Nota stampa
della seduta n. 235 antimeridiana del 17 dicembre 1997

 


Il Consiglio ha proseguito i lavori sotto la presidenza dell'on. Sergio Milia,

Proposta di legge n. 361 - Interventi in favore dei
soggetti affetti dalla sindrome di Alzheimer.

La proposta in discussione è finalizzata alla fornitura gratuita di farmaci per gli ammalati del morbo di Alzheimer, ha detto il relatore on. Gabriella Busonera (Progr. Fed.), oggi totalmente a carico del paziente il quale deve sopportare altre spese gravose per assistenza domiciliare e terapie varie.
Il provvedimento, ha proseguito Busonera, allevia quindi, anche se parzialmente, i disagi degli ammalati che richiederebbero però ulteriori interventi sociali ed economici.
La Regione sarda, ha detto ancora Busonera, è l'unica regione italiana che vuole fornire gratuitamente i medicinali ai soggetti affetti da morbo di Alzheimer, e questo è motivo di orgoglio per tutti noi.

Per l'on. Macciotta (Misto-Patto) il provvedimento è importante perché con l'invecchiamento della popolazione le patologie come l'Alzheimer sono destinate ad aumentare. I pazienti affetti da questo male necessitano di un'assistenza specialistica continuativa, con un notevole aggravio economico per le loro famiglie.
Macciotta ha poi affermato che a livello nazionale è in preparazione uno specifico provvedimento legislativo che affronta organicamente i problemi medici e sociali derivanti da questo tipo di patologie.
Il morbo di Alzheimer non è guaribile, ha detto ancora Macciotta, ma è necessario garantire migliori condizioni che possano alleviare i gravosi problemi che le famiglie devono affrontare.
Macciotta ha concluso affermando che si tratta di affrontare una sfida che richiederà la massima collaborazione dei membri di base.

Questa malattia, ha detto l'on. Petrini (Misto-Rinnovamento) venne individuata nel secolo scorso e rappresenta un genere di demenza difficile da diagnosticare nelle fasi iniziali.
Petrini ha proseguito descrivendo i sintomi del male che porta ad una progressiva disgregazione della personalità dei pazienti che necessitano di assistenza continua da parte dei familiari.
La legge in esame è positiva, ha concluso Petrini, anche se gli stanziamenti previsti sono limitati. Sarebbe stato opportuno fare di più.

Il carattere sociale della malattia è stato evidenziato dall'on. Liori (A.N.) il quale ha affermato che non ci si può affidare solo alle speranze che la medicina trovi in futuro rimedi appropriati. Quindi questa legge deve essere approvata, anche se esistono altre patologie similari che avrebbero meritato altri specifici interventi.
Liori ha concluso preannunciando il voto favorevole del Gruppo di A.N..

La Commissione Sanità ha approvato all'unanimità il provvedimento, ha sostenuto l'on. Ladu (Ppi), che ha illustrato i contenuti della legge sottolineando come in Sardegna vi siano oltre 5000 pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Considerando il costo dei medicinali e la necessità dell'assistenza continua necessaria, ha detto ancora Ladu, la Commissione Sanità ha voluto venire incontro ai gravi disagi delle famiglie anche se si sono dovuti porre dei limiti ai redditi. Non è stato possibile fare di più, ha concluso Ladu, ma partendo da questa base in futuro si potrà fare di più.

Questa proposta di legge sana una grave ingiustizia, ha affermato l'on. Vassallo (R.C.), anche se sarebbe stato necessario aumentare le somme previste. Pur condividendo il provvedimento, il Consiglio dovrà svolgere un'ulteriore riflessione sul come dare risposte più complessive a chi soffre.

Per l'on. Pittalis (F.I.), è opportuno elevare l'importo del reddito complessivo previsto dalla legge per poter estendere i benefici ad un maggior numero di pazienti.

Per la Giunta è intervenuto l'assessore alla Sanità on. Paolo Fadda il quale ha dato atto alla Commissione della sensibilità dimostrata nell'affrontare il problema. Fadda si è augurato che in Sardegna si possa arrivare ad una assistenza migliore e più completa nei confronti dei malati. Si deve però tener conto delle risorse disponibili. O si taglia da qualche parte, ha detto l'Assessore, o non sarà possibile fare di più.
Noi stiamo caricando alla Regione spese che dovrebbero essere a carico dello Stato, ha aggiunto Fadda, il quale ha poi espresso alcune perplessità sull'esigenza di precisare in legge il plafond di spesa di 500 milioni.

Conclusa la discussione generale, il Consiglio ha votato ed approvato il passaggio all'esame degli articoli del provvedimento.
Gli articoli della PL 361, ai quali sono stati presentati alcuni emendamenti, sono stati approvati.
Sugli articoli e sugli emendamenti sono intervenuti anche più volte, gli onorevoli: Pittalis (F.I.), Secci (Ppi); Masala (A.N.), Casu (F.I), e l'assessore alla Sanità Paolo Fadda );
Il testo della proposta di legge 361 è stato quindi votato ed approvato nel suo complesso. La votazione ha avuto questo risultato: Presenti 56; votanti 56; favorevoli 56.

 


Documento n. 26 -
Piano per l'assistenza psichiatrica
triennio 1996-1998.

Il Consiglio ha, quindi, discusso il documento n. 26 sul Piano per l'assistenza psichiatrica per il triennio 1996-1998. Si tratta di un importante programma approvato all'unanimità dalla Commissione competente. L'onorevole Noemi Sanna Nivoli (A.N.) relatore del provvedimento, dopo aver ricordato l'importanza del lavoro fatto dalla Commissione di merito, ha svolto un rapido excursus sul problema delle malattie psichiatriche.
Partendo dalla riforma Basaglia, Sanna Nivoli ha "contestato" molti degli aspetti che hanno ispirato il "provvedimento Basaglia", criticando sia l'eccessivo rigore dei psichiatri "vecchia maniera" più propensi alla "custodia coatta" del malato, che il permissivismo dell'antipsichiatra "giudice di una società che emargina e respinge". Le più recenti scoperte scientifiche hanno aperto nuove strade ed oggi la classe politica può compiere scelte più adeguate e moderne, in grado di dare risposte concrete e "più umane" alle richieste ed alle esigenze dei malati psichiatrici.
Le due diverse istanze, le cure mediche o gli interventi sociali, ha aggiunto Sanna Nivoli, devono trovare una sintesi ed è proprio questo lo sforzo compiuto dalla Commissione, che ha indicato "nel progetto obiettivo" la strada migliore da seguire. Il malato di mente, quindi, deve essere curato e seguito da specialisti, medici e psicologi, deve poter vivere nell'ambiente per lui più idoneo ed adeguato.
Nei vari "momenti" dell'intervento, dall'accertamento della malattia alla cura ed al reinserimento nella società, i malati devono potersi appoggiare ad una struttura dipartimentale, in grado di intervenire nelle diverse fasi con le cure più adeguate e disponendo delle strutture più idonee.
Il Piano triennale prevede tutta una serie di interventi proprio per favorire la realizzazione delle strutture più idonee, per l'istituzione dei diversi dipartimenti in grado di intervenire capillarmente sull'intero territorio regionale.
Il programma regionale, inoltre, prevede iniziative particolarmente incisive anche per superare le esigenze degli ospedali criminali; per aggiornare, per ciò che riguarda la nostra Isola, il "progetto obiettivo" ed ammodernare l'intera struttura necessaria per curare e reinserire i malati psichici.
Un Piano molto moderno, quasi utopistico, ha concluso Noemi Sanna Nivoli, ma un passo avanti particolarmente importante nel tentativo di intervenire in un settore di grande importanza sociale.

L'on. Mariano Cucca (prog. Fed.) si è detto soddisfatto di come la Commissione ha elaborato e definito il Piano per l'assistenza psichiatrica ed ha invitato il Consiglio ad approvarlo affinché finalmente si ponga la parola fine al dramma dei pazienti malati di mente, lasciati per molti anni in assoluto abbandono.
Cucca ha ricordato le esperienze vissute dalla provincia di Nuoro, nella quale erano stati istituiti oltre 20 gruppi famiglia dislocati nei vari Comuni. I risultati, in quella occasione, erano stati oltremodo positivi.
Con questo provvedimento, ha detto ancora Cucca, si raggiungono degli obiettivi che possono essere definiti ottimali. Il primo è che i pazienti non saranno "caricati" al sistema ospedaliero che era dispendioso e poco attento nella fase del recupero dei malati di mente.
E' vero che si sono avuti dei ritardi nella predisposizione del Piano, ma ora si è recuperato e la Sardegna arriva tra i primi nella organizzazione di questo delicato settore. E vi arriva con un progetto del quale si deve andare orgogliosi se non altro perché si pone il soggetto affetto di malattie mentali nella condizione di essere arbitro del proprio destino.

La validità del Piano, incentrato sui servizi territoriali e non più sugli ospedali, è stata ribadita dal presidente della Commissione Sanità, on. Ladu (Ppi). Le strutture decentrate, la costituzione delle case-famiglia, il ritorno dei malati nel loro ambiente originale hanno ispirato la riforma Basaglia ed i piani nazionali e regionali in materia di assistenza psichiatrica.
Ladu ha, quindi, esaminato il programma regionale triennale sottolineando la necessità di istituire i dipartimenti, di prevedere strutture che superino quelle manicomiali, di raccordarsi con il "progetto obiettivo" che si sta mettendo a punto a livello nazionale.
Esaminando i risultati di ciò che è stato fatto in questi ultimi anni, Ladu ha proseguito ricordando che entro l'anno saranno chiusi due ospedali psichiatrici di Cagliari e Sassari ed i 530 malati attualmente ospitati in quelle strutture troveranno ricovero e cura nelle nuove strutture decentrate.
Il nuovo Piano, inoltre, prevede una diversa organizzazione delle strutture periferiche. In ogni distretto sanitario sarà realizzato un Centro di igiene mentale e saranno istituite tutte le strutture necessarie per garantire tempestiva e continua assistenza ai malati psichiatrici. Altro aspetto di grande importanza è quello relativo alla realizzazione di strutture semi-residenziali, di case-famiglia, di centri di cura e recupero.
Ladu, concludendo il suo intervento, ha sottolineato come con l'approvazione di questo Piano si colmi una grossa lacuna e si gettino le basi per l'attuazione di una reale, moderna, riforma psichiatrica regionale.

L'on. Macciotta (Misto-Patto) ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione che ha migliorato, con il contributo di tutti i commissari, il progetto obiettivo per il triennio 96-98. Si è soffermato soprattutto sulla scelta delle strutture che dovranno accogliere i pazienti e sul rapporto tra le strutture nelle ASL e le strutture delle università, sostenendo che in base alla legge quadro dovrà costituirsi un sistema efficace di coordinamento.
Macciotta ha quindi affermato che il Piano non presta eccessiva attenzione al problema della neuropsichiatria infantile, ma al riguardo ha ricordato che la materia sarà affrontata in altra sede.
Infine l'oratore, rivolgendosi all'Assessore alla Sanità, pur riconoscendo che non è possibile calendarizzare l'attuazione del Piano, ha chiesto che quanto prima vengano fissati i vari momenti di realizzazione della riforma.

La riforma psichiatrica aveva aperto la strada ai profondi cambiamenti delle strutture pubbliche, ha detto l'on. Busonera (Progr. Fed.) spostando gli interventi dai ricoveri all'assistenza sul territorio. Ma i risultati sono stati modesti perché poco è stato fatto per realizzare i servizi.
Il documento in discussione rimedia a questa situazione eliminando le carenze assistenziali e garantendo l'uniformità delle prestazioni sul territorio.
Busonera si è poi soffermata sugli obiettivi del programma, evidenziandone gli aspetti particolarmente sul Piano sociale. E' però necessaria una stretta collaborazione tra le strutture ed un raccordo tra le figure professionali presenti sul territorio.
Per Busonera diventa fondamentale anche l'aggiornamento professionale degli operatori all'interno dell'articolazione dipartimentale dei servizi.
Affrontando infine gli aspetti finanziari, Busonera ha affermato che è indispensabile la reale volontà degli operatori per creare un progresso civile sul territorio. In futuro si dovrà procedere a correzioni, ha concluso Busonera, ma rimane fondamentale la volontà di progredire sul Piano sociale.

Secondo l'on. Ivana Dettori (Progr. Fed.) con questo provvedimento si raggiunge l'obiettivo di migliorare il servizio sanitario avendo un occhio di riguardo anche ai costi del servizio stesso.
L'oratrice ha anche sostenuto che vi sono stati ritardi nella presentazione del progetto-obiettivo, ritardi che ha attribuito al fatto che nella sanità si marcia spesso a compartimenti stagni. Ha quindi detto che il Piano dimostra che la Regione sta facendo passi avanti nella crescita di una cultura moderna nel rapporto tra pazienti e strutture sanitarie.
Dopo essersi intrattenuta sui vari problemi che sono stati a lungo discussi in sede di revisione in Commissione della prima bozza del Piano, l'on. Dettori ha detto che uno degli elementi fondati del provvedimento è la "struttura-rete" che abbraccia tutti i momenti principali del servizio di assistenza nel territorio.
Nel Piano, ha concluso Dettori, sono previste convenzioni anche con i privati, convenzioni che devono essere chiare e trasparenti e che devono garantire la migliore assistenza per i pazienti.

L'on. Petrini (Misto-Rinnovamento) ha posto in risalto la struttura dipartimentale del progetto, sottolineando come la psichiatria sia "una scienza di confine", citando diversi autori che hanno analizzato questa materia.
Il progetto prevede strutture nelle quali è indispensabile la presenza dei psichiatri personali dei pazienti, pazienti che affrontano periodi drammatici della loro vita.

Per l'assessore alla Sanità on. Paolo Fadda oggi il Consiglio vive un momento importante per la sanità nell'Isola, perché affronta un settore che sta per essere completamente "rivisitato".
Dare voce a chi non ne ha è un atto di coraggio, ha aggiunto Fadda, per il quale il Piano in discussione ha una visione globale del malato e dell'assistenza. Fadda ha evidenziato la centralità del territorio, rovesciando la "visione ospedalocentrica" ed aprendo alla collaborazione con le organizzazioni private.
La Sardegna sarà tra le prime regioni a realizzare l'obiettivo della chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici, con la creazione di strutture alternative già realizzate ed altre in completamento entro il '98, con un investimento totale di oltre 65 miliardi.
Il problema della salute mentale, se è grave oggi, lo sarà ancora di più in futuro, ha detto ancora Fadda, quindi l'approvazione del programma è indispensabile.
Occorrerà un cambio di mentalità negli amministratori, ha concluso Fadda, ed una partecipazione più attenta di tutti gli operatori, per un settore che richiederà investimenti sempre maggiori, in finanziamenti ed in operazioni che hanno aspetti etici e culturali.

Il Piano dopo esser stato votato per parti, approvate con emendamenti è stato infine approvato all'unanimità dai 43 consiglieri presenti.

 


I lavori del Consiglio proseguiranno
nel pomeriggio alle ore 16,30.