Nota stampa
della seduta n. 146 pomeridiana del 31 ottobre 1996

 


Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dellon. Gian Mario Selis.

Dibattito sull'elezione
del Presidente della Giunta

In apertura di seduta il Presidente Palomba ha spiegato le ragioni che lo hanno portato, ieri pomeriggio, a chiedere un breve rinvio. Questo lasso di tempo é servito, ha aggiunto il Presidente della Regione, per esaminare la situazione politica e per un intimo esame, così da potersi presentare "di fronte al Consiglio, l'organo sovrano e democratico della Sardegna, con la piena consapevolezza di ciò che intendevo esprimere".
Palomba ha ricordato come al momento della sua rielezione, lo scorso primo ottobre, il Consiglio gli avesse affidato un mandato nobile, alto, ma impossibile da rispettare. La regia dell'azione di governo non si può esercitare, la scelta di una Giunta di alto profilo non é egualmente strada percorribile. "Il mandato del Consiglio ritorna, quindi, nelle mani dei Consiglieri", ha aggiunto Palomba, ora però i problemi sono forse maggiori" perché l'Assemblea é chiamata a riproporre una Giunta uguale a quella dimissionaria o una simile a quella proposta dallo stesso Palomba. In ogni caso qualcun altro dovrà, a questo punto, cercare di dar vita ad un esecutivo di "alto profilo".
La strada sarà difficile ed il Consiglio dovrà tenere conto delle regole e delle norme che caratterizzano la vita democratica. Così come l'Assemblea dovrà anche tenere conto del consenso e delle indicazioni che lo stesso Palomba ha ricevuto, nel giugno del 1994, dagli elettori sardi.
In questi ultimi tempi si sono sentite molte critiche su questo "richiamo continuo all'investitura dei sardi che mi hanno eletto, ma é proprio grazie a questo consenso popolare , ha ricordato Palomba, che faccio parte del Consiglio regionale. E questi sardi siederanno, idealmente, accanto a me sui banchi dell'Assemblea sarda, accanto agli altri Consiglieri che operano nell'esclusivo interesse della Sardegna". Ed il Presidente della Giunta ha annunciato la sua decisione di continuare a lavorare, a battersi per conservare al Consiglio il suo più importante ed autentico ruolo, quello di fare le necessarie scelte politiche e di operare, in virtù della legittimazione popolare ottenuta col voto, per impedire che i poteri occulti, quelli esterni alle istituzioni democratiche, entrino nelle sedi elettive ed occupino spazi e ruoli per i quali non hanno ottenuto la necessaria investitura popolare.

Dopo aver confermato la sua adesione al progetto politico per la cui realizzazione ha lavorato con grande impegno, Palomba ha ribadito la propria volontà, la propria decisione di operare "con dedizione totale assieme a coloro che vorranno impegnarsi con lealtà, coerenza e senza trabocchetti o infingimenti, per favorire il riscatto e lo sviluppo della Sardegna," che merita molto e che ottiene ben poco.

La crisi, questa crisi, era ed è del tutto inutile. Coloro che l'hanno aperta, che l'hanno provocata, dovranno spiegarne le recondite ragioni. Anche perché la cultura politica, realmente democratica, impone che ognuno sia responsabile delle proprie scelte ed agisca in piena autonomia e con grande coerenza. La vecchia maggioranza e la Giunta che ne era espressione, ha ricordato quindi Palomba, ha preso impegni con i Sindacati, con le forze sociali, con i rappresentanti della società sarda, per i quali ha ribadito la più grande stima e considerazione. Questi impegni, per ora non sono stati ancora mantenuti. Ma lavorando con concordia, con onestà intellettuale, con grande senso di responsabilità è possibile rispettarli e portarli a compimento.

E per la realizzazione di questi impegni ed ambiziosi programmi, ha aggiunto Palomba, "lavorerò con dedizione e coerenza, per attuare questo progetto politico di alto profilo, per cercare di assicurare ai sardi quello sviluppo e quel riscatto sociale al quale tutti anelano. La remissione del mandato quindi non è una fuga dalle responsabilità ma un servizio, nei confronti del Consiglio chiamato a nuove, difficili, gravi decisioni".

All'interno dei gruppi politici, dentro questa Assemblea, ma anche all'interno della società civile si stanno costituendo nuove forze politiche e sarà possibile lavorare proprio per far maturare una diversa e migliore cultura politica, sarà possibile lavorare per far crescere quella coscienza civile che permetterà di avviare a compimento i progetti per i quali, in questi anni, "in molti abbiamo lavorato intensamente".

Concludendo il suo intervento, quindi, Palomba ha confermato il proprio impegno politico e civile dicendo, tra l'altro, "non abbasserò sicuramente la guardia" per impedire che i poteri occulti, i gruppi di potere esterni al Consiglio possano imporre i loro voleri. "Lavorerò per un obiettivo alto, ha concluso, con l'augurio che i sardi sappiano e vogliano partecipare alle scelte, all'attività politica che deve portare al reale riscatto della nostra Sardegna".

Dopo la conclusione dell'intervento di Palomba, il Presidente Selis ha sospeso la seduta ed ha convocato i Presidenti dei Gruppi per decidere sul proseguo dei lavori del Consiglio.

Alla ripresa dei lavori il Presidente ha ridato la parola a Palomba per una "doverosa precisazione".

"Devo costringervi ad un breve supplemento di intervento, ha detto il Presidente Palomba, per consentirmi di fugare ogni possibile equivoco rispetto ad un passaggio del mio discorso, che riguardava l'onorevole Balia. Quando ho citato Balia l'ho fatto riferendomi ad un suo precedente intervento del quale tutto condividevo. Balia aveva parlato di poteri forti, ed a lui quindi, ed a tutto il Consiglio mi rivolgevo e mi rivolgo perché da parte di ciascun Consigliere ci sia l'impegno a lavorare affinché questi poteri esterni non riescano da entrare nell'Assemblea del popolo sardo".

 


Il Consiglio sarà
riconvocato a domicilio

 

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