Nota stampa
della seduta n. 137 antimeridiana del 2 agosto 1996

 


Il Consiglio regionale ha proseguito i lavori sotto la presidenza dell'on. Federici

Testo unificato delle Proposte di Legge n. 56, n. 114
e del Disegno di Legge n. 80
Riassetto circoscrizioni provinciali
e di un'area attorno a Cagliari.

Questa legge si inserisce nel processo complessivo di riforma istituzionale, ha affermato l'on. Ballero (PSFD) ed in particolare nel settore degli Enti locali. Ci vorrà del tempo, perché solo le consultazioni previste richiederanno oltre un anno. E' augurabile che a settembre possa arrivare in Aula anche la legge sulla riforma della Regione, mentre probabilmente i tempi per la riforma degli Enti regionali slitteranno in quanto non sono ancora arrivati alla Prima Commissione le documentazioni necessarie.
Entrando nel merito della legge in discussione, Ballero ha messo in guardia contro le spinte localistiche che in passato hanno portato alla proliferazione dei Comuni e alla creazione di Comprensori che non hanno mai funzionato. A questo proposito la Giunta dovrà operare con rigore per evitare il fallimento del processo di riforma.
Dopo aver illustrato alcuni punti del provvedimento in esame, Ballero ha sottolineato come questa sia una legge di procedure ed ha riaffermato la piena potestà legislativa della Regione nell'istituzione delle nuove Province. Ha quindi concluso definendo "ostruzionistici" gli emendamenti presentati da un consigliere di Forza Italia.

Questa conclusione ha provocato le rimostranze del capogruppo di Forza Italia, on. Floris, che ha ricordato come la presentazione degli emendamenti rappresenti un diritto dei consiglieri.Per Floris la legge nasce da un forte desiderio di decentramento al quale la Regione non ha mai dato risposte concrete. C'è però il rischio che anche questa legge, come è avvenuto per i Programmi integrati d'Area, non raggiunga gli obiettivi previsti.
C'è inoltre il rischio, ha aggiunto Floris, che il Governo rinvii la legge.Si poteva scegliere un'altra strada, quella delle telecomunicazioni e di un sistema informativo che avrebbe consentito di migliorare l'intero processo di comunicazione tra la Regione ed il territorio.

Se ci saranno lungaggini, non saranno certo per le procedure previste da questa legge, ha detto l'on. La Rosa (Misto), ma semmai per le volontà politiche che dovranno attuarle. Il problema non è quello di dividere i territori esistenti, ma quello di creare un nuovo sistema delle autonomie locali. Occorrerà quindi chiedersi se Regione, Comuni e tutti gli altri interessati svolgeranno il loro compito.
I tempi necessari per l'applicazione della legge potrebbero dilatarsi, bloccando il processo. L'obiettivo non è tanto quello di creare nuove Province, ha concluso l'on. La Rosa, ma di creare Province nuove.

La necessità di sveltire i ritmi di attuazione del processo di riforma, che deve interessare non solamente la Regione, ma tutto il sistema complessivo degli enti locali, è stato l'argomento dal quale è partito l'on. Balia (PSFD) per sottolineare l'importanza del provvedimento all'esame in Aula.
Il processo di riforma avviato da tempo, ha sottolineato Balia, anche con i piani integrati d'area e le altre iniziative che vedono coinvolta l'imprenditoria privata, può effettivamente favorire l'avvio del processo di modernizzazione della Sardegna. Certamente saranno necessari nuovi dibattiti, più approfonditi esami, nuove analisi e diversi poteri di sviluppo. Ma da questa da legge di indirizzi certamente il processo di riforma riceverà impulso. Come un impulso positivo si avrà dalla decisione di operare per l'informatizzazione degli enti locali e della Regione stessa.
Modernizzare i rapporti tra i Comuni, le Province e la stessa Regione, riesaminare le leggi di riforma degli altri enti locali, ha aggiunto Balia, sono traguardi che si devono raggiungere nel minor tempo possibile.L'approvazione e l'applicazione di questa legge permetterà, quindi, di valorizzare le potenzialità presenti in tutte le aree della Sardegna. Le caratteristiche dell'Ogliastra, ad esempio, giustificano la deroga prevista proprio per l'istituzione della Provincia in quella importante e particolare zona dell'Isola. Ma benefici sicuri si avranno in tutta la Sardegna.

Gli aspetti più propriamente giuridici, legati alla competenza della Regione a ridisegnare le circoscrizioni amministrative, all'interno dei propri confini, sono stati esaminati dall'on. Macciotta (Patto), per il quale nella legge in discussione esistono alcuni punti che potrebbero suscitare perplessità di ordine giuridico. In particolare, qualche riserva è stata avanzata sulle ipotesi di referendum consultivo, per accertare la volontà delle popolazioni interessate, e su eventuali contrasti che possano sorgere tra le stesse popolazioni per alcune decisioni di particolare importanza. Sono aspetti, comunque, sui quali sarà possibile proseguire il confronto. All'interno del sistema degli enti locali, comunque, si deve garantire l'autodeterminazione alle diverse realtà, tenendo nel debito conto anche diritti e necessità dei singoli Comuni.
Anche le deroghe previste per particolari situazioni, ha aggiunto Macciotta, sono un aspetto positivo di questa legge. Occorre, però, garantire chiarezza e coerenza nell'affrontare questa legge e la sua successiva applicazione. Ed a questa esigenza si adeguerà il gruppo consiliare del Patto.
Dopo aver ricordato la necessità di completare tutto il processo delle riforme, mettendo mano, ad esempio, alla riforma della legge elettorale e al riordino dell'intero sistema degli enti locali, Macciotta ha affermato che questa è una buona legge, frutto di un attento lavoro di questo Consiglio, in grado di affrontare i temi più alti della politica.
In conclusione, Macciotta, dopo aver ringraziato i funzionari consiliari che hanno "fattivamente, con grande impegno, competenza ed intelligenza, fornito aiuto ed ottimo supporto" al proficuo lavoro dei Consiglieri ha preannunciato il voto favorevole del gruppo del Patto.

E' evidente che quando si dibatte di riforme si deve tenere conto del quadro generale di riferimento di ogni formazione politica, ha affermato l'on. Masala (A.N.), ma emerge con chiarezza che il centralismo non può dare le giuste risposte alla collettività. Ecco perché A.N. sostiene il rafforzamento delle autonomie.
Su questa legge sono state esposte preoccupazioni per un suo rinvio da parte del Governo e per la complessità delle procedure previste. Sono preoccupazioni da condividere, ha proseguito Masala, alle quali si aggiungono alcune riserve in merito ai referendum. Masala ha poi concluso rivendicando le prerogative della minoranza rispetto alle riforme, che non riguardano solo la maggioranza.

Il tema delle riforme, per l'onorevole Cugini (Progr. Fed.), deve essere affrontato con serenità: la maggioranza ha sempre mirato a ricercare su questo tema schieramenti più ampi da costruire sui contenuti delle proposte. Quindi il gruppo Progr. Fed. sostiene questa impostazione, d'altro canto già verificata in Commissione.
Gli articoli della legge sono il frutto di un proficuo confronto, ha proseguito Cugini, ma è opportuno precisare che questa è una legge che non istituisce nuove Province; semmai stabilisce le procedure per la loro istituzione. Ci potranno quindi essere tempi e risultati differenziati.
Per Cugini è comunque necessario riavviare il processo complessivo di riforma della Regione con uno spirito costruttivo che risponda alle aspettative di decentramento. La Sardegna in passato ha sperimentato le zone omogenee, i Comprensori, le Comunità Montane: sono stati dei fallimenti. Con la rivalutazione delle Province quali enti intermedi si possono superare gli errori del passato, ha proseguito Cugini che ha poi rivendicato il diritto della maggioranza di criticare la minoranza.
Dopo aver stigmatizzato la presentazione di numerosi emendamenti, Cugini ha concluso auspicandone il ritiro.

Il dibattito in corso è stato giudicato "pacato e positivo" dall'Assessore agli Enti locali, on. Manchinu, il quale, intervenendo a conclusione della discussione generale, ha spiegato le ragioni che hanno portato la Giunta a prevedere l'istituzione delle nuove Province.
"Vogliamo le nuove Province, perché queste devono essere dei contenitori di nuovi compiti che la Regione deve trasferire agli enti locali" ha detto Manchinu che ha poi elencato gli strumenti che la Giunta vuole adottare per giungere ad un effettivo decentramento ed ad un reale sviluppo della Sardegna, favorendo un reale potere decisionale degli enti locali ed avvicinando le popolazioni alle istituzioni.
Certamente, ha aggiunto Manchinu, questo trasferimento deve avvenire con globalità, per non appesantire le amministrazioni locali e per non rallentare il processo di riforma della Regione, alla cui realizzazione la Giunta è impegnata e che ha bisogno di una "progressiva attuazione" se non si vuole che fallisca miseramente.

Conclusa la discussione generale, il Consiglio è passato all'esame degli articoli del provvedimento, ai quali sono stati presentati numerosi emendamenti. Nella discussione sugli articoli e sugli emendamenti sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli: Bonesu (PSd'A), Bertolotti (F.I.), La Rosa (Misto), Marteddu (PPI), Ballero (PSFD), Masala (A.N.), Gianfranco Tunis (PPI), Pittalis (F.I.).

Prima di procedere alla votazione conclusiva sul provvedimento, l'on. Bertolotti (F.I.) ha annunciato il suo voto contrario.
Mentre si dibatte di una profonda riforma dello Stato, anche in senso federalista, ha detto Bertolotti, si approva una legge che non garantisce il rispetto delle volontà delle popolazioni interessate al riordino delle circoscrizioni provinciali esistenti; si propongono norme che porteranno nuove spese e nuovi intralci burocratici. Dopo aver augurato buona fortuna ai proponenti ed ai consiglieri "favorevoli ad una legge che non istituirà nessuna nuova Provincia", Bertolotti ha confermato il suo voto contrario.

Voto favorevole, invece, è stato annunciato dall'on. Pittalis,(F.I.), il quale ha parlato a nome del suo gruppo lamentando tuttavia il mancato accoglimento, da parte delle forze di maggioranza, dei contributi forniti dalla sua parte politica, sotto forma di emendamenti, tesi al miglioramento del testo in esame. L'esponente di Forza Italia, comunque, ha confermato il voto favorevole suo e del suo gruppo.

Il Consiglio regionale, quindi, ha approvato la legge con 60 voti favorevoli, 2 contrari ed 1 astenuto.

 


Successivamente l'on. Ladu (Ppi), ha chiesto l'inserimento all'ordine del giorno e l'immediata discussione del Progetto di Legge n. 253 sui contributi ai Comuni ed alle Comunità Montane per la lotta antincendio del 1995 ed il Disegno di Legge n. 267, sugli interventi straordinari a favore della Sardegna centrale.

Contro la seconda richiesta di è dichiarato l'on. Casu (F.I.), relatore di minoranza del provvedimento, ricordando di aver chiesto i termini per la consegna della relazione di minoranza che scadono lunedì giornbo in cuisarà depositata la relazione.

Dal canto suo l'on. Balletto (F.I.) ha chiesto l'immediata discussione del Progetto di Legge n. 203, concernente "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione" presentata da tempo e non ancora esaminata, nonostante siano decisamente scaduti i termini. L'importanza della proposta di legge è enorme, perché non si può continuare ad approvare bilanci seguendo vecchie e superate norme di contabilità.Balletto ha chiesto inoltre chiarimenti sull'unificazione della Proposta di Legge n. 203, che ha completato il suo iter istruttorio, con la Proposta di Legge n. 261, firmata da Sassu e altri, sullo stesso argomento, presentata recentemente.

Il presidente Federici ha quindi illustrato come si sia giunti all'inserimento dei due progetti di legge, simili, all'esame del Consiglio.

Le dichiarazioni del presidente Federici sono state parzialmente accolte dall'on. Masala, capogruppo di A.N., il quale ha ricordato che gli accordi a suo tempo raggiunti in sede di conferenza dei Presidenti dei gruppi prevedevano anche l'esame della sola Proposta di Legge n. 203. L'inserimento dell'altra proposta di legge è avvenuto in questi ultimi giorni, un po' a sorpresa.

Anche il capogruppo di F.I., l'on.Floris, ha confermato che in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi l'accorpamento delle due proposte di legge non era stato deciso.

La necessità di affrontare ed approvare, prima della pausa estiva, alcuni importanti provvedimenti è stata sottolineata anche dal capogruppo Progressista Federativo, on. Scano, il quale ha detto anche di non essere contrario all'esame della sola Proposta di Legge n. 203, in quanto lo strumento degli emendamenti permetterebbe di fornire un "contributo migliorativo" anche nel corso dei lavori dell'Aula.

Il presidente Federici, quindi, ha convocato la Conferenza dei Presidenti dei gruppi per decidere sul prosieguo dei lavori.

Alla ripresa della seduta, nel pomeriggio, l'Assemblea ha approvato un disegno di legge sui finanziamenti per le campagne antincendi, due mozioni sui lavori socialmente utili e sul caso Priebke, e un ordine del giorno sulla legge finanziaria.

 


Disegno di Legge n. 253/A
Finanziamenti delle campagne antincendi
ai Comuni ed agli Enti locali.

Chiusa la discussione generale, il Consiglio ha esaminato l'articolo unico del provvedimento.
Nella discussione sull'articolo sono intervenuti gli onorevoli Casu (F.I.) e Masala (A.N.) che hanno preannunciato il voto contrario dei propri gruppi.
Messo in votazione, il provvedimento è stato approvato con 32 voti favorevoli, 14 contrari, 3 astenuti su 49 presenti.

 


Mozione n. 93 - LA ROSA - AMADU - BERTOLOTTI - BONESU - DEGORTES - FALCONI - FOIS PIETRO - LOCCI - MONTIS - TUNIS G.F. - VASSALLO - Sulla necessità e urgenza di affrontare col Governo nazionale la questione di un adeguamento normativo sui lavori socialmente utili e dell'esenzione fiscale dei sussidi
integrativi corrisposti.

Nell'illustrare la mozione, l'on. La Rosa (Misto) ha affermato che occorre richiamare l'attenzione del Governo su questo tema, in particolare per quanto riguarda i prelievi fiscali sui sussidi e il mancato usufrutto dei contributi previdenziali.

Per l'on. Vassallo (Misto - C.U.), è opportuno richiamare la Giunta sul fatto che non è stato ancora utilizzato, dopo un anno, il fondo specifico di 5 miliardi varato dal Consiglio regionale. Inoltre, ha concluso Vassallo, esistono disparità nella distribuzione dei fondi ai Comuni.

A fine settembre si svolgerà la Conferenza nazionale sull'occupazione, ha poi ricordato l'on. Montis (Misto - R.C.), secondo il quale sarebbe opportuna una partecipazione della Regione con un documento da discutere in Consiglio.

La mozione è stata accolta dalla Giunta, il cui presidente on. Palomba ha affermato che il Ministero del Lavoro è orientato a stipulare con la Sardegna un accordo di programma per i problemi dell'occupazione. Per di più le politiche del lavoro alle quali sta lavorando il Governo avranno riflessi anche sulla Sardegna. Per Palomba è possibile elaborare un documento per la Conferenza nazionale sull'occupazione, così come sarebbe opportuno che il Consiglio esamini le risultanze della Conferenza stessa.

La mozione è stata quindi approvata.

 


Mozione n. 94 - SCANO - MARRACINI - VASSALLO -
ONIDA - MASALA - BALIA - DETTORI - B. - BONESU - MONTIS -
Sul proscioglimento di Eric Priebke.

Nell'accogliere la mozione, l'on. Palomba (Presidente della Giunta) ha affermato che la decisione dei giudici militari è un'offesa all'umanità.

La mozione è stata approvata.

 


Proposta di legge n. 203 - Modifica dell'art. 13
della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11, concernente:
Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione.

Il presentatore, on. Balletto,(F.I.) ha comunicato che è stato predisposto un ordine del giorno con il quale si rinvia la discussione del provvedimento, unitamente alla P.d.L. 261 che regolamenta la struttura della legge finanziaria, alla prima seduta utile dell'Assemblea dopo la pausa estiva. Questa soluzione consentirà di esaminare le proposte di legge con un maggiore approfondimento.

L'ordine del giorno, accolto dalla Giunta è stato approvato.

La seduta si è quindi conclusa.

 


Il Consiglio regionale
sarà riconvocato a domicilio.

 

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