Nota stampa
della seduta n. 162 pomeridiana del 16 dicembre 1996
Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori presieduto dall'on. Cherchi.
In apertura di seduta sono state date le comunicazioni riguardanti:
Prosecuzione della discussione sul testo unificato
delle Proposte di legge n. 119 e n. 179
sui lavori socialmente utiliAvendo concluso la discussione generale nella precedente seduta, è stato approvato il passaggio agli articoli.
Sugli articoli e sugli emendamenti sono intervenuti gli onorevoli La Rosa (Misto), Biggio (A.N.), Falconi (Progr. Fed.), Marrocu (Progr. Fed.) e l'assessore al Lavoro on. Deiana.
La votazione finale ha dato il seguente risultato:
presenti 56
votanti 56
Sì 56.Il provvedimento è stato approvato.
Proposta di legge n. 307 sul nuovo termine di scadenza
di coordinatori delle strutture amministrative regionali.Il relatore Bonesu (PSd'Az) ha dichiarato che un insieme di sfavorevoli circostanze (rinvio del Governo, crisi di Giunta) ha impedito l'approvazione della legge che avrebbe dovuto consentire il rinnovo del concorso per la dirigenza, per cui oggi si impone un intervento di proroga.
L'on. Marco Tunis (F.I.), ha voluto mettere in rilievo con forza il ritardo con cui si arriva a sanare una situazione che avrebbe potuto essere risolta da oltre due anni.
Per l'on. Masala, (A.N.), la legge deve essere respinta per il principio che il Consiglio regionale non deve sostituirsi al potere esecutivo in una materia che è specificatamente amministrativa. Masala ha anche ricordato che su 196 coordinatori, soltanto una decina sono stati nominati con atto formale e con il visto della Corte dei Conti. Gli altri hanno avuto la nomina con ordine di servizio dell'Assessore, il che non ha rilevanza giuridica. Perché la Giunta non ha emanato a suo tempo, si è chiesto Masala, il provvedimento formale?
La posizione dell'Esecutivo è stata illustrata dall'assessore agli Affari Generali, on. Ballero, il quale ha sottolineato la necessità di una sollecita approvazione di questa legge, "per evitare pericolosi contrasti e tensioni". Daltro canto si tratta di un provvedimento a lungo esaminato e, di fatto, improcrastinabile.
Il Consiglio ha poi esaminato ed approvato gli articoli del Disegno di legge.
La legge è stata, comunque, vivamente contestata dagli onorevoli Pittalis (F.I.) e Boero (A.N.). I due esponenti dell'opposizione, intervenendo per dichiarazioni di voto, hanno contestato "l'inefficienza assoluta della Giunta regionale, costretta a proporre sempre nuove proroghe perché non in grado di affrontare, realmente, i problemi del riordino dell'amministrazione regionale".
Il disegno di legge n. 307 è stato, quindi, posto in votazione (con il sistema dello scrutinio elettronico) ed approvato.
La votazione ha dato il seguente risultato:
presenti 62
votanti 60
maggioranza 31
favorevoli 35
contrari 29.
Disegno di legge n. 161 - Istituzione del fondo
per il miglioramento della produttività,
la qualificazione e la formazione del personale
degli Enti Locali della Sardegna.L'on. Bonesu (PSd'Az') ha affermato che il disegno di legge riguarda i rapporti tra gli Enti locali e la Regione e l'omogeneizzazione del trattamento del personale degli Enti stessi. Pur non essendo determinante, viene indicata una via per la soluzione del problema.
L'on. Marco Tunis (F.I.), nel preannunciare voto favorevole, ha ricordato come il provvedimento sia stato modificato in Commissione inserendo le attività per la formazione del personale.
Secondo l'on. Masala (A.N.) è positivo che venga istituito un fondo per incentivare la produttività e la formazione del personale degli Enti Locali. Per di più si avvia la riduzione delle differenze di trattamenti economici del personale.
Per l'on. Manchinu (Assessore agli Enti Locali), il disegno di legge viene incontro alle esigenze degli Enti locali i quali hanno avuto l'attribuzione di nuove competenze senza avere le opportune risorse economiche. Pur senza essere risolutivo, il provvedimento è un segnale dell'attenzione verso il problema da parte della Giunta.
Votato il passaggio all'esame degli articoli, questi sono stati approvati con emendamenti.
La votazione finale ha dato il seguente risultato:
presenti 52
votanti 49
astenuti 3
Sì 49.Il provvedimento è stato approvato.
Legge regionale 29/2/1996, n. 293 - Rinviata dal Governo.
Provvidenze a favore dellartigianato.L'on. Pietro Fois (Patto), Presidente della Commissione Industria, illustrando la legge ha spiegato le ragioni che hanno portato al rinvio, da parte del Governo, di questo atteso provvedimento, "una legge che dà respiro ad un settore particolarmente importante, quello dell'artigianato, che ha raggiunto e superato i 6.000 miliardi di produzione annui".
Fois, quindi, ha sottolineato l'importanza di questo provvedimento nel rilancio di un settore che occupa oltre 100.000 sardi. Il motivo di rinvio era legato alla mancata notifica di questa legge alla Comunità Europea. Un motivo esclusivamente formale, che "la dice lunga sulla considerazione nella quale sono tenute le esigenze sociali ed economiche della Sardegna".
Fois ha poi sollecitato l'immediata approvazione della legge che permette, tra l'altro, il ripiano delle situazioni debitorie delle aziende artigianali isolane.
La riduzione del costo del denaro e la possibilità di ripianare le posizioni debitorie delle aziende permetterà, infatti, di rilanciare un settore di particolare importanza. Per queste ragioni, Fois ha sollecitato l'approvazione del provvedimento in esame.Un giudizio decisamente positivo sul provvedimento è stato espresso anche dall'on. Amadu, (Misto-CDU).
Amadu, dopo aver ricordato la necessità di garantire crediti a basso tasso d'interesse ad artigiani e piccoli imprenditori, "un tessuto vitale, nel disastrato panorama economico sardo", ha ricordato la proposta avanzata da tempo di istituire un "tavolo di lavoro", attorno al quale chiamare politici, artigiani, Istituti di credito ed organizzazioni professionali per mettere a punto una nuova politica di sostegno del settore.
Anche Amadu, seppur dopo aver criticato "l'indecisionismo e la scarsa capacità politica" della Giunta regionale, ha sollecitato la tempestiva riapprovazione della legge "particolarmente attesa da tutti gli artigiani sardi".L'Assessore al Turismo e Artigianato, Antonio Costantino ha sottolineato l'importanza della legge ed ha affermato che proprio questa mattina, in un incontro con le categorie interessate, è stata rilevata l'utilità del provvedimento che favorisce gli artigiani per quanto riguarda l'accesso al credito e la possibilità del consolidamento dei debiti.
L'Assessore ha assicurato l'Assemblea che sarà immediatamente approvato il regolamento di attuazione ed ha annunciato che la Giunta intende confrontarsi con gli istituti bancari che operano in Sardegna per rivedere la politica del credito nei settori delle attività produttive.Il Consiglio ha, quindi, esaminato ed approvato gli articoli della legge ai quali sono stati presentati alcuni emendamenti.
Giudizio positivo sulla legge rinviata è stato espresso, in sede di dichiarazione di voto, dall'on. Balletto, (F.I.).
Balletto ha ribadito la validità del provvedimento, alla cui elaborazione hanno contribuito i consiglieri di F.I. e di A.N., nell'ambito dell'attività della Commissione competente. "La legge è stata ulteriormente migliorata durante l'esame dell'Aula, ha aggiunto l'esponente di F.I., ed anche questo è stato possibile grazie alla disponibilità dei consiglieri dell'opposizione".
Balletto ha espresso un particolare rammarico perché il motivo del rinvio governativo è da ricercare nella "mancata notifica del provvedimento alle autorità comunitarie; un'ulteriore prova della insensibilità politica della Giunta in carica" e della sua incapacità ad "affrontare realmente i problemi degli artigiani sardi".
Balletto, comunque, ha annunciato il voto favorevole dei gruppi di F.I. e di A.N.La votazione finale ha dato il seguente risultato:
presenti 48
votanti 46
astenuti 2
favorevoli 46.
Legge regionale 1 agosto 1996 - Rinviata dal Governo
Norme per la protezione della fauna selvatica
e per l'esercizio della caccia in Sardegna.L'on. Marrocu (Progr. Fed.), relatore di maggioranza, ha illustrato i motivi del rinvio, affermando che occorre riconoscere il lavoro svolto in Commissione e in Aula. La Commissione ha accolto il rilievo del Governo riguardante l'inserimento della passera sarda tra le specie cacciabili, e quello relativo alla caccia alla tortora nel mese di agosto. La Commissione ha accolto inoltre il rilievo circa la caccia nei Parchi e nelle aree protette, e la possibilità di una ulteriore deroga alle specie migratorie oltre il mese di febbraio.
La Commissione non ha accolto il rinvio riguardante il termine ultimo della caccia al 31 gennaio, ed ha mantenuto la validità del periodo di caccia a tutto il mese di febbraio.
A tale proposito, Marroccu ha sostenuto che la direttiva comunitaria non indica alcun termine espresso entro il quale deve concludersi l'attività venatoria, tanto è vero che essa in altri Paesi aderenti all'Unione Europea viene tranquillamente praticata in periodi preclusi dalla legislazione italiana. La direttiva comunitaria prevede solo che le specie di uccelli indicate nella stessa non siano soggette a prelievo venatorio durante la nidificazione, la riproduzione ed il periodo di dipendenza e, per quanto riguarda le specie migratorie, durante il ritorno al luogo di riproduzione.Secondo il relatore di minoranza, on. Diana (Progr. Fed.), non è opportuno andare al braccio di ferro con il Governo riapprovando le norme che erano state causa del rigetto della legge: si corre infatti il rischio che la legge venga bloccata ulteriormente e che si perdano quei benefici che, al di là degli articoli contestati, il provvedimento assicurava in materia di nuova occupazione e di tutela dellambiente.
Diana ha sottolineato che il consentire qualche giornata di caccia in più ai cacciatori sardi comporta la violazione di una norma nazionale sulle limitazioni dell'esercizio venatorio, violazione che è punita con una sanzione penale da tre mesi ad un anno di reclusione: questo fatto, ha detto il relatore, deve costituire motivo di riflessione da parte di questo Consiglio.
In conclusione, Diana ha invitato l'Assemblea ad approvare la legge secondo le indicazioni date dal governo anche in quei punti che formano oggetto di perplessità, e cioè lo sfondamento della data del 31 gennaio e la fissazione al primo settembre della giornata di caccia alla tortora. In tal senso, ha detto, sono stati presentati due emendamenti.Particolarmente critico lintervento dell'on. Amadu (Misto-CDU), il quale ha lamentato "l'insicurezza" con la quale è stato affrontato questo argomento. La Sardegna ha competenza primaria in questo campo. Perché la Giunta non ha il coraggio di "riaffermare la potestà esclusiva della regione Sardegna, in materia di caccia?"
Amadu ha poi contestato la decisione di dare "ragione formale" al Governo che "umilia la potestà legislativa primaria sarda" indicando date e modi per svolgere l'attività venatoria in Sardegna che non tengono conto, assolutamente, delle reali condizioni climatiche ed ambientali della nostra isola.
Le date indicate dal Governo, tra l'altro, ha aggiunto Amadu, sono inaccettabili. La tortora, a settembre, non è presente se non in qualche particolare zona del cagliaritano; nella scorsa annata venatoria, a marzo, l'Isola era "piena" di molte specie cacciabili. Perché i cacciatori sardi non possono esercitare il diritto di attività venatoria, in Sardegna, nei modi e nei tempi più consoni alle loro reali esigenze?.
Comunque, Amadu ha annunciato il proprio voto a favore della legge, per difendere i diritti dei sardi e per "riaffermare la potestà legislativa primaria della Regione in una materia così importante e delicata".L'on. Milia (F.I.), a nome del gruppo, ha espresso parere favorevole alla legge, affermando inoltre che nella legge nazionale è prevista una sanzione penale che mira ad impedire alle Regioni a Statuto speciale l'esercizio della potestà legislativa.
Il Presidente della Giunta on. Palomba si è associato a quanto detto dal relatore di maggioranza.
Votato il passaggio all'esame degli articoli, questi sono stati approvati con emendamenti.
Nella discussione sono intervenuti gli onorevoli Diana (Progr. Fed.), Marrocu (Progr. Fed.), Bonesu (PSd'Az.), e Boero (A.N.).
La votazione finale ha dato il seguente risultato: presenti 57
votanti 57
maggioranza 41
Sì 56
No 1.Il provvedimento è stato approvato.
Disegno di legge sulla definizione dei confini
dei Comuni di Bosa e di Montresta.Dopo la relazione svolta dall'on. Busonera (Progr. Fed.), il Presidente ha messo in discussione il disegno di legge.
L'on. Cadoni (A.N.) ha annunciato il voto favorevole suo e del suo gruppo a favore del provvedimento di redifinizione dei territori dei due comuni, motivato dal fatto che la circoscrizione di Bosa arrivava quasi a lambire l'abitato di Montresta. La questione è stata per lungo tempo oggetto di controversie, ma di recente una commissione paritetica formata da membri dei due Comuni e rappresentati della Regione si è espressa concordemente per la soluzione pacifica delle divergenze.
Messo in votazione, il provvedimento è stato approvato allunanimità.
Il presidente Cherchi ha, quindi, chiesto al Consiglio di esprimersi sulla richiesta dei riduzione dei termini per la trasmissione del testo del provvedimento che autorizza l'esercizio provvisorio, dalla Commissione di merito allAula, per la sua definitiva conversione in legge. Con la riduzione dei termini - da 10 a 5 giorni - il provvedimento potrebbe essere esaminato dal Consiglio nella prossima seduta di venerdì.
Contro questa proposta è intervenuto l'on. Casu (A.N.), il quale ha lamentato le "continue violazioni delle norme che regolano la redazione dei bilanci regionali" e che prevedono modi e tempi da seguire nel redigere e trasmettere i documenti finanziari al Consiglio regionale. Gli atti della Giunta sono, quindi, in gran parte irregolari e sono incompiuti. Non è possibile, dunque, un esame serio e sereno dell'intera manovra finanziaria regionale.
Casu si è poi soffermato su alcuni aspetti tecnici di particolare interesse, quali quelli dell'utilizzo dei residui passivi, dei fondi non impegnati e non utilizzati. Anche in questi casi, ha aggiunto, la Giunta ha agito con estrema discrezionalità, quindi violando le norme in vigore.
Casu, infine, ha annunciato il voto contrario del suo gruppo e di quello di A.N.Posta in votazione, la richiesta dell'Assessore Ballero sulla riduzione dei termini è stata approvata. La proposta sull'esercizio provvisorio sarà discussa nella prossima seduta dell'Assemblea regionale.
L'on. La Rosa (Misto) ha chiesto il termine di 60 giorni per la discussione in Aula della legge n. 94 sul riordino del settore minerario e sulla riforma dellEnte minerario sardo. Da parte dellAssessore Ballero è venuta invece la richiesta di fissazione dei termini in 90 giorni
Sull'argomento sono intervenuti l'on. Balletto, (A.N.), e nuovamente l'assessore Ballero che ha ribadito che ragionevolmente non esista la possibilità tecnica di esaminare la legge entro due mesi.
Anche l'on. Scano (Progr. Fed.) ha sostenuto che il calendario dei lavori della prima Commissione non consente di inserire allordine del giorno anche questo provvedimento prima di 9-10 settimane.
Sul vasto programma di lavoro della Prima Commissione si è espresso anche il presidente della stessa, l'on. Ferrari (PSFD), mentre l'on. Bertolotti (F.I.), nel prendere atto che la Commissione è effettivamente oberata dal lavoro, ha però detto che l'argomento può essere direttamente chiamato in Assemblea senza passare attraverso l'esame della Commissione.
Messa in votazione, la proposta La Rosa di fissare i termini in 60 giorni è stata respinta dall'Aula che ha approvato il termine di 90 giorni.
L'on. Aresu (Misto-CU), ha chiesto la fissazione dei termini per l'esame in Commissione, da concludersi comunque entro il prossimo 30 marzo, del progetto di legge n. 191, sulla regolamentazione dell'ingresso in Sardegna dei turisti. La richiesta è stata accolta.
I lavori del Consiglio proseguiranno
venerdì alle ore 9,30