Commemorazione dell'on. Antonio Chessa
Seduta n. 126 del 24 luglio 1996
Questo il testo del discorso del Vicepresidente Federici:
Il 9 luglio scorso si è spento all'ospedale di Sassari l'on. Antonio Chessa, già consigliere regionale nella IV, VI, VIII e IX legislatura.
Nato a Osilo nel luglio del 1922 aveva 74 anni. Laureato in Scienze politiche a Roma (aveva seguito i corsi di Giovanni Gentile e Gioacchino Volpe) si era dedicato all'insegnamento e insieme all'attività politica e giornalistica (collaborava infatti al "Corriere dell'Isola" di Sassari.
Fu, ancora giovanissimo, tra i fondatori in Sardegna del movimento dell'Uomo Qualunque rappresentato allora, nella Consulta regionale sarda, dall'avv. Peppino Abozzi e dall'avv. Ugo Puggioni.
Passò poi al Movimento Sociale Italiano e fu prima consigliere comunale a Osilo e a Tempio e poi consigliere provinciale a Sassari.Nel Consiglio regionale entrò nel 1963 subentrando all'on. Gavino Pinna dimessosi per candidarsi al Senato. Alle successive elezioni non si ripresentò perché il suo gruppo decise di rinnovare tutta la sua rappresentanza in ogni collegio.
Rientrò in Consiglio nella successiva legislatura, sempre in seguito a dimissioni del sen. Gavino Pinna, e vi restò fino al termine della IX legislatura ricoprendo importanti incarichi sia nel gruppo che negli organi consiliari. Per tutta la IX legislatura fu infatti nell'Ufficio di presidenza del Consiglio come segretario.Di vasta cultura, era un oratore efficace e a volte pungente, ma sempre con misura e signorilità. Di carattere gioviale aveva un ottimo rapporto personale con tutti i colleghi, anche con gli avversari politici, ma ciò non gli ha mai impedito di sostenere con fermezza, e talvolta con durezza, le tesi politiche sue e del suo gruppo.
Scorrendo le sue interpellanze e interrogazioni o le sue proposte di legge si constaterà che non vi è stato settore della vita sociale ed economica della Sardegna che non abbia visto il suo intervento. In particolare i suoi interessi andavano al mondo dei giovani e della scuola, dell'agricoltura, ai trasporti, al credito, all'ambiente, all'energia.A scuola insegnava il francese, una lingua che parlava fluentemente come hanno potuto verificare tutti i consiglieri che con lui sono stati in missione all'estero. Ma era l'intera cultura francese, dalla letteratura all'arte, che egli amava e ciò traspariva dai suoi interventi.
Come tutta la sua parte politica fu sempre all'opposizione, ma non per questo il suo apporto - sempre sereno e obiettivo - fu poco incisivo nell'attività del Consiglio regionale.
La sua scomparsa ha avuto una vasta eco di rimpianto alla quale mi unisco porgendo alla sua famiglia e al gruppo che lo ebbe tra le sue fila il cordoglio del Consiglio regionale e mio personale.
Sospendo la seduta per 5 minuti in segno di lutto.