Nota stampa
della seduta n. 135 antimeridiana del 1° agosto 1996
Il Consiglio regionale ha proseguito i lavori sotto la presidenza dell'on. Cherchi.
Testo unificato delle Proposte di Legge nn. 74, 83 e 162
e del Disegno di legge n. 202 sulle Norme per la protezione
della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna.L'Assemblea ha proseguito e concluso l'esame della nuova legge che regolamenta l'attività venatoria nell'Isola, approvandola con 64 voti favorevoli, 1 contrario e 6 astenuti.
Al termine della seduta notturna di ieri, infatti, era stato "sospeso" l'esame di alcuni articoli e relativi emendamenti che sono stati esaminati e approvati nel corso della sedita.
Nella discussione sugli articoli e sugli emendamenti sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli Diana (Progr. Fed.), Ferrari (PSFD), Masala (AN), Randaccio (FI), Marrocu (Progr. Fed.), Bonesu (PSd'Az), Frau (AN).Prima della votazione conclusiva, per brevi dichiarazioni di voto, sono intervenuti numerosi consiglieri.
L'on. Edoardo Usai (AN), ha annunciato il voto favorevole personale e del suo gruppo.
Qualche perplessità sul lavoro svolto in Commissione è stata espressa dall'on. Balletto (FI). Una legge di questa importanza, ha detto l'oratore, non può giungere in Aula con quasi 250 emendamenti, sintomo di un contrasto tra le parti che si sarebbero dovuti appianare in sede istruttoria. Così come in fase di elaborazione della legge "un buon testo, in ogni caso" si sarebbero dovute elaborare solamente norme di "ordine generale ed astratto" risolvendo i numerosi casi concreti, previsti anche dalla legge in esame, con opportuni regolamenti. Il gruppo di F.I., comunque, giudica positivamente questo provvedimento e l'oratore ha annunciato il voto a favore.La complessità del lavoro, in Commissione ed in Aula, è stata ricordata dal relatore del provvedimento, l'on. Marrocu (Progr. Fed.). La caccia, infatti, è materia che suscita contrasti e vivaci contrapposizioni. E' stato comunque fatto un notevole sforzo per adeguare, seppur in ritardo, le norme regionali a quelle nazionali e comunitarie ed i risultati ottenuti, ha sottolineato Marrocu, sono comunque positivi.
Le difficoltà del lavoro in Commissione, anche per le evidenti divisioni presenti all'interno delle stesse forze politiche, sono state sottolineate anche dall'on. Boero (A.N.). L'oratore, comunque, ha ricordato come il lavoro della Commissione sia stato condizionato anche dalla forte passione e dai contrasti ideologici che caratterizzano il mondo che ruota attorno all'ambiente della caccia.
La validità dei risultati ottenuti, in Commissione ed in Aula, è stata sottolineato anche dall'on. Lorenzoni (PPI), che, tra l'altro, ha ricordato alcune norme particolarmente innovative contenute nella nuova legge e, dopo aver annunciato il voto favorevole del proprio gruppo, ha auspicato una sollecita e tempestiva elaborazione, da parte dell'Assessorato competente dell'ormai necessario piano faunistico regionale.
Qualche perplessità sul contenuto della legge, almeno per ciò che riguarda la costituzione delle aziende agri-turistico-venatorie, è stata enunciata dall'on. Montis (Misto-R.C.), il quale ha anticipato l'astensione della sua componente politica. Montis, inoltre, ha stigmatizzato le eccessive polemiche e i vivaci contrasti che hanno caratterizzato la discussione del provvedimento in Aula.
Un giudizio positivo, pur con qualche riserva sulla validità di alcuni emendamenti, è stato espresso dall'on. Ladu (PPI), Presidente della Commissione agricoltura, che ha ricordato come alcuni aspetti della nuova legge abbiano bisogno di una migliore "limatura". Bisogna, comunque, stabilire immediatamente paletti e norme, per favorire un reale legame cacciatore-territorio e per fissare regole e compatibilità che permettano una corretta gestione del territorio ed una effettiva programmazione dell'attività venatoria. Le modifiche apportate alla costituzione degli ATC ed alla istituzione di un unico Ambito territoriale di caccia per la selvaggina migratoria sono, tuttavia, un ostacolo insormontabile per Ladu, il quale ha annunciato il proprio personale voto contrario.
"Il lavoro è stato lungo, comunque è finito": Così l'on. Ferrari (PSFD), ha ripercorso il lavoro svolto. Partendo da un testo difficile e farraginoso, ereditato dalla precedente legislatura, si sono raggiunti risultati buoni, migliorabili in futuro.Ferrari, comunque, ha indicato nella realizzazione dell'istituto regionale della fauna selvatica un punto qualificante della legge, mentre la mancata regolamentazione "della pressione venatoria" è un suo punto debole. La legge, quindi, è un buon punto di partenza e Ferrari ha annunciato il voto favorevole suo e del suo gruppo.
Sollievo, per aver portato a termine questo defatigante compito, è stato espresso dall'on. Diana. L'esponente del gruppo Progressista Federativo, quindi, ha indicato alcuni punti del provvedimento decisamente "deboli" e che creeranno problemi e tensioni. Forse un lavoro più attento, ha detto Diana, avrebbe evitato errori ed equivoci. Sul problema degli ambiti, sul calendario, sui prelievi programmati e su alcuni altri aspetti bisognerà comunque, ritornare. In quella occasione si potranno riesaminare i temi più scottanti e lo si potrà fare con maggiore serenità ed obiettività. Alcuni risultati, comunque, sono positivi, per questo Diana ha annunciato la sua astensione.
Il voto favorevole, invece, è stato annunciato dal capogruppo del Patto, l'on. Bruno Dettori. Questo dibattito, con la sua vivacità e le punte polemiche registrate, ha avuto un grande risultato positivo, ed è la prova dell'amore che il Consiglio ha per la Sardegna, dell'amore che i consiglieri hanno per la propria terra, che vogliono difendere e tutelare, per consegnarla integra e bella anche alle prossime generazioni.
La validità del lavoro svolto è stata sottolineata anche dall'on. Amadu, presidente del gruppo Misto-CDU, il quale ha detto, però, che questa legge ha mostrato come la Sardegna goda di una "autonomia vigilata", costretta ad adeguarsi alle norme statali o comunitarie. Amadu, comunque, annunciando il proprio voto favorevole, ha dato un giudizio particolarmente positivo sulla decisione di prevedere un unico ambito territoriale per la caccia alla migratoria, di fissare norme certe per il calendario venatorio, sulla costituzione dell'istituto regionale per la fauna selvatica. Si tratta ora di vedere come questa legge sarà attuata ed applicata.
Voto favorevole è stato annunciato anche dall'onorevole Bonesu, (PSd'Az), "non perché questa sia una buona legge, ma perché è una legge". L'oratore, comunque, ha ricordato come sarebbe meglio fare una legge di principi e non un provvedimento "di principi e di regole". In futuro, ha detto Bonesu, sarà meglio evitare commistioni di questo tipo, per evitare equivoci e violenti contrasti.
Anche per il presidente del gruppo del PPI la legge è da giudicare positivamente. L'on. Onida, infatti, ha giudicato favorevolmente il lavoro svolto dalla Commissione Agricoltura, anche se ha capito le ragioni che hanno portato il suo presidente ad annunciare il suo, personale, voto contrario. Il gruppo del Partito Popolare, quindi, si esprime favorevolmente sul lavoro svolto e sui risultati ottenuti.
Giudizio positivo sul provvedimento è stato espresso anche dall'on. Scano, presidente del gruppo Progressista Federativo, il quale ha annunciato il voto favorevole del Gruppo. Scano ha, quindi, ringraziato il consigliere Diana per il lavoro svolto, riconoscendo la validità delle motivazioni relative all'astensione, così come ha rimarcato il lavoro svolto dal relatore Marrocu, favorevole invece alla legge. Certamente il lavoro sarebbe potuto essere più celere e, forse, i risultati sarebbero potuti essere migliori. Comunque, questa legislatura ha portato "una legge", ha aggiunto Scano. Ora sarà possibile migliorare le norme più deboli, ma sarà finalmente possibile lavorare per tutelare meglio l'ambiente dell'Isola e per dare risposte certe anche agli appassionati della caccia.
"E' una buona legge": questo il giudizio positivo espresso dall'onorevole Randaccio,(F.I.), il quale ha definito il provvedimento "equilibrato" Le norme in materia di tutela della fauna e per una corretta e moderna attività venatoria sono il frutto di un buon lavoro del Consiglio. Un Consiglio che non è improduttivo ed assente, come spesso viene indicato, ma in grado di affrontare e risolvere i grandi temi della politica e dell'amministrazione regionale. Randaccio, al contrario, ha stigmatizzato la scarsa partecipazione del presidente della Giunta, Palomba, ai lavori consiliari.
Un particolare ringraziamento ai componenti la Commissione ed, in particolare, al funzionario ed agli altri dipendenti del Consiglio che hanno, con grande impegno, lavorato anche in questa circostanza, è stato rivolto dall'onorevole Marrocu, prima della definitiva votazione della legge.
Disegno di Legge n. 235 - Disciplina, in adeguamento ai giudicati amministrativi,
dei pregressi processi di mobilità verticale
per l'inquadramento nella qualificata funzionale dirigenziale
del ruolo unico regionale, attivati dalla Amministrazione
ai sensi degli artt. 1 e 3 della legge regionale 5 giugno 1989, n. 24Il relatore, on. Ballero, (PSFD), ha affermato che il provvedimento riveste una grande importanza per il funzionamento della Regione. In passato era stata individuata una graduatoria per i dirigenti regionali, graduatoria impugnata poi davanti al TAR che l'ha annullata, con una sentenza confermata successivamente dal Consiglio di Stato. Tutto ciò, ha affermato Ballero, ha portato alla paralisi della Amministrazione regionale.
La legge in discussione, ha concluso Ballero, prevede l'inquadramento di tutti i dirigenti nell'ottava qualifica funzionale e la predisposizione di una graduatoria: la Regione potrà così avvalersi di funzionari dirigenziali in attesa della nuova graduatoria, finchè l'intera materia sarà disciplinata con un apposito disegno di legge.Per il relatore di minoranza, on. Marco Tunis (FI), il problema risale al 1994, quando le graduatorie erano state annullate dalle decisioni del TAR. Ma la Regione ha continuato ad utilizzare come dirigenti i funzionari decaduti, senza dare esecuzione al provvedimento della Magistratura, operando di fatto in una situazione di illegittimità.
Secondo Tunis, che ha esposto alcuni passi delle sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, si sarebbe dovuta rispristinare la situazione esistente al momento della notifica delle sentenze. E' pertanto necessario, ha affermato Tunis, scindere le responsabilità del Consiglio da quelle della Giunta.Questo orientamento è stato successivamente espresso anche dall'on. Masala (AN), per il quale il legislatore deve poter agire senza condizionamenti. Pur tenendo presente il disagio nel quale si sono venuti a trovare i dirigenti decaduti, occorre chiedersi se con questa legge si attua il dispositivo delle sentenze della magistratura amministrativa. In caso contrario ci si espone a rischio di nuovi ricorsi.
La Regione, ha aggiunto Masala, avrebbe dovuto porre rimedio alla situazione già dal 1994, con provvedimenti rispettosi delle sentenze. Invece si propone oggi un provvedimento che esclude quelle sentenze, con le pesante conseguenze che ne potranno derivare. Ecco perchè occorre separare la responsabilità del Consiglio a quella dell'Esecutivo, ha concluso l'esponente dei AN.L'on. Bonesu (PSd'Az), ha affermato che le critiche mosse al provvedimento sono immeritate. La normativa del 1994, alla quale ci si dovrebbe attenere, secondo la sentenza del TAR e del Consiglio di Stato, è sparita dall'ordinamento regionale. Perciò l'unica strada percorribile è quella di una nuova legge.
Pur condividendo le preoccupazioni relative alle graduatorie da predisporre nel momento in cui esistono ricorsi pendenti davanti al TAR, Bonesu ha invitato la Giunta a far uso dei poteri di autotutela.
L'oratore ha concluso affermando che oggi si scontano errori del passato. Sarebbe pertanto opportuno, per le nomine dei dirigenti, ripartire da zero, senza ricorrere a discutibili graduatorie.Il provvedimento è stato illustrato e difeso anche dall'Assessore agli affari generali on. Manunza, il quale ha ricordato il travagliato caso legislativo-burocratico che con questo disegno si intende sanare.
A distanza di circa 20 anni dall'entrata in vigore della legge sulla dirigenza regionale - ha tra l'altro detto Manunza - l'Amministrazione non ha una propria dirigenza. La nomina di 73 dirigenti, fatta nel 1989, con effetto retroattivo a partire dal 1 gennaio 1986, in base ad una graduatoria stilata secondo criteri di valutazione contestati da molte parti, è stata infatti annullata dal TAR della Sardegna, e questa decisione è stata confermata dal Consiglio di Stato. Questa decisione ha, infatti, privato dei propri vertici l'Amministrazione regionale ed ha fatto avviare numerose cause. Un ginepraio che si intende sanare, per poter mettere finalmente ordine nelle norme da seguire per bandire i concorsi necessari per coprire i posti attualmente vacanti.
Manunza ha, quindi, sollecitato l'approvazione di questo disegno di legge per sanare molte situazioni difficili e per, finalmente, individuare i nuovi dirigenti regionali.Con l'intervento dell'Assessore Manunza si è conclusa la discussione generale sul disegno di legge ed il Consiglio si è espresso favorevolmente per il passaggio all'esame degli articoli.
I lavori del Consiglio proseguiranno
nel pomeriggio alle ore 16,30.