Nota stampa
della seduta n. 229 pomeridiana del 6 novembre 1997

 


Il Consiglio regionale ha ripreso i lavori sotto la presidenza dell'on. Sergio Milia per l'esame della manovra di assestamento di bilancio.

Discussione congiunta del Disegno di legge n. 359
Assestamento legge finanziaria 1997
e del Disegno di legge n. 360
Assestamento del bilancio 1997.

Concluso in mattinata l'esame degli articoli e degli emendamenti del Disegno di legge n. 359, l'Assemblea ha esaminato articoli ed emendamenti del Disegno di legge n. 360.

Nella discussione sono intervenuti, anche ripetutamente, gli onorevoli Casu (F.I.); Bonesu (PSd'Az); Pittalis (F.I.); Scano (Progr. Fed.); Marteddu (Ppi); Secci (Ppi); Giuseppe Sassu (Progr. Fed.); Amadu (Misto); Macciotta (Misto-Patto); Frau (A.N.); Lippi (F.I.); Usai (A.N.); Zucca (Progr. Fed.) e l'assessore alla Programmazione Sassu.

Durante la discussione il capogruppo di F.I., on. Pittalis, ha protestato contro la lettura integrale dei documenti contabili. Dopo una breve riunione dei capigruppo, i lavori sono ripresi seguendo la prassi consolidata che prevede la lettura per titoli dei documenti.
Conclusa la discussione sul Disegno di legge n. 360, i provvedimenti sono stati votati con il seguente risultato:

Disegno di legge n. 359:
Presenti 65
Votanti 61
Maggioranza 31
Si 39
No 22
Astenuti 4.

Disegno di legge n. 360
Presenti 65
Votanti 61
Maggioranza 31
Si 39
No 22
Astenuti 4.

I due provvedimenti sono stati approvati.

 


Proposta di legge n. 291 - Modifiche alla legge regionale
6 marzo 1979, n. 7 (Norme per l'elezione del Consiglio
regionale della Sardegna) e successive modificazioni-
Proposta di legge n. 337 - Modifica delle norme per la
elezione del Consiglio regionale della Sardegna.

Intervenendo sull'ordine dei lavori il capogruppo dei Popolari on. Marteddu ha chiesto che, per l'importanza che il provvedimento riveste e per il fatto che sono in carico alla Commissione diverse altre proposte di legge sulla stessa materia, l'esame del provvedimento venga rinviato ad altra data, ai sensi dell'art. 86 del Regolamento.

Di diverso avviso è stato il capogruppo dei Progressisti on. Scano per il quale la prima Commissione si era già espressa dopo aver valutato approfonditamente la questione e dopo aver anche analizzato il rapporto tra il provvedimento e le altre proposte di legge, comprese le possibili modifiche che la Bicamerale fisserà in tema di elezioni. Il suo gruppo voterà pertanto contro la proposta di sospensione fatta dall'on. Marteddu.

L'on. Pittalis, capogruppo di F.I., si è dichiarato d'accordo con Scano, preannunciando il voto contrario alla richiesta di sospensiva.

La richiesta di sospensiva, messa ai voti, è stata respinta. Dietro richiesta dell'on. Marteddu, i lavori sono stati sospesi.

Dopo una breve sospensione il consiglio ha avviato l'esame del testo unificato delle Proposte di legge n. 291 e 337, con le quali si propone la modifica della legge per il rinnovo del Consiglio regionale.
Si tratta di un provvedimento sul quale si è molto discusso e che rappresenta il primo passo verso una reale riforma della Regione. Come ha più volte sottolineato il relatore di maggioranza del provvedimento in esame, l'on. Massimo Fantola, (Misto-Patto), per dare potere reale ai cittadini, che devono poter scegliere programmi di governo ed esecutivi, si deve assolutamente arrivare ad un reale presidenzialismo e ad un effettivo bipolarismo.
La proposta di legge in esame tende proprio a favorire questa prima, essenziale, riforma. Certamente si dovrà puntare anche ad altre riforme e Fantola ha ricordato che gli altri punti "qualificanti" sono la riduzione del numero dei Consiglieri e la incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di assessore.
Su questi temi sono state messe a punto particolari iniziative politiche per far giungere ad una sollecita discussione, da parte del Parlamento, delle proposte di legge "nazionali", proposte dal Consiglio regionale e che in parte modificano anche lo Statuto regionale. Ma queste proposte di legge "nazionali"sono state bellamente ignorate dalle forze politiche che rappresentano la Sardegna in Parlamento.
Fantola ha, quindi, ricordato il tormentato iter che hanno dovuto seguire i progetti di legge di riforma della Regione, proposti da molte parti politiche ma assolutamente ignorate dalle altre forze politiche che, probabilmente, si accontentano di questa situazione stagnante.
Il testo in esame, ha sottolineato Fantola, non è certamente la "grande riforma" necessaria per fare chiarezza in una situazione di grande confusione. Portare da tre a due le liste in ballottaggio per il secondo turno per il rinnovo dell'Assemblea sarda è il primo passo per una vera riforma. Un passo significativo si farà solamente quando le forze politiche presenti in Parlamento faranno passare le diverse proposte trasmesse dal Consiglio e che prevedono la riforma dello Statuto regionale, una nuova legge elettorale, una grande riforma che dovrebbe essere studiata e realizzata dallo stesso Consiglio regionale.
Quando lo Statuto sarà modificato e la rappresentanza consiliare non sarà più "proporzionale" sarà possibile mettere mano a questa grande riforma, ha concluso Fantola. Questo primo provvedimento, il passaggio dal ballottaggio a tre a quello a due, è un primo significativo passo verso una riforma auspicata ed attesa dagli elettori sardi.

Secondo l'on. Bonesu (Psd'Az.) la proposta di legge in discussione modifica un solo punto, e in modo peggiorativo, una legge elettorale che appare assurda sotto diversi aspetti, primo fra tutti il fatto di non rispettare con la proporzionalità la rappresentatività del popolo sardo. Con la modifica che si vuole introdurre, inoltre, si vuol far decidere l'elezione di un quinto dei componenti l'assemblea a due sole liste nella sessione di ballottaggio.
Bonesu si è diffuso nel mettere in rilievo tutte le contraddizioni dell'attuale sistema elettorale, che ha definito "pasticciato" e tale da falsare la volontà popolare. Infatti gli schieramenti finiranno per non differenziarsi quantitativamente, per cui l'equilibrio del Consiglio sarà ugualmente condizionato, come oggi, dalle piccole forze politiche, con le quali bisognerà ricercare alleanze per costituire una maggioranza.
A parere dell'esponente sardista bisognerebbe invece rivedere totalmente il sistema in vigore per intervenire su molti punti assai più rilevanti, quali il numero delle preferenze, la riduzione dei collegi ed in particolare l'eliminazione dell'accorpamento delle elezioni regionali con quelle europee e circoscrizionali. L'elezione del Consiglio è per la Sardegna un momento importante che non può essere confuso e limitato dalla concatenazione con altre elezioni.
"Ricordiamoci, ha concluso Bonesu, che stiamo dettando norme importanti che non si limitano all'oggi ma che fissano comportamenti per l'avvenire".

Dopo le due relazioni, di maggioranza e di minoranza, l'on. Lorenzoni (Ppi), che sarebbe dovuto intervenire per primo nel dibattito, ha chiesto un breve rinvio, sino alla mattinata di domani. La richiesta è stata condivisa dall'on. Marteddu, capogruppo del PPI.

L'on. Pittalis, (F.I.), si è detto contrario ad ogni rinvio, mentre l'on. Scano (Prog. Fed.) si è dichiarato favorevole ad una breve conferenza dei capigruppo per permettere una seria programmazione dei lavori del Consiglio.

Dopo una breve riunione della Conferenza dei presidenti, l'on. Milia ha comunicato che i lavori del Consiglio proseguiranno domani mattina con il dibattito generale sulla proposta di legge che modifica le norme elettorali per il rinnovo dell'Assemblea regionale.

Sull'ordine dei lavori sono, quindi, intervenuti gli onorevoli Pittalis (F.I.); Marteddu (Ppi); Scano (Progr. Fed.); Balia (PSFD); Amadu (Misto-CDU); Vassallo (R.C.), i quali hanno precisato le diverse posizioni politiche dei diversi gruppi ed hanno auspicato la massima serenità in un dibattito così importante quale è quello sulla legge elettorale.

 


I lavori del Consiglio proseguiranno
domani mattina alle ore 9,30.