Nota stampa della seduta n. 174
antimeridiana e pomeridiana del 29 gennaio 1997

 


Il Consiglio regionale si è riunito sotto la Presidenza dell'on. Selis, quindi dell'on. Cherchi e dell'on. Federici.

Prosecuzione della discussione dei Disegni di legge n. 292/A, n. 293/A e del P/23 -
Legge finanziaria 1997 - Bilancio 1997 - Piano triennale 97/99

L'Assemblea ha proseguito l'esame della manovra finanziaria della Giunta regionale.

Sugli articoli e sui numerosi emendamenti presentati dalla Giunta e da tutte le parti politiche sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Balletto (F.I.), Liori (A.N.), Sassu (Assessore alla Programmazione), Bruno Dettori (Patto), Vassallo (R.C.), Marrocu (Progr. Fed.), Nizzi (F.I.), Lippi (F.I.), Obino (Progr. Fed.), Ballero (Assessore agli Affari generali), Pittalis (F.I.), Salvatore Sanna (Progr. Fed.), Sassu (Progr. Federativi - relatore di maggioranza), Palomba (Presidente della Giunta), Bertolotti (F.I.), Oppia (F.I.), Casu (F.I.), Biggio (A.N.), Ladu (PPI), Floris (F.I.), Paba (Assessore all'agricoltura), Bonesu (PSd'Az), Montis (R.C.), Scano (Progr. Fed.), Marteddu (PPI), Cugini (Progr. Fed.), Frau (A.N.) e Falconi (Progr. Fed.).

 


Dopo una breve pausa dei lavori, la seduta è proseguita nel pomeriggio con l'esame di alcuni emendamenti aggiuntivi presentati all'art. 7, con il quale si prevedono interventi a favore del settore industriale sardo. Sono stati particolarmente approfonditi gli emendamenti nn. 67 e 68, presentati dagli onorevoli Aresu, Vassallo e Montis, con i quali si prevedono interventi consistenti a favore delle iniziative industriali nell'area di crisi "Sardegna Nord Occidentale".

A questo proposito l'assessore Sassu, responsabile della Programmazione dell'Esecutivo, si è detto disponibile ad accogliere un ordine del giorno su questo tema e di essere pronto a predisporre un provvedimento a favore della aree in crisi del Nord Sardegna, da far approvare col "collegato alla Finanziaria" se i proponenti dovessero ritirare gli emendamenti in esame.

L'on. Vassallo, uno dei firmatari dei due emendamenti, si è detto favorevole al loro ritiro ed alla presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.

Il consiglio ha esaminato quindi gli emendamenti 173 e 184, in favore delle strutture scolastiche. L'onorevole Secci (PPI) ha lamentato l'esiguità dello stanziamento, chiedendo finanziamenti più consistenti. Analoga la posizione dell'on. Floris (F.I.), il quale ha chiesto il ritiro dell'emendamento e la predisposizione di un provvedimento più incisivo.

L'on. Bruno Dettori (Patto) ha difeso questo emendamento utile per far funzionare "i monumenti all'imbecillità", strutture non utilizzabili perché "manca un interruttore". Questo esiguo finanziamento può servire per evitare questi errori.

L'emendamento è stato sostenuto anche dal capogruppo di F.I. Pittalis, il quale ha lamentato la posizione dell'assessore Sassu "per il quale, per i provvedimenti non espressamente da lui proposti, non esistono le necessarie risorse finanziarie".

Sull'emendamento 184 l'on. Amadu ha chiesto il voto segreto.

L'on. Scano, capogruppo Progressista Federativo, ha sollecitato un "dibattito più serio" sul problema delle strutture scolastiche ed ha chiesto il ritiro dell'emendamento.
L'assessore Sassu ha, dal canto suo, ricordato come le "risorse ci sono e sono quelle a disposizione del Consiglio", il provvedimento, comunque, non "è targato", anche per la esiguità delle somme a sua disposizione.
L'emendamento 173 è stato approvato col voto palese mentre il 184, votato a scrutinio segreto, è stato respinto.
Il Consiglio ha poi approvato l'emendamento 174, che fissa procedure per l'attuazione dei progetti speciali per l'occupazione.

L'Aula si è occupata dell'emendamento 172, (Cadoni - Biggio - Masala), con il quale si stanziano 4 miliardi per il completamento della diga di Monte Crispu.
Il provvedimento è stato difeso dall'on. Biggio (A.N.). L'on. Ferrari (PSFD) si è detto favorevole all'emendamento se i fondi richiesti servono realmente a completare l'opera. L'on. Marteddu (PPI) pur condividendo la sostanza dell'emendamento ha suggerito la sua trasformazione in ordine del giorno con il quale si impegni la Giunta a completare l'opera.

L'esigenza di ultimare i lavori della diga è stata quindi sottolineata dall'on. Zucca (Progr. Fed.), che però ha sollecitato un ordine del giorno che impegni in modo più significativo l'Esecutivo.
L'emendamento è stato difeso e spiegato dall'on. Cadoni (A.N.). Il provvedimento con il quale si stanziavano 10 miliardi complessivi non è stato mai ultimato e le inondazioni a Bosa si sono succedute negli anni. Questi 4 miliardi servono proprio per ultimare i lavori e rendere la diga perfettamente funzionale. L'utilizzo di questi fondi, stanziati ma non utilizzati lo scorso anno, permetterà, quindi, di trasformare in diga di accumulo una struttura di laminazione, risolvendo molti problemi di Bosa e del suo territorio.

L'emendamento è stato difeso anche dall'on. Bonesu, il quale ha sottolineato l'esigenza che le decisioni del Consiglio debbano essere attuate, evitando, quindi, che le somme stanziate non vengano utilizzate.
Il metodo di inserire iniziative di questo genere nella Finanziaria è stato contestato dall'on. Scano. L'opera è opportuna, il metodo seguito però non va bene.
L'assessore Sassu ha, quindi, ripercorso brevemente l'iter del provvedimento ed ha ricordato come lo stanziamento deciso nei precedenti esercizi finanziari sia andato in economia. L'assessore ha proposto, quindi, il ritiro dell'emendamento e l'inserimento di questa voce negli allegati alla Finanziaria. Dopo queste assicurazioni l'on. Cadoni ha ritirato il suo emendamento.

L'on. Pittalis (F.I.), si è quindi occupato delle norme per l'edilizia abitativa, illustrando alcune anomalie presenti nella legge regionale 32/85. Con l'emendamento 182, l'on. Pittalis ha proposto che la superficie delle case da costruire sia portato allo stesso livello di quanto previsto per le abitazioni acquistate da un altro costruttore.

L'on. Sassu (relatore di maggioranza) si è rimesso all'Aula ricordando, però, un impegno in tale senso preso in commissione e che rimandava questa norma ad un "collegato alla finanziaria". Anche la Giunta si è espressa in questo senso. Dopo queste assicurazioni l'emendamento è stato ritirato.

La necessità di elevare il tetto del fatturato per le piccole imprese, che devono accedere a mutui regionali agevolati, passando da quattro a sette miliardi è stata illustrata dall'on. Pittalis, di F.I. Anche per questo problema, esaminando l'emendamento 183, il relatore Sassu ha ricordato l'impegno di trasmettere alla Commissione competente la decisione definitiva.

Sul metodo seguito e sul merito del provvedimento è intervenuto l'assessore Sassu che si è dichiarato favorevole al suo trasferimento in Commissione.
L'elevazione eccessiva del tetto del fatturato, per fare ricorso al credito agevolato, secondo l'on. Bonesu (PSd'Az), favorirebbe la grande distribuzione e penalizzerebbe la piccole e media distribuzione.
Per l'on. Bertolotti (F.I.) un fatturato di queste dimensioni indica che le attività commerciali sono ancora di medie dimensioni. Se le piccole aziende vogliono crescere devono poter accedere al credito con queste prospettive.
Questa posizione è stata difesa dall'on. Pittalis, il quale ha ricordato che i fatturati della grande distribuzione sono ben superiori. Si deve, quindi, dare la possibilità ai piccoli di crescere e lo si può fare agevolando l'accesso al credito di molti commercianti, attualmente esclusi da questi benefici.
La modifica del "limite seppure in misura più limitata, attorno ai 5 miliardi", è stata giudicata positivamente anche dall'on. Balletto (F.I), il quale ha anche proposto uno stanziamento congruo per venire incontro alle esigenze del settore.
L'on. Falconi (Progr. Fed.) dal canto suo ha proposto un riesame della materia in sede di commissione, seppur dichiarandosi favorevole ad un adeguamento del limite. L'emendamento, non essendosi trovato un accordo sul "limite" è stato posto in votazione a scrutinio segreto. I sì sono stati 21, i no 39. L'emendamento è stato respinto.

L'assessore Sassu, infine, ha illustrato le finalità previste dall'emendamento 193, che prevede interventi finanziari a favore di tre comuni nel cui ambito operano case di riposo. L'emendamento è stato illustrato ed approvato.

Il Consiglio ha, quindi, preso in esame l'art. 17 bis, con il quale si sospendono i contributi per l'acquisto di macchine agricole, per i miglioramenti fondiari e per gli interventi finanziati dall'agenzia del lavoro.
A questo articolo sono stati presentati numerosi emendamenti, i quali sono stati illustrati dai diversi presentatori. La proposta di bloccate i finanziamenti in agricoltura (macchine agricole e miglioramenti fondiari) e gli interventi dell'agenzia del lavoro è stata sostenuta dal relatore di maggioranza Sassu, il quale ne ha ribadito la validità proponendo di respingere i diversi emendamenti.

La necessità di tenere in vita le norme che prevedono il finanziamento per l'acquisto di macchine agricole e combinate è stata difesa dall'on. Montis (di R.C.), il quale ha accusato l'esecutivo di scarsa tempestività ed ha sollecitato, comunque, il pagamento degli interventi previsti e da tempo deliberati.

Posizione particolarmente critica anche quella dell'on. Aresu (Misto) il quale ha chiesto "spiegazioni chiare ed esaurienti" sulla decisione di sospendere la legge sugli interventi per l'Agenzia del lavoro. Ha detto inoltre che il sostegno all'occupazione giovanile si è progressivamente esaurito ed ha perso di valore. D'altro canto si danno 12 miliardi all'industria in conto occupazione. Si privilegiano, quindi, i grossi a scapito dei piccoli imprenditori e degli artigiani.

La decisione di sospendre gli interventi creditizi, invece, è stata giudicata positivamente dall'on. Marrocu (Progr. Fed.). In agricoltura sono previsti interventi incisivi, quindi devono essere previste norme più moderne ed adeguate.

Secondo l'on. Casu (F.I.), invece, la decisione di sospendere questi interventi è positiva, anche se sarebbe necessario mettere a punto norme più incisive e moderne, per sostenere il settore agricolo e per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. L'on. Casu, tra l'altro ha proposte un tempestivo intervento regionale per abbattere il costo del denaro.

L'on. Secci (PPI) si è occupato dell'emendamento 181, sulle regole da seguire sulla ripartizione dei contributi regionali alle organizzazioni degli artigiani. Queste norme sono state stabilite pochi mesi fa, ha ricordato l'on. Secci, sollecitando il ritiro dell'emendamento.

La necessità di bloccare questi contributi, aggravando la pesante situazione nel mondo agricolo e della piccola impresa, è dovuta alla inefficienza della Giunta e dell'amministrazione regionale. Questo tema è stato vivacemente approfondito dall'on. Pittalis, il quale ha detto che queste decisioni sono la "prova del totale fallimento dell'Esecutivo. Le leggi si applicano, altrimenti si cambiano".

Critico sulle proposte dell'esecutivo anche l'on. Ferrari (PSFD), il quale ha sollecitato la modifica delle norme "sospese" ed ha annunciato il proprio voto a favore dell'emendamento 23, che sopprime completamente il 17 bis.

Sull'argomento sono intervenuti anche Balletto (F.I.), che ha colto l'occasione per accusare la Giunta di non avere programmi e per sostenere l'approvazione degli emendamenti 122 e 181, Ladu (PPI) che si è detto contrario al congelamento dei contributi ricordando che la Commissione aveva invitato l'assessorato a presentare proposte risolutive in materia e chiedendo che l'articolo venga ritirato dalla Giunta, Biggio (A.N.) che ha negato responsabilità della minoranza nella formazione del bilancio, ed infine Boero (A.N.) che ha chiesto le dimissioni dell'assessore all'agricoltura.

Un ennesimo emendamento, il 208, è stato presentato all'ultimo momento dai capigruppo della maggioranza. Il provvedimento prevede lo stanziamento di 800 milioni a favore della realizzazione di campi sosta per i nomadi. A favore si sono dichiarati l'on. Pittalis per F.I., Boero e Liori per A.N. , gli onorevoli Scano (Progr. Fed.) e Vassallo per R.C., mentre Frau di A.N., ha auspicato un maggiore controllo sulla gestione dei campi sosta.
La Giunta, per bocca dell'assessore Deiana si è detta favorevole. Ma l'assessore ha replicato anche in merito all'articolo 17 bis sostenendo che le politiche del lavoro dovranno essere discusse in altra occasione. Il relatore Sassu ha invece chiesto una sospensione per riformulare l'articolo.

Con la riformulazione dell'art. 17 bis, attraverso un emendamento (209) della maggioranza e delle opposizioni, si è riaperta la discussione. Bonesu ha spiegato che con l'emendamento si dà termine per l'emanazione di nuova normativa in materia. Relatore di maggioranza e Giunta si sono espressi favorevolemente.

Masala (A.N.) ha chiesto alcune precisazioni alla Giunta prima di ritirare l'emendamento 23, mentre per Aresu (R.C.) la riformulazione dell'articolo crea ulteriore confuzione riguardo ai diritti acquisiti da coloro che hanno presentato domanda di contributo sulla base della legge 33. Dello stesso avviso il forzista Bertolotti, mentre il progressista Marrocu ha proposto alcune precisazioni a corredo dell'emendamento circa i termini per le domande.

Per Nizzi (F.I.) sussistono alcune perplessità che il sardisa Bonesu ha fugato illustrando ulteriormente il senso della riformulazione dell'articolo. Precisazioni sulla decorrenza della data per le domande sono state richieste anche da La Rosa mentre Usai ha stigmatizzato il fatto che maggioranza e opposizione si accordino sottoscrivendo emendamenti compromissori che non sciolgono i nodi del problema.
Boero (AN) è d'accordo mentre Pittalis, capogruppo di F.I., ha sostenuto che si è voluto, in spirito di collaborazione, dare un contributo per superare una questione di carattere tecnico-giuridico.

E' però successivamente intervenuto Casu (F.I.) per chiedere il ritiro dell'articolo e dell'emendamento, in questo condiviso da Carloni di AN che ha proposto di sospendere l'articolo e di attendere una normativa ex novo. Paolo Fois (Progr. Fed.) ha sollevato alcuni dubbi sull'emendamento proprio in merito agli aspetti giuridici ed ha proposto la presentazione di una legge organica che affronti l'argomento.

Piras (PPI) ha svolto un intervento sui problemi dell'agricoltura per concludere con la richiesta di ritiro dell'articolo e dell'emendamento che, secondo lui, contribuiscono a far sprofondare il settore agricolo nella più profonda crisi. Il capogruppo dei Progressisti Scano ha allora proposto di sospendere la discussione su questo punto e di proseguire i lavori sugli articoli rimanenti della Finanziaria.
Liori di AN, ha lamentato il continuo ricorso alla Conferenza dei capigruppo invitando il Presidente del Consiglio a limitare l'uso di questo istituto ai casi veramente necessari.
Per l'assessore alla programmazione Sassu, l'emendamento proposto ha validità sostanziale e formale ma si potrebbe completarlo con una ulteriore precisazione.

A questo punto il Presidente ha sospeso la seduta per riconvocare la Conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori è stato presentato un nuovo emendamento (210) unitario soppressivo dell'articolo 17 bis e dell'emendamento 209. Accolto dal relatore e dalla Giunta è stato posto in votazione e approvato dopo che Bonesu, Masala e Pittalis avevano ritirato gli altri emendamenti relativi all'art. 17 bis.
Anche Paolo Fois aveva commentato positivamente la decisione, come gli altri oratori avevano fatto in precedenza, raccomandando la approvazione di una legge organica. Amadu aveva invece voluto far notare che il Consiglio è rimasto impegnato per ore su un articolo che poi si è deciso insieme di sopprimere.

Successivamente, il Presidente della Giunta Palomba, prendendo la parola, ha detto che la Giunta ha preso atto della soppressione dell'art. 17, soppressione che però non elimina i 600 miliardi di debiti della Regione.
Il Presidente della terza Commissione, on. Gianfranco Tunis del PPI, a sua volta ha ricordato come la Commissione abbia voluto sottolineare la gravità di un problema che si trascina ormai da troppo tempo.
Il Consiglio ha poi respinto, a scrutinio segreto, l'emendamento 181 che prevede una diversa ripartizione dei contributi regionali alle organizzazioni degli artigiani. I favorevoli sono stati 29, i contrati sono stati 33.

L'Assemblea ha, quindi, approvato a scrutinio segreto, l'emendamento n. 208, sui contributi ai comuni per la realizzazione di campi sosta per nomadi. I favorevoli sono stati 39, i contrari 23.

 


I lavori del Consiglio riprenderanno
domani 30 gennaio alle ore 10

 

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