Nota stampa
della seduta n. 144 pomeridiana del 29 ottobre 1996
Il Consiglio regionale, nel pomeriggio, ha ripreso i suoi lavori sotto la presidenza dell'onorevole Selis.
Dibattito sull'elezione
del Presidente della GiuntaL'onorevole Palomba, rieletto alla massima carica regionale lo scorso 1 ottobre, ha illustrato il preambolo politico, alla base dell'accordo tra le diverse forze politiche che lo hanno eletto e che compongono la coalizione che sostiene l'esecutivo che si appresta a guidare.
Il presidente della giunta, però, ha anche voluto ricordare come "ognuno, investito di responsabilità politiche ed istituzionali, deve assumersele in pieno, quando è necessario prendere decisioni e compiere scelte anche difficili." E l'onorevole Palomba, dopo aver ribadito come fosse realmente necessaria la breve pausa della mattina, "per riordinare le idee", ha sottolineato la bontà del lavoro fatto in aula "dal presidente del gruppo al quale mi onoro di appartenere e che, spero, presto riprenderà il suo posto di capogruppo", riferendosi alle improvvise dimissioni dalla presidenza del gruppo Progressista Federativo dell'onorevole Scano. Quindi, il presidente della giunta ha esaminato le ragioni che avevano portato alle dimissioni del precedente esecutivo e le obiettive difficoltà nelle quali è stato costretto ad operare.
La crisi regionale è stata lunga, anche perché preceduta da una attenta verifica, ed ha bloccato il lungo cammino che il precedente esecutivo aveva intrapreso e che cominciava a dare i suoi frutti. Il confronto tra le diverse forze politiche, però, è stato particolarmente proficuo ed ora è possibile riprendere quel lungo cammino, per portare avanti scelte politiche coraggiose, in grado di dare risposte concrete ai bisogni della Sardegna.
La nuova giunta, infatti, da questo travagliato passaggio esce rafforzata, perché la coalizione che la sostiene ha raggiunto un nuovo accordo e perché le forze politiche che la compongono sembrano convinte della necessità di dare vita ad un esecutivo "autorevole ed in grado di governare per la parte restante della legislatura". D'altro canto, il Consiglio al momento della rielezione di Palomba aveva dato delle indicazioni ben precise: il presidente sarebbe dovuto essere il regista della nuova giunta, avrebbe dovuto accentuare il suo ruolo di coordinamento e di indirizzo. Le forze della coalizione, partendo da queste indicazioni, hanno quindi dato vita ad un nuovo " patto politico, ad un nuovo accordo di governo", da alcune considerato "strategico" e valido, quindi, anche per la prossima legislatura.
Partendo da queste premesse, il presidente della Regione ha quindi esaminato la posizione delle diverse forze politiche, soffermandosi particolarmente sulla posizione del Patto dei democratici e del Movimento che al Patto fa riferimento. Il presidente Palomba, quindi, ha ricordato come nessuna forza della maggioranza abbia fatto discriminazioni nei confronti dei Comunisti unitari, presenti a pieno titolo nella coalizione che sostiene il governo nazionale, e legati da un forte patto federativo con le altre forze della sinistra.
Alcune forze politiche di questa coalizione, infine, chiedevano rapporti più stretti con Rifondazione comunista, con la quale, a livello nazionale, esistono stretti rapporti e fattivi accordi politici. E lo stesso presidente Palomba era "di questo stesso avviso, anche per comuni battaglie combattute nel recente passato". Con Rifondazione, comunque, sarà avviato un costruttivo confronto, che potrebbe portare a nuovi rapporti.
Partendo da queste considerazioni prettamente politiche, Palomba ha ricordato come tutte le forze che lo hanno rieletto, alla massima carica regionale, abbiano in molte occasioni confermato la validità del programma politico presentato in occasione della presentazione degli altri esecutivi da lui presieduti: "in questa occasione, quindi, è necessario affinare meglio i grandi temi sui quali questo esecutivo si vuole impegnare, mettere a punto meglio la scala delle priorità, ribaltare il metodo di governo sino ad ora seguito". In precedenza il capo dell'esecutivo aveva un ruolo di proposta, ora, chiedendo un maggior raccordo tra la giunta, il Consiglio e le forze sociali il presidente della Regione avrà il compito di armonizzare gli interventi degli assessori e dovrà garantire la collegialità dell'azione di governo.
Un compito particolarmente gravoso e delicato, che coinvolgerà tutte le forze che partecipano alla coalizione di governo, che imporrà nuove responsabilità ai sindacati ed alla diverse forze sociali. Un impegno che porterà, però, ad incidere nella realtà sarda e che chiamerà ad interessanti confronti tutte le forze vive della società isolana, in primo luogo il Consiglio, che deve diventare il luogo deputato al dibattito politico e che deve essere chiamato a discutere delle grandi ed importanti scelte che riguardano la Sardegna.
In Consiglio, inoltre, dovranno esaminarsi i nodi politici, i contrasti che tengono la politica italiana "in condizione di permanente sismicità". Il bipolarismo non è ancora un sistema bipartitico, ha aggiunto Palomba, ed il maggioritario non è ancora un "processo compiuto". Questa coalizione, quindi, deve essere in grado di affrontare, nel modo migliore, i problemi di tutti i sardi, specie di quelli meno favoriti e di portare a termine il suo compito di governo sino alla fine della legislatura.
Forte dell'investitura democratica degli elettori, del consenso riconfermato dalle forze politiche, Palomba ha quindi detto di voler portare avanti il suo programma di governo, intervenendo su alcun punti prioritari, (tra i quali ha ricordato il tema dei rapporti con lo stato, il nuovo federalismo, la zona franca, l'autonomia degli enti locali, gli interventi in favore della cultura, dell'agricoltura, del lavoro, della lotta alla disoccupazione) e chiedendo al Consiglio un giudizio ed una indicazione sul grado di credibilità e di autorevolezza dell'esecutivo con il quale intende portare avanti questo impegnativo programma. Un esecutivo del quale non fanno parte esponenti della vecchia giunta, assessori i quali hanno bene operato e sui quali "il giudizio è estremamente positivo".
Palomba, concludendo le sue dichiarazioni programmatiche, dopo aver ribadito che "questa giunta ha il gravoso compito di portare a termine la legislatura e di affrontare i gravi problemi che attanagliano la società sarda" ha indicato i nuovi assessori chiamati a far parte del nuovo esecutivo: si tratta dell'onorevole Tonino Loddo, chiamato agli Affari Generali; del professor Antonio Sassu, assessore della Programmazione; dell'onorevole Renato Cugini, indicato per l'Agricoltura; dell'ingegner Paolo Fadda, assessore dei Lavori Pubblici; dell'onorevole Giuseppe Balia, assessore degli Enti Locali; dell'onorevole Giuliano Murgia, assessore dell'Industria; del professor Mario Pinna, assessore del Turismo; dell'onorevole Pasquale Onida, assessore dell'Ambiente; dell'onorevole Vincenzo Demontis, assessore dei Trasporti; dell'onorevole Paolo Fadda, assessore della Sanità; dell'onorevole Luca Deiana, assessore del Lavoro; dell'onorevole Efisio Serrenti, assessore della Pubblica Istruzione.
Il dibattito sulle dichiarazioni del presidente Palomba e sulla composizione dell'esecutivo avverrà domani pomeriggio.
I lavori del Consiglio proseguiranno
domani pomeriggio alle ore 16,30