Nota stampa
della seduta n. 222 pomeridiana del 2 ottobre 1997

 


Il Consiglio regionale ha ripreso i lavori sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, e successivamente dell'on. Salvatore Zucca, per svolgere e discutere numerose interpellanze, interrogazioni e mozioni.

Interpellanza n. 388 - Bonesu
Sulle dismissioni delle strutture carcerarie
nell'isola dell' Asinara.

Qualche giorno fa la Commissione Ambiente del Senato ha approvato la costituzione del parco dell'Asinara, staccando l'isola dal costituendo Parco del Gennargentu. Una decisione che permetterà, finalmente, la trasformazione in parco autonomo di questa splendida isola sarda. Ma da questa isola sembra che l'amministrazione carceraria non voglia abbandonare le sue strutture, ma trasformarle e conservarle come "carcere leggero".
L'on. Bonesu, (PSd'Az), ha lamentato questa decisione, avallata dallo stesso Ministro di Grazia e Giustizia che avrebbe anche detto che, quel carcere sarebbe destinato ai "prigionieri extra comunitari".
Una decisione penalizzante, per il futuro parco, una decisione stranamente accettata, secondo l'on. Bonesu, dallo stesso presidente della Giunta regionale. La permanenza delle strutture carcerarie all'Asinara non garantirebbe, infatti, la corretta gestione del parco, perché di fatto impedirebbe la valorizzazione ambientale e turistica di quella zona della Sardegna.
Bonesu, inoltre, ha ricordato i disagi e le limitazioni che la presenza di strutture carcerarie impongono in ogni sito. Limitazioni e vincoli, giustificati quando si deve "custodire" i prigionieri, ma che male si conciliano con lo sviluppo e la valorizzazione ambientale connessa al concetto di parco.
Bonesu ha, quindi, auspicato nuove decisioni ed una politica regionale più incisiva, proprio per garantire il futuro e la tutela dell'isola dell'Asinara.

Ripondendo alle problematiche sollevate, l'assessore all'Ambiente on. Onida ha detto che la Regione ha vinto la battaglia sul Parco dell'Asinara riaprendo il discorso sulla legge 394 ed ottenendo la separazione dell'area protetta dell'Asinara dal Parco del Gennargentu.
I Ministri dell'Ambiente e della Giustizia sono stati corretti. In realtà il mantenimento temporaneo del carcere è una invenzione della Sardegna, determinata dalla necessità della sorveglianza dell'Isola da parte del ministro Guardasigilli fino a quando la Regione non sarà in grado di controllare l'area in piena autonomia e con proprie strutture. La Regione, nel momento in cui potrà gestirsi i controlli potrà manifestarlo al Governo e far quindi rispettare gli accordi finora siglati.
E' bene sdrammatizzare il problema, ha concluso Onida, anche perché la Regione è determinata nel far rispettare la volontà di tutti i sardi e nel volere l'Asinara libera da ogni vincolo da parte dell'amministrazione carceraria.

Le dichiarazioni dell'assessore alla Difesa dell'Ambiente non hanno convinto Bonesu, per il quale le recentissime affermazioni del Ministro di Grazia e Giustizia, infatti, sono decisamente diverse da quelle dell'on. Onida. I fondi stanziati dal Governo per l'Asinara sono decisamente esigui ed anche questo è un sintomo preoccupante, perché con pochi soldi il parco non decolla, mentre si conservano e si utilizzano le strutture carcerarie destinate ai prigionieri extra comunitari, pericolosi e no.
Una decisione, ha ribadito Bonesu, che contrasta con la vocazione dell'Isola che è prettamente turistica. Questa decisione del Governo, quindi, deve essere assolutamente contrastata e la Giunta regionale deve, invece, puntare sulla valorizzazione turistica, per esaltare la bellezza ed il ruolo giocoso che quel tratto di coste ha e che merita un ben diverso riconoscimento.

 


Interpellanza n. 372 - Montis, Concas
Vassallo - Sul villaggio Club Med. "La
Marmorata".

Ad illustrare l'interpellanza è stato il capogruppo di R.C. on. Montis il quale ha esposto una breve cronistoria dei passaggi di proprietà del villaggio turistico residenziale, per poi affermare che l'iniziativa, inizialmente accolta con il consenso di tutti, ha finito per diventare un polo di illegalità. L'attuale gestione infatti trascura di effettuare le opere di ristrutturazione e di semplice manutenzione. Ma non solo: vengono assunte maestranze stagionali, l'igiene non è rispettata, sono carenti o mancano del tutto gli impianti di sicurezza, le strutture sono basate sull'amianto.
Quale è il destino di questa struttura? Si è chiesto Montis, suggerendo quindi che vengano effettuati controlli per verificare quanto è stato detto. L'irresponsabilità dei proprietari è tale che offende tutta la Sardegna.

L'Assessore all'Ambiente on. Onida ha risposto per il settore di sua competenza. Ha detto in sostanza che a suo tempo furono concesse le autorizzazioni per scarichi civili e fognature e che tali strutture erano conformi alle esigenze. L'assessore ha però aggiunto che si sente impegnato a procedere nell'indagine circa le altre lacune denunciate, ed in particolare per il problema della presenza dell'amianto nelle strutture abitative.

Montis ha preso atto delle dichiarazioni dell'Assessore ma si è detto comunque insoddisfatto ed ha invitato ad intervenire affinché l'insediamento venga setacciato e le autorizzazioni vengano concesse solo se ogni cosa è pienamente in regola con le leggi vigenti.

 


Interpellanza n. 163 - Amadu
Sulla carenza di iniziative della Giunta regionale
in materia creditizia e sulla necessità di evitare
l'aumento del costo del denaro in Sardegna.

Il problema del contenimento del costo del denaro è stato affrontato dall'on. Amadu, (Misto-CDU), il quale ha lamentato la completa assenza della Giunta regionale nelle scelte di politica creditizia.
Amadu ha, infatti, ricordato l'altalenante andamento del costo del credito, con tassi a carico degli imprenditori sardi sempre più elevati rispetto a quelli nazionali. Una situazione subita dalla classe politica che non è mai riuscita ad imporre le proprie esigenze agli istituti di credito, neanche a quelli con i quali si hanno rapporti particolarmente stretti.
Sono mancate le scelte di fondo, ha aggiunto Amadu, non si è riusciti neppure a mettere a punto iniziative concrete, non si sono elaborate scelte politiche economiche coerenti con le esigenze dell'economia isolana.
Per Amadu le banche che operano nell'Isola e che fungono da tesoriere della Regione non si sono riunite attorno ad un tavolo. E gli operatori continuano a pagare troppo il danaro necessario per le loro iniziative economiche. Una mancanza di scelte politiche pagate troppo pesantemente dai sardi.

I tassi sono progressivamente diminuiti, in questi ultimi mesi, ed anche i sardi hanno potuto beneficiare di queste riduzioni. Ma la Giunta regionale non ha poteri di intervento nei confronti degli istituti di credito che operano anche nell'Isola. L'assessore alla Programmazione, Sassu, ha ricordato i limiti che le istituzioni e gli enti locali hanno nei confronti di un sistema bancario "inadeguato allo sviluppo economico".
Tuttavia, ha aggiunto Sassu, la Regione non è stata affatto assente o passiva in questo settore. La conferenza regionale sul credito, il riordino del sistema di tesoreria, il riaffidamento dei fondi di dotazione sono stati momenti di grande interesse che hanno coinvolto attivamente gli operatori isolani, i tecnici del settore. Questi "appuntamenti" hanno fatto capire alle banche la necessità di ridurre i tassi, anche nei confronti della clientela isolana.
L'assessore Sassu ha anche esaminato il sistema amministrativo e burocratico regionale, che appesantisce ulteriormente il ricorso al credito. D'altro canto la Regione vuole rafforzare la propria presenza anche nel campo degli istituti di credito, come la Banca CIS, proprio per contenere il costo del denaro e per ridurre i tassi di interesse.

La risposta dell'assessore Sassu non ha convinto Amadu, il quale ha auspicato un nuovo, incisivo, cambio di rotta da parte della Giunta. Se la Regione non ha il carisma necessario, deve cambiare modo di operare, perchè l'economia sarda non può sopportare nuovi pesi ed oneri creditori maggiori di quelli che già sopporta.
Amadu, quindi, ha sollecitato scelte chiare e trasparenti, in linea con le esigenze della società isolana.

 


Interpellanze n. 377 e 378 - Biancareddu (F.I.) e più,
sulla mancata riapertura dei termini di presentazione
dei progetti di miglioramento fondiario e sulle domande
per l'acquisto di macchinari ed attrezzature agricole.

All'interpellanza ha risposto l'assessore all'agricoltura Paba che ha comunicato che con le nuove procedure ogni anno le domande verranno accolte sulla base delle reali risorse disponibili, cosa che renderà il sistema molto più rapido che nel passato. Una seconda innovazione riguarda la richiesta da parte dell'apparato regionale delle previsioni di produttività e ciò permetterà di selezionare le domande e quindi di ridurre i tempi di concessione dei contributi.
Nell'arco di tre anni, ha assicfurato Paba, sarà esaurito tutto il pregresso. Per quanto riguarda le nuove domande, infine, le procedure dovrebbero essere notevolmente accelerate.

Lon. Biancareddu si è dichiarato insoddisfatto in quanto ha ravvisato nelle parole dell'assessore solo buone intenzioni, ma niente di concreto. La Regione farebbe bene a soddisfare le esigenze e le domande che attendono da anni di essere evase.

 


Interpellanza n. 385 - Sassu, Balia, Berria,
Cherchi, I. Dettori, Falconi, Ghirra, Cucca,
Piero Usai - Sulla situazione della Cooperativa Cooptex 84 di Ottana.

Le decisioni dell'Enichem di abbandonare le proprie strutture di Ottana, ma di non trascurare certe produzioni, aveva portato alla costituzione, ma anche alla crisi, della cooperativa Cooptex di Ottana. L'on. Sassu, (Progr. Fed.), ha illustrato una situazione drammatica che si registra nel polo di Ottana per il mancato rispetto, da parte dell'Enichem, di accordi a suo tempo raggiunti e sottoscritti con alcuni lavoratori che avevano costituito una cooperativa, rilevando macchinari e produzioni proprio dall'Enichem.
La società pubblica, per qualche tempo, ha rispettato gli impegni a suo tempo assunti, poi ha cominciato a disattenderli, creando gravissimi, irreversibili, danni alla cooperativa ed agli stessi soci, esposti anche personalmente nei confronti delle banche.
Sassu ha sollecitato, quindi, un intervento regionale per costringere l'Enichem a rispettare i patti ed ha proposto interventi per sostenere, anche finanziariamente, i soci della cooperativa.

I rapporti tra l'Anic e la Cooptex sono stati ricordati anche dall'assessore all'Industria, Pinna che ha inoltre ricordato le travagliate vicissitudini che hanno portato alla crisi della Cooperativa di Ottana.
Questa situazione, ha aggiunto Pinna, è stata discussa con l'Enichem, con il Governo, con le strutture che operano nel comparto industriale e per il recupero dell'industria in crisi. Nella Sardegna centrale la Giunta ha avviato un confronto con l'Enichem, per trovare una soluzione ragionevole non solo per ciò che riguarda la Cooptex 84, ma anche per molti dei lavoratori occupati negli stabilimenti di Ottana e che stanno per essere messi in mobilità.
Ora il problema complessivo delle zone di Ottana sarà affrontato nei prossimi giorni ed in quella sede si daranno risposte concrete anche ai lavoratori della Cooptex 84.

La risposta dell'Assessore all'Industria ha pienamente soddisfatto Sassu, che si è detto certo della validità delle iniziative che la Giunta ha avviato proprio per giungere ad un contratto d'area nella Sardegna centrale.

 


Interpellanza n. 381 - Casu, Pittalis. Oppia,
Nizzi, Marracini - Sulla Società Grensar
S.p.A. di Oristano.

Il documento è stato illustrato dall'on. Casu (F.I.) il quale ha ricordato la grave situazione di disagio dei dipendenti della società alimentare operante ad Oristano, a causa della mancata corresponsione dei salari per oltre 10 mesi.
La società costituisce la prima pietra della costruzione dell'agro-alimentare-industriale dell'oristanese, attività economica di cui il territorio non può fare a meno in quanto l'economia locale è fortemente caratterizzata dalle produzioni agricole.
La paventata chiusura di questa attività, ha aggiunto Casu, produrrebbe un enorme danno ai dipendenti, alle loro famiglie e a tutta la produzione ortofrutticola della zona. Poichè la Regione è, tramite la SIPAS, partecipe del capitale azionario della Grensar S.p.A., Casu ha chiesto quali siano le iniziative che si intendono adottare per salvare e potenziare l'industria agro-alimentare e quale impedimenti bloccano l'entrata in funzione della nuova diga sul Tirso, posto che le colture del riso, e non solo quelle, sono messe a rischio dalla mancanza di acqua.

L'assessore all'Industria Pinna ha rilevato che la vicenda della Greensar è complessa e che comunque la Regione ha a cuore la sorte dei lavoratori non meno dell'aspetto puramente produttivo.
La società, ha detto Pinna, è in difficoltà e gli stessi dipendenti hanno presentato istanza di fallimento. Il problema è quindi finanziario e di management di una azienda che, anche se a partecipazione SIPAS, è privata.
La Regione ha avuto contratti con imprenditori che potrebberi rilevare la società, ma nelle prossime settimane si avranno altri incontri al fine di mantenere in piedi quella che da tutti è considerata una irrinunciabile realtà produttiva per l'oristanese.

Successivamente, in riferimento al problema del non funzionamento della diga sul Tirso, (argomento trattato anche in una seconda interpellanza a firma Casu e Pittalis di F.I.), ha risposto l'assessore ai lavori pubblici Paolo Fadda.
Fadda ha spiegato che i ritardi nell'erogazione dell'acqua derivano dal problema della gestione della diga, che ha fatto sollevare conflitti tra il Consorzio di bonifica e l'Enel.
Di recente il Commissario per l'emergenza idrica ha intimato con un'ordinanza all'Enel, e con successiva delibera, di rimuovere i vecchi impianti della diga di Santa Chiara. A questo punto la Regione sostituirà l'Enel e potrà dar corso alle procedure necessarie per ultimare i lavori che consentono la raccolta delle acque nella nuova diga.

Casu ha preso atto dei chiarimenti forniti dai due assessori competenti ed ha raccomandato all'assessore all'industria di intervenire per abbreviare i tempi di alienazione dell'azienda Greensar; all'assessore ai lavori pubblici ha invece sottolineato che i problemi sorti tra il Consorzio di bonifica e l'Enel devono essere risolti al più presto.

Interpellanza n. 358 - La Rosa, Concas, Montis,
Vassallo, Aresu - Sugli interventi per le politiche
attive del lavoro.

La legge finanziaria regionale per il 1997 prevedeva una spesa di 64 miliardi e 900 milioni a favore di interventi per le politiche attive del lavoro. L'on. La Rosa (Misto), illustrando l'interpellanza della quale è primo firmatario, ha ricordato come la Giunta non abbia fatto seguire che poche iniziative concrete, per assicurare l'impiego delle risorse destinate a rilanciare il lavoro e l'occupazione. La Rosa si è anche soffermato sulle mancate scelte della Giunta, incapace di utilizzare i fondi, anche troppo esigui, disponibili ed ha, quindi, chiesto di conoscere le iniziative concrete decise dalla Giunta in questo settore.

Le scelte politiche dell'Esecutivo sono state illustrate dall'assessore al lavoro, on. Deiana, il quale ha analizzato i provvedimenti regionali e nazionali operanti in questo settore. Il pacchetto Treu, con le borse per il lavoro, i programmi di intervento concordati anche con le parti sociali, gli altri strumenti quali i contratti di formazione lavoro o altri analoghi sono tutte iniziative sulle quali la Giunta sta da tempo lavorando. Quando questo lavoro preparatorio sarà ultimato la Giunta porterà in Consiglio un provvedimento particolare, che servirà proprio per stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro.

La risposta dellassessore è stata parzialemente accolta da La Rosa, il quale però ha sottolineato come le risorse previste per le politiche attive per il lavoro, che si sarebbero potute utilizzare nel corrente anno, saranno forse spese nel prossimo esercizio finanziario.

 


Interpellanza n. 382 - Vassallo - Concas - Montis -
Sulla mancata presentazione da parte della Giunta regionale
del disegno di legge collegato alla finanziaria '97
teso ad attuare quanto sottoscritto
nel protocollo d'intesa del 30 settembre 1996.

Il documento è stato illustrato dall'on. Vassallo (R.C.) il quale ha affermato che il 1° febbraio 1997 il Consiglio regionale ha approvato l'ordine del giorno sull'attuazione del protocollo d'intesa per la reindustrializzazione dell'area di crisi del sassarese e che il Consiglio ha impegnato la Giunta regionale a presentare entro sessanta giorni un apposito disegno di legge collegato alla finanziaria 1997 atto ad attuare quanto sottoscritto nel protocollo d'intesa del 30 settembre 1996 e a destinare, per la parte di competenza regionale, gli strumenti finanziari corrispondneti al processo di reindustrializzazione dell'area di gestione.
Considerato che i termini sono scaduti senza che la Giunta abbia provveduto in merito, Vassallo ha chiesto di conoscere quali ragioni abbiano impedito di rispettare gli impegni.

L'assessore all'Industria Pinna ha detto che fra breve si stipulerà il contratto d'area a favore del Sasarese e che l'ordine del giorno ricordato deve essere interpretato come ricerca di una serie di soggetti che abbiano capacità di promozione di impresa. Ma occorre, ha detto Pinna, che si trovi una sede per stabilire il reale significato dell'ordine del giorno di impegno per il Governo regionale.

"Sono meravigliato - ha replicato Vassallo - del fatto che solo in seguito alla presentazione dell'interpellanza si venga a sapere che la Giunta per lungo tempo è rimasta inerte perchè non sa quale interpretazione dare agli impegni espressi in un ordine del giorno del Consiglio".
Vassallo ha anche detto che la Giunta deve varare il disegno di legge senza ulteriori ritardi e si è augurato di non dover ricorrere ad una nuova interpellanza.

 


Interpellanza n. 362 - La Rosa, Concas,
Montis, Vassallo, Aresu - Sulla situazione
dei lavoratori della Rimisa di Lula.

L'interpellanza è stata illustrata dall'on. La Rosa il quale ha ricordato le gravi inadempienze da parte dell'Emsa denunciate dalle maestranze della Rimisa, nonchè la mancata attuazione delle intese sottoscritte per il rilancio dell'attività produttiva nel compendio di Lula.
La situazione, dipinta come drammatica nell'interpellanza, è stata, invece, illustrata più "positivamente" dall'assessore all'Industria Pinna, il quale, tra l'altro, ha annunciato che parte dei dipendenti della Rimisa saranno assunti da alcune società che intendono avviare nuove iniziative produttive. La Regione, attraverso l'Ente minerario presente nella Rimisa, di fatto uscire dalla società e realizzerà un effettivo processo di privatizzaione.
Pinna ha, infine, illustrato gli accordi raggiunti con i lavoratori nei giorni passati ed ha giudicato positivamente la conclusione della vicenda.

Le dichiarazioni dell'assessore sono state accolte con favore da La Rosa, il quale, però, ha chiesto l'attenzione da parte dell'Esecutivo sino alla reale, positiva, conclusione della vicenda perchè i lavoratori, spesso, hanno dovuto pagare lo scotto di decisioni prese contro i loro interessi.

Con lo svolgimento di queste interpellanze si è conclusa la tornata dei lavori dell'Assemblea regionale.

 


Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.