Nota stampa
della seduta n. 186 pomeridiana del 19 marzo 1997
Il Consiglio regionale, riunito sotto la presidenza dell'on. Zucca, si è occupato di riordino fondiario e di imprese agricole.
Esame del PL 251 - Bertolotti - Floris - Randaccio - Piras -
Bonesu - Loddo, "Norme atte a favorire la ricomposizione fondiaria".Il primo firmatario, l'on. Bertolotti (F.I.) ha illustrato il provvedimento, di "grande interesse" per le recenti e future scelte in campo agricolo della Commissione europea.
Bertolotti, infatti, ha sottolineato come recenti accordi internazionali sui commerci mondiali, GATT, e l'adesione imminente dei paesi dell'Est all'Unione Europea condizioneranno pesantemente l'agricoltura di tutti i paesi europei. Le agricolture come quella italiana, con aziende assolutamente frazionate e con superfici insufficienti, pagheranno un prezzo molto alto e saranno, di fatto, messe fuori mercato.
Gli agricoltori, infatti, ha aggiunto Bertolotti, dimostrano come gli operatori di molti paesi, specie di quelli dell'Est, dispongono di superfici ben superiori a quelle italiane e sarde. I costi di produzione sono, inoltre, decisamente più favorevoli di quelli che devono sostenere gli operatori agricoli sardi. Le uniche possibilità si hanno, quindi, puntando sulla qualità e su un veloce processo di ammodernamento delle strutture agricole ed aziendali.
Ma per reggere al mercato, ha affermato Bertolotti, sono necessarie iniziative politiche più incisive di quelle sinora seguite. Con questa proposta di legge, secondo l'oratore, si possono coordinare interventi interessanti, previsti dalle norme comunitarie e nazionali esistenti in materia, proprio per dare slancio e vigore ad un settore che la stessa maggioranza considera "strategico".
Per salvarsi dal dissesto totale, quindi, ha concluso Bertolotti, è necessario favorire il riordino fondiario e l'ammodernamento delle strutture produttive delle imprese isolane, per metterle in grado di competere con le aziende agricole degli altri paesi. E con questa proposta di legge si vuole avviare proprio questo grande processo di riforma e di trasformazione del comparto agricolo sardo.Per l'on. Marrocu (Progr. Fed.), la proposta di legge arriva in aula senza essere stata discussa in Commissione. Per di più si individua nell'ERSAT l'ente che dovrebbe attuare la riforma. Le Commissioni hanno in carico uno specifico progetto di legge sulla riforma dell'ERSAT, che prevede la revisione anche delle funzioni dell'Ente.
Il riordino fondiario potrebbe essere affidato anche ad altri Enti, ha detto Marrocu, pertanto sarebbe opportuno rimandare la discussione in attesa di un progetto di legge più organico.Ulteriori osservazioni sono state avanzate dall'on. Masala (A.N.), per il quale o il proponente è d'accordo sul rinvio o AN esprimerà un voto negativo. Masala ha anche espresso perplessità sul previsto "prepensionamento" in agricoltura, previsto dal provvedimento, sul quale, a suo parere, la Regione non può legiferare.
Dopo aver criticato la formula del "Monte pascoli", Masala ha concluso esprimendo dubbi sull'affidamento dei compiti all'ERSAT.Senza entrare nel merito del contenuto del provedimento, l'on. Balletto (F.I.) ha criticato "l'atteggiamento ostruzionistico della maggioranza" nei confronti delle iniziative dell'opposizione, impedendo che una proposta di legge venga discussa in Aula.
Per Balletto, questo non è il modo di comportarsi correttamente in quanto si preclude all'opposizione la possibilità di dare un apporto alla soluzione di quei problemi che "la maggioranza non è in grado di affrontare". "Non è un modo serio di fare politica", ha concluso Balletto che ha poi accusato la maggioranza di prevaricare i diritti della minoranza.Le critiche di Balletto sono state vivacemente contestate dall'on. Bonesu (PSd'Az), uno dei firmatari della proposta di legge, che ha ricordato come questo provvedimento sia stato proposto da esponenti della maggioranza e della minoranza; le critiche di "incapacità politica" fatte alla maggioranza sono, quindi, assolutamente ingiuste ed ingiustificate.
L'opposizione alla discussione di questa legge viene, infatti, da AN e Bonesu ha ricordato come alcune critiche siano state mosse proprio dal gruppo di A.N., che ha proposto di non passare all'esame degli articoli o il rinvio del provvedimento in Commissione.
Bonesu, quindi, ha proposto di sospendere il passaggio all'esame degli articoli e di riportare l'esame di questo testo in Commissione, anche per poterlo migliorare.Sulla necessità di un rinvio in Commissione è intervenuto l'on. Lippi (F.I.), il quale ha contestato le critiche mosse all'intervento di Balletto ed alla proosta di sospendere l'esame del testo e di rinviarlo in commissione per un suo approfondito esame.
Lippi, perciò, si è anche occupato dell'applicazione dell'art. 100 del regolamento consiliare, al quale si è costretti troppo spesso a fare ricorso, perchè le Commissioni di merito non esaminano, nei tempi previsti, i provvedimenti che hanno in carico. Anche questa proposta di legge, infatti, non è passata all'esame della Commissione, perchè la Commissione di merito non ha "avuto il tempo" per esaminare un argomento di così grande importanza.Sull'ordine dei lavori è quindi intervenuto l'on. Ferrari (PSFD), per il quale il provvedimento merita di essere discusso.
Per Ferrari è opportuno attenersi al regolamento del Consiglio che prevede che l'iscrizione per gli interventi avvenga durante il primo intervento. Bonesu, ha detto ancora Ferrari, ha avanzato la proposta di interrompere la discussione generale e approfondire l'argomento. Questa proposta dovrebbe essere valutata a fondo. Il provvedimento dovrebbe quindi tornare in Commissione, compatibilmente con la programmazione dei lavori che deve consentire di arrivare in Aula con provvedimenti già esaminati.Il Presidente ha quindi fatto presente che, a norma di regolamento, il provvedimento non può essere mandato in Commissione.
Per la Giunta, quest proposta di legge deve essere emendata, ha affermato l'assessore alla Sanità, Fadda, pertanto, accogliendo la proposta di sospendere la discussione generale, ha rivolto uno specifico invito ai proponenti.
La programmazione dei lavori, ha affermato l'on. Pittalis (F.I.), è di competenza del Presidente del Consiglio in raccordo con i Presidenti delle Commissioni. D'altro canto, il lavoro dei consiglieri non può essere vanificato rimandando le discussioni. Se la Giunta è in ritardo, è un problema della Giunta. Se c'è un problema di programmazione dei lavori, le responsabilità sono della Presidenza.
Per Pittalis, questo è un segno evidente di immobilismo del Consiglio. Ha quindi inviato il Presidente del Consiglio ad occuparsi più della programmazione dei lavori che delle "sceneggiate alle quali si assiste quotidianamente".E' quindi intervenuto il capogruppo progressista, on. Scano il quale ha affermato che il suo gruppo è favorevole alla sospensione dell'esame del provvedimento, motivando la decisione con il fatto che una materia importante come il riordino del comparto fondiario richiede un meditato approfondimento e non una correzione in Aula attraverso emendamenti, alcuni dei quali hanno necessità di attento esame da parte degli organi istruttori del Consiglio.
Non è la prima volta, ha detto Scano, che si chiede di soprassedere all'esame di una legge ravvisando l'opportunità di ulteriori analisi prima di giungere al voto.E nella maggioranza dei casi è stata una decisione funzionale al perfezionamento di un provvedimento.
Scano ha anche criticato il ricorso troppo frequente all'art. 100 del Regolamento consiliare e cioè alla richiesta della fissazione dei termini per discutere un provedimento in Aula.
Affermando che l'art. 100 dovrebbe costituire una procedura straordinaria, il capogruppo progressista ha detto che sarebbe assai più opportuno riprendere la strada della programmazione bimestrale dei lavori con l'intesa che i capigruppo decideranno l'inserimento all'ordine del giorno solo dei progetti di legge che siano stati effettivamente istruiti e definiti nella loro formulazione. E ciò al fine di evitare che il Consiglio si avventuri nei meandri di una legge della quale non siano stati esaminati in Commissione tutti i possibili risvolti, così come è accaduto per questo provvedimento.Secondo l'on. Piras (PPI), è necessaria una maggiore presenza della Giunta regionale. "Da due mesi il Presidente Palomba non si vede in Aula", ha affermato, concludendo quindi con l'invito ad assumere una decisione.
La disponibilità a sospendere la discussione è stata quindi manifestata dall'on. Bertolotti, al fine di consentire, ha detto, un maggiore approfondimento del provvedimento.
Rivolgendosi a Scano, Bertolotti ha affermato che il testo è il frutto di un lavoro serio, certamente "non propagandistico", un atto teso a "elevare il livello dei lavori dell'Aula".
Bertolotti ha poi ricordato i poteri discrezionali dei Presidenti delle Commissioni, e fino ad oggi, ha concluso, questa responsabilità è della maggioranza.Il problema non si può risolvere in pochi giorni, ha detto poi l'on. Marrocu (Progr. Fed.), il quale, affermando di non condividere il testo del provvedimento, si è espresso per la prosecuzione della discussione.
Il Presidente , accogliendo l'opinione del Consiglio, ha deciso di rinviare la discussione degli articoli.
I lavori sono stati quindi interrotti dal presidente che ha riconvocato l'Assemblea per mercoledì prossimo.
La decisione di chiudere anzitempo la seduta è stata presa in seguito all'annuncio, fatto dal capogruppo di F.I., Pittalis, che il il suo schieramento avrebbe abbandonato l'Aula in segno di protesta perchè il Presidente aveva chiamato in discussione il disegno di legge n. 296 concernente l'approvazione dei rendiconti generali, per l'esercizio finanziario 1994, della Regione e dell'Azienda forestale della Sardegna.
Constatato però che non era presente in aula il relatore del provvedimento, il Presidente aveva dato per illustrato lo stesso ed aveva aperto la discussione generale.
A questo punto l'on. Bonesu (Psd'Az) aveva fatto notare che mancavano dai banchi della Giunta non solo il presidente Palomba, ma anche l'assessore tecnico alla Programmazione e bilancio prof. Sassu, gli unici che avrebbero potuto dare chiarimenti sul documento contabile. Sarebbe quindi stato opportuno rinviare ad altra data l'esame del disegno di legge.L'on. Pittalis (F.I.), che in un precedente intervento aveva stigmatizzato la lentezza e le "anomalie" dei lavori del Consiglio, ha colto la palla al balzo per criticare aspramente il continuo rinvio dei provvedimenti inseriti, con decisione della Conferenza dei capigruppo, all'ordine del giorno dei lavori.
"Quest'Aula si è ridotta ad una farsa - ha detto - e non è più possibile lavorare con serietà. In segno di protesta invito il mio gruppo ad abbandonare l'Aula".Così è avvenuto, per cui il Presidente Zucca ha deciso di chiudere la seduta e di riconvocare il Consiglio per la prossima settimana.
I lavori del Consiglio proseguiranno
il 26 marzo alle ore 10.