non si è tenuto conto, anzi, delle necessità di confrontarsi con R.I., neppure nella predisposizione del bilancio e della Finanziaria presentati alcuni giorni fa.
Randaccio, quindi, dopo aver confermato la validità della scelta politico-programmatica del centrosinistra ha rivendicato alla vasta area liberaldemocratica, alla quale il suo gruppo fa costante riferimento, un ruolo più incisivo nella vita politica isolana.
Se non ci sarà un effettivo cambiamento di rotta, se la coalizione non modificherà il suo metodo di governo ed il suo modo di operare, ha concluso Randaccio, i consiglieri di Rinnovamento Italiano trarranno le opportune e necessarie conclusioni.Secondo l'on. Marteddu (Ppi), la mozione di sfiducia è un istituto vecchio e sterile in quanto non produce effetti sul piano della democrazia, figlio di una stagione di "maggioranze interscambiabili". Chi propone la sfiducia in una democrazia compiuta ha l'obbligo di proporre un'altra maggioranza, ma qui questa non esiste.
Marteddu si è detto contrario a cambiare comunque maggioranza. Ci sono vincoli statutari, c'è una legge elettorale vecchia, e ciò era stato già detto all'inizio della legislatura. Palomba è stato votato Presidente perché si era fatto un tentativo per essere più aderenti possibile al risultato elettorale, ha aggiunto Marteddu, pur tenendo presente le funzioni di coordinamento che ha il Presidente.
Secondo Marteddu, la legge elettorale deve essere modificata per rendere possibile la vera governabilità.
La mozione di sfiducia, ha aggiunto Marteddu, si basa sui ritardi di presentazione del bilancio. Ma le responsabilità non possono essere confuse con i ritmi della politica. L'Assessore doveva rispettare i tempi. Se non esistevano queste condizioni, l'Assessore doveva trarne le conseguenze.
Sono state espresse forti riserve sulle dichiarazioni dell'Assessore al bilancio, sui ritardi, ha detto ancora Marteddu, ma quelle giustificazioni non possono essere accettate perché le istituzioni devono essere rispettate.
Dopo aver ribadito il parere contrario alla mozione, Marteddeu ha affermato che la maggioranza ha il dovere di dare un governo alla Sardegna ed evitare la paralisi ed il blocco di leggi importanti. Siamo nell'ultima fase della legislatura, ha aggiunto Marteddu, nessuno può nascondere le carte, ed è certo che esiste il dovere generale di tentare di riconciliare il Consiglio con i cittadini, compito che riguarda sia la maggioranza che l'opposizione che si candiderà a sostituire il centrosinistra alla guida della Regione.
Oggi il problema è della maggioranza, che deve chiarire totalmente la situazione e decidere come chiudere quest'ultimo tratto di legislatura, questi mesi di raccordo con la prossima legislatura.
Il chiarimento deve essere sugli impegni programmatici e di governo, semplificando le procedure della politica, cercando di aggregare e non disgregare, ha detto ancora Marteddu, semplificando e chiarendo i meccanismi della politica.
Davanti a noi, ha detto ancora Marteddu, ci sono problemi per i quali si deve stabilire una scala di priorità, dalla finanziaria regionale che deve essere inserita nel quadro dello sviluppo della Sardegna, alla riforma della Regione e dei poteri degli Enti locali, alla riforma elettorale perchè gli elettori possano scegliere governo e maggioranza, fino alla questione dell'informazione che in Sardegna non è una variabile indipendente.
Marteddu, a questo proposito, ha lamentato d'essere stato oggetto di un attacco personale per un suo ruolo politico, ed ha affermato che il Consiglio non ha mai pensato alla difesa delle prerogative dei consiglieri nello svolgimento della loro attività politica.
La Giunta che si dovrà formare, ha aggiunto Marteddu, dovrà essere adeguata a questi indirizzi e capace di dare risposte immediate agli impegni di fine legislatura. La maggioranza, fino ad oggi, non è stata capace di darsi i ritmi necessari per il nuovo patto. Se la Giunta cade, non cade perchè la stessa maggioranza detterà i ritmi dei passaggi successivi. Ma ciò non è stato ancora definito.
Si avverte, come centrosinistra, che le recenti elezioni hanno dato il segno di una diffidenza dei sardi verso un progetto politico nato con grandi ambizioni. E queste riflessioni pesano, mentre si deve cercare di ripartire considerando la politica come assunzione di responsabilità.
Il gruppo del Ppi, ha detto ancora Marteddu, ha esaminato tutte le possibilità, ma garantisce al presidente Palomba l'impegno per partire da domani nella ricostruzione di un percorso con obiettivi programmatici e politici certi. Marteddu ha ribadito l'intenzione di votare contro la mozione di sfiducia, ma, ha concluso, una decisione finale sarà presa solo dopo le dichiarazioni dell'on. Palomba.Il dibattito sulla mozione di sfiducia presentata da Forza Italia è stato concluso dallo stesso capogruppo di F.I.. L'on. Pittalis, ricordando le argomentazioni con le quali aveva illustrato, nella mattinata, il documento di censura politica presentato dall'opposizione, ha fatto alcune considerazioni partendo dalle diverse posizioni emerse nel dibattito.
La maggioranza non esiste più, ha sottolineato Pittalis, e tutti gli esponenti politici intervenuti hanno mosso critiche all'operato della Giunta. Certamente, ha aggiunto Pittalis, la sfiducia non prevede la possibilità di proporre una "nuova maggioranza", ma è nei fatti che questa coalizione non ha mostrato "grande fiducia" nei confronti della Giunta. Tra l'altro colpisce le reticenze del presidente, il quale non ha neanche comunicato che anche un altro assessore ha presentato le dimissioni dell'esecutivo.
Certamente non si è sentita la parola "dimissioni", ma se una Giunta fallisce, se una maggioranza non esiste più, l'esecutivo deve o dovrebbe trarne le necessarie conseguenze politiche. Tra un anno, alle elezioni regionali, il Polo certamente farà una campagna elettorale incisiva e vittoriosa, se questa Giunta sarà ancora in carica.
Comunque, ha concluso Pittalis, Forza Italia ed il Polo intero non faranno sconti e non permetteranno a questa coalizione di continuare ad operare in questo modo, assolutamente inadeguato ad affrontare i reali problemi della Sardegna.Il presidente del Giunta on. Palomba ha svolto il suo intervento nel presupposto che la maggioranza, al di la di quanto emerso dal dibattito, fosse ancora in piedi e decisa a percorrere tutte le strade per rafforzarsi in modo da consentire di arrivare alla fine della legislatura. "Ed è la maggioranza, non l'opposizione, ha detto, che deve decidere del suo destino".
Secondo Palomba esiste la volontà di andare avanti in maniera coesa, una volontà, ha aggiunto, che è emersa in questo periodo di consultazioni ed anche oggi nel corso del dibattito. La mozione di sfiducia, ha detto il presidente Palomba, è intervenuta proprio mentre era in corso il processo di rafforzamento e di ampliamento della coalizione : ho potuto notare infatti che il dialogo può essere aperto con alcuni esponenti del gruppo misto ed anche con Rifondazione comunista. C'è quindi da parte di tutta le forze di centro sinistra la volontà di arrivare ad un risultato di grande significato.
Palomba ha chiuso il suo intervento affermando che si sarebbe messo al lavoro di definizione dell'alleanza dopo il voto sulla mozione . Dopo aver affermato che l'Ulivo è presente nella società sarda e che sbaglia chi osa contraddire questa realtà, Palomba ha fatto gli auguri alla coalizione per il futuro di lavoro che l'aspetta.Intervenendo per dichiarazione di voto, l'on. Scano (Progr. Fed.) ha ribadito che la crisi c'era, e che non è stata superata con la riproposizione in agosto della Giunta, e, al di là della sua veste formale, persiste tutt'ora. Resta da capire se, col rilancio del centrosinistra, si può governare sul serio. Non ci interessa guadagnare due settimane o due mesi, ha aggiunto Scano, o un declino di un anno e mezzo. Non ci si può impantanare in sabbie mobili che affonderebbero la politica e la Regione. O si sceglie il rilancio del centrosinistra, o si deve prendere atto che il Consiglio non può esprimere un'altra maggioranza. Non siamo disponibili a stare nel pantano.
Scano ha poi proseguito affermando che occorre una spiegazione seria del travaglio di questa maggioranza e di questa crisi: dopo la caduta della Prima repubblica, si è nel passaggio verso la nuova sponda.
Si devono costruire i temi della nuova politica, ha concluso Scano, affermando la disponibilità "per cose serie", per un rilancio del centrosinistra per la prospettiva strategica di una sua continuazione.
Allo stato delle cose non ci sono tutti gli elementi per capire se c'è la possibilità di un rilancio del centrosinistra. Il gruppo dei Progressisti voterà contro la mozione di sfiducia.Intervenendo per dichiarazione di voto l'on. Masala ha confermato la posizione favorevole di A.N. alla mozione di sfiducia nei confronti della Giunta.
Masala ha rilevato come anche il presidente Palomba abbia confermato l'esistenza della crisi e come tutti gli interventi dei capigruppo abbiamo ribadito questo stato di difficoltà della maggioranza. In democrazia, una situazione di questo genere si conclude con le dimissioni di un esecutivo senza maggioranza. Il Presidente Palomba ne tragga le dovute conseguenze."Presidente Palomba, ha esordito l'on. Bruno Dettori, leader dei Democratici per la Sardegna, assuma Lei l'iniziativa e faccia in modo di costruire una coalizione all'altezza dei difficili compiti che l'attendono". Dettori ha annunciato naturalmente il suo voto contrario nella votazione della mozione di sfiducia ed ha invitato la maggioranza a superare i particolarismi e gli individualismi che sono la vera causa della crisi. E' necessario un serio accordo tra tutte le componenti dell'alleanza di centro sinistra, senza aspirazioni egemoniche da parte di chicchessia ed ove ogni gruppo abbia uguale dignità.
L'on. Bonesu (PSd'Az) ha affermato di aver consegnato a Palomba la lettera di dimissioni degli Assessori Sanna e Serrenti. Il Presidente Palomba doveva trarne le conclusioni, ma questo non è avvenuto. Il PSd'Az sarà conseguente: non c'è più maggioranza, come evidenziato dai fatti e dal dibattito. La risposta di Palomba è stata deludente, perché ha cercato appoggi all'esterno della maggioranza.
Bonesu ha affermato che il PSd'Az non voterà a favore della mozione, ma nemmeno voterà contro; non parteciperà al voto, invitando Palomba a trarne le conseguenze.Il capo gruppo di Rifondazione Comunista, on. Vassallo, dopo aver sottolineato il fatto che dall'intervento del presidente Palomba non è emersa alcuna novità di rilievo mentre invece dovevano considerarsi significative la dichiarazione di voto del sardista Bonesu, ha annunciato il consenso del suo gruppo alla mozione di sfiducia: "è quindi opportuno, ha concluso, che il presidente si renda conto della situazione e tragga le necessarie conclusioni".
La posizione di Rinnovamento Italiano è stata illustrata dall'on. Randaccio, il quale ha giudicato "deludenti" le dichiarazioni del presidente Palomba ed ha annunciato la "non partecipazione" al voto del suo gruppo.
Ha preso quindi la parola il Presidente on. Palomba per affermare che, non esistendo le condizioni per proseguire con la coalizione, rassegna le sue dimissioni.
A seguito delle dimissioni del Presidente della Giunta, la seduta è stata sospesa ed è stata convocata la Conferenza dei Capigruppo.
Alla ripresa dei lavori, il Presidente ha ricordato che, a normadi legge, la prima seduta utile del Consiglio dovrà essere dedicata all'elezione del nuovo Presidente della Giunta. Si è deciso pertanto di utilizzare la seduta in corso per varare un provvedimento urgente riguardante il settore del commercio.
Disegno di legge n. 338 -
Modifiche ed integrazioni alla legge regionale
31 ottobre 1991, n. 35 (Disciplina del settore commerciale).Il Consiglio ha, quindi, esaminato ed approvato il Disegno di legge che disciplina alcuni aspetti particolari dell'attività commerciale e, tra l'altro, le vendite straordinarie effettuate dagli esercizi commerciali.
Il D.L. 338, messo in votazione nel suo complesso, col sistema del voto palese, è stato approvato.
La votazione ha avuto il seguente risultato:
Presenti 68
Votanti 66
Astenuti 2
Favorevoli 63
Contrari 3.Prima della conclusione dei lavori, il presidente Selis ha rivolto i suoi auguri all'Assemblea con la speranza, ha detto, che il prossimo anno sia fecondo per le istituzioni e per la Regione e che, nonostante le difficoltà, la stima reciproca e la comune volontà consentano di dare un preciso senso a questa legislatura creando un momento di crescita collettiva con una nuova classe dirigente che sappia catalizzare le nuove energie necessarie per lo sviluppo.
Il Consiglio regionale
sarà riconvocato a domicilio.