Nota stampa
della seduta n. 225 pomeridiana del 4 novembre 1997
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, indi dell'on. Sergio Milia. L'ordine del giorno dei lavori della tornata consiliare prevede l'esame dell'assestamento della manovra economica della Giunta (Finanziaria e Bilancio 1997), la modifica della legge elettorale, la discussione della legge sull'agriturismo e di quella che stabilisce i provvedimenti per le società controllate dalla Regione.
In apertura di seduta sono state date le comunicazioni riguardanti:
Discussione congiunta del DL 359. Assestamento legge finanziaria 1997 e del DL 360 - Assestamento del bilancio 1997.
Il Consiglio regionale ha iniziato l'esame congiunto dei DL 359 e 360, con i quali si modificano e si integrano la finanziaria ed il Bilancio 1997 della Regione.
Si tratta di una manovra di assestamento di circa 600 miliardi, tra aumenti e riduzioni dei diversi capitoli della manovra economica della Giunta. Questi dati sono stati illustrati dal relatore di maggioranza, Giuseppe Sassu del gruppo Progressista Federativo, il quale si è soffermato su alcuni punti di particolare importanza.
L'intervento di maggior impegno, per le finanze regionali, è quello che riguarda la spesa sanitaria, anche per i continui trasferimenti di compiti da parte dello Stato senza, contemporaneamente, che si preveda il contemporaneo trasferimento delle risorse finanziarie necessarie ai nuovi impegni.
L'oratore, quindi, ha illustrato anche alcuni altri interventi a favore dei comparti produttivi (agricoltura, piccole e medie imprese, artigianato), per i quali sono state previste iniziative di sostegno.
Il relatore di maggioranza, Sassu, sollecitando una rapida approvazione dei provvedimenti, anche perché ormai il bilancio regionale è alla sua naturale conclusione, ha ricordato come la Giunta abbia presentato la sua manovra di assestamento in leggero ritardo, rispetto alle date stabilite dalla legge di contabilità regionale. Ma questo ritardo non ha certamente costretto l'esecutivo a fare ricorso all'"esercizio provvisorio", come ha erroneamente scritto un giornalista sardo. Il ritardo nella presentazione di questa manovra di assestamento, quindi, non ha "causato danni" alla Regione sarda.Casu (F.I.), come relatore di minoranza ha ricordato che tra i doveri dell'opposizione vi è soprattutto quello di richiamare l'esecutivo laddove non vengano svolti tutti gli adempimenti dovuti. Anche in questa occasione si trova così costretto, ancora una volta, a ricordare al Presidente della Giunta ed all'Assessore alla Programmazione che l'assestamento del bilancio doveva essere presentato entro il 30 giugno scorso, così come alla stessa data l'assessore avrebbe dovuto far conoscere, per impegni da lui stesso presi, il rendiconto finanziario dell'anno precedente nonché il conto del patrimonio della Regione, la consistenza dei beni mobili e immobili, la consistenza dei debiti e dei crediti e dei residui attivi e passivi.
Niente di tutto ciò è stato fatto, nonostante le assicurazione ed i continui e ripetuti richiami fatti dal Consiglio. In più, ha continuato Casu, la Giunta ha presentato non uno, ma due disegni di legge di assestamento del bilancio e ciò per consentire la copertura di perdite e disavanzi di gestione delle partecipate regionali.
Casu ha poi evidenziato la variazione, per un ammontare di oltre 36 miliardi, destinata a consolidare i debiti necessari della SIPAS. Ed ha anche ricordato le perdite del gruppo EMSA, ammontanti ad oltre 100 miliardi; questo per affermare che la maggioranza di governo, anziché cercare di delineare un futuro di sviluppo, di produzione, di occupazione ha invece continuato ad alimentare i canali dello sperpero del denaro pubblico per assicurarsi le clientele ed il consenso elettorale.
In questo modo, ha concluso Casu, la Sardegna non potrà sperare di stare a suo agio nello scenario europeo.I ritardi con i quali sono stati presentati i DL 359 e 360, la manovra di assestamento del bilancio, hanno fornito lo spunto all'on.Balletto, del gruppo di F.I., di chiedere che senso abbia presentare una manovra di assestamento quasi alla conclusione dell'esercizio di bilancio.
La manovra di assestamento, quindi, è stata criticata sotto l'aspetto tecnico e, soprattutto, per la sua valenza politica. Balletto, infatti, ha ricordato come questo assestamento sia frutto delle scelte di gruppi politici che hanno semplicemente cambiato nome, ma non hanno abbandonato le loro principali caratteristiche ideologiche.
La grande coalizione del 1985 è diventata Ulivo, non sono quindi cambiate le scelte di fondo dei diversi esecutivi. Balletto ha, quindi, vivacemente stigmatizzato il mancato rispetto delle date previste dalla legge di contabilità, la mancata presentazione dei diversi documenti che devono, necessariamente, accompagnare l'azione di governo dell'esecutivo.
Negli anni passati non si sono forniti tutti i dati necessari, così come non sono state indicate le reali poste di bilancio. Lo scorso anno, ad esempio, più di 3000 miliardi sono stati destinati a finanziare grandi opere ed a restituire mutui. Altri 3000 miliardi sono stati utilizzati per la spesa sanitaria, mentre molte altre migliaia di miliardi sono stati utilizzati per pagare altri mutui. Come si può dire, ha aggiunto Balletto, che la manovre del 1996 era superiore ai 12 mila miliardi?
Fare i conti è facile e le cifre mostrano come le scelte politiche di fondo "siano assolutamente inadeguate" ad affrontare la realtà isolana.
Lo scorso anno, ma ancora di più quest'anno, si sono programmati esclusivamente finanziamenti a pioggia, per andare incontro alle esigenze delle società regionali, per soddisfare le richieste degli amici che controllano e governano le varie società regionali.
In sostanza, ha aggiunto Balletto, si sprecano risorse per mantenere gli elefantiaci apparati delle società pubbliche. Sono queste iniziative clientelari ed assolutamente improduttive, anche perché manca un piano di intervento organico, un programma di sviluppo economico serio ed attendibile. Le cifre ed i dati forniti, quindi, sono la negazione di ogni regola che deve presiedere ad ogni corretta azione di gestione politica. E' tutto questo quando le esigenze della società sarda emergono nella loro drammaticità e crudezza.
Questa manovra di assestamento, ha concluso Balletto, è quindi assolutamente da respingere.La manovra di assestamento, ha affermato l'on.Bonesu (PSd'Az), è diventata motivo per discutere la politica economica della Regione, con affermazioni false o tendenziose. La spesa regionale, negli ultimi anni, ha subito un'accelerazione, anche se la maggior parte dei fondi si spende sui programmi annuali che di solito vengono definiti a fine anno.
Secondo Bonesu, l'impostazione di erogazione della spesa rappresenta un grave limite, perché la spesa avviene mediamente con un anno di ritardo. Il sistema dei programmi annui non funziona. Occorrerebbe velocizzare la spesa, rivedendo le leggi di contabilità e bilancio e l'organizzazione della macchina regionale, che dovrebbe accelerare la spendita dei fondi.
Dopo aver respinto le osservazioni dell'on. Balletto sulla frammentazione della spesa, Bonesu si è soffermato sulle modalità di predisposizione del bilancio regionale, che non consente mobilità di spesa.
Il fallimento di questa legislatura, ha aggiunto Bonesu, sarà dovuto anche alla mancata razionalizzazione delle leggi, di testi unici che semplifichino le norme e le rendano più chiare.
Bonesu ha poi affermato che è necessario levare alle banche il potere sui fondi di pertinenza regionale. Oggi, con questo assestamento, si deve fare il punto della situazione. La Commissione ha ricondotto ai suoi compiti la manovra di assestamento, ma si corre il rischio di arrivare ad una legge finanziaria senza un disegno complessivo e organico.
Un ulteriore aspetto, ha detto ancora Bonesu, risiede nell'insufficienza dei fondi regionali, con la spesa sanitaria che assorbe troppe risorse, a causa di una gestione priva di un controllo pubblico efficace, ma affidato ad una completa autarchia che è scandalosa.
Non si razionalizza la spesa, ma si tagliano le prestazioni, seguendo una strada che non porta a effettivi risparmi.
Questo Consiglio non ha la funzione di pagare a piè di lista gli sprechi delle Aziende sanitarie e su questo si deve richiamare l'attenzione della Giunta. Un settore che divora il 40% delle risorse non deve restare di competenza di un solo assessorato.
Bonesu si è poi soffermato sulle spese e degli Enti e delle Società regionali, altra grande fonte di spreco. Non si può privatizzare tutto, perché alcune società sono al di fuori delle leggi di mercato, ma la Regione si deve liberare di società la cui spese superano di gran lunga il fatturato.
Infine, ha aggiunto Bonesu, occorre un controllo più attento sugli infiniti rivoli di spesa, che invece deve essere monitorata in funzione di effettive ricadute sulla società sarda e sui livelli occupativi. Intanto si continua l'erogazione senza alcun criterio.
Il consiglio, ha concluso Bonesu, dovrà tener presenti questi fattori, tenendo però presente che non si possono contraddire le linee generali di politica economica di bilancio.Ha chiuso la discussione generale l'assessore alla Programmazione e Bilancio prof. Antonio Sassu.
Secondo l'assessore, le variazioni contenute nel disegno di legge sono irrilevanti e comunque in linea con la legge finanziaria. L'unica variazione consistente riguarda infatti la sanità ed è determinata dell'aumento delle percentuali di intervento regionale stabilita dal governo nazionale.
Passando quindi ad esaminare le osservazioni critiche dell'opposizione, Sassu ha affermato che le scadenze del 30 giugno (presentazione dell'assestamento di bilancio) sono state da lui rispettate, nel senso che aveva predisposto il provvedimento già dal 27 giugno, ma non lo aveva depositato perché in quello stesso giorno si era aperta la crisi di Giunta.
Giuste quindi le critiche delle minoranze sul ritardo registratosi per cui seppur con la coscienza a posto, l'assessore ha porto le sue scuse al Consiglio.
Rispondendo alle osservazioni dell'on. Balletto, l'assessore ha indicato quali siano le disponibilità del bilancio e come esso debba essere correttamente letto, precisando che i mutui pregressi non devono essere considerati disponibilità effettive.
Sassu ha successivamente ricordato i programmi di investimento della Regione, sostenendo che essi costituiscono la vera misura dell'attività della Giunta. Ed ha poi affermato d'essere convinto che gli impegni di spesa alla fine dell'esame raggiungeranno il limite del 95%.
Sull'attività e sui risultati della politica della spesa pubblica l'assessore ha fornito infine un quadro confortante, citando dati e rilevamenti statistici sull'economia isolana.
Concludendo Sassu ha annunciato che la prossima finanziaria sarà snella e conterrà elementi di particolare importanza per lo sviluppo dell'economia.Conclusa la discussione generale, con la replica dell'assessore, si è riunita la conferenza dei Presidenti dei gruppi, che ha deciso una breve sospensione dei lavori assembleari, per permettere un esame degli emendamenti presentati alla manovra di assestamento.
I lavori del Consiglio proseguiranno
domani alle ore 10.30.