Nota stampa
della seduta n. 123 antimeridiana del 26 giugno 1996

 


L'Assemblea si è riunita sotto la presidenza dell'on. Cherchi.

Proposta di legge n. 8 
Contributi alle manifestazioni tradizionali.

La proposta di legge prevede l'erogazione di contributi regionali da concedere alle maggiori manifestazioni turistico-folcloristiche.

Qualche perplessità sull'utilità di questo provvedimento legislativo è stata avanzata dall'on. Scano, presidente del gruppo Progressita Federativo, il quale, dopo aver ricordato che la Regione, con proprio decreto amministrativo può concedere i contributi necessari per realizzare le più importanti manifestazioni tradizionali, turistiche e folcloristiche, ha sostenuto come, nel caso venisse approvata questa legge, per modificare gli importi destinati alle maggiori manifestazioni sarebbe necessaria una nuova legge. Il Consiglio deve fare leggi, ha ricordato Scano, ma le leggi devono essere utili. Questo provvedimento può essere inutile o forse "utile ai soli proponenti".

Le stesse perplessità sono state avanzate dall'on. Bonesu, del PSd'Az., il quale ha sottolineato come, anche in questo caso, il Consiglio si sostituisca alla Giunta con una legge, che non è altro che un atto amministrativo mascherato. I contributi regionali sono sempre arrivati, hanno detto Scano e Bonesu, non è quindi il caso di ingessare, con una legge, questi finanziamenti.

La legge è stata invece difesa dagli onorevoli Amadu, del gruppo Misto-CDU, e Frau, di A.N., i quali ne hanno confermato la validità. Questo provvedimento, infatti, dovrebbe servire proprio per garantire lo svolgimento di quelle manifestazioni, come S. Efisio di Cagliari, la Cavalcata ed i Candelieri di Sassari, la Sartiglia di Oristano, la Sagra del Redentore di Nuoro e l'Ardia di Sedilo, che hanno ormai una risonanza nazionale ed internazionale.

Il provvedimento, al quale sono stati presentati alcuni emendamenti, è stato bocciato, con una votazione a scrutinio segreto.

 


Proposta di legge n. 252 - Proroga dei termini
per l'utilizzo da parte egli enti locali
dei finanziamenti regionali in materia di lavori pubblici

Ad illustrare il provvedimento è stato l'on. Giuseppe Sassu (Progr. Fed.) al quale ha replicato l'Assessore ai lavori pubblici Fadda che ha invitato il Consiglio ad una riflessione di carattere generale sul problema delle proroghe, diventate ormai una consuetudine nel settore delle progettazioni e degli appalti.

Messa in votazione la proposta è stata approvata con 33 voti favorevoli e uno contrario. Le astensioni sono state 7.

 


Testo unificato Proposta di legge sulla caccia
(PPLL nn. 74 - 83 - 172 - DL n. 202)

Il Consiglio ha incominciato la discussione su uno dei provvedimenti più attesi, l'esercizio venatorio in Sardegna. Il testo approvato dalla Commissione consiliare è costato mesi di fatiche durante i quali si è svolto un notevole lavoro di sintesi delle quattro proposte presentate, che a loro volta si rifacevano in larga misura al testo che, nello scorso 1994, non si era fatto in tempo ad approvare per la scadenza della legislatura.

Ad illustrare il progetto di legge è stato l'on. Marrocu (Progressisti Federativi) che ha riassunto i principi generali cui si è attenuta la Commissione nel varare un provvedimento di grande interesse ma anche capace di suscitare polemiche e contrapposizioni.
Per questo motivo la Commissione, ha detto ancora Marroccu, ha voluto sentire a lungo tutte le categorie interessate ed ha cercato nella individuazione delle scelte di trovare il massimo equilibrio.
La legge si ispira ad un principio generale, che è quello di rapportare il prelievo venatorio alla capacità di sopportazione del patrimonio faunistico del territorio. In questo senso si è andati anche oltre il dettato della legge quadro nazionale che stabilisce la chiusura del periodo di caccia al 31 gennaio, portando il termine per la stagione migratoria al 28 febbraio. L'estensione del periodo è motivato dal fatto che la migratoria in Sardegna arriva in ritardo rispetto alla Penisola e che, comunque, il numero delle effettive giornate di caccia è per i sardi inferiore a quello indicato dalla legge quadro nazionale.
Marroccu ha quindi accennato ai punti innovativi del provvedimento,ad incominciare dalla realizzazione degli ATC (ambiti territoriali di caccia) che legano il cacciatore al territorio nel quale esercita normalmente la caccia e non al suo luogo di residenza, alla costituzione di aziende faunistiche venatorie che non avranno finalità di lucro, alle aziende agro-turistiche-venatorie che offriranno alle aziende agricole di una certa dimensione (200-300 ettari) la possibilità di integrare i redditi grazie al prelievo di selvaggina.
Marrocu ha posto infine l'accento sul fatto che la Sardegna arriva in ritardo nella formulazione della legge di adeguamento alla normativa nazionale. Il termine utimo scade col 31 luglio per cui entro questa data la legge regionale dovrà essere approvata. Di qui l'esplicito invito all'Assemblea ad affrontare l'argomento con quella serenità e quell'equilibrio dimostrati da tutte le forze politiche durante i lavori di Commissione.
Il relatore, infine, ha rilevato l'eccessivo numero di emendamenti presentati, la maggioranza dei quali firmati dai membri della Commissione e che ripropongono temi discussi e già superati nel corso del lavoro preparatorio. Dopo essersi augurato che non si voglia riproporre in Aula un dibattito che ha bloccato per mesi i lavori della Commissione, l'onorevole Marroccu ha detto che "forse si è semplicemente voluto mettere le mani avanti per mantenere e difendere il punto di equilibrio e di mediazione già raggiunto".

Per l'on. Ladu (PPI), questa legge nasce dopo un lungo travaglio. Il testo presentato è una sintesi dei diversi Progetti di legge arrivati in Commissione. L'obiettivo è quello di rendere compatibile l'esercizio della caccia con le risorse faunistiche e ambientali, prevedendo un prelievo venatorio programmato.
Dopo essersi soffermato sui contenuti della legge, Ladu ha aggiunto che il numero delle giornate venatorie previste è inferiore rispetto alla media nazionale. Rimane da valutare la possibilità di sospendere la caccia alla lepre e alla pernice per due anni, come richiesto da diverse associazioni, e la regolamentazione dell'accesso in alcune zone dell'Isola.

Occorre dare risposte al mondo venatorio sardo, ha detto poi l'on. Amadu (Misto), anche se il testo licenziato dalla Commissione presenta luci ed ombre. Il Consiglio deve chiedere al Parlamento di modificare la legge nazionale n. 157 affinchè la Sardegna possa esercitare in pieno le sue potestà legislative.
Per Amadu, la costituzione delle Aziende faunistico-venatorie è un'importante novità, anche se la problematica degli ambiti territoriali è tutta da risolvere. Ci vorrà del tempo, ha concluso Amadu, per valutare l'efficacia della legge e procedere in futuro a eventuali adeguamenti.

Le risorse della Sardegna sono sempre state storicamente saccheggiate, ha affermato l'on. Loddo (Patto), e la caccia ne è un esempio, così come la pesca e la cementificazione del territorio.
La Sardegna è stata trasformata in pattumiera del Mediterraneo. Questa legge vuole smantellare il carattere predatorio della caccia, cercando di stabilire un giusto equilibrio tra favorevoli e contrari all'attività venatoria.La Commissione ha operato in questo senso, alla luce dei rapporti tra leggi nazionali e potestà legislativa regionale.

L'on. Milia (F.I.), dopo aver giudicato positivamente il lavoro della Commissione, si è detto convinto che la nuova legge apporterà benefici alla Sardegna. Esistono però ancora alcune anomalie che dovranno essere appianate, particolarmente per il ruolo e la gestione delle Aziende faunistico-venatorie e per gli ambiti territoriali. Si dovranno rivalutare inoltre le zone di ripopolamento, anche con la collaborazione delle diverse associazioni. Una particolare attenzione dovrà essere posta per la selvaggina migratoria, con una visione più ampia che superi il territorio regionale.

Le particolari esigenze del mondo venatorio isolano, le peculiari caratteristiche dell'autonomia regionale sono state alla base dell'intervento dell'on. Boero (A.N.). L'oratore, dopo aver ricordato l'impegno mostrato da tutti i componenti la Commissione agricoltura, ha sottolineato come sia stato necessario forzare, in alcuni punti, l'attuale normativa nazionale proprio per difendere l'autonomia, la specificità della autonomia della Regione.
Boero si è anche augurato che la Giunta, la classe politica sarda abbiano il necessario coraggio per resistere, anche in giudizio, eventualmente di fronte alla Corte Costituzionale, ai rilievi o critiche che venissero mossi dal Governo nazionale.
Entrando nel merito della legge, l'esponente di A.N. ha sottolineato i "pesanti condizionamenti" dovuti alle norme nazionali, particolarmente paralizzanti nei confronti dei cacciatori sardi. La legge, comunque, è una buona base dalla quale partire per favorire anche il rilancio dell'economia isolana, almeno nelle zone marginali e meno favorite. L'attività turistico venatoria, quella cinofila, la difesa dell'ambiente naturale sono alcuni degli aspetti più qualificanti di questa proposta legislativa.
Comunque si deve lavorare ancora, per migliorare il testo in esame, per garantire lo sviluppo dell'ambiente isolano. La legge sulla caccia, infatti, è un provvedimento veramente "ambientale" e deve essere ulteriormente migliorato, anche per permettere ai sardi di godere di ambiente ancora favorevole ed invidiabilmente conservato.

Tuttavia, per rispetto delle caratteristiche dell'attività venatoria in Sardegna, occorrono profonde modifiche alla legge n. 157/1992. E su questo tema si è particolarmente soffermato l'on. Montis, del gruppo Misto-RC, che ha approfondito i temi delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende turistico-venatorie, dei rapporti con le associazioni venatorie e di quelle ambientalistiche.
Sono problemi, ha affermato Montis, sui quali il Consiglio dovrà trovare un giusto equilibrio, senza causare privilegi e soprusi. E cercando di mettere a punto norme che evitino i contrasti e le violente polemiche che spesso scoppiano quando si ledono i diritti, anche venatori, dei singoli o di intere comunità.

 


I lavori del Consiglio riprenderanno
nel pomeriggio alle ore 16,30.

 

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