Mozione n. 81

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 81

PIRAS – CANU – ENNAS – GIAGONI – MANCA Ignazio – MELE – SAIU sulla possibilità di promuovere interventi di aiuto e supporto alle imprese/aziende del settore agricolo in relazione al passaggio generazionale, all’avviamento di impresa e allo sviluppo aziendale in favore dei giovani agricoltori in coerenza con le politiche nazionali e comunitarie già previste dai rispettivi strumenti di programmazione per le medesime finalità.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il Programma di sviluppo rurale – PSR 2014-2020 è il principale strumento finanziario a disposizione della Regione per il finanziamento e il sostegno al settore agricolo;
– il settore agricolo, nella nostra Isola attraversa, da anni, un periodo di profonda crisi come emerge dai continui e incessanti appelli che giungono dalle Imprese, dalle aziende e dalle associazioni di categoria;
– sin dagli anni ’70 le questioni della senilizzazione del settore primario sono state al centro dell’agenda comunitaria con specifiche direttive indirizzate al sostegno del ricambio generazionale divenute, a seguito della riforma del 2000, specifiche misure nell’ambito della politica di sviluppo rurale;
– la riforma della PAC del 2013 rafforza la strategia comunitaria a favore dei giovani agricoltori accompagnando le misure di Sviluppo Rurale con interventi a valere sul primo Pilastro della PAC 2014-2020;
– rispetto a quest’ultimo aspetto, PAC 2014-2020, il sostegno ai giovani imprenditori rappresenta una vera e propria novità, in quanto, per la prima volta la Commissione europea, nel I Pilastro incentiva l’accesso dei giovani alla professione imprenditoriale in agricoltura introducendo diverse tipologie di sostegno;

ATTESO che la nostra Regione presenta una vocazione prevalentemente agro-pastorale e che la riforma della PAC e il PSR 2014-2020, oltre al Programma di sviluppo regionale e ad altre misure nazionali e comunitarie prevedono interventi e misure atte a sostenere e supportare il settore in argomento;

RILEVATO che:
– la legge n. 116 del 2014, che ha dato attuazione al piano di interventi per il settore agricolo e il ricambio generazionale in agricoltura (il cosiddetto “pacchetto Campolibero”), si pone come il primo intervento normativo a favore del ritorno alla terra dei giovani a distanza di vent’anni dalla precedente legge n. 441 del 1998, che si era proposta come un intervento organico, prevedendo aiuti all’insediamento, accompagnamento all’autoimprenditorialità, accesso al capitale fondiario e formazione per i nuovi entranti;
– il “pacchetto Campolibero” rinnova gli strumenti ponendosi in un’ottica di competitività con le politiche comunitarie, tradizionalmente principale fonte di finanziamento per il ricambio generazionale;
– le misure previste dal “pacchetto Campolibero”, oltre a prevedere un pacchetto specifico a favore dei giovani, include anche la concessione di mutui a tasso zero per investimenti e detrazioni fiscali, per gli affitti dei terreni agricoli agli under 35, introducendo specifiche novità di rilievo in materia di lavoro e assunzioni, semplificazioni, sicurezza e innovazione d’impresa, oltre ad altre agevolazioni e interventi come l’accesso a uso gratuito o agevolato alle terre pubbliche promosso da alcune amministrazioni locali e regionali (Sardegna inclusa) insieme all’istituzione della Banca della Terra che promuove la compravendita dei terreni;

RILEVATO inoltre che:
– il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 prevede misure mirate all’avviamento di imprese per giovani agricoltori (6.1) e a sostegno a investimenti nelle aziende agricole (4.1);
– le richiamate misure concorrono al “Pacchetto Giovani” quale strumento atto a creare un percorso volto a rinnovare le figure professionali agricole, sostenendo la permanenza dei giovani nelle aree agricole, in particolare, puntando alla creazione di imprese innovative e multifunzionali;

CONSIDERATO che negli ultimi anni sono stati adottati e attivati diversi strumenti di sostegno che è necessario sistematizzare allo scopo di renderli fruibili in relazione alle diverse situazioni ed ai diversi bisogni espressi dalle varie imprese e aziende del settore;

EVIDENZIATA, inoltre, l’esigenza di verificare che i diversi strumenti di aiuto, sostegno e supporto in favore delle imprese/aziende del settore agricolo siano effettivamente rispondenti ai bisogni espressi dal territorio regionale, che presenta una situazione disomogenea e diversificata in relazione alle diverse macro aree afferenti al settore agricolo;

RILEVATO che il complesso sistema di aiuti oggi previsto dall’introduzione dei diversi strumenti deve essere coerente e rispondente alle specifiche caratteristiche del territorio e delle imprese ivi operanti;

ATTESO che diversificazione dell’attività agricola, multifunzionalità della stessa, dimensionamento e caratteristiche delle medesime, costituiscono solo alcuni aspetti della eterogeneità delle stesse, rendendo necessaria una rimodulazione dei vari strumenti di programmazione economico-finanziaria in relazione alle situazioni e bisogni specifici della realtà sarda;

CONSIDERATO inoltre, che gli strumenti di programmazione economico finanziaria europei, nazionali e regionali, alcuni dei quali sopra accennati, hanno caratteristiche diverse di flessibilità, e che, in ogni caso, gli stessi devono essere adeguati e resi appropriati ai bisogni del territorio, al fine di poter rispondere in maniera adeguata agli obiettivi di:
– abbattere le barriere all’ingresso nel settore agricolo e favorire l’apertura del sistema;
– sostenere e promuovere l’avvio di nuove attività;
– fungere da rete di sicurezza e accrescere la redditività dell’attività agricola;
– garantire la sicurezza alimentare in Europa;
– assistere nella produzione di alimenti sicuri, sani e a prezzi accessibili;
– ricompensare gli agricoltori perché forniscono beni pubblici normalmente non retribuiti dal mercato, come ad esempio la cura del patrimonio rurale e dell’ambiente;

PRESO ATTO che, gli atti disponibili nei diversi siti istituzionali, ministeriali e regionali, prevedono che il sostegno dell’Unione europea agli agricoltori nel 2018 (solo per la parte relativa alla PAC) ammonta a 58,82 miliardi di euro, di cui:
– per sostegno al reddito: euro 41,74 miliardi;
– per misure di mercato: euro 2.7 miliardi;
– per lo sviluppo rurale: euro 14.37 miliardi;

ATTESO infine, che dall’analisi dei dati pubblicati nel documento Rete rurale nazionale 2014-2020 curato dal MIPAAF, pubblicato a giugno del 2018, si rilevava che “a marzo 2018 per il FA (Focus Area) 2B della Politica di sviluppo rurale (riguardante: Favorire l’ingresso di agricoltori adeguatamente qualificati nel settore agricolo e il ricambio generazionale), sono state spese circa il 12 per cento delle risorse” e che, le risorse assegnate alla Regione Sardegna, per lo specifico FA sopra indicato, ammontano a complessivi euro 99.183.102 (spesa pubblica programmata) di cui risultano effettivamente spesi e sostenuti euro 1.653.377, pari ad appena l’1,7 per cento del totale;

VALUTATO che è assolutamente necessario rendere realmente fruibili le risorse finanziarie messe a disposizione dal diversi strumenti di programmazione economico-finanziaria europei, nazionali e regionali, da parte degli enti/istituzioni e dei beneficiari finali, che sono, appunto gli agricoltori;

RILEVATO, infine, che lo sviluppo sostenibile delle politiche agricole e delle comunità rurali pone importanti vincoli anche sotto il profilo ambientale, prevedendo tra i contributi inseriti all’interno della PAC, da erogare in favore degli agricoltori, sostegni economico-finanziari finalizzati appunto alla salvaguardia e tutela del territorio sotto il profilo ambientale, rispettandone gli equilibri e le biodiversità;

impegna il Presidente della Regione l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente

ciascuno nella misura in cui risulta coinvolto, affinché:
1) si verifichi l’avanzamento della disamina delle istruttorie fino ad oggi presentate a valere sulle misure 6.1 e 4.1 del PSR 2014-2020 al fine di esaminare la liquidazione degli impegni assunti;
2) nella imminente programmazione relativa al triennio 2020-2022, anno 2020, siano riprogrammate e rimodulate le risorse ancora disponibili, afferenti ai diversi strumenti di programmazione economico-finanziaria europei, nazionali e regionali, prevedendo adeguate risorse per il rinnovamento generazionale, sostenuto, quasi in maniera esclusiva, dal PSR;
3) prevedano di rendere fruibili adeguate risorse per il sostegno ed il supporto all’avviamento di impresa in favore dei giovani agricoltori in coerenza con le politiche nazionali e comunitarie vigenti;
4) prima della conclusione del periodo di programmazione 2014-2020, siano adeguatamente programmate le risorse ancora disponibili e rimodulare, se necessario, la programmazione relativa al settennio 2021/2027.

Cagliari, 14 ottobre 2019

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