Mozione n. 64

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 64

MULA – MAIELI – LANCIONI – SATTA Giovanni – SCHIRRU – USAI sugli sbarchi di migranti in Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Sardegna ha sempre contribuito attivamente alla gestione del fenomeno dei migranti nel rispetto delle quote assegnate, garantendo accoglienza e solidarietà;
– da diversi anni si sta assistendo ad un flusso in continuo aumento di migranti che sbarcano sulle coste del sud Sardegna utilizzando piccole imbarcazioni, nel 2017 si sono registrati quasi 2000 sbarchi di algerini, nel 2016 sono stati 1.225, mentre nel 2015, 343;
– solo in questi ultimi giorni, complici le favorevoli condizioni meteo marine, sono approdati con dei barchini nella spiaggia di Porto Pino, nel comune di Sant’Anna Arresi, e nel porticciolo di Sant’Antioco, 46 migranti di nazionalità algerina che, dopo le visite mediche e le operazioni di identificazione, sono stati trasferiti presso il centro di accoglienza di Monastir;
– gli arrivi di barchini dall’inizio dell’anno sono stati oltre 200 provenienti per la maggior parte dall’Algeria;
– il numero di sbarchi non può essere calcolato con precisione, perché agli arrivi intercettati, andrebbero aggiunti tutti coloro che non vengono intercettati;
– si stanno, inoltre, verificando sbarchi anche da parte di libici, che ritenendo meno sicura la rotta per Lampedusa, preferiscono attraversare la Tunisia sino al porto algerino e arrivare in Sardegna per raggiungere quindi l’Italia;
– la Sardegna viene considerata quale “lasciapassare” per l’Italia e per l’Europa, in quanto non è la destinazione finale della migrazione ma il punto di partenza;
– la preoccupazione manifestata anche nelle precedenti legislature, evidenzia una elevata criticità nell’organizzazione del servizio di accoglienza per gli sbarchi non monitorati, che comporta oltre a elevati costi economici, più lavoro per le forze dell’ordine in quanto vengono distolte dai servizi ordinari per gestire le incombenze legate agli sbarchi;
– è necessario monitorare la rotta ed effettuare i controlli, al fine di evitare potenziali pericoli per i cittadini, tenuto conto che il fenomeno migratorio dell’Africa genera una elevata possibilità di arrivo di terroristi islamici e pertanto occorre sollevare la soglia di guardia;

APPRESO che:
– i sindacati delle forze dell’ordine hanno lanciato l’allarme, sottolineando che mentre tutti si occupano degli sbarchi a Lampedusa, quelli in Sardegna avvengono nel silenzio più totale e centinaia di migranti approdano nelle coste sarde sostituendo di fatto la rotta per Lampedusa, con la rotta Algeria-Sardegna, meno esposta mediaticamente;
– gli stessi sindacati sono in attesa che venga attivato il Centro permanente per i rimpatri (CPR) di Macomer, così come previsto dal decreto legge n. 13 del 2017, proposto dall’allora Ministro dell’interno Minniti, al fine di assicurare una più efficace esecuzione dei provvedimenti di espulsione dello straniero;

CONSIDERATO che:
Рha prestato giuramento il nuovo governo e che ̬ necessario concordare, immediatamente, con il nuovo Ministro competente, le soluzioni da adottare per evitare che la Sardegna continui ad essere costa di arrivo per centinaia di clandestini senza che venga effettuato alcun monitoraggio e controllo;
– il problema sicurezza non deve essere sottovalutato e perciò non devono esserci flussi non rilevati;
– è necessario venire incontro alle esigenze manifestate dalle forze dell’ordine al fine di mettere a disposizione risorse e mezzi adeguati,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad attivarsi con il nuovo Ministro dell’interno al fine di individuare la migliore soluzione per monitorare e controllare i flussi provenienti dal nord Africa, evitando pertanto sbarchi incontrollati di clandestini sulle coste sarde;
2) a pretendere, da parte del nuovo Governo, un interessamento politico efficace e definitivo al fine di impedire che la Sardegna possa essere considerata quale “lasciapassare” per l’Italia e per l’Europa, determinando di conseguenza possibili pericoli per i cittadini;
3) a sensibilizzare il nuovo Ministro dell’interno sulle esigenze e necessità manifestate dalle forze dell’ordine le quali con grande sacrificio continuano a svolgere i loro compiti al fine di garantire la sicurezza dei cittadini.

Cagliari, 10 settembre 2019

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