Nota stampa
della seduta n. 238 pomeridiana del 18 dicembre 1997

 


Il Consiglio ha proseguito i lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis

In apertura dei lavori, l'on. Bonesu (PSd'Az), a nome della maggioranza, ha chiesto a norma dell'art. 86 del regolamento, la sospensione ed il rinvio a domani della discussione del primo punto all'ordine del giorno, riguardante il Disegno di legge n. 338 sulla disciplina del settore commerciale.
Bonesu ha chiesto quindi di discutere con priorità il Disegno di legge n. 368 sugli interventi a favore delle aziende agricole in difficoltà, ritenuto molto importante.

Alla richiesta di Bonesu si è associato l'on. Montis (R.C.) per il quale il provvedimento è di vitale importanza per il settore. Oltre 500 aziende di produzioni pregiate lo attendono, ha proseguito Montis, e se non venisse approvato subito comporterebbe gravi perdite. Sono stati assunti impegni che non possono essere disattesi, ha concluso Montis, per dare le giuste risposte alle attese di chi, evitando le clamorose proteste messe in atto a livello nazionale, ha manifestato pacificamente e democraticamente.

La richiesta di inversione dell'ordine del giorno è stata duramente criticata dal Capogruppo di A.N., on. Masala che ha premesso l'importanza che il suo gruppo assegna al mondo dell'agricoltura nonostante in altre occasioni "l'Aula sia rimasta sorda alle richieste di questo settore".
Masala ha affermato che la richiesta di rinvio del provvedimento sul commercio era stata richiesta, ma non accolta, in sede di Conferenza dei Capigruppo. Ora si ricorre all'art. 86 del Regolamento, ha detto ancora Masala, ma lo stesso stabilisce che qualora vi siano ragioni che richiedano la sospensione della discussione di un provvedimento, queste devono essere avanzate prima della discussione sugli articoli. Il II comma dell'art. 86, ha proseguito Masala, stabilisce che se la richiesta perviene dalla Giunta o da un capogruppo, la sospensione può essere accordata anche nel corso della discussione degli articoli, se c'è la certezza che la conclusione della discussione avvenga nel corso della stessa seduta.
Si è invocata l'urgenza dei provvedimenti sull'agricoltura, ha detto ancora Masala, che sono al quarto punto dell'Ordine del giorno. Ma se si affrontano subito i provvedimenti che li precedono, l'Assemblea potrebbe approvarli rapidamente senza stravolgere alcun programma e poi passare all'esame dei disegni di legge sull'agricoltura.

Per l'on. Scano, capogruppo dei Progressisti Federativi, dietro la richiesta di Bonesu non ci sono stratagemmi. Abbiamo proposto un accordo, ha affermato Scano, perché domani si deve discutere la mozione di sfiducia alla Giunta, che potrà essere approvata o respinta. Se sarà approvata, i lavori del Consiglio si dovranno interrompere e non si potranno affrontare gli argomenti che servono a dare continuità amministrativa alla Regione. La nostra proposta, ha affermato ancora Scano, è stata respinta dal Polo, com'era suo diritto. Ma è anche nostro diritto ricorrere al Regolamento.
Noi, ha concluso Scano, chiediamo soltanto il rinvio della discussione del provvedimento sul commercio ad una data precisa, cioè a domani. Riteniamo che l'Aula debba discutere con priorità il Disegno di legge 368 sulle aziende agricole in difficoltà, poi i disegni di legge sull'esercizio provvisorio e sui dirigenti regionali.

Per l'on. Pittalis, capogruppo di F.I., le richieste avanzate dalla maggioranza dimostrano l'inutilità della Conferenza dei capigruppo. La programmazione dei lavori del Consiglio, ha detto Pittalis, non può essere sottoposta a questioni formali con interpretazioni di comodo. Se la maggioranza avesse rispettato nei giorni scorsi il calendario dei lavori, la legge sul commercio sarebbe stata già approvata.
"E' vergognoso, ha affermato Pittalis, che la maggioranza abbia fatto slittare la seduta di questa mattina per beghe sue interne e oggi, con uno stratagemma, si chieda un rinvio. Se la maggioranza lo vuole, lo faccia e se ne assuma la responsabilità. Noi siamo per il rispetto delle decisioni assunte dalla Conferenza dei capigruppo. Non ci interessano le beghe interne della maggioranza e non ce ne vogliamo far carico". Pittalis ha concluso augurandosi che possa prevalere la serietà.

L'on. Zucca (Progr. Fed.) ha affermato che, nel corso della seduta di questa mattina, la seconda sospensione della seduta stessa era stata richiesta dal Polo.

L'Aula deve ritrovare il senso di responsabilità, ha detto l'on. Marteddu, capogruppo del Ppi. La Conferenza dei capigruppo programma i lavori, il Presidente ne prende atto e decide, ma l'Aula è sovrana. L'opposizione, ha proseguito Marteddu, ha chiesto la sfiducia alla Giunta e questo è un suo diritto, ma è anche importante decidere quali sono gli atti più urgenti.
Sulla base della mobilitazione del mondo agricolo, ha aggiunto Marteddu, proponiamo di procedere con un atto che riguarda l'intero Consiglio. Se gli atti di bilancio riguardano la maggioranza sotto gli aspetti di un giudizio politico, non si può non tenere presente che non si può privare l'amministrazione di quest'atto.
Marteddu ha concluso invitando ad abbandonare i toni accesi che hanno caratterizzato la discussione ed a procedere con responsabilità.

Per l'on. Bertolotti (F.I.), tutti sono capaci di fare demagogia. C'è un ordine del giorno che prevede la discussione di provvedimenti molto semplici che riguardano le aziende commerciali le quali hanno problemi alla pari del settore agricolo.
La maggioranza, ha detto ancora Bertolotti, aveva richiesto l'inversione dell'ordine del giorno per discutere solo i provvedimenti necessari per l'ordinaria amministrazione, cioè l'esercizio provvisorio ed i problemi dei dirigenti regionali.
Ma adesso, ha aggiunto Bertolotti, davanti al pubblico, la maggioranza "vuol fare la commedia lasciando intendere di avere a cuore i problemi della Sardegna, anche se ciò che è accaduto in questi giorni dimostra nei fatti che non è vero".
Bertolotti ha concluso chiedendo il rispetto dell'ordine del giorno.

Con Bertolotti si è dichiarato d'accordo l'on. Edoardo Usai (A.N.), per il quale la maggioranza, con la sua richiesta, voleva discutere subito l'esercizio provvisorio e la proroga della nomina dei dirigenti regionali, in attesa delle dimissioni della Giunta o della discussione della mozione di sfiducia.
Ora, ha proseguito Usai, "si vuole dare spettacolo assumendosi la primogenitura di altri provvedimenti. Certo, la maggioranza non si aspettava ciò che è successo ieri sera, ma comunque si deve rispettare l'Ordine del giorno concordato nella Conferenza dei Capigruppo".
Usai ha proseguito illustrando l'ordine del giorno per affermare che il disegno di legge sul commercio si può approvare in pochi minuti, ed altrettanto si può fare per i provvedimenti sull'agricoltura.
"Poi c'è l'esercizio provvisorio, ha concluso Usai rivolto alla maggioranza, e ve lo approverete in attesa di arrivare a domani, quando si discuterà la mozione di sfiducia".

Il presidente Selis ha quindi sospeso la seduta ed ha convocato la Conferenza dei Capigruppo.

Al termine della Conferenza dei capigruppo il presidente ha comunicato all'Aula che non essendosi raggiunto un accordo circa l'ordine dei lavori, si sarebbe proseguito nell'esame degli argomenti all'ordine del giorno. E poiché vi era stata una richiesta di sospensiva in base all'art. 86 del Regolamento, questo sarebbe stata posta in votazione.
Sulla questione hanno preso la parola, brevemente, il capogruppo di A.N. Masala ed il presidente del gruppo di F.I. Pittalis.

Masala ha sostenuto che il disegno di legge per il quale è stata chiesta la sospensiva è stato dichiarato urgente dalla stessa maggioranza, per cui non riesce a capire il motivo del braccio di ferro posto in essere dalla coalizione di governo.

Pittalis ha sollevato dubbi circa l'ammissibilità della richiesta ed ha anzi invitato il presidente del Consiglio a dichiararla inammissibile. Rivolgendosi quindi al proponente, ha detto, annunciando il voto contrario, che si assiste ad un calo di etica ed a una totale assenza di responsabilità, da parte della maggioranza, verso i problemi delle categorie.

E' subito intervenuto il sardista Bonesu (il proponente) per affermare d'aver motivato sufficientemente la richiesta di sospensiva e per invitare l'on. Pittalis a "moderare i termini", riferendosi in particolare all'accusa di mancato rispetto dell'etica.

Messa in votazione, la richiesta di sospensiva è stata approvata a maggioranza.

Si è così passati al secondo punto dell'ordine del giorno, il Regolamento n. 15 sul commercio nelle aree pubbliche. L'on. Scano (Progr. Fed.) ha chiesto anche in questo caso la sospensiva. Sono intervenuti subito dopo l'on. Bertolotti (F.I.) che ha accusato la maggioranza di "terribile irresponsabilità" e l'on. Masala (A.N.) che ha affermato che il regolamento è volto a sanare una situazione di ingiustizia che colpisce la categoria degli ambulanti e che, essendo stato approvato all'unanimità in Commissione, basterebbero pochi minuti per esitarlo in Aula. Non riuscendo a spiegarsi la contrarietà della maggioranza a discutere subito il provvedimento, Masala ha affermato che la posizione del centrosinistra vuol essere una dimostrazione della forza dei numeri, ma ha anche aggiunto che non sempre la forza dei numeri è la forza della ragione. La verità, ha detto, è che questa mattina "noi del Polo delle libertà abbiamo compiuto un atto di leso potere nel momento in cui non abbiamo acconsentito all'inversione dell'Ordine del giorno".

L'on. Vassallo, neo capogruppo di Rifondazione Comunista, è intervenuto per sostenere che se il Polo fosse stato più flessibile non si sarebbe arrivati al punto di stallo. Ma mentre insisteva sulla rigidità mostrata dal centrodestra, si sono levati clamori e grida non solo da parte dei consiglieri del Polo, ma anche da parte del pubblico, composto in massima parte da agricoltori; clamori che hanno coperto le ultime parole dell'oratore, il quale tentava di dire che altrettanta rigidità era stata mostrata anche dal centrosinistra.

Poiché i clamori proseguivano e si intensificavano, il presidente ha sospeso la seduta.

Dopo la breve sospensione il capogruppo di Rifondazione Comunista, Vassallo, riprendendo l'intervento, ha auspicato "una maggiore elasticità anche da parte della maggioranza" ed ha annunciato che nessuno del gruppo sarebbe intervenuto su questioni regolamentari.

Il Presidente ha, quindi, posto in votazione la richiesta di sospensiva, che è stata approvata.

Prima di mettere in discussione il DL334, della Giunta regionale, "Interventi vari in agricoltura", il presidente ha concesso, per un intervento sull'ordine del giorno, la parola all'on. Balia (PSFD) il quale ha chiesto la sospensione dell'esame del provvedimento. Sospensiva che è stata accordata.

Disegno di legge n. 368 - Interventi a favore
delle aziende agricole in difficoltà.

L'importanza del provvedimento, particolarmente atteso dagli imprenditori agricoli del settore serricolo, è stato illustrato dal presidente della Commissione Agricoltura on. Marroccu (Progr. Fed.) il quale nel suo intervento, ha sottolineato come questo disegno di legge preveda "l'attuazione degli orientamenti degli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà. Permette, infatti, alla Regione di concedere alle imprese agricole che si trovino in una situazione di difficoltà degli aiuti finalizzati al salvataggio ed alla ristrutturazione delle stesse". Marroccu ha concluso ricordando come il provvedimento sia stato esitato all'unanimità dalla Commissione Agricoltura.

La necessità di una rapida approvazione del Disegno di legge è stata ribadita dall'onorevole Marco Fabrizio Tunis (F.I.). Da tempo gli agricoltori chiedevano interventi urgenti e tempestivi, per evitare che l'agricoltura sarda venisse strozzata dagli interessi altissimi chiesti dalle banche. Si sono superati gli ostacoli della Comunità Europea, ha conclusoTunis, e si è messo a punto un provvedimento giusto e di grande valore.

Un giudizio positivo sul provvedimento in discussione è stato espresso anche dall'on. Bonesu (PSd'Az) il quale ha contestato la scarsa sensibilità delle autorità europee e l'incapacità del Ministero delle risorse agricole di rappresentare, nel modo migliore, le esigenze degli agricoltori isolani.
Bonesu, quindi, ha esaminato la drammatica situazione del settore agricolo isolano ed ha auspicato una consistente dotazione finanziaria, per giungere ad un reale abbattimento delle esposizioni debitorie delle aziende agricole isolane.
Bonesu ha, infine, chiesto una grande trasparenza nelle attuazioni di questo giusto provvedimento.

Un giudizio positivo sul provvedimento è stato espresso anche dall'on. Montis (R.C.), per il quale l'accordo con la Comunità Europea è un "fatto di importanza storica". Il settore agricolo, comunque, ha bisogno di un nuovo, moderno e razionale programma di sviluppo agricolo, per dare fiato all'agricoltura ed alla zootecnia, gli unici comparti ancora in grado di fornire nuovi posti di lavoro e di garantire, ai suoi occupati, una giusta remunerazione del proprio lavoro.
Montis ha concluso sottolineando la civiltà delle proteste degli agricoltori sardi ed ha chiesto aiuti incisivi anche per gli altri comparti agricoli isolani.

Dopo aver affermato di condividere il contenuto della legge, l'on. Paolo Fois (Progr. Fed.), ha sottolineato come siano state recepite alcune direttive dell'Unione Europa. Ma ciò non vuol dire che il Consiglio accetti passivamente le indicazioni dell'U.E. che non tiene conto della specificità della situazione sarda.
Dobbiamo essere noi, ha proseguito Fois, a far valere direttamente le nostre ragioni nei confronti dell'U.E., e ci si deve adoperare perché nei trattati vengano riconosciuti alcuni principii, come quello dell'insularità, con una battaglia da sviluppare in accordo con altre regioni insulari e periferiche. Quindi il provvedimento che si sta discutendo, se da un lato recepisce alcune indicazioni dell'U.E., d'altro canto le contesta.

Un giudizio secco e negativo ("l'ennesima presa in giro degli agricoltori sardi") è stato espresso dall'onorevole Bertolotti (F.I.). Il provvedimento, a fronte di esposizioni bancarie per centinaia di miliardi, prevede stanziamenti per poco più di 9 miliardi nel prossimo 1998, mentre per il 1999 e 2000 saranno spendibili poco più di 2 miliardi l'anno.
Non si salverà nessuno, o si salveranno in pochi, ha concluso Bertolotti, ed il Consiglio non avrà fatto il suo dovere, che è quello di mettere a punto un piano organico e realistico, per rilanciare tutto il settore agricolo isolano.

Dopo aver affermato che sono vari i provvedimenti a favore del mondo agricolo che ancora devono essere discussi in Aula, l'on. Ferrari (Federazione Democratica), ha affermato che gli interventi previsti dalla legge in esame serviranno solo in parte ad alleggerire la drammatica situazione economica in cui si trovano gli agricoltori.
Secondo Ferrari, per evitare i tempi lunghi determinati dalla necessità del visto da parte dell'Unione Europea, si è ricorsi a provvedimenti separati, mentre sarebbe stato opportuno il varo di un piano generale per l'agricoltura per incidere profondamente in questo settore. Si è quindi scelta questa linea d'azione per venire incontro in tempi brevi alla categoria dei lavoratori della terra.

L'on. Loddo (Misto-Rinnovamento), dopo aver ricordato le gravi difficoltà del settore agricolo, ha sostenuto che la Regione ha le sue colpe, particolarmente per i problemi connessi alla distribuzione delle risorse idriche. A questo si aggiungono, tra le altre cause, le avversità atmosferiche, il frazionamento delle proprietà, le condizioni quasi da usura imposte dalle banche e ci si accorge che i contadini non riescono nemmeno a sopravvivere. Il provvedimento in discussione, in armonia con le direttive della U.E., cerca di dare alcune risposte per il settore.
Loddo ha concluso preannunciando il voto favorevole del proprio gruppo.

La Commissione Agricoltura non ha certamente voluto "creare illusioni, anche perchè gli agricoltori sardi sono assolutamente disillusi": l'on. Lorenzoni (PPI), ha ricordato la difficile situazione del comparto agricolo sardo ed ha auspicato iniziative incisive, in grado di fornire speranza all'intero mondo agricolo. Lorenzoni, inoltre, ha sollecitato iniziative politiche serie anche a livello nazionale, per far arrivare la voce degli operatori isolani sino alla Comunità Europea.

L'on. Liori (A.N.), dopo aver ricordato che tutto il mondo agricolo è in fermento e che come risposta da parte del Governo ha avuto solo manganellate, ha riepilogato come si è venuta a creare la pesante situazione debitoria nell'agricoltura, attribuendone le responsabilità al potere politico ed alle banche, ma anche alle associazioni di categoria che non hanno saputo sensibilizzare la Regione sul problema che stava crescendo di proporzioni.
La posizione di A.N. è sempre stata di vigile attenzione nei confronti del mondo dell'agricoltura, ed anche in questo caso non viene a mancare la solidarietà, che si esprime concretamente nel voto favorevole per questo provvedimento.

Alcune considerazioni critiche - "una bugia, anche se ripetuta cento volte, è sempre una bugia" - sono state svolte anche dall'on. Masala, capogruppo di A.N. il quale, dopo aver richiamato a maggiore coerenza alcuni esponenti della maggioranza, ha sottolineato come questo provvedimento sia stato approvato all'unanimità dalla Commissione agricoltura.
L'esecutivo, entro trenta giorni, però deve presentare i piani di intervento. Ma questa Giunta, questo Consiglio hanno troppo spesso non rispettato i termini solennemente fissati. In questo caso, le organizzazioni professionali "devono vigilare, perché le date certe, certe devono essere", così come gli impegni presi devono essere assolutamente rispettati.
Concludendo il suo intervento, Masala ha richiamato la Giunta ad una maggiore serietà. "Se servono soldi, i soldi devono essere messi a disposizione. Si trovino e si impegnino, ha aggiuntoMasala, e non si spendano per tenere in vita Enti regionali inutili, che succhiano il sangue e non servono a nulla".

La normativa comunitaria è attenta alle procedure con le quali vengono concessi aiuti al settore agricolo, ha detto l'Assessore all'agricoltura Paba, e questa legge è una delle prime che vengono varate secondo le indicazioni della U.E.
La legge consentirà l'applicazione di piani di salvataggio per alcuni comparti produttivi, ha proseguito Paba che ha poi illustrato i meccanismi di finanziamento. La Giunta ha voluto predisporre un provvedimento inattaccabile da un punto di vista formale e nello stesso tempo efficiente.
Una volta approvata dal Governo, la legge sarà notificata all'Unione Europea, mentre la Giunta ha già predisposto il piano operativo per il settore delle serre. In quella fase si potranno definire meglio le risorse finanziarie, ha concluso l'Assessore, per arrivare a sostenere l'agricoltura sarda che ogni anno registra un tasso di crescita positivo, nonostante il tasso di indebitamento.

Terminata la discussione generale ed approvato il passaggio all'esame degli articoli, sono intervenuti anche più volte i consiglieri Locci (A.N.), Marroccu (Progr. Fed.), Paolo Fois (Progr. Fed.) e Casu (F.I.).
Concluso anche l'esame dell'articolato, il disegno di legge è stato messo in votazione ed approvato con 63 voti favorevoli ed un astenuto su 64 presenti.

Disegno di legge n. 381
Autorizzazione all'esercizio provvisorio
del bilancio della Regione e dei bilanci degli
enti strumentali per l'anno finanziario 1998.

Il Consiglio è passato, quindi, ad esaminare la richiesta di esercizio provvisorio per il 1998, presentato dalla Giunta. L'on. Secci (Ppi), relatore del provvedimento, ha illustrato la richiesta della Giunta proponendo la sua durata in 3 mesi, mentre la proposta della Giunta prevedeva un esercizio provvisorio di soli due mesi. Secci, tra l'altro, ha sottolineato come le Commissioni abbiano bisogno di un certo lasso di tempo per esaminare la complessa manovra finanziaria predisposta dalla Giunta.

La richiesta di esercizio provvisorio è stata vivacemente criticata dall'on. Casu (F.I.). "Non è vero che l'opposizione sia contraria a concedere l'esercizio provvisorio, ha aggiunto Casu, ma è decisamente contraria alla richiesta della Giunta, perché la manovra economica deve essere presentata entro il 30 settembre di ogni anno, mentre la Giunta ha presentato il bilancio 1998 solamente il 15 dicembre". Un ennesimo esempio delle contraddizioni esistenti all'interno di questa maggioranza. I tre mesi, infine, proposti da Secci sono congrui, perché i tempi tecnici dell'esame della manovra finanziaria saranno necessariamente lunghi.

L'on. Giuseppe Sassu (Progr. Fed.) è intervenuto per annunciare il suo voto favorevole al provvedimento perché "è un atto necessarioper far funzionare l'apparato regionale". Ha anche detto di augurarsi che il periodo di esercizio provvisorio possa limitarsi a due soli mesi.

L'on. Balletto (F.I.) ha invece voluto precisare che il voto contrario espresso in Commissione aveva lo scopo di far rimarcare la contrarietà del suo gruppo nei confronti del ricorso all'esercizio provvisorio. Il bilancio di previsione deve infatti essere presentato nei termini fissati e non si possono tollerare ritardi così ampi in un atto fondamentale della vita regionale. Tali ritardi sono la testimonianza dell'inefficienza della Giunta e dell'Assessore alla programmazione in particolare.
Secondo Balletto il periodo di due mesi di esercizio provissorio è insufficiente e sarebbe perciò opportuno, se non si vogliono superare i termini, allungare il periodo di un altro mese.

Perplessità per il modo di procedere sono state espresse dall'on. Masala (A.N.) che ha condiviso le affermazioni di Balletto. I motivi del ritardo nella predisposizione del bilancio non sono politici, a quanto pare, ma allora, si è chiesto Masala, quali sono le ragioni?
Non risulta che gli atti di bilancio siano pervenuti al Consiglio pochi giorni fa, ha aggiunto Masala, perchè oggi i consiglieri hanno avuto solo una parte di quei documenti. Perciò i termini, a norma di Regolamento, decorrono da domani. Anche se la Giunta per il Regolamento avesse ridotto i termini, non sarebbe successo niente. Quindi i ritardi sono imputabili solo alle inadempienze della Giunta.
Per Masala si deve censurare l'operato della Giunta, anche perché è probabile che l'anno prossimo i ritardi si ripeteranno. E, come in passato, si proporrà un bilancio le cui cifre saranno poi modificate all'ultimo momento con gli emendamenti.
Masala ha concluso affermando che siccome i ritardi sono dovuti alla maggioranza, sarà la stessa maggioranza a doversi votare il documento contabile.

"Tutto ciò che dovrebbe essere eccezione, in quest'Aula diventa regola": l'on. Pittalis, capogruppo di Forza Italia, intervenendo nel dibattito sulla richiesta di esercizio provvisorio, ha annunciato il voto contrario al Disegno di legge della Giunta, "non per l'esercizio provvisorio in sè", ma contro l'ennesima prova di incapacità politica mostrata dall'esecutivo in carica.
Pittalis, quindi, ha dato una valutazione politica estremamente negativa sull'azione della coalizione ed ha polemizzato con Balia, invitandolo ad assumersi la responsabilità della incapacità della maggioranza della quale fa parte, senza tentare di gettare discredito sulle forze di opposizione che, invece, fanno in pieno il loro dovere.

Secondo il capogruppo di Rifondazione Comunista, on. Vassallo, il ritardo nella presentazione del progetto di bilancio è emblematico dell'incapacità della Giunta ad operare ed a dare le risposte che i sardi si attendono dal Governo regionale.
Come forza di opposizione, ha detto, non riteniamo l'approvazione dell'esercizio provvisorio un atto dovuto e di conseguenza non siamo tenuti a dare il nostro assenso. Voteremo contro così come abbiamo fatto in Commissione.

L'assessore alla programmazione Sassu ha affermato che il senso di responsabilità del Consiglio potrà recuperare i ritardi accumulati dalla Giunta, ritardi dovuti allo stato di crisi effettiva in cui si trova la maggioranza.
Sassu ha infine preannunciato un emendamento per estendere da due a tre mesi il periodo di esercizio provvisorio.

Votato il passaggio all'esame degli articoli, questi sono stati approvati con emendamenti. Nella discussione sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Balletto (F.I.), Secci (Ppi), Bonesu (PSd'Az), Masala (A.N.), Casu (F.I.) e l'assessore Sassu.

Ordine del giorno n. 97 sull'EMSA

Il Presidente ha comunicato che è stato presentato un Ordine del giorno (Allegato 1) sull'EMSA, sul quale è intervenuto l'on. Bonesu (PSd'Az) per dichiarare il suo voto contrario in quanto il Consiglio si era a suo tempo già espresso in senso contrario.

Per dichiarazioni di voto, l'on. Balletto (F.I.) si è dichiarato d'accordo con Bonesu, precisando che l'ordine del giorno intende carpire la buona fede del Consiglio che aveva già deciso in merito, impegnando la Giunta ad usare i finanziamenti per la mobilità e l'esodo volontario. Invece quei finanziamenti vennero usati per pagare stipendi di consociate dell'EMSA. Per di più il disegno di legge sulla riforma dell'EMSA non è stato ancora presentato. Di fatto, ha concluso Balletto, si vuole mantenere in piedi il sistema parassitario che gravita intorno all'EMSA.

Dopo aver affermato di non essere in in grado di esprimere un parere sull'ordine del giorno, l'on. Secci (PPI), ha detto che la Giunta non può erogare fondi all'EMSA perché le destinazioni delle risorse sono fissate in bilancio. Dovrebbe quindi ricorrere ad un indebitamento con le banche.
Non è questa la strada da percorrere, ha detto Secci, ma si deve esaminare la questione nella Commissione prima in modo da dare al provvedimento gli strumenti legislativi necessari nel quadro della riforma generale dell'ente minerario sardo.

Sull'ordine del giorno, a nome della Giunta, è intervenuto l'assessore all'industria, Pinna, il quale ha giudicato positivamente l'intervento finanziario a favore dell'EMSA, "un primo passo verso la riduzione del personale" e, di fatto, "un significativo passo verso una reale diminuzione dei debiti di esercizio dell'Ente minerario sardo".

L'on. Casu (F.I.), dopo aver confermato la sua opposizione a qualunque nuovo stanziamento a favore dell'ente minerario sardo, ne ha sollecitato la rapida riforma. Solamente dopo la riforma del sistema delle finanziarie regionali sarà possibile erogare altri finanziamenti.

Sempre per dichiarazione di voto, l'on. Marco Tunis (F.I.), nel ricordare che all'EMSA erano stati già assegnati 25 miliardi, ha dichiarato di votare a favore per non far cadere sui dipendenti dell'EMSA le colpe di gestioni dissennate.

L'ordine del giorno è stato approvato

La votazione sul Disegno di legge sull'esercizio provvisorio ha dato il seguente risultato:
Presenti 61
Votanti 60
Maggioranza 31
Sì 38; No 21
Astenuti 1
Nulli 1
Il documento è stato approvato.

 

 


L'Assemblea ha quindi approvato l'esercizio provvisorio per il bilancio interno del Consiglio, su proposta degli onorevoli questori Loddo ed Edoardo Usai.

 


Disegno di legge n. 372
Variazione al bilancio dell'Azienda
foreste demaniali per l'anno finanziario 1997.

Il Consiglio ha preso in esame il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale per sanare un'anomalia verificata nella predisposizione del bilancio dell'Azienda Foreste demaniali della Sardegna. L'on. Secci (Ppi), relatore del provvedimento, ha di conseguenza illustrato la necessità di modificare le norme del bilancio '97 dell'Azienda ed ha proposto che gli eventuali residui passivi possano essere utilizzati entro il 31 dicembre del prossimo anno.

Il Consiglio ha, quindi, esaminato ed approvato titolo e testo del provvedimento che, infine, a scrutinio palese, è stato approvato definitivamente.

 


Disegno di legge n. 375
Modifiche ed integrazioni alle leggi
regionali 27 dicembre 1996, n. 39 e 22 giugno 1997, n. 27,
concernenti il personale regionale.

Il relatore on. Bonesu (PSd'Az) ha illustrato il provvedimento che si rende necessario perché il Consiglio di Stato non si è ancora espresso sui ricorsi presentati contro le graduatorie per le nomine dei dirigenti regionali. Pertanto è necessario prolungare i termini per la formazione delle nuove graduatorie che saranno completate dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato.

Gli articoli sono stati approvati con emendamenti sui quali sono intervenuti gli onorevoli Secci (Ppi), Ballero (Assessore agli affari generali), Bonesu (PSd'Az), Masala (A.N.) e Salvatore Sanna (Progr. Fed.).

La votazione finale ha dato il seguente risultato:
Presenti 50
Votanti 41
Maggioranza 21
Sì 39
No 2
Astenuti 9
Il provvedimento è stato approvato.

 


I lavori del Consiglio proseguiranno
domani alle ore 10,30