Nota stampa
della seduta n. 111 pomeridiana del 29 febbraio 1996

 


Il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori questo pomeriggio.

Mozione N. 74 - F.I. - A.N. su adesione Manchinu
a Rifondazione Comunista.

La mozione è stata respinta in quanto l'emendamento ad essa collegato è stato a sua volta respinto a scrutinio segreto con 36 voti contrari e 34 favorevoli.
E' stato invece approvato con una votazione per parti l'ordine del giorno presentato da Vassallo ed Aresu (Gruppo Misto).

In apertura di seduta l'on. Liori (A.N.), dopo aver criticato il tentativo di "far resuscitare gruppi inesistenti solo per calcolo politico", ha ipotizzato che dietro i fatti si celi una manovra per rendere più gradito all'elettorato di R.C., in vista delle prossime politiche, un candidato di Federazione Democratica "sul quale pendono due avvisi di garanzia". Forse, se R.C. fosse accreditata di un potenziale 0,4% dei voti in luogo dell'8% ipotizzato, tutto ciò non sarebbe successo.
Se R.C. non costituisce Gruppo all'interno del Consiglio non succede niente, ha detto Liori che ha poi ricordato alcuni episodi avvenuti in Sardegna in Comuni dove le maggioranza di centrosinistra hanno tentato di negare ai rappresentanti del Polo il diritto di essere rappresentati nelle Comunità Montane.
Oggi si cerca di portare R.C. nella maggioranza in quanto servono i loro voti, ma è necessario opporsi, ha concluso Liori, ad atti che, in prossimità delle elezioni, perdono di credibilità e degradano le Istituzioni.

La scelta di Degortes è stata difesa dall'on. Balia (Fed. Dem.) il quale ha voluto precisare che il Presidente del Consiglio era stato informato, nella Conferenza dei Capigruppo, della revoca della decisione di Manchinu, e non dei passi successivi.
Il nostro gruppo, ha affermato Balia, ha assunto un atteggiamento di servizio nei confronti di una forza politica che ha il pieno diritto di essere rappresentata in Consiglio con piena dignità, in quanto, pur nelle differenziazioni ideologiche, ha un ruolo critico e costruttivo nei confronti dell'intera sinistra. Manchinu e Degortes hanno dato prova di serietà, con un atto etico e nobile che semmai aveva la funzione di provocare l'accelerazione dei lavori della Giunta per il regolamento.
A questo proposito, secondo Balia, l'atteggiamento del Consigliere Masala è contraddittorio quando afferma in Aula di voler tutelare i diritti di R.C. ma in Commissione chiede invece che le eventuali modifiche al Regolamento decorrano solo dalla prossima legislatura.
Comunque, ha proseguito Balia, c'è l'impegno della Giunta per il regolamento di portare in Aula le proposte di modifica entro il mese di marzo. Semmai è da stigmatizzare la perdita di tempo provocata dalla mozione, che tra l'altro è incomprensibile nella sua articolazione, ha detto ancora Balia, quando si sarebbe potuto utilizzare la seduta per discutere di argomenti ben più importanti per il futuro della Sardegna.

Il richiamo di Balia sull'ipotetico tempo perduto non è piaciuto all'on. Locci (AN) il quale, nel difendere la validità della mozione in quanto ha dato a tutti la possibilità di esprimersi su atti che toccano da vicino la vita dell'Assemblea, ha duramente criticato gli atteggiamenti degli esponenti di Federazione Democratica "che dimostrano, ha detto, come sia ancora vivo il tradizionale modo di far politica del vecchio PSI".
"Si scherza con le Istituzioni, ha aggiunto Locci, giocando con regolamenti obsoleti per interessi di bottega, scambiando l'etica per una manciata di voti". Se si voleva dare dignità a R.C., allora si poteva ospitare all'interno del Gruppo di Federazione Democratica, come del resto, ha proseguito l'esponente di A.N., ha fatto il PDS con altre forze politiche. Tra l'altro, anche all'interno del Gruppo Misto, R.C. non scompare né perde il suo patrimonio politico o la sua identità.
Locci ha quindi rivolto pesanti critiche all'operato del Presidente del Consiglio Selis. "Ci deve dire se vuole restare il Presidente di tutta l'Assemblea o se vuole svolgere il ruolo di tutore della maggioranza. Se si dovessero accertare fatti che dimostrassero la mancata applicazione delle regole al cui rispetto il Presidente è tenuto, allora A.N. non lo riconoscerebbe più come Presidente, ma semmai come avversario politico, ha affermato Locci. Il 1° febbraio il Presidente ha dichiarato estinto il gruppo di R.C., a norma di regolamento. Quindi da quella data non si poteva più aderire a questo gruppo, a meno di commettere un abuso politico che può avere anche risvolti di carattere penale".
Sempre richiamandosi al regolamento, Locci ha espresso l'opinione che anche il Psd'Az "si trova in posizione irregolare in quanto il Capogruppo facente funzioni, Bonesu, presiede una Commissione nonostante il Regolamento lo vieti. E' una posizione che il Presidente Selis dovrà chiarire per ricondurre alle norme diritto questa situazione di caos istituzionale".
Per Locci, le dichiarazioni di Balia e quelle della mattinata di Marteddu lasciano trasparire malafede. Non ci si può preoccupare del tempo perduto a discutere questa mozione solo quando questa è presentata dalle opposizioni. "Marteddu e Balia, ha aggiunto, ci devono dire cosa intendono fare nei confronti del Presidente del Consiglio per spingerlo ad una verifica della produttività delle Commissioni e degli altri organi del Consiglio quando si è persa l'occasione di istituire i punti franchi come proposto dai senatori sardi, ai quali si doveva dare una risposta entro il dicembre scorso, o quando il governo delle acque è ancora da venire e tra poco si dovranno chiudere i rubinetti, o quando la riforma istituzionale per le nuove Province è ancora in alto mare. Solo uscendo dai calcoli meschini dei partiti, ha concluso Locci, si potranno dare risposte serie alla collettività

Per l'on. Bertolotti (F.I.), non è il caso di indignarsi. Bonesu dimentica che Degortes è stato eletto Questore quando il Psd'Az faceva già parte della maggioranza, con un accordo complessivo che riguardava anche l'Ufficio di Presidenza.
Ma chi si deve preoccupare, secondo Bertolotti, è Montis in quanto R.C. ha già pagato due volte il suo appoggio elettorale a Palomba, sia perché è stato poi escluso dalla maggioranza sia perché con quel dirottamento di voti ha perso alcuni potenziali consiglieri. "RC prosegue nella sua scelta di dare ad altri i propri voti, ha concluso, dimostrando la predisposizione a voler fare l'ostaggio di personaggi che non hanno niente a che vedere con le tradizioni e l'ideologia del gruppo".

L'on. Frau (AN) si è detto meravigliato in quanto solo oggi si riconosce, da parte di Balia, solidarietà nei confronti di RC e non quando venne esclusa dalla maggioranza. E' ancora più strano che questa solidarietà non sia giunta da gruppi più vicini a RC. E' chiaro che a pochi giorni dalle elezioni nascano sospetti, anche se per RC c'è il rischio di essere presi in giro ancora una volta.
Dopo aver ribadito che l'elezione a Questore di Degortes è stato un atto politico, Frau ha riaffermato la legittimità della mozione in quanto, ha affermato, "in questo Consiglio il Regolamento è stato violentato troppe volte, con l'accettazione di adesioni ad un gruppo inesistente e con l'affidamento di una Presidenza di Commissione ad un capogruppo. Questo è vergognoso, ha proseguito, e se il Regolamento non viene applicato, allora si è davanti ad una presa in giro delle Istituzioni con regie esterne ad esse".

Un richiamo alla corretta applicazione del regolamento è venuto anche dall'on. Scano. Il capogruppo dei Progressisti Federativi, dopo essersi detto molto preoccupato "dell'immagine che diamo del Consiglio regionale", ha ricordato come nella vita di una assemblea il regolamento sia una cosa particolarmente seria. "In una partita le norme, il codice di comportamento, devono essere al disopra delle parti. Altrimenti finisce in rissa". E per cambiare le regole in vigore servono tempi, modi, maggioranze ben precise.
I sardi, ha aggiunto Scano, dall'Assemblea regionale attendono leggi, atti, fatti concreti, perché la realtà nella quale vivono impone decisioni rapide ed iniziative politiche concrete. Certamente la costituzione e la vita dei gruppi consiliari, le norme che regolano l'attività della massima assemblea legislativa isolana sono argomenti di grande interesse ed importanza. Ma il dibattito odierno avrebbe avuto ben diversa importanza se fosse stato impostato in un modo più corretto.
Invece, ha detto ancora Scano, si è perso tempo con discorsi sterili. La mozione presentata dai gruppi dell'opposizione, quindi, deve essere respinta ed il confronto deve tornare sul terreno del regolamento. Il capogruppo dei Progressisti Federativi, a questo proposito, ha anche anticipato che "una forza politica che si presenta col suo simbolo ed ottiene un certo risultato, deve avere la possibilità di svolgere attività politica conservando il proprio nome, anche se la sua consistenza numerica dovesse mutare".
Ma questi sono argomenti che devono essere vagliati e risolti dalla giunta del regolamento, ha concluso Scano, senza pericolose scorciatoie ed interpretazioni che possono ingenerare contrasti e polemiche. Anche perché non ci sono da risolvere solamente i problemi di RC, ma sono molti gli aspetti della vita del Consiglio che devono essere regolamentati meglio.

Il richiamo a non perdere inutilmente tempo non è stato gradito dall'on. Floris. Il capogruppo di Forza Italia, infatti, ha ricordato come sia diritto della minoranza difendersi da possibili soprusi della maggioranza. Attraverso i previsti strumenti consiliari, comunque, si possono modificare i regolamenti, se ne possono predisporre dei nuovi. La giunta del regolamento sta' proprio lavorando per risolvere questo caso ed altri simili. Perché non le si concede il tempo necessario per terminare il proprio lavoro?
Nel regolamento, ha aggiunto l'onorevole Floris, devono esserci norme in grado di tutelare tutti i gruppi, tutti i consiglieri. Devono essere previste regole che difendano anche i diritti, le prerogative dei consiglieri Vassallo ed Aresu.
Concludendo il suo intervento, il capogruppo di Forza Italia ha, quindi, confermato le richieste contenute nella mozione presentata dai gruppi di opposizione ed ha sollecitato decisioni chiare.

Un richiamo al senso di responsabilità è stato fatto anche dall'on.Biggio, (A.N.), il quale ha ricordato come gli elettori "ci abbiano mandato qui con compiti ben precisi". Una certa confusione dei ruoli ha portato, invece, a queste polemiche ed a questa situazione di confusione, che non permette un lavoro serio e proficuo.
Il nostro compito è quello di essere bravi legislatori, per affrontare e risolvere i reali problemi della Sardegna. Questa maggioranza, ha aggiunto Biggio, vuole fare fughe in avanti, non rispetta il ruolo delle istituzioni, non riconosce i diritti delle opposizioni. Ma le minoranze continueranno la loro azione di critica costruttiva e proseguiranno nelle loro iniziative politiche tese al bene comune e non al conseguimento di privilegi di alcun genere. Anche perché non sono spinte da "alcun desiderio di protagonismo e chiedono solamente il rispetto delle regole".

Prima di concludere la discussione su questi documenti, ha voluto far sentire le sue opinioni anche la giunta regionale. L'assessore Manchinu, quindi, ha brevemente ricordato le ragioni della sua adesione, esclusivamente tecnica, al gruppo di RC.

"Sono stato e sono socialista", ha detto l'esponente dell'esecutivo, e non rinnego una matrice politica ed una ideologia che tanta parte hanno avuto nella vita e nella storia del nostro Paese".
Dopo essersi rammaricato per le polemiche che il suo gesto ha suscitato, l'assessore Manchinu ha giudicato positivamente il fatto che, su questi temi, stia lavorando la giunta per il regolamento e che, quindi, tra breve questo ed altri problemi saranno sottoposti, per una definitiva soluzione, all'esame dell'Aula.

Un giudizio positivo sull'intera vicenda è stato dato anche dallo stesso presidente della Giunta. L'onorevole Palomba, infatti, ha ribadito come il gesto del componente l'esecutivo non fosse altro " che il tentativo generoso di un consigliere di risolvere il problema dell'esistenza di un gruppo politico" Nessun problema di incompatibilità, quindi, così come non esiste ora che l'assessore Manchinu è stato "sostituito" dal suo compagno di partito, l'onorevole Degortes.
Comunque, ha concluso il presidente Palomba, è necessario trovare una soluzione regolamentare per situazioni di questo tipo, anche per rendere più snella ed efficace l'attività del Consiglio.

A conclusione degli interventi sul "caso Manchinu", gli onorevoli Vassallo ed Aresu hanno presentato un ordine del giorno, con il quale invitano il presidente del Consiglio ad "esprimersi" sulla richiesta presentata dall'onorevole Degortes e sollecitano la giunta per il regolamento ad affrontare la spinosa questione della costituzione dei gruppi consiliari.

Aresu, intervenendo brevemente sul documento, ha anche dichiarato di essere "disposto a ritirarlo ed a rientrare nel gruppo di Rifondazione Comunista, a condizione di una esplicita richiesta in tal senso da parte del capogruppo di RC, l'onorevole Montis".

Prima di passare alle votazioni sui documenti, però, anche dopo le dichiarazioni di Aresu, sul problema del possibile ritiro dell'ordine del giorno e della mozione presentata dai gruppi della opposizione, si è riaperto un piccolo dibattito.

L'on. Floris (F.I.), anche a nome degli altri gruppi firmatari della mozione, ha proposto di "sospendere" la votazione finale sul suo documento, in attesa di una "interpretazione autentica" del regolamento da parte della presidenza dell'Assemblea

Questa proposta, però, non è condivisa dal capogruppo dei Popolari, on. Marteddu, il quale ha detto che il "documento ha valore se votato oggi". Se sono venuti meno i principi ispiratori, per il capogruppo del Ppi, la mozione sarebbe potuta essere ritirata e la discussione trasferita nell'ambito della giunta per il regolamento.

Una interpretazione "autentica" del regolamento è stata sollecitata anche dal responsabile del gruppo del Psd'Az. L'onorevole Bonesu, infatti, ha ricordato come il presidente del Consiglio abbia proprio il potere di dirimere questioni interpretative e possa farlo secondo la normativa vigente.

Il senso positivo della proposta Floris, invece, è stato colto dal presidente del gruppo Progressista Federativo. L'on. Scano, infatti, ha detto che in questo modo la discussione si sarebbe "raffreddata" e sarebbe potuta tornare nella sua sede più propria, appunto la giunta per il regolamento. Esaminando i due diversi aspetti della proposta, quindi, l'onorevole Scano si è detto favorevole al ritiro della mozione e contrario, invece, al suo congelamento.

Un breve rinvio, per permettere una interpretazione autentica da parte della Presidenza, è stato proposto anche dal capogruppo di Alleanza Nazionale. L'on. Masala, infatti, dopo aver ricordato come la mozione Vassallo, se approvata, avrebbe potuto condizionare il lavoro della giunta per il regolamento, si è detto disponibile ad un congelamento della votazione sulla mozione presentata , congiuntamente, da AN, FI e CDU. A condizione che, contemporaneamente, anche l'onorevole Degortes sospendesse la sua richiesta di aderire al gruppo di Rifondazione, perché questa adesione avrebbe creato qualche scompenso nella vita e nella attività dell'Assemblea.

Un giudizio decisamente negativo su tutta la vicenda è stato, a questo punto, espresso dal capogruppo del Patto dei Democratici, l'onorevole Bruno Dettori. "Mi sembra tutta una discussione pretestuosa - ha detto. E' come se si dibattesse qualcosa che appartenesse al nulla". Il richiamo al regolamento, la vita e la attività dei gruppi sono tutti temi di grande importanza. Ma devono e possono essere affrontati, con grande rigore, dalla apposita giunta. Poi, per l'esame distaccato e corretto , le opportune proposte possono e devono essere portate in Aula, dove saranno discusse ed approvate definitivamente, con una maggioranza qualificata.

La richiesta di sospensione della votazione della mozione, proposta dall'onorevole Floris, è stata, infine, respinta. E' stato, invece, approvato l'ordine del giorno Vassallo-Aresu, che è stato votato per punti.

E' stato quindi messo in votazione l'emendamento alla mozione, che è stato respinto con 36 voti contrari e 34 favorevoli. Il Presidente ha quindi comunicato che anche la mozione doveva considerarsi respinta.

Ha suscitato polemiche invece l'interpretazione del vicepresidente Cherchi circa la nullità dell'ordine del giorno precedentemente approvato in quanto - ha detto - si dovrebbe ritenere collegato alla mozione e quindi decaduto con essa.

Contrari a tale interpretazione si sono dichiarati Bertolotti (F.I.), Masala (A.N.) e Bonesu (PSd'Az) secondo i quali la volontà del Consiglio si era chiaramente manifestata ed in quanto un voto successivo dell'Assemblea non può mai annullare un voto precedente.

Dal canto suo il capogruppo dei progressisti Scano ha rilevato che essendosi verificata una situazione complessa sarebbe stato utile convocare una conferenza dei presidenti dei gruppi.

Anche il presidente dell'Assemblea si è detto disponibile sia alle decisioni dell'Aula e sia alla convocazione della conferenza. E' stata quindi sospesa la seduta per pochi minuti. Alla ripresa dei lavori il presidente ha annunciato che la Conferenza ha ritenuto di dover dichiarare valido l'ordine del giorno Vassallo-Aresu in precedenza approvato dal Consiglio.

Dopo una breve conferenza dei Capigruppo, la vicepresidente Cherchi ha comunicato la decisione di discutere subito le proposte di legge relative alle provvidenze a favore dell'artigianato.

E' seguito un breve dibattito sull'opportunità di rinviare alla prossima settimana la discussione della Mozione n. 73 (presentata da F.I., PSd'Az, A.N. e Patto) sull'incompatibilità fra Assessori Regionali e candidature a Consigliere regionale e a Parlamentare nazionale ed europeo.

Secondo Masala (A.N.) il rinvio della discussione avrebbe reso inutile la mozione la quale prevede dei termini che scadono domani.

A seguito degli interventi degli onorevoli Scano (Progr. Fed.), Biggio (A.N.) e Zucca (Progr. Fed.), il primo firmatario della mozione, Lippi (F.I.), si è dichiarato disponibile a rivedere i termini, per cui la mozione verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio, fissata per martedì 5 marzo.

 


Interventi a favore dell'artigianato

Con voto unanime dell'Assemblea è stato approvato, a tarda sera, un provvedimento che prevede diverse agevolazioni al settore dell'artigianato.

Ad illustrare il progetto di legge è stato il presidente della Commissione Pietro Fois (Patto), il quale ha ricordato il lavoro svolto con impegno, da tutti gli schieramenti politici, per giungere all'approvazione di un testo legislativo che soddisfi le esigenze di un comparto colpito da tempo da una grave crisi economica.
Con tale legge, ha affermato Fois, le aziende potranno, non soltanto beneficiare dell'abbattimento del tasso di interesse bancario, ma potranno trasformare il proprio indebitamento dal breve al medio termine.

La discussione generale ha visto impegnati tutti i settori del Consiglio con numerosi interventi tesi a sottolineare la soddisfazione per l'approvazione della legge. In particolare l'on. Amadu (CDU) ha invitato la Giunta a trovare i meccanismi per una facile applicazione del provvedimento e, sempre nei confronti della Giunta ha criticato il fatto che la Conferenza sul Credito sia stata rinviata di qualche mese.
Secondo Amadu sarebbe opportuno che si faccia immediatamente un vertice tra Giunta e rappresentanti degli Istituti bancari per facilitare i problemi del credito.

L'on. Biggio (A.N.) si è detto soddisfatto nel constatare il "momento unificante" nella discussione ed approvazione della legge, mentre il popolare Giagu ha messo in guardia la Giunta affinché si evitino i lacciuoli nell'applicazione dei provvedimenti di sostegno alle aziende.

Ricordando la grave crisi che ha colpito il settore artigianale, l'on. Balletto (F.I.) ha affermato che era necessario ed urgente procedere al consolidamento delle situazioni debitorie, ma, affinché le aziende siano recuperate e ritornino alla efficienza produttiva, è anche necessario, ha detto, qualche aggiustamento: deve essere accertata in sede istruttoria la reale consistenza delle imprese.

L'on. Falconi (Progr. Fed.) dopo aver rilevato che dopo una giornata spesa in battaglie procedurali l'Assemblea ritornava al ruolo primario che è quello di varare leggi o di migliorarle, ha fatto un quadro della situazione nel mondo artigianale. A causare molte delle situazioni di crisi, ha sostenuto, è stato il travaso dalla legge 40 alla legge 51 la quale ultima, se è vero che è il risultato di una diversa filosofia nell'affrontare i problemi dello sviluppo, è anche vero che per alcuni anni ha bloccato qualsiasi forma di sostegno al comparto. Ha fatto inoltre notare come da parte degli artigiani sia stata dimostrata una notevole maturità, soprattutto quando si è accettata l'abrogazione di ogni intervento finanziario a fondo perduto.

Successivamente l'on. Paolo Fois (Progr. Fed.) ha messo in rilievo la tempestività con cui si è arrivati alla legge, nonché il fatto che il provvedimento rientra nel nuovo modo, portato avanti dalla Giunta e sostenuto dalla maggioranza, di impostare lo sviluppo in Sardegna. Fois ha anche detto che dal settore dell'artigianato, uno dei più vitali e dinamici dell'economia regionale, si attende un salto di qualità, e cioè l'inserimento di un contesto più ampio quale quello mediterraneo ed europeo.

Secondo l'on. La Rosa, (Gruppo Misto), è importante che il provvedimento non rimanga isolato. Esso fa parte di un programma che la maggioranza e la Giunta si sono dati. Tale programma dovrà, però, essere completato non solo con ulteriori interventi in questo settore, ma anche con una legislazione di sostegno per i settori del turismo e dell'agricoltura.

L'on. Locci (A.N.) nel rimarcare il grande apporto costruttivo dato dalle categorie artigianali nella predisposizione del testo di legge, ha affermato che sono necessari altri interventi, non ultimo la creazione dei distretti produttivi. Ha invitato perciò il Consiglio a mettersi subito al lavoro, "da domani".

La discussione generale si è conclusa con l'intervento dell'Assessore all'artigianato Lai che ha ricordato il notevole impegno profuso da tutti i gruppi ed anche dalle categorie di settore, per varare in tempi rapidi un testo che fosse all'altezza delle reali esigenze.
Dopo aver sommariamente illustrato le cause che portarono alla grave crisi del mondo artigianale, Lai ha sostenuto che negli anni '93 e '94 la mortalità delle aziende è stata elevatissima, ma che già nel '95 si è registrata una controtendenza. Si è dovuto fare molto ricorso alle banche e ciò ha attualmente comportato un notevole indebitamento verso il sistema creditizio. Ora, ha concluso, deve seguire una efficace politica di sviluppo: solo così si potrà riattivare il meccanismo che si era inceppato. Ha annunciato, infine, che è allo studio una conferenza sul terziario.

Dopo l'approvazione dell'articolato, il provvedimento è stato, come si è detto, votato ed approvato all'unanimità dall'Assemblea.

 


I lavori del Consiglio proseguiranno
martedì 5 marzo alle ore 10,00.

 

Alla pagina delle sedute dell'Assemblea