Nota stampa
della seduta n. 150 pomeridiana del 18 novembre 1996

 


Il Consiglio regionale, presieduto dall'on. Selis, si è riunito per esaminare le variazioni al bilancio 1996.

Discussione congiunta dei DL 262 e DL 263.
Modifiche e integrazioni alla legge regionale
15 febbraio 1996, n. 9, integrata dalla legge
regionale 15 febbraio 1996, n. 10 e disposizioni varie.
Variazioni al bilancio di previsione della Regione
per l'anno finanziario 1996.

L'on. Gianfranco Tunis (PPI), relatore: dopo aver ringraziato l'Aula per aver deciso di discutere i provvedimenti, ha ricordato come i documenti in discussione abbiano una valenza tecnica più che politica.

Ha poi affermato che la Commissione, tenuto conto della particolare gravità della crisi dell'Isola, ha approvato in tempi rapidi i documenti ed ha cercato, nonostante l'esiguità delle risorse a disposizione, di qualificare la spesa regionale indirizzandola ulteriormente verso interventi che possono in qualche modo alleviare la pesante situazione occupazionale della Sardegna. In tale quadro, ha aggiunto Tunis, vanno viste le norme relative al programma comunitario LEADER II che prevede finanziamenti per il 1996 per 25,7 miliardi, e l'aumento di 7,4 miliardi degli stanziamenti per i progetti speciali finalizzati all'occupazione giovanile.
La manovra prevede spostamenti per circa 300 miliardi, ha concluso Tunis, dichiarando la disponibilità ad accogliere eventuali suggerimenti che potranno venire dal dibattito e chiedendo una sollecita approvazione dei documenti in esame.

L'impostazione complessiva della manovra di assestamento del bilancio dell'esercizio 1996, è stata vivacemente criticata dallon Casu (F.I.), il quale ha, tra l'altro, contestato la validità di questo documento contabile.Mancano, infatti, il rendiconto relativo alle spese degli esercizi precedenti e i conti degli esercizi 1994 e 1995. Senza questi dati non si può esaminare una previsione di bilancio, non si possono decidere spese e mutui senza avere ben chiari i conti precedenti.
Per risolvere questo problema, e riservandosi di illustrare la relazione di minoranza in un secondo tempo, Casu ha chiesto la sospensione dell'esame dell'articolo dell'assestamento che prevede la contrazione di mutui, per coprire nuovi interventi. L'alternativa è la sospensione della seduta per permettere alle forze della minoranza di mettere a punto interventi modificativi di questo articolo, ad esempio stralciare i mutui relativi ai prossimi esercizi finanziari, esaminando, invece, solamente la parte del mutuo da coprire per le maggiori spese previste per il 1996.

La richiesta di Casu è stata considerata non proponibile dal presidente del Consiglio, ma è stata fatta proprio dallon. Floris. L'esponente di F.I., infatti, ha sottolineato come avesse sollevato un caso di "correttezza istituzionale" in quanto alla legge di assestamento di bilancio mancano i necessari rendiconti, documenti che devono essere presentati entro il 30 del mese di giugno dell'anno successivo a quello al quale si riferiscono. Per Floris, quindi, si tratta di una carenza grave, una palese violazione delle leggi esistenti. Ed ha sollecitato il rispetto delle norme in vigore.

Anche la richiesta di Floris è stata respinta dal presidente Selis, il quale ha dichiarato che la legge di assestamento del bilancio era "assolutamente accoglibile", tanto è vero che è stata accolta e trasmessa alle competenti commissioni per il previsto esame.

A sostegno della tesi di Casu è intervenuto il capogruppo di AN, on. Masala, il quale, dopo aver affermato che la manovra è un'urgente necessità per il funzionamento della spesa regionale e non può essere rallentata, ha proposto che l'art. 9 bis venga discusso al termine della discussione generale ed in quella sede si deciderà se rinviarlo alla Commissione. La proposta è stata accolta dal Presidente.

Dopo aver ricordato di essere un assertore convinto che il programma di spesa sia di competenza della Giunta regionale, ma anche uno strenuo difensore delle prerogative del Consiglio, specialmente del diritto dell'Assemblea e dei suoi componenti di controllare e sindacare le spese dell'Esecutivo, l'on. Casu ha ripreso l'esame della manovra di assestamento del bilancio 1996. L'esponente di Forza Italia ha contestato l'impostazione generale della manovra, tesa più a privilegiare e tutelare l'industria pubblica che a tenere conto delle reali esigenze del sistema produttivo sardo.
Casu è stato particolarmente critico sulla la contrazione di nuovi mutui, il cui ammontare non è ancora ben chiaro. La mancata presentazione dei rendiconti finanziari per gli anni precedenti, inoltre, non solo dimostra la scarsa attenzione dell'organo di governo rispetto alla finanza regionale, ma anche la grande improvvisazione di questo modo di agire. Come si può programmare qualcosa, se non si conoscono gli oneri finanziari che la Regione dovrà affrontare in futuro, se non si conoscono i mutui realmente contratti dall'amministrazione regionale?.

Una richiesta di chiarimento è venuta dall'on. Sanna Nivoli (A.N.), la quale ha posto in evidenza che alcuni capitoli della manovra di assestamento in materia di agricoltura si riferiscono al programma di interventi già approvato che si blocca agli anni '94 e '95.

Successivamente l'on.Masala (A.N.), nel ricordare che la Commissione programmazione aveva invitato inutilmente la Giunta ad aggiornare il programma e a portarlo all'attenzione del Consiglio in quanto ogni modifica di provvedimento approvato deve essere sottoposta all'Assemblea, ha fatto presente che per la legge finanziaria 1996 che destina oltre 9.000 miliardi sono stati utilizzati 39 articoli mentre la manovra di assestamento, quella ora in discussione, che "sposta" alcune decine di miliardi, si compone di oltre 60 articoli.
Una precisazione, ha detto Masala, che serve a ribadire l'inutilità dell'approvazione della manovra, considerato che fra qualche settimana si dovrà mettere mano al bilancio per il 1997. In questa ottica il gruppo di A.N. trasformerà in emendamenti soppressivi tutte le modifiche che hanno come conseguenza lo storno di fondi già inscritti nel bilancio 1996.
Per tali motivi il giudizio di A.N. sull'assestamento è di segno negativo. Tanto più che, ha detto ancora Masala, il Consiglio non è a conoscenza dei rendiconti di spesa degli anni 1994 e 1995 e non si conoscono pertanto i dati sulla spesa, sull'indebitamento, sull'entità degli oneri finanziari etc. La Giunta si era impegnata a presentare, secondo quanto detta la legge, i rendiconti della Regione, ma ciò ancora una volta non è avvenuto.
Concludendo, il capo gruppo di A.N. ha affermato che la Regione non spende i suoi soldi (ed ha citato a questo proposito i 50 miliardi non spesi per la formazione lavoro) per cui risulta insussistente lo slogan dei 300 miliardi per il lavoro che verrebbero "messi in moto" con l'approvazione della manovra di assestamento. In realtà queste somme vengono utilizzate per appianare i bilanci di enti come l'EMSA, non ancora soppressi o ristrutturati come era stato più volte chiesto dal Consiglio.

L'on. Floris (F.I.), ha esordito ironicamente affermando che secondo la filosofia di questa Giunta, non c'è la necessità di manager, perché la Regione stessa si pone come manager di tutte le attività sarde.
Ciò si vede anche da queste variazioni di bilancio, ha proseguito Floris che ha poi citato alcuni dati sulla capacità di spesa dell'Esecutivo, analizzando le cifre della spesa per singolo assessorato rispetto alle disponibilità e agli impegni. Dal quadro complessivo si desume che è stato speso meno di un terzo delle somme disponibili.
Ecco perché è importante una manovra di 300 miliardi, ha aggiunto Floris, anche se si continuano le scelte del passato, sottraendo risorse alle piccole e medie aziende e finanziando invece l'EMSA. Non è comunque ammissibile, ha concluso Floris, che l'opposizione venga accusata per le incapacità della spesa di questa Giunta.

Molto critico anche l'intervento dell'on. Montis, (Misto-RC), il quale ha lamentato come la Giunta, anche in questa occasione, abbia del tutto ignorato interventi e scelte politiche a favore del lavoro. L'emergenza occupazione, infatti, è del tutto trascurata e non si è tenuto in alcun conto il dramma dei disoccupati sardi. A fronte di questo disinteresse, invece, c'è una grande attenzione per gli interventi a favore dell'industria, delle partecipazioni societarie o in enti pubblici. Ci sono anche stanziamenti a favore di diversi enti locali territoriali che lasciano non poco perplessi.
La divisione dei fondi disponibili tra comuni, comunità montane, zone di ogni tipo, ha concluso Montis, innescherà nuove polemiche e nuovi contrasti tra le popolazioni isolane. Un giudizio, quindi, politicamente negativo. Sui conti, comunque, Montis si è riservato un giudizio più ampio ed accurato nel corso dell'esame dei diversi articoli.

In questo assestamento non cè niente di nuovo, ha poi sostenuto 'lon. Bertolotti (F.I.), in quanto si continua a incentivare solo il settore pubblico, con la logica dell'indebitamento, a scapito delle piccole e medie aziende. In pratica si faranno altri 160 miliardi di debiti per pagare le scelte assistenziali, mentre non esistono norme specifiche per l'accesso ai fondi europei.
In questo modo non si creeranno certo posti di lavoro, ha proseguito Bertolotti, che ha sottolineato poi come aumenterà il deficit della Sanità, mentre non è stata prevista alcune misura per velocizzare la spesa. L'oratore ha concluso chiedendosi dove si arriverà proseguendo su questa strada.

L'assessore alla Programmazione Antonio Sassu ha sostenuto nel suo intervento l'importanza della manovra di assestamento, sottolineandone, al di là degli aspetti economici, la valenza politica "in quanto il provvedimento, nonostante la crisi di Giunta, consente di riprendere i lavori del Consiglio".
Sassu ha quindi risposto alle obiezioni sollevate dagli oratori dell'opposizione. Ha dato ragione a Casu nel momento in cui ha fatto appello al 3° comma dellart. II della legge 402, ma, ha aggiunto, quell'obbligo di legge è stato pienamente assolto con la presentazione della relazione di accompagnamento al disegno di legge sul'''lassestamento. Ha anche detto che gli spostamenti di somme e le diverse modifiche alla legge di bilancio sono stati decisi dal Consiglio e dalle sue Commissioni e che la Giunta si è attenuta strettamente alle indicazioni provenienti dagli organi assembleari.
Rispondendo all'on. Sanna Nivoli, Sassu ha affermato che è vero che la 402 ha una sua "speciale" contabilità per cui è necessaria l'autorizzazione alla spesa, ma ha anche aggiunto che rispetto al programma della 402 non sono intervenute variazioni. Infatti il programma quinquennale era stato "dettagliato", su suggerimento del CIPE, in due semi-programmi (il 1994-'95 e il 1996-'97-'98) per cui nel merito del provvedimento non si è avuta alcuna modifica. Per l'ultimo triennio il Consiglio dovrà però presentare un'ulteriore articolazione.
Infine, sul problema dei rendiconti regionali, Sassu ha affermato che il rendiconto per il 1994 è già dallinizio dell'estate depositato in Consiglio e che quello relativo all'anno 1995 è stato approvato dalla Giunta e "parificato" dalla Corte dei Conti, il che significa che è disponibile anche se non è stato presentato formalmente in Consiglio.
Concludendo, Sassu ha invitato l'Assemblea a varare tempestivamente la manovra di assestamento. Con questo provvedimento si ridà fiato all'economia, "ma ricordatevi - ha ammonito - che i tempi per la spendita delle somme sono estremamente ristretti".

La seduta è stata quindi sospesa per consentire la presentazione di emendamenti ai provvedimenti in esame.
Alla ripresa dei lavori, dopo aver approvato il passaggio all'esame degli articoli, il Presidente ha comunicato che è stata convocata la Commissione Bilancio per l'esame degli emendamenti.

 


I lavori del Consiglio riprenderanno
domani alle ore 10.

 

Alla pagina delle sedute dell'Assemblea