Nota stampa
della seduta n. 180 antimeridiana e pomeridiana del 28 febbraio 1997

 


Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Zucca, quindi dell'on. Milia e poi dell'on. Selis

Conclusione della discussione sul DL 212
- Norme in materia amministrativa e gestionale
dei Servizi Sanitari Regionali.

Gli articoli del provvedimento ed i numerosi emendamenti presentati sono stati esaminati ed approvati dal Consiglio.
Sugli articoli e sui relativi emendamenti sono intervenuti, anche ripetutamente, gli onorevoli: Biggio (AN); Masala (AN), Bonesu (PSd'Az), Macciotta (Patto), Secci (PPI), Ferrari (PSFD), Casu (F.I.) e Paolo Fadda (Assessore alla Sanità).
Il Disegno di legge, quindi, è stato votato nel suo complesso con il seguente risultato:
presenti 48, votanti 48, astenuti 2, favorevoli 45, contrari 1.

 


DdL n. 211 - Disciplina dell'assistenza religiosa
nelle strutture di ricovero delle
Aziende USL e Aziende ospedaliere.

Il provvedimento, ha detto il relatore Secci (PPI), sana una situazione di disagio non contemplata dalla legge regionale n. 5 relativa all'assistenza religiosa ai degenti. Con la legge viene regolamentato l'accesso e l'impiego di assistente in rapporto alle varie dottrine religiose.

Pienamente d'accordo l'on. Busonera (Progr. Fed.) che ha messo in rilievo la valenza del provvedimento sotto l'aspetto della solidarietà umana verso i pazienti, molti dei quali, per effetto della società in mutazione, sono di religione non cattolica.

Premesso che non è in discussione il servizio di assistenza che si vuole disciplinare, l'on. Frau (AN) ha sottolineato il fatto che debba essere fatta chiarezza su quali dottrine, fedi, credenze, confessioni, siano da prendere in considerazione.
Non viene infatti specificato se anche gli "adoratori di Satana" debbano essere inclusi nella lista. Frau ha anche sollevato perplessità sui diversi ruoli degli assistenti ed ha annunciato la presentazione di numerosi emendamenti.

Secondo l'on. Nizzi (F.I.), la legge pone regole certe, invocate da tempo, per l'assistenza religiosa. Convenzioni e volontariato esistevano da anni, anche se in misura ridotta.
Chi soffre, ha aggiunto Nizzi, può avere sollievo dall'assistenza religiosa. Per di più, con questa legge si creeranno nuovi posti di lavoro.
Nizzi ha quindi ricordato che in Commissione era stata posta la condizione che medici e infermieri non possono assistere alle funzioni religiose durante l'orario di lavoro.

Per l'on. Ivana Dettori (Progr. Fed.), la legge in discussione è un ulteriore tassello della riforma sanitaria. Il servizio di assistenza religiosa dovrà rispettare le volontà religiose degli ammalati; ciò vuol dire l'esercizio della tolleranza. Rispetto a questa legge ci si deve porre in modo neutro e laico, da legislatori, per varare un provvedimento che è fonte di aiuto e sollievo per chi soffre.
E' un provvedimento di grande respiro culturale, ha concluso Dettori, che aiuterà l'integrazione tra le diverse etnie.

E' poi intervenuto l'on. Marracini (F.I.) che ha preso atto del largo consenso a favore della legge, ritenuta un atto dovuto in virtù di una regolamentazione nazionale.
La legge dovrà però essere integrata con gli emendamenti presentati, ha aggiunto Marracini, per il quale l'impegno di lavoro del personale può essere svolto anche durante le funzioni religiose, in quanto in ogni caso la presenza dei medici è assicurata per le urgenze.

Secondo l'on. Ghirra (Progr. Fed.), non si deve cadere nella banalizzazione della legge: si tratta di riconoscere il diritto dei cittadini ad avere l'assistenza religiosa che è anche psicologica e di sostegno.
Preannunciando il voto favorevole del proprio gruppo, Ghirra ha sostenuto che la legge garantisce parità anche ai gruppi non cattolici. Ha poi espresso disaccordo sulla possibilità per il personale di poter seguire le funzioni religiose durante l'orario di lavoro.

Un giudizio favorevole è stato quindi espresso dall'on. Pittalis (F.I.), pur se il testo della legge è ancora carente. ma migliorabile con gli emendamenti.
Per Pittalis, il testo licenziato dalla Commissione è migliore di quello proposto dalla Giunta, anche se è sempre difficile intervenire con strumenti legislativi nel settore religioso
Sulla possibilità di assistere alle funzioni religiose durante l'orario di lavoro, Pittalis ha affermato che ciò consentirebbe l'allontanamento del personale dal posto di lavoro, sia pur per nobili motivi. Ciò però potrebbe portare a rilievi da parte di altri settori del pubblico impiego nonchè a problemi di carattere costituzionale per l'evidente disparità di trattamento.
Anche il riconoscimento delle autorità religiose competenti per territorio deve essere rivisto, ha aggiunto Pittalis, in quanto è formulato in maniera non generalizzata valida per tutte le religioni.
Occorre in ogni caso rispettare la laicità dello Stato, ha concluso Pittalis, preannunciando il voto favorevole se si accoglieranno gli emendamenti presentati da F.I.

Ricordati gli scopi nobili che si prefigge la legge, l'on. Cucca (Progr. Fed.) ha però fatto notare che l'articolo che prevede per il personale sanitario (impegnato nell'assistenza ai degenti che partecipa alle attività di culto) il recupero delle ore di impegno, possa creare problemi di disparità di trattamento fra i dipendenti delle altre amministrazioni pubbliche.

Ed anche l'on. Macciotta (Patto) ha sostenuto che sarebbero opportune alcune correzioni al provvedimento, laddove ad esempio non vengono precisate quali confessioni debbano essere prese in considerazione. A questo proposito ha suggerito che le confessioni siano quelle esplicitamente riconosciute dallo Stato, mentre non ha ritenuto rilevanti le osservazioni fatte poco prima dall'on. Cucca.

L'on. Carloni (AN), ha sottolineato un altro aspetto di carattere generale: il provvedimento non deve essesere inteso in senso esclusivamente religioso; lo spirito della legge deve essere quello di offrire un'assistenza spirituale e psicologica a tutti coloro che soffronto, anche a quelli che non si riconoscono in alcuna confessione (i laici o gli atei ad esempio) e che pure, come gli altri, hanno diritto al conforto spirituale che può essere portato da chiunque purchè mosso dal sentimento della solidarietà e dell'umanità.
Se lo spirito della legge non è questo, ha concluso Carloni, la legge nasce monca.

L'importanza del provvedimento, la necessità di regolamentare meglio i rapporti tra pazienti e religiosi, esistenti da secoli all'interno delle strutture ospedaliere, sono stati i temi affrontati dall'assessore alla Sanità. L'on. Fadda, tra l'altro, ha esaminato anche tutti gli aspetti pratici toccati dagli oratori intervenuti nel dibattito.
Le brevi pause per permettere di assistere alle funzioni religiose "non provocano problemi alcuni", così come non si creano disagi quando il personale si allontana per qualche esigenza particolare. Quindi, ha concluso l'assessore Fadda, è una legge che garantirebbe una corretta assistenza anche religiosa ai malati.

Dopo la replica dell'Assessore alla sanità, l'on. Bonesu (Psd'Az)ha chiesto la sospensione della discussione e della legge ed il suo rinvio in Commissione, per un più approfondito esame.
Gli onorevoli Secci (PPI) e Scano (Progr. Fed.) hanno, invece, sottolineato il largo consenso ottenuto dal provvedimento, la reale concordanza sui diversi emendamenti, proponendo un rapido esame, informale, da parte della Commissione sanità ed una sollecita approvazione della legge da parte dell'Aula.
La proposta degli onorevoli Secci e Scano è stata accolta e la Commissione sanità si è riunita per esaminare gli emendamenti presentati da varie parti.

 


Elezione di tre componenti dei CO.CI.CO.
di Lanusei, Oristano e Nuoro.

Per il CO.CI.CO. di Lanusei la votazione per l'elezione di un componente - in sostituzione dell'ing. Maccioni, dimissionario - si è dovuta ripetere poichè il candidato Giannetto Dessì ha ottenuto 49 voti (9 schede bianche) mentre per l'elezione è necessaria la maggioranza qualificata (ossia 54 voti).
Alla seconda votazione il candidato ha riportato la maggioranza richiesta.ed è stato quindi eletto con 50 voti.

Anche per CO.CI.CO di Oristano la votazione per l'elezione di un componente - in sostituzione del dottor Sequi - si è dovuta ripetere. E' stato eletto Salvatore Idda con 43 voti, in quanto nella seconda votazione è sufficiente la maggioranza assoluta dei presenti.

Per il CO.CI.CO di Nuoro, infine, - in sostituzione del prof. Mario Monti, deceduto - è stato eletto, alla seconda votazione, Matteo Coinu, con 40 voti.

La seduta è stata quindi aggiornata alle 15 del pomeriggio.

 


I lavori del pomeriggio sono stati dedicati alla discussione di interrogazioni e interpellanze.

Interpellanza n. 253 - AMADU
sulla situazione della Sardabauxiti di Olmedo.

Nell'illustrare l'interpellanza, l'on. Amadu (Misto) ha ricordato come la Sardabauxiti sia nata con la speranza di alleviare la crisi occupativa della zona. La Giunta deve dire cosa intende fare per dare certezze ai dipendenti e se esistono le condizioni per la sopravvivenza dell'Azienda. Amadu ha chiesto inoltre notizie sull'affidamento di consulenze da parte dall'azienda.

L'Assessore all'industria, Pinna, ha affermato che l'Azienda è in una situazione di sofferenza. All'avvio dell'attività si riteneva che ci fosse la disponibilità dell'Euroallumina ad assorbire 3/400 mila tonnellate di bauxite di Olmedo. Ma ciò non è stato possibile e sono state cercate soluzioni alternative nei paesi dell'Est Europeo. L'elevata incidenza dei costi di trasporto ha bloccato però anche questa prospettiva.
E' stato poi stipulato un contratto con una società ungherese che successivamente ha rotto il contratto. C'è stata quindi una ulteriore apertura per l'utilizzo di una parte del prodotto a Portovesme. Nel frattempo, nel 95, la Sardabauxiti ha utilizzato la cassa integrazione in attesa di sviluppi ulteriori progetti nei settori ceramici.
Anche questi tentativi si sono però rivelati inefficaci. Nel frattempo l'organico della Sardabauxiti si era ridotto.
Allo stato attuale, ha detto ancora l'Assessore, la società, d'intesa con l'Emsa, ha tenuto aperta la procedura di mobilità e non ha potuto, per mancanza di risorse finanziarie, incentivare gli esodi e il collocamento del personale. In conclusione, tutti i tentativi di collocare il prodotto o ricollare i lavoratori sono andati a vuoto.
Il problema, ha concluso l'Assessore, potrà essere affrontato solo con la riforma dell'EMSA.

In fase di replica, Amadu si è dichiarato insoddisfatto prendendo atto del fatto che non esistono prospettive per i lavoratori.

 


Interpellanza n. 290 sui contributi FAS
per la cessazione dell'attività produttiva.

L'on.Bonesu (PSd'Az) ha illustrato il documento ricordando in premessa le varie fasi che hanno portato alla cessazione dell'attività dell'azienda in seguito alla riduzione delle quote di produzione di acciaio e laminati, ed ha chiesto quale evoluzione abbiano avuto le vicende della società.

E' stato ancora l'assessore all'industria Pinna a rispondere, anche se in maniera parziale, in quanto la questione è di stretta competenza del ministero e della Comunità europea. La Regione, ha detto Pinna, si è comunque interessata al problema per trovare uno sbocco alla situazione, con una serie di interventi mirati a salvaguardare il posto dei lavoratori con una riconversione dell'attività volta a riciclare i rifiuti ferrosi.

L'interpellante si è dichiarato soddisfatto ed ha però auspicato che l'assessorato all'industria continui a ricercare soluzioni alternative per salvare dalla chiusura uno stabilimento che possiede tutti i requisiti per essere presente sul mercato.

 


Interpellanza n. 292 - Sulla richiesta di ampliamento
della discarica di Serdiana.

I problemi della discarica dei rifiuti urbani esistente a Serdiana, la più grande d'Europa, sono stati affrontati dall'on. Salvatore Sanna, (Progr. Fed.).
L'oratore ha ricordato che la Società Ecoserdiana, titolare della discarica, era in possesso di una autorizzazione per 2 miliardi e 400 mila metri cubi sin dal 1992, e che alcuni anni dopo aveva chiesto una ulteriore autorizzazione per almeno 3 miliardi di metri cubi. Nel 1995 la Regione ha autorizzato un aumento di capacità per ulteriori 500 mila metri cubi; tuttavia in quello stesso periodo ha avviato la sua attività d'impianto l'inceneritore del CASIC, a Macchiareddu.
Sanna, anche alla luce del recente decreto del ministro Ronchi sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha chiesto di conoscere le decisioni della Giunta sul futuro della discarica, la cui attività penalizza pesantemente le popolazioni della zona.

All' interpellanza ha risposto l'assessore alla difesa dell'Ambiente, l'on. Onida, il quale ha illustrato il lungo iter seguito dalla Ecoserdiana e dalla Giunta regionale su questo delicato argomento. Ad oggi la richiesta della società è all'esame del comitato di esperti, competente in materia di smaltimento dei rifiuti solidi. La Giunta, quindi, non ha preso nessuna decisione.
Siccome però l'Ente pubblico ha speso 70/80 miliardi per realizzare l'impianto di Macchiareddu, sarebbe opportuno utilizzare il nuovo inceneritore, tecnologicamente avanzato, e bonificare i siti nei quali ha operato la secietà Ecoserdiana.
L'assessore Onida, quindi, si è dichiarato assolutamente contrario ad autorizzare un ulteriore ampliamento della discarica di Serdiana, anche per tener conto dei diritti degli abitanti dei comuni che gravitano attorno a quell'impianto. Entro giugno, comunque, la Giunta prenderà una posizione definitiva.

Le risposte dell'assessore Onida hanno soddisfatto in pieno le perplessità dell'on. Sanna, il quale ha preso atto degli impegni della Giunta. Sanna, quindi, ha auspicato la sollecita realizzazione di un piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed industriali, in modo da garantire a tutti gli abitanti dei comuni isolani ambienti più salubri e meno inquinati.

 


Interpellanza n. 317 - Sulla situazione dell'Istituto Nazionale
di Riposo e Cura degli Anziani (INRCA)

L'on. Concas (R.C.), nell'illustrare l'interpellanza, ha ripercorso la storia dell'INRCA, la cui struttura è da tempo in stato di degrado e precarietà. Il personale in servizio è sovradimensionato, mentre è scaduta l'attività di parecchi reparti. Oggi la gestione è antieconomica nonostante i finanziamenti regionali. Per l'interpellante, il piano di ristrutturazione dell'INRCA non è attuabile, mentre l'istituto non svolge alcuna attività di ricerca.
Concas ha quindi chiesto chiarimenti all'Assessore alla Sanità per sapere se intende procedere alla chiusura dell'INRCA.

Paolo Fadda (Assessore alla Sanità), nel riconoscere la veridicità della situazione illustrata dall'on. Concas, ha affermato che esiste un problema giuridico di rapporti tra INRCA e Regione. Per il passaggio della struttura alla Regione è necessario un Decreto Legge, ma la sentenza della Corte Costituzionale sui decreti legge ne ha bloccato la presentazione.
L'Assessore ha affermato che si stanno cercando soluzioni alternative. L'INRCA ha presentato un programma di rilancio basato su terapie di riabilitazione, ma la valutazione di questo progetto, sull'effettiva utilità di questa struttura, deve arrivare dal direttore generale dell'ASL.
In conclusione, l'Assessore si è impegnato a valutare tutte le possibilità in funzione delle reali esigenze dei cittadini e del personale dell'Istituto.

L'interpellante, in sede di replica, ha chiesto come mai non si sia ancora arrivati ad una risoluzione di questa situazione, pur dando atto della volontà manifestata dall'Assessore.

 


Interpellanza n. 318 - Sull'erogazione di ticket
per le indagini di laboratorio pre-operatorie.

Ad illustrare l'interpellanza è stato l'on. Macciotta (Patto) il quale ha spiegato all'Assemblea come viene stabilito solitamente il costo dei ticket per i diversi servizi sanitari ospedalieri.
Macciotta ha quindi ricordato la prassi che disciplina la materia degli esami pre-operatori per denunciare che si è verificato che alcuni pazienti, avviati ai laboratori di analisi per tali esami, siano stati costretti a pagare il relativo ticket. E ciò - ha detto - è contrario alla norma perchè si tratterebbe di indebita riscossione di denaro. Si è trattato di errore da parte di alcune aziende ospedaliere? All'Assessore la risposta.

L'on. Paolo Fadda ha subito precisato che non è dovuto alcun ticket dai pazienti ricoverati per essere sottoposti ad operazioni chirurgiche. Non è a conoscenza di episodi del genere, ma, ha detto, allerterà tutti gli uffici affinchè fenomeni simili, se si sono verificati, non abbiano a ripetersi.

L'interpellante Macciotta si è detto pienamente soddisfatto delle precisazioni.

 


Interpellanza N. ... sul rifiuto da parte dell'Assessore all'Industria
di ricevere una delegazione della RSU Progemisa.

Le società dell'Ente minerario sardo, ha affermato l'on. Marina Concas (R.C.), hanno tutte grandi problemi. La Progemisa , società controllata dall'EMSA, ha caratteristiche e compiti particolari. Recentemente il gruppo di R.C. ha sollecitato, all'Assessore all'Industria, un incontro con la rappresentanza sindacale unitaria della Progemisa. Tale richiesta non è stata accolta anche se proprio oggi l'Assessore all'industria ha comunicato di aver fissato per mercoledi questo incontro.
Non è solo un problema di buoni rapporti, ha sottolineato Concas illustrando l'interpellanza presentata insieme al capogruppo Montis, ma esiste la necessità di affrontare, con le rappresentanze sindacali, il problema del futuro delle industrie operanti in Sardegna, specialmente per quelle controllate dalla Regione. L'incontro che si terrà nei prossimi giorni sgombra, comunque, il campo da molti e possibili equivoci.

L'Assessore all'industria Pinna ha affermato che è pronto ad incontrare tutti i rappresentanti dei lavoratori, ma non capisce perchè questi incontri debbano essere decisi con la mediazione di una forza politica.
Per l'assessore, gli incontri con le rappresentanze sindacali sono un fatto "ordinario". E con le rappresentanze sindacali è solito esaminare prospettive future e possibilità di sviluppo delle diverse industrie. Anche mercoledi, quindi, con le rappresentanze sindacali unitarie si parlerà del futuro della Progemisa e della società ad essa legate.

Le assicurazioni dell'assessore Pinna sono state considerate positivamente da Concas, la quale ha però confermato il diritto-dovere delle diverse forze politiche di sollecitare incontri agli esponenti della Giunta e di portare avanti un'opera di mediazione, nei confronti dell'Esecutivo e delle forze sociali.

Con la discussione di questa interpellanza si sono conclusi i lavori.

 


Il Consiglio regionale sarà
riconvocato a domicilio.

 

Alla pagina delle sedute dell'Assemblea