Mozione n. 62

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 62

MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI – FANCELLO – CUCCU – SOLINAS Alessandro in merito alla necessità di dare compiuta attuazione alla legge 15 marzo 2010, n. 38, attraverso la realizzazione di un hospice nella città di Sassari.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la legge 15 marzo 2010, n. 38 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative a alla terapia del dolore), nata con l’obbiettivo di tutelare i diritti “di fine vita”, prevede l’istituzione di hospices, cioè di ospedali dedicati alla fase ultima della vita, e l’implementazione della rete di cure palliative domiciliari h24;
– tra gli obiettivi strategici del Piano regionale dei servizi sanitari (PRSS) vi è quello di garantire l’erogazione delle cure palliative su tutto il territorio regionale;
– già dal 2002 la Regione ha avviato un programma per la realizzazione di una rete di cure palliative-hospice che però non ha interessato l’ASSL di Sassari;
– attualmente le strutture hospice della Sardegna sono localizzate a Cagliari, Nuoro e Iglesias con una dotazione totale di quaranta posti letto, ancora insufficienti rispetto all’obiettivo di realizzazione di almeno sei posti letto ogni centomila abitanti;
– nel 2014 l’ASSL di Sassari, con l’intenzione di avviare l’iter per la realizzazione dei centri residenziali di cure palliative-hospice che competono al proprio territorio, ha predisposto uno studio di fattibilità che avrebbe dovuto soddisfare l’esigenza di avere nei tempi più brevi possibile un primo nucleo residenziale operativo;
– l’obiettivo principale dell’ASSL era individuare un’area esistente che consentisse la realizzazione di un centro hospice in tempi ridotti, rispetto a una struttura nuova o da ristrutturare, e con costi contenuti, pur nel rispetto dei requisiti minimi richiesti dalle schede di accreditamento;

CONSIDERATO che:
– l’hospice è una struttura socio-sanitaria residenziale per malati terminali, luogo d’accoglienza e ricovero temporaneo dove il paziente, per il quale non è più possibile svolgere una adeguata assistenza a domicilio, viene accompagnato nelle ultime fasi della sua vita con un appropriato sostegno medico, psicologico e spirituale, affinché le viva con dignità nel modo meno traumatico e doloroso possibile, con la presenza e il sostegno psicologico e sociale anche delle persone che sono particolarmente legate al paziente (partner, familiari, amici);
– l’hospice rappresenta un approccio sanitario inclusivo che va oltre l’aspetto puramente medico della cura, inteso non tanto come finalizzato alla guarigione fisica, spesso non più possibile, ma letteralmente al “prendersi cura” della persona nel suo insieme, fornendo tra l’altro un supporto psico-sociale anche a favore dei familiari prima e dopo il decesso del congiunto;

DATO ATTO che:
– nonostante in Sardegna vi siano 15 hospice sparsi in tutto il territorio, il nord Sardegna attualmente risulta il territorio isolano maggiormente penalizzato;
– a Sassari, dove dovrebbero essere assicurati circa 20 posti in hospice, non c’è nessuna struttura compiutamente accreditata con la Regione, né un’adeguata rete di cure palliative, quindi il malato terminale finisce o in un ricovero improprio, troppo spesso emarginato, o a domicilio dove sia lui che la sua famiglia non vengono assistiti e tutelati come è loro diritto,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a dare immediata attuazione alla legge n. 38 del 2010, avviando le opportune iniziative per garantire anche ai malati terminali del nord Sardegna l’accesso all’assistenza garantita dagli hospice al fine di tutelare i diritti “di fine vita”.

Cagliari, 5 settembre 2019

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