Nota stampa
della seduta n. 158 pomeridiana del 22 novembre 1996
Il Consiglio regionale riunito sotto la presidenza dellon. Selis ha discusso e approvato le dichiarazioni programmatiche del Presidente Palomba. Il Consiglio con 41 voti a favore, 30 contro e 3 astenuti ha anche approvato la composizione del nuovo Esecutivo regionale.
Conclusione del dibattito sulle
dichiarazioni programmatiche
del Presidente della Giunta.L'on. Balia (PSFD)ha affermato che nel giro di poco tempo ci si ritrova a parlare, con gravi problemi che travagliano l'Isola, di dichiarazioni programmatiche, certamente non nuove, ma che si ripropongono a circa metà della legislatura.
Al di là dei dubbi e delle critiche, ha proseguito Balia, la maggioranza ha impostato un programma importante, del quale forse si è realizzato poco alla luce della necessità di elaborazione dello stesso programma.
All'interno della maggioranza cera la necessità di un confronto aperto. Ed in questi due anni e mezzo di legislatura si sono accumulati tanti aspetti che non hanno ancora trovato uno sbocco operativo.
All'interno della maggioranza, ha detto ancora Balia, cè però la volontà di passare dal dire al fare, per mezzo di volontà politiche comuni che sono la sintesi di posizioni una volta divergenti e oggi riportate allunità. Ciò è servito a dare un senso alla futura conclusione della legislatura con un periodo di lavoro intenso e produttivo.
Occorre riconoscere, ha affermato Balia, che le responsabilità del non aver realizzato tutto non sono certo del Presidente della Giunta. Sono responsabilità collettive e collegiali non ascrivibili alle singole persone. Si devono pertanto riconoscere i limiti dell'attività politica svolta, con una positiva autocritica. Così si potranno riscoprire le ragioni politiche dello stare insieme, anche per ciò che divide ancora la maggioranza sul piano programmatico.
La crisi, ha proseguito Balia, è stata aperta in un momento difficile, con diverse responsabilità. Senza ripercorrere la strada del passato, occorre dire che la Giunta attuale è nata dopo un pesante travaglio. Chi volesse negare che Palomba ne avesse la supervisione fin dall'inizio, nega la verità.
Dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato alla formazione della Giunta, Balia ha affermato che "la Seconda Repubblica si costruisce con una diversa consapevolezza culturale che deve investire non solo i politici, ma lintera società". In questa crisi, Federazione Democratica ha pagato un prezzo alto. L'emarginazione di RC è voluta solo da una parte della maggioranza, e questa è "una sconfitta della politica" che porterà a pagare un altro prezzo.
"All'interno di Federazione Democratica, ha detto ancora Balia, questo ha portato ad una lacerazione e oggi un compagno siede in banchi diversi. Ma dentro il Gruppo cè una profonda ferita, il prezzo alto pagato per questa maggioranza che ci è per questo debitrice. E ad essa si chiedono azioni politiche sulla base degli interessi collettivi".
Rivolgendosi a Palomba, Balia ha quindi sostenuto che è stato un bene proporre dichiarazioni programmatiche che si richiamano alle precedenti, alle quali si riferisce questa maggioranza. E' però opportuno sottolineare alcuni punti basilari del programma, dal nuovo Piano di sviluppo e quindi dell'occupazione, alle deleghe agli Enti locali delle quali si parla da un ventennio, dal rilancio dell'edilizia ai Parchi, che devono essere finalmente attivati per canalizzare i flussi turistici costieri, dalla forestazione alla riforma degli Enti per arrivare infine alla riforma della Regione, alla velocizzazione della spesa.
Per quanto riguarda il Master Plan, ha aggiunto Balia, questo è stato caricato di significati troppo grandi, stravolgendone i concetti. E' stato detto che il Master Plan sarebbe all'origine della crisi regionale, ma questo è terrorismo sul quale vi è l'obbligo di fare chiarezza.
Balia ha affermato che non vi sono forze politiche che vogliono cementizzare il territorio. Vi sono però forze politiche che vogliono interventi equilibrati, con un corretto approccio politico che parta dal presupposto che i valori morali ed etici si devono difendere. Quell'investimento nasce da un imprenditore serio; si chiedono interventi che riescano a coniugare ambiente e turismo, nell'interesse dellIsola. E la Regione non può negare per anni le risposte. Si chiedono quindi risposte, qualunque esse siano, in tempi credibili.
Balia ha quindi concluso affermando che la Giunta non deve essere un guscio vuoto; il diritto deve essere tale e non arbitrario. Il Presidente deve essere l'interprete autentico delle volontà di tutta la maggioranza e non solo di una piccola parte di essa.L'inopportunità della crisi (ma lo aveva detto anche nello scorso mese di settembre, prima della sua apertura ufficiale) è stata riconfermata dallon. Bruno Dettori, capogruppo del Patto che ha rivendicato al Consiglio un ruolo alto, come compito delle forze politiche. Le critiche, le sollecitazioni, le lacerazioni che si sono avute, anche in questa aspra e dura vicenda, hanno costituito un rischio per la serenità delle decisioni, anche se erano infondate.
Dettori, infatti, ha respinto con fermezza: le accuse mosse alla classe politica sarda. Forse anche in questa crisi si sono fatti errori, ma il Patto ha chiesto l'impegno alle altre forze politiche per raggiungere un accordo, con lo scopo principale di realizzare quattro o cinque grandi "progetti politici", accordo che potrebbe permettere di rasserenare lo scenario politico sardo.
Il Patto, ha aggiunto Dettori, vuole partire da questa posizione realistica, vuole dare risposte programmatiche concrete alle richieste dei cittadini, i quali hanno bisogno di riforme serie, di iniziative e di decentramento dei poteri, di iniziative attente a sostegno del mondo economico. I Pattisti, quindi, vogliono dare il loro contributo all'elaborazione di un programma di governo che tenga conto anche di queste esigenze. Ma i consiglieri del Patto non possono prescindere dall'impegno per le riforme, che non sono più prorogabili. Sulle riforme si gioca, infatti, la credibilità di questa Giunta e il futuro della Sardegna. Dettori ha poi ricordato che recentemente i vescovi sardi hanno richiamato la classe politica ad un grande impegno, per dare una speranza a coloro che non hanno lavoro, ai ceti meno favoriti, per tutelare i deboli e coloro che soffrono Questo richiamo deve essere un impegno per tutto il Consiglio regionale; lo sarà senza dubbio per i Pattisti, che vogliono continuare a lavorare per favorire il riscatto e la rinascita della Sardegna.La posizione dei Popolari nei confronti del Palomba quattro e della coalizione di maggioranza è stata espressa con chiarezza dall'on. Giagu che ha tuttavia ammesso che questi ultimi mesi sono stati vissuti anche dal suo schieramento con molto disagio, in particolare negli ultimi giorni, per i toni del dibattito politico e per le incertezze emerse nella formazione del nuovo esecutivo.
Ma ora, ha detto Giagu, le intemperie sono state superate e la maggioranza è stata confermata e proiettata nel tempo. Ha tuttavia ammesso che nei momenti più difficili, quando appariva vicina una rottura insanabile, ci si è aggrappati alla fiducia. Ma oggi si deve rilevare con soddisfazione che i lavori in aula sono ripresi e che l'Assemblea ritorna a svolgere il suo ruolo istituzionale.
La crisi, ha detto ancora Giagu, era stata necessitata dal riconoscimento di un logoramento all'interno degli schieramenti che facevano parte della maggioranza e dall'esigenza di adeguare il programma alle nuove istanze provenienti dalle emergenze lavoro. C'era sì un obiettivo, ed era quello di un rafforzamento dell'Esecutivo: in questo ambito si deve collocare l'accettazione da parte dei popolari dell'ingresso in Giunta del suo capogruppo Onida e la richiesta a Manunza di un avvicendamento.
Secondo Giagu questo rafforzamento si è ottenuto, non tanto nell'alternanza dei nomi degli assessori quanto nella maggiore coesione della maggioranza, forte anche dei suggerimenti e delle critiche costruttive che sono giunte dalle opposizioni. A questo proposito Giagu ha ricordato l'intervento del consigliere Randaccio: una posizione di apertura verso la soluzione dei grandi temi istituzionali, che il Gruppo popolare non sottovaluta.
Giagu ha quindi enumerato le priorità dell'azione di governo, non solo quelle fissate nel documento programmatico, ma anche quelle emerse attraverso il ricco e interessante dibattito assembleare delle ultime settimane.
Infine Giagu, nel confermare la lealtà sua e del suo gruppo alla coalizione, ha affermato che i popolari sono da questo momento impegnati a lavorare di concerto con la Giunta in una situazione di trasparenza e di massima correttezza.Per l'on. Biggio (A.N.), questo è un momento difficile per la Sardegna e le istituzioni, c'è sconcerto davanti ai rinvii, ai confronti, ai litigi del gruppo dirigente. La maggioranza, che tende a delegittimare la volontà popolare, è rappresentata solo da persone che si muovono in ordine sparso.
Biggio ha proseguito affermando che la maggioranza non è disponibile all'autocritica. Si è alle solite, ha detto, sono passati più di due anni dalla prima Giunta, due anni improduttivi. Non c'è stata una sola soluzione o un solo effetto positivo, e la governabilità non è stata mai raggiunta. Lo stesso Consiglio si è sempre più chiuso in se stesso.
Se la minoranza dovesse chiedere quale problema è stato risolto, la risposta sarebbe: nessuno. Ma dov'è il programma? O i diversi programmi a seconda delle persone? Biggio si è detto preoccupato per l'assenza dei progetti, che hanno lasciato spazio ai "grandi affari".
Sul metano si svolgono i consueti riti a spese del cittadino sardo, ha detto ancora Biggio, con il destino di questa legislatura che è già segnato. Davanti a questa situazione c'è disagio e amarezza, pur comprendendo i travagli dei partiti ed il ruolo del Presidente. Ma capire non vuol dire condividere. Il popolo che sta fuori dall'Aula però capisce solo l'incapacità di questa maggioranza nel governare questa regione.
Le dichiarazioni di Palomba sui poteri occulti hanno ben descritto lo scenario nel quale si muove, tra gli aspetti grotteschi del passaggio da una all'altra Giunta.
Biggio ha quindi affermato che mentre la società si evolve, il potere politico non è capace di capire il cambiamento. Solo partendo dalle riforme si può ridare senso al lavoro consiliare, ma è stata affrontata una rotta che porterà al disastro. Sarebbe opportuna, invece, la sintesi tra maggioranza e minoranza, richiamandosi all'intervento di Ferrari, e questo è necessario per affrontare almeno qualcuno dei problemi più gravi.
Biggio ha poi espresso dubbi sulla possibilità che Palomba possa dare le garanzie richieste da diversi esponenti della maggioranza. Dissociandosi dalle responsabilità, infinr Biggio ha ribadito che l'opposizione non governa, e concludendo, ha rivolto le scuse ai cittadini sardi per l'atteggiamento della maggioranza, preannunciando il voto contrario.Una valutazione positiva della soluzione della crisi è stata fatta invece, dall'on. Cugini, (Prog. Fed). Esaminando l' evolversi della lunga vicenda apertasi con le dimissioni di Palomba, Cugini ha ricordato come, in Consiglio, ci siano due diversi modi di intendere la vita politica. Da una parte, gruppi e forze politiche che trovano "legittimazione" solo nel combattere il male, in tutti i casi le forze avversarie, incarnando essi stessi, anche con dichiarazioni sulla stampa il ruolo del bene. L'opposizione, in questa occasione, ha inoltre rivestito un ruolo duplice, ma sempre anacronistico, perché è apparsa legata a una "concezione politica statalistica e conservatrice o aziendalista e liberticida".
Il centro-sinistra sardo, invece, ha aggiunto Cugini, ha basato le sue scelte e le sue decisioni su un serio confronto, su un ampio accordo di programma.. E sui programmi, quindi, propone la sua sfida alle opposizioni "perché è sui fatti concreti che si devono confrontare le diverse posizioni politiche. Perché è sugli atti di governo che devono essere giudicati gli esecutivi".
Cugini, quindi, ha sottolineato la necessità di rinviare il processo delle riforme, ha ricordato la necessità di un confronto tra governo ed opposizioni solamente sui progetti, sulle capacità di proporre i poteri di sviluppo e programmi concreti da attuare. I tempi sono sempre più ridotti perché la Sardegna deve confrontarsi con lo Stato e con l'Europa. La coalizione di centro-sinistra, quindi, ha messo a punto un progetto politico coerente, omogeneo, unitario attorno al quale è stato raggiunto questo accordo, che ha portato alla nascita della nuova Giunta.
E' falso, ha aggiunto Cugini, che crisi e tensioni si siano avute sul Master Plan. Le leggi ci sono, vanno rispettate, perché tutti hanno diritto ad operare nella "piena certezza delle norme". Il progetto che passa sotto il nome di Master Plan è, alla luce delle norme attuali, assolutamente improponibile. Quando il piano della Ciga sarà "rimodulato e riproposto" verrà esaminato secondo le leggi in vigore ed ad esso sarà data risposta entro i previsti sessanta giorni.
Ma su tutti gli argomenti, ha detto ancora Cugini, la Giunta farà sentire la sua voce, tempestivamente, con coerenza. E lo farà col pieno sostegno delle forze che la compongono. Il gruppo Progressista Federativo, infatti, ha dato il suo contributo leale e coerente a questa coalizione e continuerà a darlo, perché crede nella validità strategica di questo progetto politico. Il programma, infatti, è valido, è in grado di avviare a soluzione i più urgenti problemi che attanagliano la società sarda.
Il gruppo Progressista.Federativo., ha concluso Cugini, è sempre stato leale con le giunte precedenti e darà il suo voto favorevole, leale e convinto, anche a questa Giunta.L'ultimo intervento prima della replica di Palomba è stato svolto dall'on. Marracini (F.I.). E' stato un intervento condotto sul filo delle metafore e condito da numerose citazioni, per dire che la rappresentazione offerta dalla maggioranza e dal presidente Palomba nel corso della verifica e della crisi si è poi tradotta in farsa "con qualche trombato, qualche promosso e con la prospettiva che tra breve tempo, dopo la stagione dei congressi, si riassisterà ad una nuova sceneggiata".
Marracini ha ricordato tutte le fasi salienti della crisi stigmatizzando il caso Demontis ("chi non canta col coro, fuori") e l'episodio della consegna del foglietto con i nomi degli assessori. Ma siamo in un tunnel, ha poi aggiunto, sorretti soltanto dalla provvidenza e dalla proverbiale pazienza dei sardi. In questo tunnel rimarremo forse sino al '99, fino a quando cioè l'elettorato della Sardegna farà giustizia degli errori della coalizione di centro sinistra.
Il Polo, ha aggiunto Marracini, ha adoperato finora toni morbidi nello svolgere il suo ruolo di opposizione, ma d'ora in poi sarà duro e puntuale avendo sempre presente la situazione di studenti, lavoratori e disoccupati che sono stati presi in giro da questa maggioranza di sinistra annunciata e strombazzata come una svolta verso il rinnovamento.
Marracini bha concluso con le parole di Bertoldt Brecht: "quando cè divario tra il governo ed il popolo non cè che una soluzione: cambiare il popolo". L'ironia era naturalmente rivolta al presidente Palomba.Concluso il dibattito sulle dichiarazioni del Presidente della Giunta, i lavori sono proseguiti con la replica dell'on. Palomba. Dopo aver espresso apprezzamento per tutti gli interventi, definiti "franchi anche se critici", il Presidente della Giunta si è soffermato sulle conseguenze della crisi, economica e delle istituzioni.
La maggioranza, ha detto, ha superato i passaggi aspri ma ora dovrà lavorare con umiltà e laboriosità. La crisi della politica e la difficoltà di costruire il progetto politico mettendo insieme le diversità, ci ha trovato impreparati, ma in questa crisi c'erano le premesse per il suo superamento.
Occorrerà molta attenzione agli equilibri e alle esigenze dei partiti, ha detto ancora Palomba, ma senza farli prevalere sugli interessi collettivi. E' necessario un forte rilancio dell'azione di governo, per dare risposte pronte e celeri alle esigenze della collettività. Ma ciò non significa che si debba fare un governo della necessità.
Il presidente Palomba ha qindi esposto per sommi capi l'evoluzione delle diverse Giunte da lui presiedute. Non cè mai stata la volontà di emarginare alcun Assessore, ha affermato, ma semmai quella di rispettare il mandato.
Si è reso poi necessario , ha detto ancora Palomba, rivedere il mandato cercando all'interno dei gruppi consiliari nuovi equilibri , più solidi dei precedenti. Questa Giunta è quindi nata nel Consiglio, rispettosa della maggioranza, dei gruppi, senza ostaggi dei partiti. E' perciò una Giunta istituzionale; stare in questa Giunta non è un fatto spontaneo, è disciplinato da regole che riguardano tutti i suoi componenti, come stabilisce la legge n. 1: il Presidente è garante della collegialità e dell'indirizzo politico.
L'altro punto fondamentale è il programma che vincola tutti, ha detto ancora Palomba, e nel corso dell'ultima fase della crisi è stata elaborata una nuova sintesi programmatica di punti di priorità, sintesi che è un atto eticamente e politicamente vincolante per tutta la coalizione. Del programma è garante non solo il Presidente, ma lo sono tutti i componenti della coalizione.
Dopo aver espresso apprezzamento per gli assessori uscenti, il Presidente Palomba ha risposto alle domande relative alle riforme poste da Fantola. I punti indicati, ha detto, sono qualificanti e fanno parte del programma di governo, in modo particolare le questioni del federalismo municipale, (si al federalismo attraverso le Regioni, no al trasferimento diretto dello Stato ai comuni), del processo delle dismissioni e privatizzazioni (cè già un percorso rigoroso già avviato dall'Assessore Murgia) e delle riforme elettorali (non è un problema della maggioranza, ma dell'intero Consiglio).Sul problema del Master Plan, il Presidente ha affermato di aver rilevato posizioni differenziate allinterno della maggioranza. Gli imprenditori devono avere risposte, ed esiste lesigenza di valorizzare il turismo come risorsa strategica della nostra economia. Pertanto, ha aggiunto Palomba, si dovrà esaminare la proposta avanzata dal punto di vista dell'insediamento turistico, alla luce anche dell'orientamento della Giunta contrario alle seconde case. Ci sono anche i problemi relativi alla volumetria e al rapporto tra insediamenti abitativo e alberghiero. La Giunta sottoporrà alla Commissione consiliare una proposta per avere orientamenti e indirizzi che consentano di chiedere ai proponenti una rimodulazione in tempi rapidi del progetto complessivo.
Dopo aver respinto l'accusa che si voglia riaprire agli insediamenti indiscrimati, Palomba si è impegnato a non stravolgere la normativa sullambiente.
Passando poi al quadro politico, il Presidente ha affermato che è in corso di completamento il processo di federazione a uno dei gruppi della coalizione dei rappresentanti dei Comunisti Unitari, i quali faranno, quindi, a pieno titolo parte della coalizione. Ma per portare avanti le iniziative annunciate, tutte di grande valore politico, occorre ridare centralità al ruolo del Consiglio. La Giunta, quindi, si sforzerà di fornire all'Assemblea tutte le notizie possibili sulla sua attività, in modo che l'Assemblea, anche attraverso il lavoro delle commissioni, possa realmente conoscere l'attività dellEsecutivo. In questo modo l'attività politica ed amministrativa regionale si svolgerà alla luce del sole.
Problemi e questioni, dunque, saranno trattati alla luce del sole e nell'ambito del Consiglio, la massima assemblea dei sardi: il luogo deputato alle grandi scelte ed alle grandi decisioni che riguardano la Sardegna. Sarà così possibile lavorare, pur con la piena coscienza della distinzione dei ruoli, per il bene dell'Isola. Ed i risultati saranno positvi se sarà possibile un confronto serio e costruttivo, anche con la fattiva partecipazione all'attività legislativa delle forze dellopposizione.
Non è questo il momento della rassegnazione, ha concluso Palomba, ma è il momento del coraggio: "se si riacquisterà la tensione morale dell'inizio della legislatura, i risultati saranno certamente positivi".
Con questa speranza, Palomba ha, quindi, riproposto il suo programma e la sua nuova Giunta.Il Presidente Selis ha quindi dato lettura dell'Ordine del giorno di approvazione della Giunta presentato dalla maggioranza.
Per dichiarazioni di voto hanno poi parlato numerosi consiglieri
L'on. Murgia (Misto - ex assessore all'industria), ha annunciato il suo voto favorevole e lo ha motivato affermando che conferma la sua personale stima al presidente Palomba. Ha aggiunto però che non voterà per il programma perchè esistono nel documento e nelle posizioni della coalizione delle notevoli discrepanze su alcuni punti qualificanti. Il risultato dell'esperienza maturata lo induce a ritenere che non sarà facile portare la Sardegna al traguardo del 1999 per l'inadeguatezza delle proposizioni di questa maggiornza.
L'on. Manunza (PPI), parlando per dichiarazione di voto, dopo aver ricordato di avere preannunciato una sospensione delle decisioni di voto in attesa di specifiche risposte da parte del Presidente, ha affermato che quanto è emerso dal dibattito e dalle risposte del Presidente non ha cancellato le sue riserve: "solo un superiore senso di responsabilità nei confronti dellintera collettività sarda, ha detto Manunza, mi indurrà ad un voto favorevole".
"Dopo aver sentito le dichiarazioni di voto dei colleghi che mi hanno preceduto, mi viene voglia di votare a favore della nuova Giunta Palomba". L'on. Edoardo Usai (A.N.) parlando a nome del suo gruppo, ha definito "schizofreniche" le dichiarazioni dei consiglieri intervenuti per dichiarazione di voto, perchè, dopo aver sentito accuse e critiche feroci, si sarebbe aspettato un voto negativo. Invece, tutti hanno cambiato opinione "ed hanno annunciato il loro voto positivo. Forse hanno avuto assicurazioni o promesse di buon livello". Usai, annunciando il voto contrario del suo gruppo, ha chiesto ancora una volta al Presidente di conoscere le reali ragioni della crisi e la sostanza degli accordi che hanno permesso "questa soluzione della crisi".
Forse è il caso, comunque, ha aggiunto Usai, di rianalizzare molti degli aspetti emersi in questa vicenda: il ruolo dei partiti, la reale coesione esistente all'interno della coalizione, la validità dei programmi e dei progetti politici, le regole e le forme da seguire perchè l'attività politica, la soluzione delle crisi politiche avvengono "nel Parlamento dei sardi, il consiglio regionale, e non nelle stanzette dei partiti o dei gruppi, che sono cosa ben diversa".
Concludendo il suo interventoUsai ha, quindi, confermato il voto contrario di A.N.Secondo l'on.La Rosa (Misto) non cè uno stato di necessità per votare questa cordata e questa Giunta. Ciò che è avvenuto ha il sapore delle speculazioni di borsa fatte per la scalate dell'Azienda Sardegna. Gli aggiustamenti sono stati pochi, ma sono stati posti gli uomini giusti nei luoghi giusti per far mandare avanti interessi particolari. In questo momento bisogna avere il coraggio di votare contro i giochi di potere. Si è augurato che altri consiglieri abbiano lo stesso coraggio.
L'on. Demontis (Misto), dopo aver ribadito il proprio impegno ed il proprio contributo, se pur critico, alla discussione, con la convinzione di dare un apporto alla soluzione della crisi, ha affermato che, pur avendo dato il proprio voto a Palomba per l'elezione a Presidente, oggi non può dare il voto favorevole ad un Esecutivo nel quale non si riconosce.
La posizione dei Comunisti unitari, contraria alla Giunta, è stata illustrata dall'on. Vassallo, il quale ha ribadito la volontà del proprio gruppo di dare un giudizio "con grande lealtà e libertà di pensiero". La volontà era quella di lavorare all'interno di questa coalizione, per superare differenze e divisioni, per far rientrare anche Rifondazione Comunista all'interno di questa alleanza politica.
Però, ha aggiunto Vassallo, nei rapporti politici ci deve essere grande chiarezza, non si può continuare con i tatticismi esasperati. Perchè "i compagni di R.C." sono stati tagliati fuori dall'ordine del giorno di sostegno della Giunta? Perchè Palomba, nella sua replica, non ha spiegato cosa intende fare per sostenere l'azione dei lavoratori dell'EMSA, penalizzati dalle ultime decisioni prese in Consiglio durante l'esame dell'assestamento del bilancio?
Sono posizioni poco chiare, ha concluso Vassallo, tatticismi inutili, che impediscono di votare a favore del programma e del nuovo Esecutivo. I due consiglieri Comunisti unitari, comunque, continueranno a lavorare, in tutte le sedi consiliari, per portare avanti la loro azione politica, in difesa degli ideali e delle posizioni dei lavoratori e delle classi meno favorite.L'on. Cugini (Progr. Fed.) ha affermato che per evitare spiacevoli inconvenienti con le forze della maggioranza, si deve chiarire che non sono state offerte deroghe di qualsiasi materia a chicchessia. La replica di Palomba ha confermato gli intenti programmatici delle prossime azioni di Governo. Vengono rafforzate la maggioranza ed il ruolo del Consiglio. I Progressisti Federativi proprio per questo motivo voteranno a favore della Giunta.
L'on. Balia (PSFD), dopo un riferimento alla sintesi emersa dalla replica del Presidente, sintesi che serviva a chiarire i motivi per i quali esiste questa coalizione, ha affermato che i problemi sono stati richiamati correttamente dal Presidente, senza esasperazioni, ma con equilibrio.
Questa non è la Giunta della rassegnazione, ma semmai è la Giunta della consapevolezza, ha detto ancora Balia, ed il suo programma non è nè povero nè misero, anzi è di grande dignità. Ha quindi preannunciato il voto favorevole del Gruppo.Secondo l'on. Floris (F.I.) "le parole per alcuni hanno un peso, sono pietre. Vedo, però, che il presidente Palomba è ancora in Aula. Evidentemente quelle che si sono sentite in Consiglio non erano parole".
Floris, annunciando il voto negativo di F.I., si è domandato come questa maggioranza sia nata, come sia potuta arrivare in Aula, visto che ogni tanto qualche pezzo è stato perso per strada.
In Consiglio, ha aggiunto Floris, si è sentito parlare di poteri forti, ma lunico "forte" sembra il presidente Palomba, che resiste ad ogni attacco. L'esponente di F.I., quindi, ha criticato tutto il programma presentato dal nuovo Esecutivo, definendolo fallimentare perchè completamente disatteso, nei fatti, dal presidente stesso e dai suoi assessori, i quali hanno sempre agito in piena ed assoluta "autonomia". Le privatizzazioni, il taglio della spesa improduttiva, l'eliminazioine del sottobosco amministrativo e clientelare sono tutte promesse disattese e mai mantenute. Un giudizio, quindi, decisamente negativo al quale deve seguire il voto contrario del gruppo di F.I.Il capogruppo del Patto, on. Bruno Dettori ha annunciato il voto favorevole dei Pattisti.
Anche l'on. Bonesu (Psd'Az) ha annunciato che voterà per la Giunta Palomba nella convinzione che questa non sarà la Giunta della rassegnazione, ma dell'operatività perchè, ha spiegato, il delicato momento che attraversa la Sardegna richiede un Esecutivo che sappia affrontare i grandi temi del federalismo, dello Statuto e della riforma del sistema elettorale. Tutti problemi che non possono essere risolti se non in presenza di un esecutivo forte e capace. Si stanno giocando partite importanti e la Sardegna deve essere presente con la propria identità, non solo nel confronto con lo Stato, ma anche nel confronto con l'Europa.
Per l'on. Locci (A.N.) questa sera si celebrano i funerali dellUlivo perchè si è arrivati alla "Giunta possibile delle cose possibili", Giunta che durerà fino ai prossimi congressi dei partiti. La replica del Presidente non ha dato le risposte che molti avevano chiesto durante il dibattito, in particolare sulle riforme e sul Master Plan. Locci ha concluso preannunciando il voto contrario.
L'on. Fantola (Patto) ha ricordato di aver annunciato ieri la disponibilità a votare la Giunta nonostante la coalizione sia sempre più vicina all'Ulivo, perchè la Sardegna deve avere un governo nel più breve tempo possibile. Su alcuni punti, ritenuti fondamentali, aveva chiesto precise risposte al Presidente. Pur differenziandosi sulla visione del federalismo, ha dichiarato di essere d'accordo su quanto detto da Palomba a proposito di privatizzazioni, mentre sui temi del presidenzialismo e del sistema maggioritario non ha avuto alcuna risposta. Dopo aver preannunciato che il tema delle riforme sarà da oggi prioritario, con il coinvoglimento effettivo dell'opinione pubblica, non ha precisato le sue intenzioni di voto.
Confermando il voto negativo dei Comunisti Unitari, l'on. Aresu ha confermato come, prima della replica dellon. Palomba, la posizione fosse del tutto differente. "Con la sua replica, invece, lei è riuscito a distruggere il voto favorevole che eravamo disposti a darle", ha aggiunto Aresu rivolgendosi a Palomba. Da oggi, comunque, la mancanza di lealtà spingerà i Comunisti Unitari a posizioni che saranno intransigenti, ad una opposizione politica corretta e senza sconti.
Aresu, quindi, ha contestato i "poteri oscuri", che sono invece ben chiari e ben conosciuti. Ed è giusto che anche questi poteri esistano, come è giusto che i politici pongano i necessari paletti ed impediscano a questi interessi di entrare in Consiglio. Dopo aver ricordato che la sua lunga militanza è stata sempre caratterizzata da una grande lealtà; la stessa lealtà che si chiede anche agli altri, Aresu ha confermato il proprio voto contrario.Hanno preso la parola successivamente gli onorevoli Bertolotti, (F.I.) e Boero (A.N.).
Boero, dopo aver esortato la stampa ad annotare con puntualità da oggi in poi il lavoro che sarà svolto dall'opposizione si è rivolto a Fantola al quale ha contestato di non aver espresso chiaramente l'indirizzo del suo voto e lo ha accusato di essere corresponsabile del disastro della Sardegna in virtù del fatto che il Patto ha sostenuto la coalizione di centro-sinistra. Rivolgendosi quindi a Palomba ha detto che ancora una volta non ha dato risposta alle precise domande da lui rivoltegli sui problemi dei trasporti e dell'agricoltura.
Balletto (F.I.), dopo aver ribadito che il primo tradimento di questa maggioranza si è consumato ai danni di R.C., ha affermato che oggi se ne è verificato un altro nei confronti dei Comunisti Unitari, serviti per l'elezione del Presidente e poi scaricati.
Balletto ha quindi rivolto ulteriori critiche a Palomba e alla maggioranza prima di preannunciare il suo voto contrario.Il Gruppo dei Popolari, invece, ha considerato positivamente la replica dell'on. Palomba e ha preannunciato il voto a favore del nuovo esecutivo. L'on. Giagu, intervenendo brevemente a norme del suo gruppo, ha confermato la posizione del PPI ed ha dichiarato la propria soddisfazione per la "concordia" ritrovata tra le forze politiche della coalizione.
Un giudizio decisamente negativo è venuto invece dall'on. Montis (Misto-R.C.). Come si può, ha detto, votare a favore di una coalizione che ignora il referendum indetto da R.C. in materia di lavoro e per il quale sono state raccolte più di 19 mila firme? Come si può votare a favore di un progetto politico che vuole escludere le forze non "omologhe" dai giochi politici, dal confronto tra maggioranza e minoranza? Sono troppe le cose che dividono, ha concluso Montis, e R.C., nel portare avanti la sua battaglia per migliorare questa società e per difendere i più umili, si opporrà, con forza e coerenza, a questa maggioranza.
Si è quindi proceduto alla votazione, per appello nominale, dell'ordine del giorno, con il seguente risultato: presenti 74
votanti 71
astenuti 3
maggioranza 36
si 41
no 30.Si è quindi proceduto con il giuramento degli Assessori tecnici Costantino, Fadda, Pinna, Sassu e Paba.
Il Consiglio sarà riconvocato
a domicilio