Nota stampa
della seduta n. 155 antimeridiana del 21 novembre 1996
Il Consiglio regionale si è riunito, sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis, per la discussione sulle dichiarazioni programmatiche dell'on. Federico Palomba.
Dibattito sulle dichiarazioni programmatiche
del Presidente della Giunta.L'on. Palomba, prima dell'apertura della discussione sulle dichiarazioni programmatiche, ha indicato alcune variazioni nella composizione del nuovo esecutivo, con il quale intende attuarle.
La nuova Giunta è formata da:
- Assessore agli Affari generali, on. Benedetto Ballero;
- Assessore alla Programmazione, prof. Antonio Sassu;
- Assessore all'Urbanistica, on. Alberto Manchinu;
- Assessore all'Ambiente, on.. Pasquale Onida;
- Assessore all'Agricoltura, prof. Antonello Paba;
- Assessore al Turismo, sig. Antonio Costantino;
- Assessore Lavori Pubblici, prof. Paolo Fadda;
- Assessore all'Industria, prof. Mario Pinna;
- Assessore al Lavoro, on. Luca Deiana;
- Assessore alla Cultura, on. Efisio Serrenti
- Assessore alla Sanità, on. Paolo Fadda;
- Assessore ai Trasporti, on. Giacomo Sanna.Sul programma del nuovo Esecutivo ha preso la parola, per primo, l'on. Frau (A.N.), il quale ha pesantemente criticato come il presidente Palomba abbia tentato di risolvere la crisi e di comporre la sua Giunta.
Frau, quindi, ha ricordato le polemiche e le tensioni che hanno caratterizzato il lungo e travagliato iter che ha segnato la nascita del nuovo Esecutivo ed ha affermato che il risultato delle elezioni regionali, frutto di una legge assolutamente illogica, era ben diverso da quello che gli esponenti della coalizione di governo hanno voluto far credere.
Sono stati fatti autentici ribaltoni, ha prseguito Frau, senza tener conto delle indicazioni dei sardi, per perpetuare il "peggio del peggio degli ultimi quarantanni di vita politica regionale". Sono stati disattesi impegni e programmi solennemente presi in questa situazione, il nuovo Esecutivo, frutto di compromessi, appare del tutto inadeguato ad affrontare la grave crisi che attanaglia la società sarda. Quali risposte darà, si è chiesto Frau, ai lavoratori, ai sardi che chiedono decisioni limpide e chiare, anche in materia di metanizzazione dell'Isola, di master plan, di iniziative a favore dei sardi emigrati?
Questa Giunta, infatti, ha concluso Frau, "provvisoria ed a termine" anche per i vivaci contrasti che si registrano nel "laboratorio Ulivo", non sarà in grado di affrontare alcuno dei problemi della Sardegna e segnerà quindi un nuovo passo indietro sulla strada del risanamento della società sarda. Un tentativo inutile, dannoso, quindi, da evitare ad ogni modo."Appartengo al mondo agricolo, ha esordito l'on. Piras (PPI), ad un settore che sempre meno si riconosce nel mondo politico" e nelle dichiarazioni del Presidente, ha soggiunto, il settore agricolo è trascurato, senza elementi innovativi. Per di più sono stati ignorati i pronunciamenti in merito del Consiglio. E' opportuno un profondo esame di coscienza.
Piras si è quindi soffermato sul piano triennale predisposto dall'Assessorato all'Agricoltura: le scelte, ha detto, sono inadeguate rispetto ai problemi del settore. Occorre confrontarsi con le organizzazioni rappresentative del settore, dando più peso al mondo agricolo che vuole riappropriarsi del proprio ruolo.
Per Piras, parchi e forestazione non sono scelte a cui opporsi, a patto che ciò non comporti l'espropriazione degli agricoltori. Occorre una seria riforma dell'Assessoratoe non solo degli Enti strumentali, che devono essere veramente al servizio dell'agricoltura. Si devono accorpare le diverse funzioni in settori omogenei, chiarendo i ruoli istituzionali, per favorire un rapporto continuo con gli imprenditori. Si devono inoltre rivedere le competenze dell'Assessorato, che deve occuparsi anche di politiche comunitarie, ed è necessario istituire un albo professionale come strumento per razionalizzare i finanziamenti del settore.
Piras ha proseguito chiedendo la razionalizzazione del settore agroalimentare e mettendo in guardia contro le privatizzazioni, sollecitando quindi il riaccorpamento fondiario, la revisione delle norme di credito agrario e l'istituzione di un comitato specifico. Tutto ciò non ha costi elevati, e può razionalizzare un settore portante dell'economia sarda.
A proposito degli Assessori, Piras ha detto che il mondo agricolo si attendeva scelte innovative, e che comunque non è più disposto a subire passivamente. Ha poi concluso affermando che sulla base di queste considerazioni ha preso in esame la possibilità di votare contro l'Esecutivo ma, comunque, augurando buon lavoro all'Assessore, ha ricordato che questa Giunta è in osservazione."E' con profonda delusione, ha esordito l'on. Amadu (Misto), che devo assistere agli sviluppi della situazione politica che ha portato alla ripresentazione di una Giunta nella quale è evidente il persistere di sistemi di vecchia conoscenza".
In questi mesi, ha aggiunto Amadu, tutto si è fatto fuorchè pensare agli interessi della Sardegna: i problemi sono rimasti in piedi, quelli politici e quelli istituzionali, e le istanze pressanti della società civile isolana sono rimaste inascoltate.Perchè? si è chiesto Amadu. Perchè la maggioranza non esiste, perchè è talmente alta la conflittualità al suo interno che non sarà mai possibile ricompattarla. La seduta di ieri ne ha dato una chiara rappresentazione.
Amadu ha quindi ricordato quanto poco si sia fatto per il mondo agropastorale ed ha citato ad esempio la solitudine nella quale sono stati lasciati gli allevatori sardi in occasione del viaggio a Bruxelles.
Amadu ha quindi utilizzato la metafora dell'abito rattoppato per descrivere la Giunta del presidente Palomba. "Ma è un rattoppo, ha detto, che nessun sarto sarà in grado di ricurire, anche perchè quell'esile e vagante maggioranza che ora la sta sorreggendo, fra un anno si troverà pressata dalle nuove consultazioni elettorali. Si vedrà allora quanti, di questa coalizione, correranno a destra e quanti rimarranno a sinistra".
Dopo aver ricordato che la Giunta non è riuscita ad attuare neanche una piccola parte dei suoi programmi, Amadu ha affermato che insistere nel voler puntellare questa maggioranza significa condannare la Sardegna ad un maggiore degrado politico, economico e sociale. Tanto valeva, e tanto vale adesso, passare la mano a chi è capace di comportamenti seri e responsabili.La necessità di esaminare le ragioni reali della discussione, che da tempo blocca il Consiglio, è stata sostenuta dall'on. Berria, (Progr. Fed). Le origini della crisi, l'insoddisfazione diffusa in vari strati della società sarda, sono cose ben diverse dai "poteri occulti" o dai "signori della crisi" ai quali troppo spesso si fa cenno nelle discussioni politiche.
L'insoddisfazione che da troppe parti è stata mostrata anche nei confronti dei programmi dell'Esecutivo, ha detto ancora Berria, deve spingere le forze democratiche e progressiste ad un attento esame della realtà sarda.
Si sono fatti gravi errori, ha aggiunto Berria, ma l'errore maggiore è stato quello di "dare vita ad un accordo politico, senza avere un reale progetto di sviluppo". L'Ulivo, quindi, deve mettersi a lavorare per trovare i necessari accordi politici, sui quali costruire proprio i nuovi programmi di sviluppo e di governo, programmi realistici che devono favorire la crescita economica e sociale della Sardegna, puntando sul reale "sviluppo compatibile".
Questi programmi di sviluppo, ha detto ancora Berria, da contrattare e realizzare d'intesa con lo Stato e la Comunità europea, devono incidere nel settore dei trasporti, dell'ambiente e dell'economia isolana. L'Ulivo, i partiti che ne fanno parte, devono quindi intensificare il loro confronto, proprio per mettere a punto tutte quelle grandi scelte di governo che devono portare ad un profondo processo di ammodernamento della macchina regionale, ed un autentico decentramento dei poteri, al rilancio dell'economia e ad autentiche scelte politiche per favorire il lavoro e la lotta alla disoccupazione.Questi sono i grandi obiettivi per i quali i politici devono lavorare, ha concluso Berria, per dare risposte certe a tutti i sardi, specie ai giovani ed ai meno tutelati. Il Consiglio, le forze politiche devono, infatti, ridare valore alle istituzioni e nuovo impulso al grande progetto di riforma istituzionale, che interessa tutto il mondo politico italiano.
L'on. Casu (FI): da un lato, ha detto, c'è la necessità di esprimere un giudizio su questa Giunta, dall'altro cè l'esigenza di abbreviare i tempi affinchè la crisi si chiuda quanto prima. Da troppo tempo la Regione è senza governo. Tra poco la Commissione dovrà esaminare la legge Finanziaria e, come sempre, tutto si dovrà fare di corsa.
Dopo aver rilevato il clima di incertezza che ha accompagnato la nascita di questa Giunta, Casu ha sottolineato come spesso le leggi rimangono inattuate per le lungaggini della burocrazia. E' necessario che gli uffici regionali funzionino bene e la Giunta deve farsi carico di questo problema. La riforma della Regione e degli Enti è indifferibile, specialmente di quegli Enti che continuano a consumare ingenti risorse senza realizzare utili e chiudendo sempre in perdita.
Casu ha quindi ricordato di aver proposte la costituzione di una sottocommissione per l'esame della situazione finanziaria degli Enti regionali che poi riferisca al Consiglio, affinchè si possa fare chiarezza una volta per tutte e, quindi, intervenire con cognizione di causa.
Nelle linee programmatiche, ha aggiunto Casu, cè poco per l'agricoltura che rimane uno dei pilastri dell'economia sarda. In particolare non vi sono strumenti per far fronte alle stagioni di siccità, così come non vi sono indicazioni circa il necessario accorpamento dei fondi.
Rivolgendosi poi al Presidente Palomba, Casu ha sollecitato opportune iniziative per l'Oristanese, zona tra le più depresse d'Italia secondo le più recenti statistiche pubblicate sulla stampa.
Dopo aver criticato la politica fiscale del Governo nazionale, Casu ha proseguito sollecitando una riforma sostanziale del bilancio e la revisione della legislazione regionale. Occorre ridare fiducia alla gente, ha detto, stimolare le attività produttive, uscendo dall'economia assistenziale: questa è l'unica strada per tutelare gli interessi del popolo sardo, rimuovendo gli ostacoli allo sviluppo dell'occupazione.Paragonando la Giunta ad una giostra che gira e sulla quale scendono e risalgono i ragazzi, l'on. Edoardo Usai (A.N.) ha chiesto a Palomba di rispondere alle seguenti domande: perchè si è formata la giostra, perchè dalla giostra sono scesi alcuni e risaliti altri e se ritiene che fosse assolutamente necessario per la Sardegna che da questa giostra scendessero gli assessori Manunza e Murgia ed nfine: con quali motivazioni sono stati cambiati alcuni nomi di assessori.
Ricordando le dichiarazioni del Presidente in occasione del Palomba ter, Usai ha detto che inizialmente non aveva creduto all'esistenza di poteri oscuri ed esterni al Consiglio, che avrebbero condizionato la vita politica della Sardegna. Ed ha affermato che, invece, si era sbagliato perchè quei poteri esistono e sono forti ma sono tutt'altro che oscuri.
Per Usai sono infatti evidenti e manifesti e rappresentano, in questa Giunta, una certa parte di un certo mondo economico cagliaritano. Rivolgendosi direttamente a Palomba l'oratore ha soggiunto che il primo tra i grossi nodi politici dell'Isola è rappresentato proprio dal presidente che non intende abbandonare il suo trono. Un altro problema consiste nel fatto che non esiste una maggioranza; questa coalizione è soltanto un agglomerato di singole persone, che vanno avanti confusamente senza un comune progetto politico.
Infine, dopo aver criticato i metodi di basso profilo usati dai "sedicenti" comunisti in questa circostanza politica, Usai ha detto che a nome suo e del suo gruppo, propone un'istananza di ricusazione del Presidente Palomba. "Al magistrato Palomba, ha concluso, avevo chiesto di giudicare se stesso. Non mi hai risposto: forse perchè si è giudicato ed assolto da se medesimo"."Era sin troppo facile prevedere che questo dibattito sarebbe stato incentrato sulla composizione della Giunta e sui poteri forti ed occulti che ne hanno condizionato la nascita": una previsione, quella dell'on. Paolo Fois (Prog. Fed.), pienamente avveratasi, un aspetto riduttivo del dibattito politico che si svolge in Consiglio. Per Fois, infatti, è molto "importante e diverso" il programma presentato dal nuovo esecutivo, un progetto politico realistico e che indica metodi e priorità, per un'azione di governo in grado di risolvere, realmente, molti dei problemi che attanagliano la Sardegna.
L'aver indicato alcuni "obiettivi prioritari" è una delle sue caratteristiche principali e Fois ha indicato nella lotta alla disoccupazione, nei progetti per lo sviluppo ed in una "scelta di politica europea" le tre caratteristiche più interessanti di questo progetto di governo.
Un maggiore e più significativo rapporto con l'Unione europea, una più incisiva azione per riformare la regione e lo Stato, anche in senso federalistico, sono tra gli aspetti più interessanti emersi nelle dichiarazioni del presidente Palomba, ha aggiunto Fois. Per realizzarle occorrerà un maggior impegno da parte del Consiglio e della Giunta e tutti dovranno dare il loro contributo. Il programma, infatti, è particolarmente innovativo ed incisivo e può portare ad un reale sviluppo dell'Isola e ad un suo effettivo riscatto. Il Consiglio, tutti i consiglieri, devono quindi dare il loro necessario contributo alla sua realizzazione.
I lavori del Consiglio proseguiranno
questo pomeriggio, con inizio alle ore 16.