Nota stampa
della seduta n. 120 pomeridiana del 25 giugno 1996
Il Consiglio regionale si è riunito sotto la presidenza dell'on. Gian Mario Selis.
L'Assemblea ha discusso numerose interpellanze presentate dai diversi gruppi politici.
Interpellanza n. 239 - Busonera, I. Dettori, Balia,
Bonesu, La Rosa, Petrini, Secci sull'accreditamento
di strutture sanitarie private.L'on. Busonera (Fed.Pr.), illustrando l'interpellanza presentata per avere notizie "sull'accreditamento di strutture sanitarie private" ha analizzato a lungo la situazione del servizio sanitario regionale.
L'oratore, tra l'altro, ha ricordato la necessità di rapporti seri e corretti tra il servizio sanitario regionale, le aziende sanitarie locali e le strutture riconosciute e convenzionate con il sistema stesso. Particolare interesse è da riservare proprio alla qualità ed al livello delle prestazioni fornite dai diversi presidi sanitari, pubblici e privati. Anche perché i cittadini devono essere messi in condizioni di scegliere dove e come farsi curare.
Busonera, dopo aver evidenziato i criteri da seguire nel concedere i necessari riconoscimenti ed accreditamenti per permettere a strutture particolari, anche molto moderne, di operare nel modo migliore, ha fatto l'esempio del Policlinico di Quartu, struttura molto moderna e funzionale, ma che non può operare perché privo del necessario accreditamento.Rispondendo all'interpellante, l'assessore Paolo Fadda, dopo essersi rammaricato perché la casa di cura di Quartu non è ancora in condizioni di operare, ha ricordato come le norme in vigore non consentano di dare nuovi accreditamenti, e quindi la necessaria autorizzazione al Policlinico quartese. Comunque, i titolari della nuova struttura possono fare ricorso alla giustizia amministrativa, il TAR della Sardegna, perché l'Assessore non vuole esercitare alcuna "discrezionalità" nel rilasciare autorizzazioni o accreditamenti ad alcuna struttura, se le norme in vigore non lo consentano.
Bisogna attendere, ha concluso l'Assessore, i nuovi indirizzi del governo e del Comitato di coordinamento Stato-Regioni. Senza queste nuove indicazioni non è possibile nessuna nuova autorizzazione.Replicando all'assessore Fadda, l'on. Busonera ha sottolineato che come a causa dei ritardi nel concedere questi accreditamenti, strutture moderne e funzionanti non possono operare. Esprimendo perplessità su questa interpretazione restrittiva data dall'Assessore e dai funzionari regionali, l'oratore ha affermato che i livelli dei servizi, fissati dalle leggi nazionali, inoltre, sono garanzie di corretto funzionamento e di razionalizzazione dell'intero sistema sanitario regionale. Nessun pericolo, quindi, nel concedere nuove autorizzazioni o accreditamenti, perché si garantiscono, in questi casi, servizi migliori a costi più contenuti, ai pazienti sardi.
Interpellanza n. 217 - Bonesu - Demontis, sul mancato rinnovo
della convenzione fra l'Università di Cagliari e
l'Azienda sanitaria locale per la gestione del
Centro Medico Assistenza ai Sieropositivi.La convenzione tra l'USL e l'Università per l'assistenza di sieropositivi è scaduta ai primi di giugno ed il direttore del Centro ha dato le dimissioni. Questa importante struttura - ha detto l'on. Bonesu (Psd'Az), illustrando l'interpellanza - rischia quindi di bloccarsi, se non si rinnova la convenzione tra USL e Università.
Poiché il Centro cura l'85 per cento dei sieropositivi della Sardegna meridionale, è facilmente comprensibile quale preoccupazione generi la situazione di precarietà, ha concluso Bonesu che ha chiesto all'Assessore alla Sanità quali provvedimenti intenda assumere.L'assessore Paolo Fadda dopo aver ricordato come si svolge il servizio di assistenza ed aver fornito alcuni dati circa la curva di flessione della tossicodipendenza, ha affermato che sono state già date le disposizioni per il rinnovo della convenzione.
Bonesu si è dichiarato soddisfatto della risposta.
Interpellanza n. 231 - Bertolotti, Lippi, Randaccio,
Nizzi e Biancareddu sulla situazione del CON.SAR.CO.RI.Nell'illustrare il documento, l'on. Bertolotti (F.I.) ha esposto la mutata situazione rispetto alla presentazione dell'interpellanza. Infatti il CON.SAR.CO.RI. nel frattempo è fallito. E' quindi inutile discutere l'interpellanza.
L'assessore all'Agricoltura Paba ha affermato che la situazione del CON.SAR.CO.RI. era talmente grave che il fallimento rappresentava una scelta obbligata. I dipendenti sono stati messi in mobilità e si stanno cercando soluzioni per una adeguata sistemazione.
Nel replicare all'Assessore, l'on. Bertolotti ha ricordato i piani di intervento previsti nel '94 per il CON.SAR.CO.RI. Ma improvvisamente i piani sono decaduti mentre si sono tenute in piedi altre strutture in condizioni peggiori.
Interpellanza n. 180 - M.F. Tunis, Floris Casu,
Granara, Milia sul mancato riconoscimento di numerosi
comuni agricoli sardi quali "zona disagiata".I danni causati a molti operatori agricoli per il mancato riconoscimento di numerosi comuni agricoli sardi quali "zona disagiata" sono stati illustrati dall'onorevole Casu, del gruppo di F.I.
Trentasei comuni sardi, perchè serviti dall'irrigazione, sono stati esclusi dalle norme riservate alle zone disagiate. Ad esempio, gli operatori di questi comuni devono pagare l'ICI per intero ed i contributi previdenziali senza alcuna riduzione. Così come sono esclusi da molte provvidenze, anche comunitarie.L'on. Marco Tunis, anch'egli di F.I., ha ricordato alcune situazioni particolarmente anomale, quali quelle di Assemini, Decimomannu o Siddi. L'importanza dell'argomento, comunque, impone che venga decisa una corsia preferenziale per approvare una legge che sani queste discriminazioni.
Le caratteristiche necessarie per considerare una zona svantaggiata o meno, sono rigide e ben definite. L'Ersat ha fatto una prima indagine su questi criteri, ha detto l'assessore all'Agricoltura Paba, ma i criteri sono stati fissati dalla Comunità Economica e non possono essere modificati arbitrariamente.
La risposta dell'assessore Paba non è stata assolutamente esauriente per l'on. Tunis, anche perchè molte regioni italiane hanno ovviato alle decisione comunitarie con iniziative particolari.Anche la Sardegna avrebbe potuto decidere iniziative analoghe per sostenere l'attività degli operatori agricoli di quei comuni, ma non lo ha fatto.
Dopo essersi detto assolutamente insoddisfatto della risposta dell'esponente della Giunta, Marco Tunis ha auspicato che i capigruppo decidano una corsia preferenziale per la legge che equiparerebbe i trentasei comuni agli altri comuni isolani.
Interpellanza n. 228; Biancareddu, Floris, Nizzi,
Randaccio, Oppia, Milia sull'istituzione
del Parco nazionale di La Maddalena.Nel maggio 1996, ha affermato l'on. Biancareddu nell'illustrare l'interpellanza, la Giunta regionale ha approvato l'istituzione del Parco senza tenere conto delle richieste avanzate dal comitato "Gallura e Parco". In particolare si chiedeva il congelamento della situazione relativa al rilascio dei permessi all'Armatoria da traffico e noleggio da diporto, la possibilità di fornire delle isole in precedenza sottoposte a vincolo integrale ed infine la disponibilità a rivedere le norme della fascia entro i 300 metri, individuando zone di accesso senza permesso preventivo.
Non si capisce, ha affermato ancora Biancareddu, su quali basi sia stata effettuata la scelta di vincoli integrali per alcune zone, così come non si sa a chi spetterà la sorveglianza e il rilascio dei permessi. Tutto ciò creerà un grave danno economico al turismo in Gallura. Per di più le scelte della Giunta ledono i principi costituzionali di eguaglianza e di libertà di circolazione.
Secondo l'interrogante, ancora una volta la Giunta ha dismostrato di preferire le imposizioni dall'alto calpestando la volontà delle popolazioni.Si chiede quindi di sapere perchè la Giunta abbia emanato questo provvedimento che renderà difficile il movimento turistico e come si possa pensare di tutelare il turismo con misure similari.L'Assessore all'Ambiente Saba ha affermato che i Comuni interessati sono stati ampiamente consultati, tanto che si è modificato il piano d'intesa. Secondo l'Assessore, il turismo non sarà danneggiato dall'istituzione del Parco, ma anzi ne trarrà un beneficio, con un incremento dell'occupazione.
Le risposte dell'Assessore sono generiche, ha replicato Biancareddu; non si capiscono i criteri di esclusione di alcune isole, così come vi sono incongruenze per quanto riguarda la concessione, il rilascio ed il controllo dei permessi.
Interpellanza n. 150 - Tunis Marco, Floris, Casu,
Granara, Bertolotti sulla ritardata erogazione
dei contributi sull'acquisto di mezzi meccanici agricoli.Ad illustrare l'interpellaza è stato l'on. Marco Tunis (F.I.)che ha posto il problema del grave ritardo nella concessione dei contributi, affermando che son ormai diverse migliaia le pratiche bloccate negli ispettorati agrari. Ha detto anche che l'erogazione è ferma alle domande dell'autunno del 1989 e che questa situazione comporta enormi disagi per gli agricoltori che nelle loro programmazioni annuali avevano previsto la riscossione di somme dovute per legge.
Rispondendo all'interpellante l'Assessore all'Agricoltura Paba ha dichiarato che in effetti è stata attuata una sospensione nelle erogazioni per permettere una valutazione più attenta della situazione e delle pratiche. Ha tuttavia assicurato che al più presto verranno riprese le concessioni di contributi e non solo: è previsto anche un incremento dei fondi in dotazione alla legge.
Tunis si è detto soddisfatto.
Interpellanza n. 151 - M.F. Tunis, Floris, Casu,
Granara, Bertolotti sul mancato pagamento da parte
delle Compagnie di assicurazione del danno subito
dagli operatori agricoli nell'annata agraria 1994/1995.Le difficoltà che gli agricoltori sono costretti a sopportare anche per l'inefficienza regionale, sono state oggetto dell'interpellanza illustrata dall'on. Marco Tunis (F.I.), il quale ha ricordato che molti agricoltori, nel novembre dello scorso anno, hanno acceso polizze di assicurazione contro grandini, gelo, brina ed altri fattori atmosferici invernali, ma la Regione non ha versato tempestivamente la quota-parte prevista.
Tunis ha quindi sollecitato una maggiore tempestività nell'erogare i previsti contributi ai consorzi di tutela e di garanzia.L'intervento regionale è stato invece difeso dall'Assessore all'Agricoltura Paba, il quale ha detto che le inadempienze nei confronti dei Consorzi di garanzia, non sono da attribuire alla Giunta, ma al Governo centrale. L'Assessorato ha, tuttavia, provveduto a modificare le normative in vigore, per cui i necessari finanziamenti regionali sono stati immediatamente erogati. Le compagnie assicurative hanno quindi tempestivamente pagato i premi pattuiti.
La risposta dell'Assessore è stata accolta con parziale soddisfazione dall'interpellante, il quale ha però chiesto maggiore rapidità nell'erogazione dei contributi previsti in materia.
Prima della sospensione dei lavori l'on. Bertolotti (F.I.) ha chiesto al Presidente ed all'Aula che venissero fissati i termini - da stabilire in 30 giorni - per la discussione della legge di riordino dell'ERSAT.
L'on. Ballero (PSFD) si è detto contrario se prima non vengono approvate in commissione le diverse proposte di riforma di tutti gli enti regionali. La richiesta di termini a così breve scadenza, ha detto ancora, incide infatti sulla funzionalità delle commissioni.
Il presidente della Giunta Palomba ha successivamente affermato che anche la Giunta dovrebbe concludere fra qualche settimana l'esame dei progetti di riforma che dovranno essere depositati in Consiglio per l'esame in Commissione.
Condividendo le preoccupazioni di Bertolotti, l'on. Balia (PSFD) ha però sottolineato che esiste anche l'esigenza di non procedere a riforme spezzetate di ciascun ente, ma attuarle in un quadro di natura omogenea e di armonizzazione. Sono perciò necessari tempi più lunghi che egli stesso indica in cinque mesi.
Ironizzando sui "tempi lunghi di questa Giunta" Bertolotti ha insistito sulla sua proposta di 30 giorni e ha chiesto di metterla ai voti.
Il Presidente ha quindi messo in votazione le due proposte. Quella di Bertolotti è stata bocciata dall'Aula, mentre è stata approvata la proposta di Balia che fissa in cinque mesi i termini per la discussione in Assemblea della riforma dell'ERSAT.
I lavori del Consiglio proseguiranno
domani 26 giugno, alle ore 9,30.