Nota stampa
della seduta n. 239 antimeridiana del 19 dicembre 1997
Il Consiglio ha proseguito i lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis.
Discussione mozione n. 140, del gruppo di F.I., di sfiducia
alla Giunta regionale per le gravi inadempienze in materia
di programmazione economica e finanziaria (Allegato 1).La mozione di sfiducia nei confronti dell'esecutivo in carica è stata illustrata dal capogruppo di Forza Italia, on. Pittalis. L'esponente dell'opposizione ha ricordato come, nelle democrazie moderne, alle minoranze siano riconosciuti i compiti di controllare e sindacare l'operato dell'esecutivo e di favorire e sancire la fine politica della maggioranza. Forza Italia, in questo Consiglio, si è sempre comportata con coerenza e determinazione. Non ha fatto sconti a questa Giunta, la ha incalzata, ha proposto soluzioni concrete ai reali problemi della società sarda.
Il ruolo di Forza Italia, del Polo delle Libertà, è stato quindi svolto con grande linearità. La presentazione di documenti di censura politica, invece, è stata accolta con insofferenza dai rappresentanti della maggioranza, i quali non accettano critiche e censure di alcun genere. Questa Giunta, questa maggioranza, comunque, sono palesemente incapaci di governare, non sono in grado di rispettare termini e scadenze fissati dalle leggi.
Questa armata Brancaleone, ha aggiunto Pittalis, in tutti i suoi atti ha mostrato grande disprezzo nei confronti del Consiglio, ha violato tutte le regole che dovrebbero garantire un corretto rapporto tra tutte le forze presenti all'interno dell'Assemblea.
Ma le colpe di questa situazione non sono solo da attribuire all'incapacità di un singolo o a molti componenti di questo esecutivo. La realtà è che questa maggioranza è lacerata da contrasti, da lotte intestine, è divisa da interessi di ogni genere. Questa coalizione è anche divisa per i giochi ed i giochini messi in atto dai soliti mestatori, che operano nell'ombra e che nascondono sempre la mano.
Se le voci che circolano in Consiglio sono vere, ha aggiunto Pittalis, al posto del presidente Palomba dovrebbe andare uno di "questi campioni" soliti a nascondere la mano dopo aver lanciato la pietra. La mozione di sfiducia, a questo punto, non sarebbe più solo contro l'attuale Giunta, ma "contro la scalcagnata maggioranza che la ha espressa, ma non la sostiene".
Pittalis ha, poi, ripercorso il travagliato cammino di questa coalizione; ha ricordato le innumerevoli volte nelle quali la Giunta "è andata sotto" senza trarne le necessarie considerazioni politiche; ha sottolineato l'importanza politica delle "sonore bocciature" alle quali sono andati incontro gli Assessori di questa ormai inesistente maggioranza.
Concludendo il suo intervento, Pittalis ha invitato, quindi, tutto il Consiglio a mandare a casa una Giunta che ha dimostrato tutta la sua assoluta incapacità a governare. Cosa sarebbe successo, si è anche chiesto, se in questo drammatico momento di crisi, di stagnazione economica, a capo dell'esecutivo ci fosse un esponente del centro-destra? Ed ha invitato i sindacati, le associazioni, le organizzazioni professionali realmente liberi ad affiancare gli esponenti dell'opposizione, in questa battaglia che ha come obiettivo la ripresa della società sarda.
Dopo aver ricordato alle forze della maggioranza che crisi e dibattiti politici devono trovare soluzioni nell'ambito delle Istituzioni democratiche, il capogruppo di F.I. ha concluso sollecitando le dimissioni della Giunta, un atto di responsabilità che deve essere fatto, perché necessario, quando non si riesce a fare ciò che si è promesso, quando ci si accorge di aver fallito, proprio come ha fallito la Giunta in carica.Riferendosi ad un documento diffuso da un'organizzazione sindacale, nel quale si elencano le manchevolezze della Giunta, l'on. Carloni (A.N.) ha affermato che da tre anni a questa parte si è visto il contrario di ciò che dovrebbe essere un buon governo. In ogni crisi si è riproposto lo stesso programma, mai realizzato, se è vero che le stesse organizzazioni sindacali che "fiancheggiano" il governo sono critiche verso l'esecutivo. Per Carloni, la Giunta deve rimettere il mandato perché si possa fare un tentativo per realizzare almeno qualche punto di "quel grande elenco di sogni" che è il programma.
Non si sono voluti affrontare nemmeno quei punti che non comportano impegni di spesa, ha proseguito Carloni, come ad esempio la semplificazione delle leggi, per mancanza di volontà politica. Nasce il sospetto che la Regione non voglia attuare alcun decentramento, per ragioni di potere. Perché il Piano acque è bloccato? E perché non si è voluta riformare la politica del credito? Intanto le Istituzioni hanno perso di credibilità, per colpa di questa maggioranza e di questi uomini che sono al governo.
Carloni ha chiesto di conoscere quali sono le interruzioni e la volontà politica di questa maggioranza, ma sia chiaro, ha concluso, che l'opposizione non si lascerà coinvolgere in responsabilità che sono solo ed esclusivamente della maggioranza.Anche l'on. Floris (F.I.) ha calcato la mano, nel suo intervento, contro la Giunta e la maggioranza che la sorregge. Analizzando i motivi che hanno caratterizzato l'instabilità della coalizione di centrosinistra, Floris ha affermato che la Giunta è nata con una tara che, si sapeva, si sarebbe manifestata come un male incurabile e tale da erodere lentamente la credibilità della formazione al Governo.
Floris ha quindi detto che la Giunta non è riuscita neppure a spendere le risorse destinate ai settori di maggiore importanza strategica. La percentuale di spesa è scesa ulteriormente, quest'anno, a livelli più bassi degli anni passati.
Rivolgendosi al presidente Palomba, Floris ha affermato di non ritenerlo unico responsabile della comprovata incapacità di spesa. Responsabili sono anche tutti i componenti la Giunta ed in particolare l'assessore alla Programmazione. E' per questo che la nostra mozione di sfiducia - ha detto - non è rivolta al Presidente, ma a tutta la Giunta ed alla maggioranza che è da ritenere complice della cattiva gestione della Regione.
Floris si è poi chiesto che cosa sia meglio fare per la salvezza della Sardegna. Non sa, ha detto, se sia meglio aprire una crisi al buio o rimanere in attesa di uno sviluppo meccanico della situazione che comunque porterebbe ad appesantire lo sfascio economico dell'isola.
Ha concluso facendo gli auguri al Presidente ed ai sardi, a questi ultimi in particolare "perché ne hanno veramente bisogno".La mozione di Forza Italia sarà votata anche dagli esponenti di Rifondazione Comunista. Ed i consiglieri di questo gruppo voteranno per questo documento "senza tentennamenti", come ha dichiarato l'on. Montis (R.C.).
Certamente, se il gruppo di R.C. avesse avuto i numeri avrebbe presentato un proprio documento di censura politica, "perchè Rifondazione Comunista ha ben chiari i limiti di questa Giunta, conosce molto bene le esigenze dell'Isola, ignorate e trascurate da questo esecutivo". Montis ha, quindi, definito "un morto che cammina" questa Giunta, assolutamente incapace di governare.
Nell'attuale situazione di crisi, in un Consiglio lacerato dai localismi e dai particolarismi, in presenza di venti o trenta gruppi, portatori di interessi particolari, questa Giunta e questa maggioranza hanno miseramente fallito. "Si metta a punto un programma, si realizzi una vera coalizione, si dia vita ad una Giunta seria, in grado di affrontare realmente la situazione economica e sociale della Sardegna", ha aggiunto Montis.
L'oratore, dopo aver ricordato la drammaticità dei dati più recenti, con i disoccupati che aumentano e con una preoccupante ripresa dell'emigrazione, ha annunciato la sua adesione convinta a questa mozione di sfiducia, chiara nei suoi contenuti, che sollecita le dimissioni della Giunta e del suo Presidente. La precedente mozione presentata dal Polo era, invece, generica e poco chiara ed in quella occasione, ha ricordato, si sarebbe astenuto. Questa volta, invece, l'adesione al documento di F.I. è convinta ed ha invitato Palomba e la sua Giunta a dimettersi.Rivolgendosi direttamente al Presidente Palomba, l'on. Fantola (Misto-Patto) gli ha ricordato le condizioni di profonda crisi economica in cui versa la Sardegna "a causa della politica scellerata del non governo".
La Sardegna ed i sardi non vedono uno sbocco politico, ha aggiunto Fantola, ma esiste ormai la coscienza diffusa che un reale cambiamento non potrà avvenire se rimangono le persone che hanno governato fino ad oggi.
E' necessaria una profonda rivoluzione, ha detto ancora Fantola, per avviare le riforme, il decentramento, la valorizzazione degli Enti locali. Però la maggioranza è morta, il Consiglio è paralizzato e non si possono affrontare le emergenze.
L'unica strada percorribile, ha concluso Fantola, è quella dello scioglimento del Consiglio perché, e occorre prenderne atto, non è in grado di esprimere un governo che possa dare risposte alle speranze dei sardi.Il primo intervento della maggioranza è stato svolto dal capogruppo dei progressisti federativi on. Scano, il quale ha premesso che il Consiglio ha il dovere di affrontare tutti gli argomenti fissati dall'ordine del giorno, ed ha chiesto che, prima o dopo la votazione sulla mozione di sfiducia, tali provvedimenti debbano essere esitati.
Scano ha quindi affermato che la mozione di sfiducia si discute in un clima di deterioramento delle istituzioni. La crisi politica del progetto di centro sinistra non è stata risolta con la presentazione dell'ultima Giunta in agosto.
C'è stato innegabilmente un ritardo nella presentazione del bilancio; nè è emersa una chiara linea di politica di bilancio. E' vero che non siamo riusciti a costruirla, ma non per questo riversiamo le colpe su un'unica persona.
Della crisi vengono date false spiegazioni. Si sente dire che i partiti sono litigiosi, che confliggono nelle poltrone, che i consiglieri non sono capaci. Anche questo è falso, perché in Sardegna si pone un problema di classe dirigente non solo dei politici, ma di tutte le categorie, compresa quella del mondo dell'informazione. La causa profonda della crisi permanente è che non esistono né regole né i principi del bipolarismo e neanche una seria legge elettorale che selezioni il personale politico. Sono anche superate le norme del regolamento consiliare che consente un uso sfrenato dello scrutinio segreto.
L'analisi fredda, lucida, della situazione, ci fa dire, ha concluso Scano, che continua ad esistere la governabilità di vecchio tipo, un modello che però non va più bene perché comporta l'ingovernabilità dei processi di sviluppo della Regione. Fantola diceva che non rimane che la strada dello scioglimento del Consiglio. Noi non vogliamo questo, ma neanche vogliamo un rammendo per pochi mesi fino alla fine della legislatura. Noi desideriamo che la maggioranza, se c'è, respinga la mozione di sfiducia, altrimenti tutti a casa.
Uscire dalla crisi significa confrontarsi con le altre forze, compresa Rifondazione Comunista, per trovare i margini per una maggioranza che abbia autorevolezza nella stabilità. In pochi giorni queste considerazioni devono essere verificate ed a questo fine noi impegneremo tutte le nostre energie. Se non si aprissero spiragli, allora, sì, la strada dello scioglimento diventerebbe davvero percorribile.
Questa Assemblea, ha aggiunto Scano, deve decidere che cosa fare di se stessa, se sarà possibile continuare a lavorare seriamente o se si debba dare la parola agli elettori. Ma, ha detto ancora, è possibile evitare il naufragio della coalizione di centrosinistra (che è l'unica via possibile per costruire una maggioranza in questo Consiglio) se sarà possibile trovare un terreno solido in cui poggiare e costruire. In questa azione noi utilizzeremo tutte le nostre forze, caparbiamente.
"Dalle sabbie mobili verremo comunque fuori, ha concluso Scano, o garantendo un duraturo governo o affidando ai sardi la scelta del loro futuro".Intervenendo sull'ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia on. Pittalis, ha chiesto di conoscere se "fossero giunte lettere di dimissioni da parte di qualche Assessore".
Per permettere al presidente Palomba di rispondere, il presidente Selis ha brevemente sospeso la seduta.Alla ripresa dei lavori, dopo una breve Conferenza dei capigruppo, il presidente Selis ha aggiornato la prosecuzione dei lavori al pomeriggio.
I lavori del Consiglio proseguiranno
nel pomeriggio alle ore 16,30.