Interrogazione n. 155/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 155/A

(Pervenuta risposta scritta in data 23/10/2019 e in data 20/05/2022)

CIUSA, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità dì un intervento immediato contro il potenziamento dell’impianto di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi in località Su Siccesu e S’Arenaxiu in comune di Serdiana proposto dalla Ecoserdiana Spa.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– con la deliberazione n. 19/24 del 23 maggio 2019 la Giunta regionale della Sardegna ha espresso il giudizio positivo di compatibilità ambientale sul potenziamento dell’impianto di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi in località Su Siccesu e S’Arenaxiu in comune di Serdiana proposto dalla Ecoserdiana Spa, condizionando lo stesso al recepimento di specifiche prescrizioni;
– tale deliberazione individua il Comune di Serdiana, la Provincia del Sud Sardegna, il Servizio territoriale dell’ispettorato ripartimentale del CFVA, l’ARPAS come soggetti competenti per territorio e deputati a vigilare sull’osservanza delle prescrizioni definite in deliberazione;
– l’area su cui insistono gli impianti della Soc. Ecoserdiana Spa è ubicata a nord del territorio comunale di Serdiana, in prossimità del confine comunale di Donori, in loc. “S’Arenaxiu” e “Su Siccesu” e si estende su una superficie di circa 40,00 ha;
– urbanisticamente l’area su cui insiste oggi la discarica venne inquadrata come zona destinata ad attività di estrazione di cava per materiali inerti da costruzione e adibita poi successivamente a discarica controllata;
– l’iter autorizzativo di avvio della discarica della Ecoserdiana Spa, ebbe inizio con la deliberazione n. 23 del 2 marzo 1984 del Consiglio comunale di Serdiana in cui venne espresso parere favorevole alla realizzazione di una discarica controllata in territorio comunale in località S’Arenaxiu, prevedendo nel contempo l’accettazione gratuita dei rifiuti provenienti dal Comune di Serdiana e riconoscendo il pagamento all’amministrazione comunale di un compenso proporzionale alla quantità di rifiuti conferita;
– il comune di Serdiana attraverso la concessione n. 2032 del 10 settembre 1985 affidò alla Nuova Cemar la gestione della discarica successivamente autorizzata all’esercizio temporaneo dall’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente;
– l’autorizzazione venne garantita per un periodo di 5 anni, e cioè fino al 23 dicembre 1990, rinnovabile per ulteriori periodi di definita durata per un impianto articolato in tre sezioni:
– Sezione di prima categoria destinata allo smaltimento dei rifiuti urbani assimilabili e fanghi;
– Sezione di seconda categoria destinata allo smaltimento dei rifiuti speciali tossici e nocivi di categoria 2C;
– Sezione di terza categoria destinata al trattamento e all’innocuizzazione dei rifiuti speciali, tossici e nocivi da abbancare in discarica;
– in concomitanza della nascita della discarica si sviluppò nel territorio un certo malcontento da parte della popolazione che culminerà alla fine degli anni ottanta con la formazione di un vero e proprio Comitato per la salvaguardia del Parteolla;
– a partire dalla fine del 1987 diverse furono le iniziative volte a sensibilizzare il territorio sul tema rifiuti;
– nel 1989 ci fu la richiesta di autorizzazione ad un ulteriore ampliamento della discarica per lo smaltimento di 600.000 tonnellate di rifiuti speciali di cui 100.000 tossici e nocivi, suscitando notevolmente l’indignazione delle popolazioni del Parteolla che si trovarono nella situazione di dover sopportare l’ennesimo sovraccarico per il proprio territorio;
– l’indignazione e la rabbia popolare portarono alla costituzione di un Comitato permanente per la salvaguardia del territorio del Parteolla rivendicando la revoca immediata delle autorizzazioni alla Società Ecoserdiana, l’attuazione del piano di smaltimento regionale dei rifiuti e il ridimensionamento o la chiusura della discarica;
– nel 1992 la Regione autonoma della Sardegna rifiutò la richiesta presentata dalla Ecoserdiana Spa per la realizzazione di un impianto di eliminazione di rifiuti tossici e nocivi: “in quanto la predisposizione dell’opera comporterebbe oltre che un ulteriore impatto in un’area a vocazione agricola sulla quale insiste una discarica per rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali di notevoli dimensioni, la non conformità alle scelte pianificatorie effettuate dalla Regione autonoma della Sardegna che non prevedono l’attivazione di nuove discariche di tipologia 2C”;
– nel 1994, a fronte di una richiesta di smaltimento maggiore rispetto al solito trend, venne autorizzato un aumento dei moduli “contingentato” per cui nonostante i sindaci di Dolianova e Donori espressero parere negativo all’ampliamento della discarica, questi si trovarono costretti, data la situazione di emergenza, a conferire all’Ecoserdiana;
– nel 1996 la Ecoserdiana presentò un nuovo progetto di ampliamento per 2 milioni di metri cubi di rifiuti solidi urbani, 1.5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali e 160.000 metri cubi di rifiuti tossico/nocivi;
– nel 2002 la Regione autonoma della Sardegna approvò il progetto definitivo per la realizzazione di un nuovo impianto della discarica controllata per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi da realizzarsi sempre in località S’Arenaxiu;

considerato che:
– le due località denominate S’Arenaxiu e Su Siccesu su cui insiste la discarica, pur se amministrativamente ricadenti nel territorio di Serdiana di fatto sono distanti circa 700 metri dall’area artigianale di Donori;
– nell’area artigianale e per gli insediamenti produttivi (PIP) di Donori insistono numerose attività operanti in diversi comparti economici tra cui l’enogastronomico che ha reso negli anni il Parteolla un’eccellenza a livello regionale, nazionale ed internazionale, su cui la stessa Regione autonoma della Sardegna ha investito attraverso appositi accordi di programma a sostegno dello sviluppo economico-sociale del territorio;

rilevato che:
– così come riportato nella deliberazione del Comune di Donori n. 17 del 24 luglio 2019 la situazione dei moduli della discarica risulta essere:
– 3 moduli per rifiuti solidi urbani in funzione dal 1987 al 2005 attualmente esauriti e chiusi 2 moduli per rifiuti speciali in funzione dal 1996 al 2012 attualmente esauriti e chiusi
– 1 modulo per rifiuti speciali in funzione dal 2012 e autorizzato allo smaltimento di rifiuti pericolosi stabili non reattivi;
– è proprio l’ampliamento di questo ultimo modulo l’oggetto della deliberazione della Giunta regionale n. 19/24 del 23 maggio 2019;

evidenziato che:
– appare preoccupante l’insistenza con cui ciclicamente negli anni, così come evidenziato anche in premessa, la società Ecoserdiana Spa richiede autorizzazioni ad ampliamenti della discarica;
– la preoccupazione è ancor più fondata stante gli esiti delle analisi effettuate nei pozzi spia da Arpas e trasmesse agli uffici competenti in data 28 novembre 2018 in cui si evidenzia che fin dal 2012 l’area risulta contaminata da ferro e manganese in quantità non conformi alla normativa vigente;
– il coordinatore di Sardegna Pulita ha presentato in Procura una denuncia per l’avvelenamento delle acque di falda “Dalla procedura di valutazione di impatto ambientale si apprende che in prossimità della discarica per la quale viene richiesto l’ampliamento, la falda risulta inquinata da sostanze nocive”;
– in sede di conferenza di servizio il Comune di Donori non è stato convocato privandolo della possibilità di esaminare il progetto di ampliamento per sopraelevazione della discarica che, se realizzato, insisterà in maniera devastante sia dal punto di vista di un possibile aggravamento della contaminazione del terreno e sia dal punto di vista dell’impatto ambientale nella misura in cui si aumenta per sopraelevazione generando un inquinante impatto visivo,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale dei lavori pubblici e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza dei dati di inquinamento da ferro e manganese riportati da Arpas a seguito dei controlli effettuati nella discarica stessa e che rischiano di compromettere in maniera devastante l’importante produzione di prodotti enogastronomici di eccellenza riconosciuti a livello regionale, nazionale ed internazionale;
2) quali siano stati gli ostacoli alla mancata convocazione del comune di Donori alle diverse sedute svoltesi in sede di conferenza di servizio in cui si è stato esaminato il progetto di ampliamento per sopra elevazione e potenziamento dell’impianto di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi in località Su Siccesu e S’arenaxiu in comune di Serdiana, e quindi in prossimità del confine comunale di Donori;
3) le motivazioni che hanno portato la Regione ad esprimere un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto di potenziamento dell’impianto di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi in località Su Siccesu e S’Arenaxiu in comune di Serdiana, nonostante la resistenza delle popolazioni residenti in prossimità della discarica e che si vedranno ancora toccate da problematiche quali irrespirabilità dell’aria, miasmi, possibilità di nube tossica come già accaduto nel 1997;
4) come sia percorribile che la Regione autonoma della Sardegna voglia perseverare nel portare avanti richieste di ampliamento presentate ciclicamente dalla società Ecoserdiana Spa, e che non si fermeranno certo con questa ultima depositata, senza impegnarsi a voler trovare delle soluzioni alternative al conferimento massivo dei rifiuti in assoluta controtendenza con quanto previsto dalla legislazione europea e dagli attuali trend europei.

Cagliari, 26 settembre 2019

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