Nota stampa
della seduta n. 203 antimeridiana del 5 giugno 1997

 


Il Consiglio regionale ha ripreso i lavori sotto la presidenza dell'on. Selis.

In apertura di seduta sono state date le comunicazioni riguardanti:

 


Commemorazione dell'on. Pazzaglia.

All'avvio dei lavori, il Presidente ha commemorato l'on. Alfredo Pazzaglia, scomparso il mese scorso; successivamente ha sospeso brevemente la seduta in segno di lutto.

 


Alla ripresa dei lavori il Presidente ha dato comunicazione dell'ordine del giorno che prevede l'esame delle due mozioni di fiducia per la Giunta, una a firma Murgia e G. Sassu, ed una seconda sottoscritta dai capigruppo della maggioranza.

L'on. Giuseppe Sassu (Prog. Fed.) ha annunciato che, poichè la maggioranza ha formalizzato un documento che recepisce il contenuto della sua mozione e indica un percorso che tende a ricompattare la maggioranza stessa e ad avviare un confronto politico e programmatico con Rifondazione Comunista, ritiene di dover ritirare la mozione di fiducia. Ha aggiunto che dovranno comunque essere rispettati i tempi ed i contenuti del documento.

Anche il capogruppo dei Progressisti Federativi, on. Scano ha annunciato il ritiro della mozione dei capigruppo della coalizione. Ha motivato questa decisione con il fatto che la maggioranza ha predisposto il seguente documento che ha letto in Aula:

"La votazione sulla fiducia ha costituito un passaggio essenziale; la bocciatura dell'ordine del giorno di sfiducia non significa tuttavia disporre della maggioranza coesa e solida, necessaria per governare.
La linea da perseguire è quella, contestualmente, della ricomposizione della coalizione e dell'apertura del confronto politico e programmatico con Rifondazione Comuniosta.
Pertanto il Presidente della Giunta e i Capi Gruppo della coalizione propongono l'immediata apertura di un approfondito confronto con R.C. per verificare, entro 15 giorni, l'esistenza delle condizioni per un accordo di programma e di governo
"

Scano ha concluso affermando che questa è la volontà delle forze di maggioranza che concorreranno tutte alla ricerca di una soluzione della crisi.

L'on. Montis (R. C.), affermando che nella Conferenza dei Capigruppo si era detto che ogni Gruppo poteva intervenire per un'ulteriore comprensione della situazione, ha detto che il ritiro delle mozioni è coerente con il documento sottoscritto dalla maggioranza che riconsidera l'evoluzione della situazione politica dell'ultimo triennio.
Montis ha quindi ricordato che R.C. venne "scaricata dall'attuale maggioranza", atto che oggi viene riconosciuto all'origine della drammatica situazione economica della Sardegna.
Si riconosce, ha proseguito Montis, che oggi si deve tornare indietro fino all'origine della legislatura. R.C. considera ciò come un atto da esaminare attentamente: questa è la posizione di R.C., chiara e trasparente. Le voci messe in giro su trattative in corso non hanno ragione di essere: si deve discutere, ci si deve confrontare e, se esisteranno certe condizioni, R.C. è disponibile a dare il proprio apporto. Ma la trattativa deve avvenire con tutte le forze della maggioranza, nessuna esclusa.

Il ritiro delle due mozioni di fiducia a sostegno della Giunta Palomba avrebbe dovuto permettere di chiarire i rapporti tra le forze che fanno parte dell'attuale maggioranza ed il gruppo di R.C. Il risultato, invece, per l'on. Pittalis, capogruppo di F.I., è del tutto incomprensibile. Si assiste ad un dialogo tra sordi, ha aggiunto Pittalis, perchè vengono annunciati documenti politici che poi non sono noti a tutti, perchè si auspicano scelte non chiare e non da tutti condivise.
"In realtà siamo di fronte ad una reale crisi della maggioranza, ha aggiunto Pittalis, e su questa crisi si deve discutere. Ma lo si deve fare nelle sedi istituzionali, perchè il documento letto indica modi e metodi da seguire ed a questo documento non ci si può sottrarre".
La crisi della maggioranza, comunque, non può continuare a pesare sull'attività del Consiglio. Per questa ragione, Pittalis ha chiesto di non sospendere i lavori assembleari proseguendo nell'esame degli argomenti inseriti nell'ordine del giorno della precedente tornata consiliare e non ancora esaurito.

Preoccupazioni e perplessità sono state manifestate anche dall'on. Masala, capogruppo di A.N., il quale ha ricordato come il percorso seguito dall'attuale maggioranza sia per molti versi incomprensibile. La mozione di sfiducia che la settimana scorsa è stato respinta dal Consiglio è "un atto non solo formale, ma anche sostanziale" di grande importanza. Il ritiro delle mozioni è motivato da tante ragioni ed è ben comprensibile. Si è in presenza di una vera e propria crisi e ad essa non ci si può sottrarre.
E 'stato presentato un documento, ha aggiunto Masala, e siccome è un "documento politico" deve essere discusso nella sede politica più idonea, ossia l'Assemblea regionale. Il nuovo documento autorizza la maggioranza a seguire un certo iter, ad avviare un confronto con R.C., quindi il Consiglio deve seguire questo percorso evitando il riproporsi "dei vecchi riti della partitocrazia. La crisi, quindi, deve essere affrontata e risolta nelle sedi politiche indicate dal documento stesso. Forse, ha concluso Masala, quel documento in Aula non lo avrei letto".

Secondo il capogruppo di Federazione Democratica, on Balia, l'opposizione ha redarguito la maggiornaza perchè in passato è venuta meno agli accordi con R.C. e la redarguisce anche oggi che la maggioranza ha espresso la volontà di riprendere il dialogo con R.C.
Riguardo al prosieguo dei lavori, Balia ha sostenuto che la maggioranza, con il nuovo documento di impegno, ha voluto portare alla luce del sole i percorsi della coalizione per risolvere la crisi senza nascondere i grandi disagi e le difficoltà del momento. Ha concluso chiedendo il rinvio della seduta ai sensi dell'art. 81 del Regolamento consiliare.

Secondo l'on. Secci (Ppi), è necessario fare chiarezza sulla situazione. Dopo aver affermato che si deve prendere atto che oggi non esiste maggioranza e che il documento sottoscritto dal Presidente della Giunta e dai capigruppo non è altro che la riproposizione delle mozioni di fiducia, Secci ha proseguito affermando che oggi si sta perdendo tempo. Il "no" del '94 a Rifondazionefu dettato dalle differenziazioni politiche, non si può affermare che oggi tutto sia cambiato. Semmai l'apertura a Rifondazione potrebbe essere favorita dalle dimissioni di Palomba. Ma siccome sembra che Palomba non si voglia dimettere, occorre ricordare che se con gli artifizi si può trovare una maggioranza numerica, con gli artifizi non si trova una maggioranza di governo.

Rispondendo alla richiesta dell'on. Balia sulla sospensione della seduta, l'on. Masala (A.N.) ha affermato che l'art. 81 del Regolamento, al quale Balia si è richiamato, non prevede la sospensione, prevista invece dall'art. 86. Poichè i provvedimenti all'ordine del giorno sono iscritti da parecchio tempo e perchè il Presidente Palomba ha criticato l'operatività del Consiglio, non si vede perchè si debba rinviare sine die la prosecuzione dei lavori secondo l'ordine del giorno.
Masala ha quindi concluso dichiarandosi contrario al rinvio dei lavori.

L'on. Scano (Prog. Fed.) ha espresso lìadesione del suo gruppo alla richiesta di rinvio della seduta.
Ha quindi spiegato il motivo per cui ha ritenuto di leggere in Aula il documento della maggioranza: per chiarezza, cioè, e per rispetto per il Consiglio, considerato che il Consiglio ha deciso di non sfiduciare il Presidente e la Giunta. "Abbiamo presentato una proposta ai termini di regolamento, ha concluso, e in questi termini il Consiglio si pronuncerà".

La condivisione totale del documento politico proposto in Aula è stata annunciata dall'on. Giagu (Ppi), per il quale la posizione del suo gruppo è stata abbondantemente illustrata anche nel corso del dibattito sulla sfiducia alla Giunta. Per avviare un confronto con R.C., ha aggiunto Giagu, non è necessario che la Giunta si dimetta. Se esistono posizioni di contrasto, se esistono diverse valutazioni e particolari fatti politici, gli opportuni chiarimenti emergeranno dal confronto tra le diverse forze politiche. Giagu, infine, si è dichiarato a favore della proposta Balia, di rinviare ad altra data i lavori del Consiglio.

Per l'on. Pittalis (F.I.), il Consiglio non deve perdere altro tempo e deve andare avanti con gli argomento all'ordine del giorno. Sarà la maggioranza ad assumersi la responsabilità di ulteriori slittamenti. Non esiste alcuna norma regolamentare che possa giustificare il rinvio dei lavori.

Il presidente Selis ha poi affermato che il documento letto dall'on. Scano non è stato formalizzato come atto del Consiglio, quindi non è prevista una sua discussione. Ha poi sospeso i lavori per esaminare i problemi posti da maggioranza e opposizione sul rinvio dei lavori e decidere in merito.

Alla ripresa della seduta, il Presidente ha comunicato di ritenere applicabile alla situazione l'art. 81 del Regolamento consiliare, che prevede un intervento a favore della richiesta di rinvio e un intervento contro e, successivamente, il voto dell'Assemblea.

A favore è intervenuto l'on. Balia (Fed. Dem.), il quale ha specificato che la richiesta è stata molto corretta e trasparente. Evitando di ripetere quanto già detto, ha ribadito la richiesta di rinvio dei lavori perchè la maggioranza possa sviluppare i contatti necessari per garantire l'efficienza dei lavori del Consiglio.

Il capogruppo di A.N., on. Masala, si è detto contrario all'applicazione dell'art. 81 del Regolamento in quanto, ha sostenuto, non concede la possibilità di entrare nel merito delle questioni sollevate, come invece è previsto dall'art. 86. Le opposizioni, pertanto, prendono atto che è stata data una valutazione di carattere politico sulle difficoltà della maggioranza, ciò che comporta l'assunzione da parte della coalizione di ogni responsabilità relativa al blocco dell'attività ordinaria del Consiglio. Si è detto contrario, di conseguenza, al rinvio della seduta proposto dall'on. Balia.

Posta in votazione per alzata di mano, la proposta di rinvio è stata approvata ed il Presidente, nel dichiarare chiusa la seduta, ha auspicato che si ritorni prima possibile ad una normalità del funzionamento del Consiglio.

 


Il Consiglio regionale sarà
riconvocato a domicilio

 

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