Mozione n. 128

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 128

MANCA Desire’ Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sulla necessità dell’istituzione delle Case dei papà.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– nel nostro Paese, in caso separazione e divorzio, è andata consolidandosi, in base anche a dei pregiudizi culturali, la prassi che privilegia unicamente il ruolo materno, identificandolo come esclusivo riferimento educativo per i figli minori;
– nella quasi totalità dei casi, i figli si vedono sottrarre repentinamente la figura del padre, nonostante l’approvazione della legge n. 54 dell’8 febbraio 2006 sull’affidamento condiviso dei genitori, e nonostante il riconoscimento dell’importanza di entrambi i ruoli genitoriali e la dichiarazione della parità di diritti tra i sessi e la tutela dei minori;
– spesso, i padri che oggi vogliono vivere pienamente il proprio ruolo sono penalizzati da un pregiudizio sociale ancora fortemente radicato anche nella prassi giudiziaria;

CONSIDERATO che:
– sia necessario assicurare un ruolo paritario per la tutela e l’educazione dei figli, riconoscendo l’importanza dei ruoli di entrambi i genitori per la crescita psicofisica dei minori nelle diverse fasi della loro vita;
– tale riconoscimento è ritenuto essenziale e determinante per la concreta realizzazione di pari opportunità di diritti tra uomo e donna nonché per la tutela dei minori, che devono poter mantenere un rapporto significativo con entrambi i genitori anche dopo la loro separazione;
– frequentemente le conseguenze dei contenziosi che si creano tra coniugi, sono la causa delle condizioni di precarietà economica e costituiscono un forte impedimento all’esercizio del ruolo genitoriale;
– oltre la metà dei separati con figli minori appartengono alla categoria degli insegnanti, impiegati ed operai;
– l’orientamento dei giudici è di fissare in “un terzo dello stipendio” il mensile che il padre deve versare per il mantenimento della prole;

CONSTATATO che:
– generalmente il padre separato deve intraprendere un percorso che inizia con la ricerca di un alloggio che sia in grado di accogliere, anche temporaneamente, i propri figli, finendo spesso per rientrare nella dimora dei propri genitori o peggio, come ci riferiscono cronache ormai quotidiane, si arriva anche ad utilizzare la propria autovettura come luogo di pernottamento;
– il senso di sconfitta e frustrazione che tutto questo comporta, trovandosi nell’impossibilità pratica di svolgere il proprio ruolo genitoriale come, invece, vorrebbe genera quel disagio che porta all’emarginazione sociale del soggetto coinvolto;
– in circa metà delle separazioni (48 per cento) in Sardegna la casa è stata assegnata alla moglie, nel 28 per cento dei casi sono state previste due abitazioni autonome e distinte ma diverse da quella coniugale e nel 22 per cento dei casi la casa è stata assegnata al marito;

EVIDENZIATO che la Regione autonoma della Sardegna è proprietaria di numerosi immobili in disuso disseminati su tutto il territorio regionale,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad istituire un apposito tavolo tecnico tra i diversi soggetti istituzionalmente competenti che si occupi di individuare gli immobili regionali idonei ad essere adibiti a Casa di accoglienza del papà separato e concordare con i comuni le modalità di gestione di tali immobili;
2) a promuovere tutte le iniziative necessarie per ristabilire condizioni di effettiva parità di diritti tra uomo e donna nello svolgimento del proprio ruolo genitoriale in regime di separazione, nonché di tutela del minore nel beneficiare della presenza di entrambi i genitori, ponendo sul tema specifico la Sardegna in posizione di assoluta avanguardia rispetto alle altre regioni italiane.

Cagliari,13 dicembre 2019

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